Pronti a cambiare

Compie oggi 47 anni il miglior pick (#14 del 1983) della storia dei Blazers.

Archiviata la stagione del ritorno ai playoff, è il momento di dare uno sguardo all'estate che attende i Blazers, perché qualcosa sta per cambiare.

Jason Quick dell'Oregonian riporta che l'ultimo incontro tra il proprietario della franchigia, Paul Allen, ed il General Manager, Kevin Pritchard, sia terminato con una decisione importante: portare la squadra al livello superiore. Ora.

Posso assicurarvi, quando sarà  il momento di agire, agiremo. Con questo intendo dire che quando sentirò di avere la possibilità  di concludere un affare che ci porti al livello superiore, non avrò nessun timore a farlo. Devo solo essere sicuro sia quello giusto. – Kevin Pritchard.

Come discusso già  nel precedente team report, non è più tempo di guardare al futuro, ma di concentrarsi sulle già  ambiziose aspettative del presente. Per fare ciò è necessario essere pronti a fare delle rinuncia, anche dolorose, perché chi verrà  chiamato a Portland per rendere ancor più competitivo il roster occuperà  un certo spazio, sia in campo che nel salary cap.

Alcuni giorni fa ho avuto il privilegio di intervistare Dave Deckard, il più attivo tra i blazers insiders, toccando anche il tema “mercato”.

Ai Blazers servono veterani. Servono giocatori che possano riempire un ruolo a roster senza pretendere di avere la palla in mano. Servono giocatori che possano giocare con istinto e fiducia, sapendo cosa fare senza doverci pensare su troppo.

I Blazers hanno tre principali questioni da risolvere riguardo al roster. Primo: hanno tre point guard ma ancora non riescono a riempire in modo soddisfacente il ruolo per 48 minuti. Secondo: ci sia aspetta grandi cose da Nicolas Batum, ma c'è anche il rientro di Martell Webster e anche Travis Outlaw gioca a volte in ala piccola. Ciascuno di loro potrebbe facilmente giocare oltre 30 minuti a partita. Devono cedere uno dei tre. Altrimenti un buon giocatore marcisce a fine panchina e questo non fa bene né alla squadra né al giocatore. Terzo: prima o poi devono decidere cosa fare di Rudy e Roy. Ora giocano nella stessa posizione, uno dei due deve cambiare ruolo o uno dei due deve essere ceduto.

I Blazers quasi sicuramente trasferiranno una point guard e un'ala piccola durante la off-season. Channing Frye probabilmente verrà  rilasciato. Chi altro se ne andrà  dipende dal tipo di giocatore che vogliono ricevere in cambio. Se vogliono una star o almeno un valido titolare, allora dovranno necessariamente salutare uno dei loro giovani talenti: Batum, Fernandez o Bayless. Bayless è probabilmente quello con meno valore di mercato, quindi è più facile immaginare che il sacrificato sarà  uno degli europei. Comunque i Blazers potrebbero non aver davvero bisogno di una star. Se si accontentano dell'aiuto di un veterano, può bastare cedere una point guard e un'ala piccola.

Sergio è un partente quasi sicuro. Blake se ne andrà  se otteniamo una point guard del calibro di Kirk Hinrich perché il suo ingaggio servirebbe a far funzionare la trade. Anche uno tra Martell Webster e Travis Outlaw se ne andrà . Sono entrambi buoni giocatori, ma non c'è spazio per tutti e due. – Dave Deckard.

Emergono sempre più evidenti alcuni concetti. Ad esempio che avere tanti giovani dal grande potenziale significa non poterli sviluppare tutti.

L'infortunio di Webster ha permesso a Batum, che in ottobre pareva destinato alla NBDL, di fare una stagione straordinaria. Gli stessi tifosi Blazers in un sondaggio della post season ha puntato sul francese: per il 64% dei votanti sarà  lui l'ala piccola del futuro della franchigia. Solo il 28% per Webster, un misero 5% per Outlaw ed il restante 4% sostiene che per il ruolo si debba guardare altrove.

Un aspetto, quello dell'affollamento, che potrebbe impedire anche a Rudy di esplodere al massimo delle potenzialità . Sarà  dunque interessante vedere come McMillan penserà  di fare coesistere in campo per molti minuti Roy e lo spagnolo.

