Bryant e Gasol hanno perso una bella occasione in Gara 3
Con gara 3 finalmente tutti si sono dovuti rendere conto che la serie c'è ed è vera.
Dopo gara 2, finita con un tempo supplementare, gara 3 è stata vinta sul filo di lana dagli Orlando Magic e tutto lascia credere che si proseguirà su questa falsa riga. I Magic vincono la loro prima partita in una finale, dopo 6 sconfitte, e la loro striscia perdente iniziale si ferma al secondo posto assoluto.
Facciamo finta di non aver visto la partita, di non esserci accorti della splendida coralità dell'attacco dei Magic, di non aver notato percentuali al tiro impressionanti da parte dei tiratori di casa, di esserci dimenticati del cuore e dell'intelligenza dei Lakers che sono riusciti a restare in partita pur giocando peggio, potremmo quasi dire che nel finale la partita è stata decisa da una specie di sfida all''OK corral, con Kobe Bryant nei panni di Wyatt Earp e Mickael Pietrus un quelli scomodi di Billy Clanton.
Tutto era apparecchiato per il lieto fine in cui l'eroe affronta i cattivi in una sfida impari e salva i suoi compagni rassegnati, Lakers due punti sotto, pick and roll con Gasol… come nel finale di un film western, villaggio ai confini del deserto, sabbia e cespugli trascinati dal vento, musica di Ennio Morricone che si fa più incalzante, primo piano sugli occhi di Clint Eastwood che mastica il sigaro, poi sugli occhi del cattivo che suda, finalmente la musica si placa all'improvviso, tutti estraggono le pistole e cade… ma come? Cade l'eroe?
Pick and roll con Gasol, Kobe si infila fra Pietrus e Howard, tutti sono già a guardare la schiacciata, magari condita con fallo… invece Dwight Howard mostra chi è il defensive player of the year, tocca il pallone, Gasol come un leone si getta su quell'arancia vagante e la indirizza verso le mani di Bryant, che però pasticcia permettendo a Pietrus di sfilargliela ed involarsi verso il fallo ed i due liberi che danno ai Magic un vantaggio non colmabile con un possesso ed obbligano i Lakers a tiri disperati da lontanissimo cercando il canestro da 3 in poco tempo.
Lettura semplicistica, come semplicistico era ridurre la vittoria dei Lakers ad un appoggio sbagliato da Courtney Lee in gara 2. Però una lettura che può essere effettuata. Nel finale Kobe sbaglia e Pietrus giganteggia. Chi l'avrebbe mai immaginato?
Sorvoliamo poi sulla glacialità di Howard nei tiri liberi mentre Kobe ne sbagliava la metà , questa cosa se detta prima della partita sarebbe sembrata una pessima barzelletta.
Certo, per un tempo, di fronte a dei Magic che centravano la retina anche quando gettavano via l'asciugamano, Bryant ha tenuto i Lakers a contatto, permettendo di arrivare a quel finale tesissimo, ma c'è stato anche l'effetto collaterale, e cioè il giocatore più freddo dei Lakers e più adatto a gestire i palloni decisivi è arrivato a giocarli spompato e senza lucidità .
Evitiamo l'eterno dibattito, Kobe avrebbe potuto coinvolgere di più i compagni, fare meno da solo, il gioco ne avrebbe tratto giovamenti e lui sarebbe stato più fresco, d'altra parte forse se non avesse monopolizzato il pallone i Magic nel secondo quarto sarebbero scappati via.
Intanto però occorre fare i più sinceri complimenti a Stan Van Gundy ed ai suoi giocatori, che hanno messo su un gioco offensivo spettacolare ed avvincente. I Gialloviola, che avevano ben pressato gli esterni, non lasciando mai tiri agevoli, stavolta sono stati sotterrati da percentuali strepitose, soprattutto un incredibile 62% dal campo.
I Magic in casa hanno tirato meglio, hanno fatto tesoro delle prime due gare ed hanno fatto circolare la palla benissimo, smazzando 23 assist, trovando tanti tiri relativamente agevoli, però anche la difesa dei Lakers ha avuto le sue brave colpe.
Le guardie avversarie sono state lasciate troppo libere, in memoria dei tanti errori delle prime due partite, e non sono stati portati correttivi validi una volta vista l'ottima partita di Pietrus ed Alston.
