A Windy Summer

La squadra del più grande di tutti cerca di tornare al top…

Un paio di anni fa sembrava fosse arrivata finalmente la Rinascita in casa Bulls.
In tanti infatti restarono a bocca aperta quando i Tori fecero lo Sweep ai Miami Heat (allora campioni in carica) e diedero l'impressione di potersela giocare anche con Detroit al turno successivo.

Lo stesso Federico Buffa, nei suoi pronostici Pre-Season, dava il Team della Città  del Vento come possibile finalista di Conference.

Le cose non andarono esattamente così.
Tralasciando i vari dettagli della Stagione, i Bulls chiusero con un imbarazzante 33-49 la Stagione, non arrivando ai Playoff. Altro che Finali di Conference.

Una delusione totale, poichè la posizione della franchigia non era tale neppure da avere un alta scelta, in quello che si prospetta (erroneamente) come un Draft povero di Talenti, esclusi i Big.

17 palline su 1000, questa è la situazione nella lotteria per i Tori. Ma si sa che il 17 è un numero magico per tanti versi. C'è chi dice che porti sfortuna, per i Bulls non fu così.

Welcome Back Pooh

Il 26 Giugno 2009, i Chicago Bulls scelgono, con la prima scelta assoluta, Derrick Rose dall'Università  di Memphis.

Una vita predestinata quella del giovane Playmaker.
Nato e cresciuto a Chicago, inevitabilmente innamorato della Dinastia capitanata dal 23, si fa subito notare in città  per il suo grande talento e il suo spaventoso atletismo.

Porta la Simeon Career Academy a partecipare a 2 campionati statali, prima di passare all'università  di Memphis. Al suo primo anno con la maglia dei Tigers arriva ad un tiro di Mario Chalmers dal laurearsi Campione NCAA.

La stagione della rinascita inizia, ma fallito in estate il colpaccio per D'Antoni, sulla panchina vi è il debuttante Del Negro, che i tifosi Benetton ben ricorderanno.

Non si hanno aspirazioni da titolo chiaramente, ma l'obiettivo Playoff parrebbe abbordabile, soprattutto dopo che i Bucks perdono la loro stella che li stava facendo marciare dignitosamente nella Zona Calda della Eastern Conference.

Rose incanta, ma i Bulls soffrono soprattutto contro squadre ben messe sotto canestro, data la loro assenza di veri uomini di area. Arrivati in zona Dead Line i Bulls viaggiano con un 23-30, che non fa tanto ben sperare.

Voci di trade si inseguono, come del resto accade ogni anno ad ogni squadra verso la metà  di febbraio. Eppure qualcosa di grosso bolle in pentola.

Changes

Il 18 Febbraio 2009 i Bulls e i Kings effettuano una trade che fa inizialmente molto discutere.
Drew Gooden, Cedric Simmons, Michael Ruffin e Andres Nocioni vengono spediti in California in cambio di Brad Miller e John Salmons.

I Chicago Bulls ottengono così un pivot che, seppur non dotato dell'atletismo di Howard, ha capacità  di lettura degne di un play, e una guardia in forte ascesa. I Kings accettano lo scambio per ragioni salariali.

Le new entries fanno il loro debutto il 22 Febbraio contro Indiana. Arriverà  una sconfitta e il record dei Bulls è ancora di soltanto 25-31. In molti non vedono di buon occhio la trade per diversi motivi.
Cedere Nocioni, che era uno dei pilastri della squadra parrebbe inaccettabile, senza contare che Miller è “vecchio” e Salmons non ha mai giocato ad alti livelli.

I giocatori rispondono alle critiche con i fatti.
Il gruppo, nonostante l'infortunio a Deng, inizia a trovare la propria chimica per funzionare e le vittorie cominciano ad arrivare. Nel mese di Aprile, in piena lotta per i Playoff i Tori chiudono con una sola sconfitta.

Raggiungono il 50% tondo tondo ed il settimo posto che li porterà  ad affrontare i Campioni in carica, i Boston Celtics.

Deja Vu?

Il fattore campo è per i Boston Celtics. Molti fanno analogie tra questi Celtics e i Miami Heat del 2007.

Entrambe le squadre sono i campioni in carica, entrambe hanno fatto una stagione al di sotto della aspettative in parte per gli infortuni, in parte per altri motivi.

Riusciranno di nuovo i Bulls nell'impresa?
No, ma faranno qualcosa di molto più significativo di quello Sweep ai danni della Squadra della Florida.

Innanzitutto si espugna il Garden in Gara1, dopo di che se la giocano alla pari in una serie contro dei Celtics, che seppur privi del loro Leader, dimostrano di avere tanto cuore.

Per i tifosi Bulls sembra di essere tornati ai bei tempi. Tutti fanno la loro parte egregiamente.
In Gara1 si capisce che Derric “Pooh” Rose è effettivamente una Superstar in Progress.

Il Rookie realizza 35 punti al debutto ai Playoff, dimostrando che le grandi occasioni fanno per lui.
Gordon è a tratti un rebus per la difesa avversaria, quasi degna controparte di He Got Game. Salmons si consacra finalmente al livello che conta, giocando una Serie da protagonista.

L'esperienza di Miller e il cuore di Noah fanno il resto.
Si perde in Gara7 a Boston, ma per i Bulls è vittoria anche solo il fatto di aver costretto i Celtics a 7 overtime in altrettante partite.

Se poi si pensa che questi Celtics perderanno in 7 contro i Magic che ridurranno in polvere i Cavaliers arrivando fino alle Finals, c'è davvero di cui essere fieri.

Work in Progress

La stagione finisce ed il bilancio è positivo.
Sarà  tuttavia un'estate molto lunga ed impegnativa per tutto lo Staff dei Bulls.

Il tanto criticato Paxson non è più GM dei Bulls, ma al suo posto adesso c'è Gar Forman, da 11 anni già  nel libro paga della Franchigia.

Tanti sono gli interrogativi che andranno affrontati.
Ben Gordon in primis, poichè a quelle cifre è impensabile rifirmarlo, ma sarebbe comunque una gran perdita per l'attacco dei Bulls.

Kirk Hinrich sarebbe utilissimo per far crescere Rose, ma anche su di lui circolano voci per eventuali trade, alla ricerca di un esterno con più punti nelle mani.

Stesso discorso si può fare per Tyrus Thomas, che nonostante i miglioramenti, non vale come gioco neppure 1/10 dell'atletismo di cui dispone. L'ideale sarebbe riuscire a piazzare da qualche parte quel contrattone di Deng, che l'Afro-britannico non pare meritare.

E poi c'è il Draft tra pochissimo. Bisognerà  cercare di prendere un buon lungo, perchè è in quel ruolo che si hanno le lacune più grandi.

C'è chi parlava di B.J. Mullens, ma l'ipotesi Blairparrebbe attualmente la più probabile. I Bulls avranno due scelte al Primo Giro, e non si esclude una possibile Guardia tiratrice come secondo innesto.

Se poi ci si aggiunge che nel 2010, con la situazione attuale, Chicago avrà  un bel pò di soldi da spendere e che Wade parrebbe entusiasta di tornare a casa (anche lui è di Chicago ndr), la tentazione di fare un'altra stagione di “transizione” in attesa del colpaccio sale.

Le basi ci sono tutte, spetterà  al nuovo GM saperci costruire sopra, nella speranza di riportare la franchigia al livello che le spetta dopo più di un decennio di buio.

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