La grinta di Kobe, vera guida anche in una giornata non eccelsa
Allungo forse decisivo da parte dei Lakers, in una serie che dopo il massacro di gara 1 era diventata molto combattuta.
Sembra di essere al momento più importante della più famosa gara ciclistica mai disputata, quella famosa Cuneo Pinerolo di tanti anni fa, 60 per la precisione.
Coppi e Bartali erano insieme involati verso il successo, Coppi effettuava allunghi meno brucianti, ma più duraturi, Bartali scatti più rapidi e taglienti, ma più brevi. A turno uno dei due staccava l'avversario poi, finito l'impeto dell'azione, l'altro rientrava. Ad un tratto Coppi staccò lo storico avversario e fu subito chiaro ai cronisti dell'epoca che Bartali, forse preda di una intossicazione alimentare, non avrebbe più recuperato.
Così fino ad oggi i Lakers hanno allungato, si sono presi un vantaggio, ma i Magic erano sempre li, ad un passo, pronti a tentare il recupero, ed a dire il vero esibivano un gioco che avrebbe anche potuto permetterglielo. Ed invece ora, con questa vittoria nei pressi di Disney World, l'allungo dei Lakers pare decisivo.
Infatti i Magic per vincere il titolo dovrebbero sconfiggere sempre gli avversari, in tutte e tre le gare mancanti, di cui due, giova ricordarlo, si disputeranno a Los Angeles.
Come sempre, tolta la prima gara di questa serie, le due squadre si sono affrontate sfruttando le armi classiche della circolazione di palla, della lettura attenta delle situazione offensive e difensive, di una buona tecnica di base, e come sempre, tolta sempre gara uno, la sfida è stata equilibrata, avvincente, appassionante.
Come sempre la sfida è stata decisa da episodi, come spesso è accaduto gli episodi sono stati favorevoli ai gialloviola.
La partita è stata inizialmente equilibrata, ma nel secondo quarto i Magic hanno ottenuto un vantaggio di 12 punti, elevato ma non sufficiente. Nel secondo tempo infatti i Lakers hanno subito piazzato un parziale importante che gli ha permesso di recuperare lo svantaggio e chiudere il terzo quarto con un vantaggio di quattro punti.
La partita scorreva via spettacolare ed equilibrata, con i Lakers che in difesa si preoccupavano soprattutto di limitare le terribili ali avversarie, Turkoglu e Lewis, ed i loro micidiali tiri da tre, riuscendoci in pieno con l'americano, meno col turco, autore di ben 25 punti. Alston e Pietrus hanno giocato bene, anche se non come in gara 3, dando un buon contributo, ma stavolta i Lakers hanno mostrato qualche aggiustamento difensivo che gli ha permesso di limitare i danni.
Chi non è stato possibile in nessun modo limitare è stato Dwight Howard, che con la sua potenza fisica ha dominato l'area piccola, prendendo rimbalzi come un bambino goloso coglie le ciliegie. Gasol ha limitato i danni, disimpegnandosi decorosamente e dando comunque un buon contributo offensivo, Bynum e Odom sono stati ben presto limitati dai falli, con un Odom che comunque in difesa ha cercato di contribuire, con un pizzico di cautela in più del solito, un Bynum che invece progressivamente è sparito dalla partita, dopo un inizio di secondo tempo incoraggiante.
Ariza, spesso invitato al tiro dai Magic, che preferivano raddoppiare Kobe e lasciare il tiro a lui, ha dimostrato che ormai si può scherzare poco con lui anche in fase offensiva, con un decisivo 3 su 4 da tre punti. In fase difensiva solita serata solidissima per lui.
Fisher a metà dell'ultimo quarto era in difficoltà , faticava a tenere sia Alston che Pietrus, nonostante gli accorgimenti di Phil Jackson e gli aiuti dei compagni, in più la serata al tiro non era eccelsa, si salvava con l'impegno e l'esperienza.
A due minuti e mezzo dalla fine un tiro da 3 di Ariza permetteva ai Lakers di pareggiare ancora, 82 pari, ed è iniziato il solito psicodramma di cui i finali di questa serie sembra non possano fare a meno.
Tiro da tre di Turkoglu, quindi stoppata di Howard ai danni di Gasol e nuovo tiro da due di Turkoglu, che porta i suoi in vantaggio di 5 punti e festeggia più o meno come Tardelli dopo il gol alla Germania nella finale dei campionati del mondo del 1982.
Kobe sbaglia il tiro da tre, ed i Lakers sembrano condannati alla sconfitta, ma anche Lewis sbaglia, Fisher prende un rimbalzo importantissimo, da subito palla a Kobe che piazza l'assist per Gasol, quindi attende che la palla vada a Howard e commette fallo.
3 punti di vantaggio, 2 tiri liberi, 11 secondi alla fine. Sembrano i numeri di una partita già finita. Basterebbe un solo libero di DH12 per chiudere del tutto i giochi, ma il centro dei Magic tira fuori i compagni dalla doccia e li obbliga a rimettere il tappo alla bottiglia di spumante sbagliando entrambi i liberi. Ariza prende il rimbalzo ed immediatamente chiama il time out.