Cedere Rudy può sembrare una pazzia, ma nel soppesare pro e contro bisogna anche considerare che, alla fine del contratto, lo spagnolo potrebbe richiedere un ingaggio troppo elevato per le tasche di una franchigia che avrà  già  dato il massimo salariale a Roy, che avrà  rinnovato Aldridge e Oden e che avrà  firmato un free-agent di livello medio-alto.

Probabilmente non è questo il momento per rinunciare a Rudy, ma in fatto di trade bisogna considerare il valore di mercato dei Blazers non intoccabili. Ecco perché Webster, fermo da un anno per infortunio, e Bayless, poco appariscente nella stagione da rookie, sono merce di scambio meno appetibile rispetto ad Outlaw, Batum, Blake e lo stesso Fernandez.

Il secondo elemento che emerge riguarda la principale urgenza del management. Se in ala piccola il problema appare più legato all'abbondanza e quindi a chi rinunciare, nel ruolo di point guard la situazione non è affatto soddisfacente. Qui, necessariamente, qualcuno deve arrivare. Il problema va al di là  della risposta alla domanda 'che tipo di point guard va messo a fianco di Roy?'

I Blazers hanno una point guard discreta in Steve Blake. Si integra bene con Brando Roy perché sa tirare da tre e non ha bisogno di avere la palla tra le mani per essere efficace. Roy gioca meglio quando controlla la palla. Se acquisti una point guard prestigiosa a cui piace gestire la palla, un tra quest'ultimo e Roy potrebbe non giocare al massimo delle proprie capacità .

Attualmente il problema è cosa fare quando Blake siede in panchina. Problemi di falli, infortuni, affaticamenti, cattivi match-up, tutti aspetti che potrebbero limitare i minuti di Blake. Portland non ha altre opzioni al momento.

Sergio Rodriguez non è migliorato abbastanza per valere molti minuti. Jerryd Bayless non ha mostrato sufficienti qualità  per il ruolo. I Blazers hanno bisogno di un giocatore d'esperienza, che sia titolare o anche solo il cambio di Blake. Se avessero un titolare affidabile potrebbero rimpiazzare Blake, ma trovarlo è il più ostico dei problemi dei Blazers. – Dave Deckard.

Dopo i rumors su Andre Miller e Steve Nash in questi giorni si fa anche il nome di Jason Kidd, free-agent in possibile uscita da Dallas. Ma quanti anni e a che livello può giocare ancora il rookie of the year 1995? Personalmente continuo a pensare che sia Kirk Hinrich il nome più vicino all'identikit richiesto, sia per caratteristiche che per età  ed ingaggio. Ma le intenzioni dei Bulls (leggi anche il caso Ben Gordon) non sono ancora chiare.

Dando un rapido sguardo all'attuale situazione del roster appare evidente che la vera priorità  del management sia quella di dare profondità  alla frontline. Se per la posizione di centro i tifosi hanno coniato il termine Odilla, per dare vita ad un nuovo mostro dei manga dalle sembianze di Oden e Pzybilla, nel ruolo di power forward è rimasto solo Aldridge. Ed alla luce delle caratteristiche tecniche di Aldridge, è inevitabile che si cerchi un giocatore dalle peculiarità  opposte (non a caso viene liberato Frye) e di maggiore esperienza.

Anche per questo oltreoceano si sono scatenati numerosi rumors e l'ultimo vuole un ritorno di fiamma dei Blazers per David Lee. Sono molto scettico per una semplice ragione: possibile che Portland rinuncia a tutta la flessibilità  salariale di cui dispone per dare dieci milioni di dollari l'anno al backup di Aldridge?

Qualcuno deve arrivare, per forza. Ma credo che lo spettro di nomi da tenere d'occhio sia quello che va da Antonio McDyess (il veterano per eccellenza) a Brandon Bass (solido giocatore d'area, giovane ma già  con esperienza di playoff).

25 giugno

Quando sarà  il momento del grande colpo di Pritchard?

