Tacos per tutti a Los Angeles

Non solo Kobe in Gara 5 per i Lakers…

Nelle precedenti 19 occasioni in cui i Los Angeles Lakers hanno disputato una gara 5 di playoff tra le mura amiche mai sono usciti perdenti dalla disputa.Con la ventesima vittoria arrivano anche i sempre ottimi tacos gratuiti per quanti hanno assistito e tifato Lakers allo Staples Center visto che il punteggio finale recita 103 a 94 per la squadra lacustre e come si sa ogni qual volta i gialloviola vincono superando quota cento il tacos omaggio è sempre ben accetto.

La statistica prevedeva però le libagioni gratuite visto che Denver in quattro precedenti occasioni in cui si è giocata una serie di playoff contro Los Angeles si è vista sempre superare dagli avversari, con o senza tacos.

Allo Staples Center, in questa gara 5, c'erà  molto dello star system hollywoodiano: il sempre presente Jack Nicholson che fa notizia solo quando non c'è, un vispo Hugh Hefner, padre padrone di Playboy attorniato alla sua sinistra da due conigliette che tifano Denver e per par condicio alla sua destra due pin-up che parteggiano per Los Angeles; per Hefner un tentativo di più per mettere
in mostra il suo marchio che è stato appena messo in vendita per la modica cifra di 300 milioni di dollari.

Non poteva mancare tra gli altri Denzel Washington, Zac Efron, Ron Artest, il grandissimo Bill Russel, il meno grande Kevin Love e una inviperita Cameron Diaz che nel terzo quarto ha qualcosa da ridire su un fischio arbitrale.

A sentire le sue rimostranze ci sono Ron Garretson, Monty McCutchen e Tom Washington che tengono sempre in mano il polso della partita e sono costretti a fischiare tre falli tecnici, tutti nel concitato quarto quarto: Shannon Brown, Nenè e Chris Andersen i colpevoli.

I 18997 che, come accennato, hanno gustato a spese di Gerald Hatten “Jerry” Buss i Tacos hanno visto anche un match che è stato equilibrato all'inverosimile per i primi tre quarti di gioco dove i parziali sono esattamenti identici: 25 a 25, 31 a 31, 20 a 20 per quanto riguarda i primi tre quarti. Il massimo vantaggio in questo stagnante equilibrio lo produce Denver andando a condurre nella terza frazione anche di sette lunghezze ma venendo riagganciata quando mancano 3 minuti dalla fine del quarto.

L'ultimo e determinante quarto inizia così sul punteggio di 76 pari e nell'aria si respira il timore di un clamoroso upset che veda i Nuggets di coach George Karl sbancare lo Staples Center ponendo una serissima ipoteca sulla serie.

Ma la squadra gestita da coach Jackson parte in modo aggressivo stringendo e di molto le viti in difesa, approfittando dell'assenza dell'immarcabile Anthony, e orchestra un buon attacco che fa si che Denver nei primi minuti del quarto non segni nessun canestro scavando così un divario che cresce fino a raggiungere quota più dieci dopo un parziale sanguinoso di 11-0.

Con il ritorno in campo di Melo la fluidità  offensiva dei Nuggets migliora ma non riescono in alcun modo a fermare le ondate offensive lacustri che guidati da un Bryant più passatore che realizzatore vedono in Lamar Odom, Shannon Brown e Pau Gasol dei terminali offensivi precisi e freddi.

Il Mamba ha praticamente fatto tutte le scelte offensive del quarto quarto, anche quando ha incitato Pau Gasol ad andare in uno contro uno da solo, diventando il vero playmaker losangelino; e c'è da aggiungere che se Odom fosse sempre questo bè si gioca per il secondo posto signori, e forse un titolo in più in bacheca Los Angeles l'avrebbe.

Denver riesce a ricucire fino ai meno quattro grazie al suo numero 15, a Kleiza e a un paio di brutte palle perse dai Lakers ma in arrivo c'è l'ultima tegola che affossa definitivamente la squadra del Colorado: il sesto, dubbio, fallo fischiato ai danni di Nenè che ha costretto coach Karl a mettere dentro Linas Kleiza che ha sì segnato una tripla importante ma non ha dato la stessa forza fisica sotto canestro dove Odom e Gasol hanno banchettato.

