Valtteri Filppula ha disputato una serie straordinaria contro i Chicago Blackhawks.
Purtroppo (per i tifosi dei Chicago Blackhawks e gli appassionati neutrali ovviamente, non certo per i sostenitori dei Detroit Red Wings), avevamo visto giusto in sede di presentazione della finale della Western Conference. La serie è stata di breve durata. E non traggano in inganno le tre partite su cinque finite ai tempi supplementari: le ali rosse sono state semplicemente superiori in tutto.
Basterebbe pensare a Gara 4, in cui la squadra di Mike Babcock, priva del miglior difensore del mondo (Nicklas Lidstrà¶m), di uno dei giocatori più completi del pianeta (Pavel Datsyuk) e di un valido checker (Kris Draper) ha letteralmente surclassato gli avversari. In Gara 5, ai tre assenti si è aggiunto il bravissimo Jonathan Ericsson, che aveva contribuito a smaltire un po' del tempo di ghiaccio lasciato scoperto dal connazionale Lidstrà¶m. Ebbene, l'esito è stato identico: solo Cristobal Huet, brillante dopo una Gara 4 da dimenticare, ha impedito a Henrik Zetterberg e compagni di prendere il largo già nel primo tempo.
Joà«l Quenneville ha cambiato continuamente le linee, a partire da Gara 2 ha diviso Patrick Kane e Jonathan Toews nel tentativo di rendere più complicato il lavoro al tecnico rivale. Solo nella prima parte di Gara 3 i Red Wings sono sembrati in difficoltà , ma hanno prontamente rimontato tre reti di scarto, pur perdendo poi al supplementare.
Finché Nicklas Lidstrà¶m è stato in grado di giocare, la sua sfida con Patrick Kane è stata da telefono azzurro. Il fuoriclasse svedese non ha lasciato un centimetro di ghiaccio al giovane campione dei Blackhawks. Solo nelle ultime due partite della serie ha goduto di qualche libertà in più, pur restando sempre sotto l'occhio vigile di Brian Rafalski, il terzino superstite della prima coppia di difesa.
Certo, gli infortuni hanno colpito duro anche Chicago. Martin Havlat, tramortito in Gara 3 da una carica tanto devastante e spettacolare quanto corretta di Niklas Kronwall (a proposito, basta propinare penalità solo perché, disgraziatamente, l'avversario si infortuna), ha tentato di rientrare in Gara 4 ma ha dovuto dare forfait dopo pochi minuti, e Nikolai Khabibulin è stato costretto ad assistere da spettatore alle ultime due partite per un problema muscolare. L'impressione, tuttavia, è che i Blackhawks avrebbero alzato bandiera bianca anche con l'attaccante ceco e l'estremo difensore russo in piena salute.
I Detroit Red Wings, oltre alla consueta tranquillità d'esecuzione e alla capacità di colpire nei momenti più devastanti per gli avversari, hanno dimostrato una profondità di organico pazzesca. Valtteri Filppula ha disputato una grandissima serie giostrando con Marian Hossa e Tomas Holmstrà¶m al posto dell'infortunato Pavel Datsyuk. Il 24enne finlandese, una delle numerosissime perle draftate dalla franchigia del Michigan, è dotato di un pattinaggio eccellente, di un'ottima tecnica di bastone e di una discreta stazza fisica e, ne siamo convinti, fra pochi anni sarà tra i migliori giocatori della Lega.
Il suo posto in terza linea, accanto a Jiri Hudler e Mikael Samuelsson, è stato preso da quella scheggia impazzita che risponde al nome di Darren Helm, il quale ha pensato bene di ringraziare Mike Babcock per la fiducia caricando tutto quanto vestisse i colori dei Blackhawks e realizzando la rete decisiva all'overtime di Gara 5. A loro volta, Ville Leino e Justin Abdelkader, altri due giovani di cui sentiremo parlare, hanno sostituito in quarta linea lo stesso Helm e Kris Draper. Un effetto domino trionfale.
La batosta subìta non cancella minimamente la straordinaria avventura di Joà«l Quenneville e dei suoi aspiranti fuoriclasse. Se il General Manager Dale Tallon saprà gestire con abilità il tetto salariale mantenendo intatto un gruppo che vanta una media d'età bassissima, il futuro non potrà che essere roseo. E con un briciolo di esperienza in più, le sfide contro i Detroit Red Wings non saranno più così scontate.