Difficilmente il prossimo anno vedremo ancora Booz salire sopra il ferro in maglia Jazz…
Un vecchio film degli anni '80 che aveva come protagonista Massimo Troisi titolava "Ricomincio da tre". Difficilmente qualcuno a Salt Lake City e, azzarderei, in tutto lo stato mormone conosce questo magnifico capolavoro dei Morandini, sicuramente però tutti i tifosi dei Jazz hanno bene in mente qual è il numero dal quale si deve ricominciare il prossimo anno: l'8, proprio quello stampato sulla maglia di Deron Williams, cuore e anima degli Utah Jazz ed elemento imprescindibile su cui fondare le basi della franchigia.
La stagione dei bianco-blu è stata molto al di sotto delle aspettative previste a causa di numerosi fattori che hanno condizionato il rendimento della squadra.
Le due stelle, Carlos Boozer e Williams appunto, hanno subito infortuni piuttosto gravi. Il primo ha dovuto saltare ben 44 gare di regular season, ufficialmente per un grave problema al ginocchio che non gli ha permesso di mettere piede sul parquet a lungo; molti addetti, notando in particolar modo il ritardo con cui avveniva il rientro, hanno iniziato a malignare, ritenendo che Booz stesse cercando di allungare i tempi di recupero a causa degli screzi con la dirigenza, dovuti alle premature dichiarazioni riguardo ad una sua eventuale opzione per liberarsi dal contratto esercitata in estate.
Il secondo ha dovuto invece saltare "solamente" 14 partite di stagione regolare a causa di un annoso problema all'anca che faticava a scomparire e che ha rallentato gravemente il suo rendimento anche dopo il rientro, non permettendogli di giocare nelle migliori condizioni possibili per qualche partita.
Nonostante il resto del gruppo si sia comportato egregiamente durante il periodo di assenza del duo, soprattutto grazie all'esplosione in ala grande del giovane Paul Millsap ed ad un periodo di forma eccezionale attraversato da CJ Miles, inevitabilmente la squadra ha risentito a lungo andare della mancanza di talento e di leadership che solo quei due giocatori erano in grado di fornire.
Tutto ciò ha portato al piazzamento in ottava posizione nella griglia Play-Off ed all'inevitabile scontro con chi, per tutta la stagione aveva dominato in lungo ed in largo il selvaggio West, riuscendo anche a gestire abbondantemente le forze: i temutissimi Los Angeles Lakers.
In un altro momento storico probabilmente la sfida sarebbe stata anche più avvincente di come poi è risultata, ma la chimica di gruppo era ormai seriamente danneggiata dai numerosi rumors che avevano percorso per tutto l'anno la locker room dell'Energy Solution Arena e la differenza in termini di tonnellaggio e tecnica troppo evidenti perché ci si potesse aspettare qualche sorpresa al Primo Turno per i giallo-viola. Risultato finale 4-1, una serie mai esistita, sweep protratto di una gara solo dall'immenso talento e cuore del numero 8 ed da una magistrale prestazione dell'uomo originario dell'Alaska in Gara -3.
Questa volta non sono bastate le provocazioni in sala stampa di uno dei migliori allenatori che l'intera NBA abbia mai avuto, coach Jerry Sloan, che aveva provato a scuotere la squadra dicendo che il loro obbiettivo sarebbe dovuto quello di essere il più "fastidiosi" (nasty) possibile.
I suoi ragazzi hanno giocato contro un team che notoriamente soffrono perché molto più fisica e con parecchi centimetri sotto le plance; rimane però la sensazione di non aver lottato fino in fondo, soprattutto con alcuni uomini chiave che avrebbero potuto fare la differenza (primo fra tutti il russo AK47).
Ora i Jazz dovranno affrontare un'estate molto lunga e difficile: la situazione contrattuale di numerosi elementi è fortemente incerta e difficilmente si riusciranno a trattenere tutti i pezzi pregiati di un roster che necessita comunque di rinforzi soprattutto nelle posizioni di guardia e centro.
I giocatori che potrebbero spedire le labbra ad indirizzo nuovo sono 9: come detto in precedenza, Carlos Boozer ha la possibilità di uscire dal contratto in estate, e con lui il turco Okur e il tiratore Kyle Korver. Sono invece in scadenza di contratto Price, Collins, Brevin Knight e Allmond e la possibilità che due o tre cambino aria è tutt'altro che peregrina, visto anche il poco uso fatto dal Sloan durante la stagione, se non consideriamo Brevin, utilizzato (con il contagocce e risultati alterni) come play-maker di riserva.