Il parziale degli ultimi dodici minuti è quindi di 18 a 27, parziale che permette ai Lakers di presentersi in Colorado al Pespi Center forti del vantaggio di 3 a 2 nella serie.

I Lakers, come detto, costruiscono il loro vantaggio nell'ultima frazione nonostante perdano più palloni, 15 contro i 14 dei Nuggets; i losangelini dominano letterarmente nel pitturato dove segnano 54 punti a fronte dei 36 di Denver che non ne segna per oltre dodici minuti tra terzo e quarto quarto.

La squadra di Billups non tira bene dal campo avendo una percentuale del 38,6%, fatica anche dalla lunga distanza con un misero 29,2% e collezione un 76,7% dalla linea della carità  dei tiri liberi.

Los Angeles dal canto suo riesce a fare peggio dalla lunga distanza con un pessimo 18,8% figlio di un 3 su 16 parecchio rivedibile, tira tuttavia molto meglio dal campo con 37 tiri messi a segno su un totale di 76 tentativi, 48,7%, mentre nei tiri liberi eguaglia più o meno Denver con un 74,3%.

Tra i gialloviola un ottimo Bryant forza pochissimo e lascia che sia la partita ad andare da lui, collezzione 22 punti con 13 tiri, smista 8 assist di cui uno bellissimo nel quarto quarto per Lamar Odom, e prende 5 rimbalzi, lascia il proscenio ai suoi secondi violini tenendosi forse tutto per la determinante trasferta di gara 6. A suo discapito il numero enorme di palloni persi: 7 che
sono pari al 50% di quelli della sua squadra.

Ottimo Lamar Odom che finalmente si sveglia dall'apatia e mette a referto un'ottima doppia doppia da 19 punti e 14 rimbalzi, determinante nel quarto periodo dove praticamente non sbaglia nulla.

Nel club delle doppie “figures” non poteva mancare Pau Gasol con 14 punti e 10 rimbalzi ma soprattutto una grandissima difesa negli ultimi 12 minuti sia sull'uomo sia soprattutto sulle penetrazioni avversarie che gli hanno permesso anche di stoppare 5 volte i ragazzi di coach Karl tra cui 2 superbe a Carmelo

Anthony lanciato verso un canestro sicuro; ottimo anche sugli aiuti è sempre più spesso un fattore difensivo, uno dei pochi in questi Lakers, non si dimentica tuttavia come si attacca e come si passa, chiedere ad Andrew Bynum per conferma dopo l'assist sopra la testa nel pitturato.

Trevor Ariza segna 12 punti con 4 assist e 5 rimbalzi, nessuna palla persa e una rubata per il ragazzo già  ribattezzato le mani più veloci dello Staples. Il bambino numero 17 alle cure di Kareem Abdul Jabbar, Andrew Bynum segna 9 punti con 2 rimbalzi e 1 assist gravandosi troppo presto di 4 falli e abbandonando la contesa dopo soli 18 minuti.

Dopo un buon primo tempo da 10 punti con ottime percentuali sparisce Derek Fisher che nei secondi ventiquattro minuti segna solo 2 punti ca cui aggiunge 2 assist, rientra nell'ultimo quarto dopo essere stato degnamente sostituito, anche a causa dei suoi 5 falli, da Shannon Brown.

Quest'ultimo in 14 minuti segna 6 punti, di cui 2 allo scadere dei 24, ma soprattutto rende l'attacco di Denver faticoso facendo soffrire parecchio Chauncey Billups, per lui un plus/minus di +13 secondo solo al +18 di Lamarvellous.