Al rientro in campo, tutti si attendono un fallo dei Magic, che avrebbe mandato i Lakers in lunetta per due inutili tiri liberi, ma incredibilmente il fallo non viene commesso.
Tutti gli occhi allora vanno su Kobe Bryant, non ci sono dubbi che sarà lui a tentare la tripla del supplementare.
Rimessa, il Mamba prende palla, abbozza un passo verso il canestro quindi cambia lato e serve Derek Fisher. Nelson era andato verso il centro, probabilmente per aiutare i compagni in caso di penetrazione di Kobe, il veterano di tante battaglie gialloviola non si fa pregare, sfrutta lo spazio, palleggia, arriva al limite della linea e tira, mettendo la tripla del pareggio, la prima della sua partita.
Quale psicodramma avrebbe avuto luogo, se poi nel tempo supplementare i Lakers non fossero riusciti a vincere la partita, lasciando a Stan Van Gundy, Dwight Howard e Jameer Nelson i loro rimpianti? E così avviene.
La tripla di Lewis, i due canestri di Bryant ed il tiro libero di Howard (ancora 1 su 2) portano il punteggio sul 91 pari, Ariza, invitato al tiro sbaglia, prende il rimbalzo e la da a Kobe, che sbaglia pure lui. Nelson fila verso il canestro, ma Gasol ruba palla e la da a Kobe che dimostra la sua maturità , anziché forzare come poco prima serve nuovamente un assist per la tripla di Fisher.
Due errori di Turkoglu (eroe negativo del supplementare come Redick a Los Angeles) e due schiacciate di Gasol sanciscono la vittoria gialloviola, con Pietrus che si fa prendere dalla frustrazione commettendo un brutto fallo sulla seconda.
Episodi, sempre episodi, ma qui serve un breve commento sulla partita di Kobe Bryant, proprio a questo punto, dopo aver descritto il finale.
26 tiri nei tempi regolamentari, con 28 punti segnati, e 5 tiri con 4 punti nel tempo supplementare sembrerebbero il fatturato di una viziata star egoista, il Kobe Bryant inallenabile del 2004, a chi non avesse visto la partita.
In realtà Kobe ha provato a trascinare i compagni nell'ultimo quarto poi, dopo aver sbagliato ben sei tiri, di cui uno importantissimo a tre minuti dalla fine, a fronte dei due soli canestri realizzati, ha dimostrato in cosa è cambiato, ha preso palla appena dentro la metà campo avversaria, ha fatto due passi come a voler penetrare, quindi anziché forzare ancora sul raddoppio, con Nelson che chiudeva la penetrazione centrale pronto ad aiutare i due compagni, ha dato un bellissimo pallone a Derek Fisher, lasciando il proscenio ma ottenendo il supplementare. Ancora nel supplementare ha sbagliato tre tiri, dopo i due canestri iniziali, poi ha preso palla in post alto, spalle a canestro, ha difeso palla duramente, ha visto uno spiraglio ed anziché girarsi e tirare ha servito un bell'assist ancora per la tripla di Derek Fisher.
In sostanza, accortosi che non poteva vincere la partita da solo, ha preferito vincerla lasciando spazio ai compagni che perderla lui. Detta così, sembra una scelta ovvia, ma anni fa non sarebbe stata così ovvia.
Il Kobe degli 81 punti non so cosa avrebbe scelto. Un Kobe forse stanco, un Kobe non devastante come in gara 1, ma un vero leader, capace di condurre i compagni alla vittoria anche in una giornata non eccelsa. Diciamo la verità , solo un paio di anni fa con un Kobe Bryant capace di segnare 32 punti con 31 tiri i Lakers avrebbero perso contro almeno 20 squadre di NBA. Stavolta no.
Probabilmente un paio di anni fa una squadra che avesse come leader Kobe Bryant non avrebbe mai vinto grazie alla circolazione di palla ed ad una attenta lettura delle situazioni tattiche. E penso che quasi tutti i tifosi gialloviola gradiscano molto questo nuovo Kobe Bryant.
Non a caso Alonzo Mourning ha velenosamente detto che Phil Jackson è sopravvalutato, prima ha vinto grazie a Jordan, poi grazie a Kobe e Shaq, ora grazie ad un Kobe Bryant stratosferico.
Cosa ne pensi, Phil?
"Mourning ha ragione. Le partite le vince Kobe. Io sono fortunato a starmene seduto al mio posto."
Signori, nessuno al mondo sa prenderti per i fondelli con questa classe.
Ma Phil, questa glacialità di Fisher te la aspettavi, dopo una partita inguardabile al tiro?
"Si tratta del carattere. Il carattere ti rende un grande giocatore, ed il carattere non puoi sceglierlo al draft."
E questo carattere probabilmente è quello che ha spinto Phil Jackson a chiamare fallo su Dwight Howard all'ultimo minuto, mentre Stan Van Gundy non ha chiamato fallo sull'ultima azione.
I Magic sono vicini, molto vicini, se i Lakers in estate non riusciranno a trattenere sia Trevor Ariza che Lamar Odom, in scadenza di contratto, è probabile che già il prossimo anno saranno più forti, ma per quest'anno probabilmente non c'è per loro più nulla da fare.