Infine c'è la questione che probabilmente non permette al GM dei Jazz Kevin O'Connor di chiudere occhio la notte: il rinnovo contrattuale di quello che potrebbe essere il futuro di Utah nella posizione di ala grande, Paul Millsap.
Paul è stata una seconda scelta del draft del 2006 e, come tutte le seconde scelte, ha un contratto garantito per 3 anni, in scadenza del quale si diviene restricted free-agent. Durante questa stagione il lungo da Louisiana ha dimostrato di valere molto di più di quanto recita il suo contratto ed ha attirato su di sé le attenzioni di parecchie squadre della Lega, pronte ad offrirgli un rinnovo piuttosto oneroso per poter usufruire dei suoi servigi.
La complessità delle scelte di O'Connor risiede proprio in questo punto: nel caso Millsap ricevesse un'offerta diciamo intorno ai 30 milioni per 5 anni, sarebbe del tutto impossibile riuscire a ri-firmare in estate anche Boozer e Okur, che richiederebbero da par loro un aumento contrattuale.
La situazione risulterebbe ancora più intricata nel caso in cui poi Mehmet e Carlos decidessero di non esercitare l'opzione di uscita e rimanessero un altro anno a Salt Lake City: nel 2010 sarebbero unrestricted free-agent e la possibilità di perderli entrambi per nulla in cambio comporterebbe un danno incalcolabile.
Certo è che la crisi in America si è fatta sentire e le squadre NBA non ne sono rimaste certo esenti, quindi parecchi giocatori stanno pensando di rinnovare il proprio contratto durante questa post-season, non rischiando di azzoppare parte dei guadagni firmando a delle cifre di molto inferiori a quelle che ora i team si possono permettere.
Nel caso, molto improbabile, in cui chiedessero al sottoscritto come muoversi in estate, sicuramente porrei nelle priorità del piano di ristrutturazione della squadra la firma del tiratore ex-Philly Kyle Korver; nella serie contro i Lakers non ha di certo brillato ma è stato l'unico giocatore, vista anche l'assenza di Okur per le prime 3-4 gare, che ha permesso a Sloan di aprire il campo.
Infatti con non tiratori come Brewer e Kirilenko sul terreno di gioco, i Lakers hanno avuto vita facile nelle scelte difensive, battezzando con costanza i due che in tutta la serie non sono mai riusciti ad infilare un canestro dai 6/7 metri, potendo così raddoppiare Boozer in post-basso ed in generale chiudendo l'area alle incursioni di Williams con la palla in mano.
Se poi Boozer e Okur decidessero di non esercitare l'opzione per uscire dal contratto (possibilità che i due continuano a ventilare ai media negli ultimi giorni), punterei per l'ultimo anno su di loro, costretti a giocare una stagione da osservati speciali in quanto in scadenza e, nel caso non si dovesse trovare l'alchimia giusta durante la stagione, avendo la possibilità di scambiarli prima della dead-line di febbraio con squadre che hanno intenzione di ricostruire a partire dal 2010, ingolosite dalle pesanti cifre che libererebbero spazio salariale.
Infine, se gli orizzonti non dovessero cambiare ed i rumors di tutta una stagione si rivelassero veritieri, lascerei partire il lungo, campione olimpico con il team USA, per poter firmare nuovamente Millsap, che, insieme alla conferma di Okur, potrebbe formare una coppia di lunghi interessante, grazie alle doti difensive ed all'esplosività di Paul ed alla capacità di colpire da fuori del turco.
Il monte salari risulterebbe così di gran lunga alleggerito, la squadra si compatterebbe sotto l'unico ed indiscusso leader, Williams, e si avrebbe la possibilità di intervenire sul mercato in cerca di un lungo rimbalzista e con propensioni difensive che occuperebbe il ruolo di back-up come numero 5 ed una guardia in grado di condividere con Deron il peso del settore esterni.
Naturalmente il futuro dei Jazz non passa solo da queste semplici considerazioni; in questo articolo abbiamo solo elencato quali potrebbero essere i possibili orizzonti di una squadra che, pur essendo stata costruita per vincere, non è riuscita a compiere quel salto di qualità che l'avrebbe portata dalle Finali di Conference solo due anni fa contro i San Antonio Spurs alla fatidica vittoria del Titolo NBA.