Dalla panchina apporto anche di Sasha Vujacic che si fa trovare pronto sullo scarico di Kobe Bryant a fine secondo quarto per la tripla dei suoi unici tre punti; Luke Walton segna 4 punti con 2 assist e 4 rimbalzi ma perde anche 2 palloni, troppi per mani educate come le sue; in sei minuti Jordan Farmar segna 2 punti per poi fare da spettatore insieme a Josh Powell e l'abitudinario D.J. Mbenga, che ha visto da protagonista solo pochi secondi di questa serie.

Denver potrebbe essere lieta della prestazione di Carmelo Anthony che segna 31 con 4 assist e 4 rimbalzi se quei punti non fossero arrivati con 23 tiri, anche 5 palle perse per lui che oltretutto non riesce a trascinare i compagni; a onor del vero quando lui in campo non c'è la difesa Lakers respira togliando contemporaneamente ossigeno all'attacco Nuggets, è davvero un attaccante formidabile ma non è bastato per evitare la sconfitta.

Kenyon Martin segna 12 punti con 5 rimbalzi ma lontano dal Colorado si trasforma in un giocatore diverso, meno energetico, meno decisivo e meno determinante.Dahntay Jones, dopo il fallaccio di gara 4, viene bombardato dai fischi alla presentazione delle squadre tuttavia produce meglio che nelle altre trasferte con 9 punti e 4 rimbalzi.

Sottotono Chauncey Billups che scrive 12 punti e 5 assist ma si perde, portando con sè la squadra, nell'ultimo quarto sia sparacchiando bruttissimi tiri sia non conducendo il gioco con le sue solite ottime scelte che sono venute a mancare.

Nenè, uscito per falli, segna 4 punti con 8 rimbalzi ma è parso in sofferenza nella fase difensiva e poco prolifico in quella offensiva, mai del tutto convinto di ciò che stava eseguendo.Dalla panchina si alza J.R. Smith, lontano parente di quello di gara 4, che segna 9 punti con 4 rimbalzi, cerca di marcare Bryant con scarsi risultati e non dà  il cambio di passo da lui tanto atteso.

Chris Andersen, il Birdman, da grande stoppatore qual'è blocca 4 volte i gialloviola ma è tanto il fumo con poco arrosto visto i soli 2 punti con 8 rimbalzi e il peggior plus/minus del match con -17.

Meglio di lui Linas Kleiza che segna 10 punti, compresa la tripla della speranza nel quarto quarto, prende 5 rimbalzi ma subisce in difesa la forza fisica dei lunghi dei Lakers essendo costretto a prendere il posto di Nenè, trovandosi spesso a incrociare le piste con Lamar Odom.

Anthony Carter segna 7 punti con 3 rimbalzi in 7 minuti raggiungendo la sufficienza per poi far compagni in panchina a Balkman, Petro e Hart.

Le dichiarazioni post partita vedono come protagonisti Bryant, Odom e Karl.
Il capitano dei Lakers pensando a gara 4 afferma: “Abbiamo commesso degli errori la volta scorsa, stavolta siamo arrivati già  pronti per giocare e non ne abbiamo commessi, io ho voluto cambiare il mio approccio alla partita coinvolgendo di più i compagni, ora ci aspetta una partita importantissima che non possiamo fallire”

Lamar Odom raggiante afferma: “Si, oggi credo di aver giocato molto meglio che nelle precedenti partite, devo continuare così e dobbiamo assolutamente arrivare alle Finali perchè il nostro obbiettivo è vincerle”.

Coach Karl, dopo aver polemizzato per l'arbitraggio secondo lui troppo casalingo, dichiara: “Ora dobbiamo difendere le nostre mura per poi venire qui a giocarci tutto in gara sette dove la pressione sarà  solo sui Lakers”.

La serie quindi torna nuovamente alle altitudini del Colorado, al Pepsi Center di Denver, dove avrà  luogo venerdì notte ore 3 italiane gara 6.

E' la prima partita in cui i Nuggets in questi playoff sono con le spalle al muro: win or go home. In caso di vittoria si tornerà  nuovamente nella città  degli angeli per la definitiva gara 7. Per le pepite c'è già  stata un indigestione di tacos, i tifosi vorrebbero fosse l'ultima.

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