Soprattutto il secondo è in prospettiva preoccupante; se Pietrus può essere marcato meglio, non mancano i giocatori in grado di farlo, Fisher non può star dietro ad un funambolico giocoliere come "Skip to me Lou", non ha le gambe per farlo, soprattutto se Rafer la mette da fuori con tanta costanza, in quanto se Derek pressa diventa troppo facile per l'ex stella dei playground saltarlo.
Servono aiuti, schemi difensivi, cambi pronti. I Lakers delle prime due gare della serie possono farcela, ma non sarà di sicuro semplice.
Il saltatore francese, che una volta era descritto come una capra, bella rivincita la sua, se difficilmente potrà ripetere una simile prestazione offensiva, nella sua metacampo ha dimostrato di poter dare molto fastidio ai gialloviola anche in futuro. Atletico, veloce, reattivo, ormai anche attento, tiene bene le penetrazioni, pressa, non è un bel cliente.
La soluzione per i Lakers, di fronte a questi due problemi nuovi ed alla circolazione di palla migliorata esponenzialmente, non può essere che la solita: giocare in modo più armonico, come una vera squadra.
In difesa occorre aiutare Fisher e quando Kobe va a pressare, Ariza, Gasol ed Odom devono essere pronti a coprirlo come è stato fatto nelle prime due gare, in attacco la palla deve circolare meglio, devono esserci più tiri per dei lunghi che comunque hanno avuto buone percentuali.
Ecco, le percentuali: alla fine non sono state peggiori che nelle prime partite, 104 punti sono comunque arrivati, sarebbe bastato qualche tiro libero segnato e qualche palla gestita meglio nel finale ed i Lakers sarebbero andati sul 3 a 0.
Però anche questo dato va letto: se Kobe arriva con la lingua di fuori, chiedergli lucidità non è facile. Questo è un altro motivo per cui la circolazione deve migliorare, ci devono essere più tiri piazzati e meno isolamenti o pick and roll, ed i Lakers tante volte, anche in questa serie, hanno dimostrato di poterlo fare. Ed anche in questa gara 3 i lunghi, quando chiamati in causa, hanno risposto.
Volendo fare un appunto ai lunghi, Gasol, Odom e Bynum in tre hanno preso 9 rimbalzi; vero che quando gli avversari tirano col 62% di rimbalzi difensivi ce ne sono pochi, ma un po più di energia sarebbe stata gradita.
Per il resto il gioco difensivo su Howard non è stato malaccio, però quando erano in campo Gasol e Bynum per Superman era troppo semplice lucrare un fallo e per Lewis era troppo semplice andarsene a spasso per il campo alla ricerca di un tiro meno contestato. Tenendo conto che Odom può benissimo avere ancora qualche problema di falli, come stavolta, o dover tirare il fiato, questo è un altro aspetto su cui Jackson deve lavorare.
A questo punto una gara 4 che sembrava dovesse essere una passeggiata, diventa molto importante, in quanto una vittoria dei Lakers ridurrebbe al lumicino le speranze dei Magic, che a quel punto dovrebbero vincerle tutte, ma una vittoria della franchigia della Florida pareggerebbe il conto e occorrerebbe ricominciare da capo, con dei Magic particolarmente galvanizzati.
"Questa è una signora squadra, allenata benissimo ed esegue con attenzione, dovremo darci parecchio da fare!"
Sai, Kobe, il sospetto che le cose stessero come dici ci aveva sfiorato. Comunque è bello sentirtelo dire, sentirti fare i complimenti con signorilità agli avversari e quello sguardo che avevi mentre dicevi queste cose fa ben sperare per il futuro.
"Abbiamo perso la partita in difesa, avevamo fatto benissimo e stavolta gli abbiamo permesso di tirare con il 62%!"
Vero anche questo, Kobe, anche se può essere un tentativo di sviare l'attenzione su quella palla persa nel finale…
Ma i lunghi, qualche rimbalzo in più avrebbero potuto prenderlo?
"Quali rimbalzi? Ma avete visto le percentuali?"
Bhè, caro Phil, in effetti tutti i torti non li hai… adesso però mettiti a tavolino con Tex Winter ed inizia a lavorare, ce n'è bisogno!