Dipende tutto dal partner di affari di Portland e dal tipo di trade. La struttura salariale subirà  delle modifiche tra giugno e luglio. Se conviene fare una trade con il monte ingaggi 2008-2009, questa avverrà  a ridosso del draft. Se invece la trade servisse per il il monte ingaggi 2009-2010, allora aspettiamo metà  luglio. Kevin Pritchard non è noto per scambi conclusi nei paraggi della trade-deadline. Giustamente ritiene che stravolgere una squadra a metà  stagione sia una cattiva idea, specialmente per un gruppo giovane come il nostro. – Dave Deckard

Il pre-Draft di quest'anno è molto diverso da quelli precedenti.
Primo: i Blazers non hanno lottery pick, ma solo il pick #24.
Secondo: nonostante Pritchard sia solito scalare posizioni nel giorno del draft, quest'anno i migliori prospetti NON hanno voluto fare provini in Oregon. Motivo? Nessuno vuole andare a Portland, roster ritenuto troppo profondo per consentire ad una matricola di giocare con continuità .
Terzo: tutti pensano che Portland miri ad inserire dei veterani.

“Penso che McMillan mi possa sparare, se continuo a portare nuovi rookie dimenticandomi delle sue richieste”. Con una battuta Pritchard conferma la direzione verso la quale è orientato il management. Interrogato sulla possibilità  di uscire dal draft, ossia di cedere i propri diritti di chiamata, il GM dei Blazers ha ammesso che è una possibilità . Precisando subito dopo: “però allora dove sta il divertimento?” a riprova della sua naturale predisposizione a partecipare da protagonista al giorno della selezione dei collegiali.

Per un po' si è parlato di un possibile interesse per Stephen Curry, combo guard da Davidson e giocatore totalmente complementare a Bayless. Ma per aggiungere questo straordinario tiratore, ancora una volta non un vero playmaker né un difensore sopra la media, bisogna salire nella top ten del 25 giugno.

Più credibile la voce che riguarda Tyler Hansbrough: per l'ala forte ex UNC pare certa una chiamata in doppia cifra ma non oltre il ventesimo pick dei Jazz. Per arrivare a lui potrebbe bastare salire a metà  del primo giro. Hansbrough è il primo della lista dei giocatori che possono piacere ai Blazers: non giovani dal grande potenziale, ma atleti già  pronti per la NBA e pronti a dare un impatto immediato.

In questo senso sei giorni fa c'è stato il più interessante dei workout: oltre ad Hansbrough anche Darren Collison, Jeff Pendergraph o perfino Dante Cunningham sembrano aver lasciato il segno.

A questi aggiungiamo un'altra point guard, Jeremy Pargo (Gonzaga), per il quale i Blazers hanno richiesto un secondo provino. Infine in settimana è stato il turno anche del nostro Daniel Hackett. L'unico commento sull'italiano apparso su blazersedge.com è lapidario: “non expected to be drafted”.

Qualcosa sta per succedere in Oregon.
A partite dal giorno del Draft, quando buona parte dei cinque pick (quattro al secondo giro) dei Blazers verranno spediti altrove, soli o con qualche giocatore impacchettato dentro.

Sul mio blog l'intervista completa a Dave Deckard ed altri approfondimenti.

Portland 2009-2010 salaries

Darius Miles 9,000,000 $ (in scadenza)
Joel Przybilla 6,857,725 $ (player option a fine anno)
Greg Oden 5,361,240 $
LaMarcus Aldridge 5,844,826 $ (in scadenza)
Steve Blake 4,930,000 $ (in scadenza)
Travis Outlaw 4,000,000 $ (in scadenza)
Martell Webster 4,344,000 $
Brandon Roy 3,910,816 $ (in scadenza)
Jerryd Bayless 2,143,080 $
Sergio Rodriguez 1,892,035 $ (in scadenza)
Rudy Fernandez 1,165,320 $
Nicolas Batum 1,118,760 $

tot: 50,567,802 $

Darius Miles come sappiamo non fa parte del roster ma continua a pesare sul cap dei Blazers. Channing Frye, non in elenco, potrebbe essere ri-firmato esclusivamente per inserirlo in uno scambio. Da luglio avranno inizio le trattative per rinnovare i contratti di Brandon Roy e LaMarcus Aldridge.

In attesa che venga stabilito il salary cap per la prossima stagione, Portland è una delle poche franchigie ad essere sotto la soglia della luxury tax. Approssimativamente ci saranno a disposizione 7-8 milioni di dollari, ma rinunciando ai diritti su Koponen e Freeland e cedendo Rodriguez si potrebbe arrivare anche a 10 milioni da reinvestire nel mercato dei free-agent.

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