Big Shot Davis impatta la serie: 2-2
Mancano 11 secondi al termine di Gara 4: è quasi finita.
Palla a Boston, il cronometro è troppo veloce per il gusto dei biancoverdi, e troppo lento per quello dei Magic, che provano a tenere con la difesa.
6 secondi. Rondo palleggia centralmente, si libera Pierce in guardia marcato da Lewis e Rajon lo serve.
4 secondi. Davis blocca per Pierce. Howard, che marcava Big Baby, cambia su Pierce. Lewis non cambia e raddoppia. Pierce finta il tiro e passa in angolo.
3..2..1"Ciaff!
Ci sono i grandi campioni, destinati ( o condannati?) a cambiare le sorti di una partita, e ci sono i giocatori che non ti aspetti, che battezzi quando prendono tiri allo scadere che possono valere una stagione.
A volte il cuore dei gregari vince.
Stasera è una di quelle volte, perché sulla ruota di Boston è uscito il numero 11, quello di Big Baby Glen Davis.
La partita
I quintetti sono quelli di sempre, fatta eccezione per il rientro di Alston dopo la squalifica di Gara 3.
La partita di Davis all'inizio dura 46 secondi: il tempo di commettere un fallo su Howard che realizza anche il canestro e completa il gioco da 3 punti, ed è panchina in favore di Scalabrine.
Entrambe le squadre iniziano a sparare a salve da 3 e continueranno su questa lunghezza d'onda per tutto il match ( percentuali bassissime alla fine: 10% con 1/10 per Boston e 18% con 5/27 per Orlando).
Magic e Celtics si studiano, come 2 pugili, entrambi in attesa del primo affondo avversario che scopra qualche punto debole: ne esce una partita equilibratissima nel primo quarto, con 7 sorpassi.
Orlando trova già punti dalla panchina con Gortat e Pietrus mentre i Celtics si affidano solo ai titolari, con Davis rientrato che mette 4 punti e fa le prove tecniche di Jump Shot: 28-25 Magic al primo stop.
La partita è tiratissima e con Allen fuori giri ci prova Pierce, che si mette in proprio e segna 11 punti in fila, a dare uno strappo decisivo.
Orlando tiene botta, come sempre, con Lewis e Howard, la front-line, che sta dando grossissimi problemi alla loro nemesi celtica.
Pietrus porta avanti di 2 i suoi ma Boston non cede di un millimetro e pareggia con Allen.
Redick sbaglia da 3 e Rondo cattura il suo rimbalzo numero 9 (!!) infilando la retina per un risicato ma importante vantaggio Celtics all'intervallo: 48-46.
Lewis sa di essere la chiave e parte fortissimo nel terzo quarto ma scopre il fianco e la reazione di Boston è micidiale: i soliti Pierce e Davis, aiutati dall'unica fiammata della partita di Allen, scavano il solco a 4 minuti dalla fine del periodo: 67-58 con l'unica tripla biancoverde targata P Square.
La squadra di Van Gundy sa che l'occasione per il 3-1 è davvero ghiotta e inizia ad attaccare il canestro con aggressività , rimanendo agganciata ai campioni Nba grazie ai tiri dalla lunetta.
79-71 Boston con ancora 12 lunghissimi minuti da giocare.
Il quarto periodo è un susseguirsi di emozioni, di reazioni e controreazioni: i Magic cercano di accorciare con il contributo di tutto il roster mentre Boston continua con i titolari ( solo 2 punti targati Marbury dalla panchina in tutto il match) e trova un Davis da 7 punti sui 16 totali del quarto.
La distanza fra le 2 squadre, che oscilla sempre fra 3 e 7 punti, sembra incolmabile per Orlando a cui non riesce l'ultimo sforzo.
Il +6 targato ancora Davis sa di condanna ma Courtney Lee decide di diventare un fattore anche offensivamente ( oltre all'ottima marcatura su Allen) e porta a -1 i Magic.
Arriva la beffa nel momento più duro: a 49 secondi dal termine Howard va in lunetta e con un 2/2 porta i Magic in vantaggio per la prima volta da un'eternità .
Davis non ci sta e a 32 secondi dall'ultima sirena trova il nuovo +1. Turkoglu sbaglia da 3. Pietrus raccoglie il rimbalzo e Lewis trova 2 liberi, che ovviamente realizza.
94-93 Magic con 11 secondi da giocare. Il resto è storia.
Qui Boston
Pierce: "E' stato eccezionale. L'anno scorso è stato come le montagne russe e quest'anno vogliamo fare la stessa cosa. Ho detto che mi piaceva Orlando e ci sarei voluto tornare per Gara 6."
Davis: "E' veramente bellissimo. E' la prima volta che mi capita."
Sarebbe riduttivo parlare solo dell'ultimo tiro di Davis, che ha fornito per tutto il match una prestazione straordinaria con 21 punti e 6 rimbalzi.
Rondo con 21 punti, 14 rimbalzi e la consueta energia ha dato il solito immenso contributo mentre il cuore da capitano di The Truth (27) ha trascinato la squadra.
Allen è apparso ancora una volta sottotono, asfissiato dalla marcatura di Lee, mentre la panchina ha dato poco o niente alla causa.
Ma lo scenario è tutto di Big Baby, del suo duro lavoro sul Jump Shot per migliorare e del suo momento magico.
Sembra un punto di arrivo per il giocatore e per i campioni in carica ma la strada è ancora lunga e Orlando venderà cara la pelle al TD BankNorth Garden.
Con il gran contributo dei titolari ( anche la doppia doppia da 12 punti e 13 rimbalzi per Perkins) la squadra di Rivers è riuscita a tener testa alla straripante front-line dei Magic, che rimane un grattacapo irrisolto per la difesa biancoverde.
Questi Celtics, come già detto, danno il meglio nel momento più difficile: è ora di trovare le motivazioni e sfoderare una grande prestazione in Gara 5, nonostante Boston non sia alle corde.
Serve, ora più che mai, il vero Ray Allen.
Qui Orlando
Van Gundy: "L'unico ad aver sbagliato nell'ultima azione sono io."
Howard: "Big-shot Baby Davis. Ora dobbiamo andare a vincere a Boston nuovamente."
E' dura trovare le parole dopo una sconfitta casalinga, è ancor più difficile dopo esser stati beffati sulla sirena. Orlando deve trovar la forza di reagire perché, nonostante il tabellone dica 2 a 2, l'inerzia è tutta per i Boston Celtics.
Ci sono le prerogative fisiche, tecniche e tattiche per lottare fino in fondo in questa serie, ma stanno scappando quelle psicologiche: il lavoro di Van Gundy nelle prossime 48 ore sarà fondamentale.
Solo Lewis (22) e Howard( 23 con 17 rimbalzi) sono stati all'altezza della situazione: Redick dopo 3 partite eccellenti è incappato nel primo stop (0/5 da 3) e il rientro di Skip To My Lou (1/7) ha quasi fatto rimpiangere il grande Johnson di Gara 3.
L'ultima azione è stata un chiaro segnale di inesperienza nei momenti caldi della stagione, con Lewis e Howard che dopo una partita splendida si fondano su Pierce ( e sul pallone) lasciando liberissimo Big Baby, nonostante Van Gundy si autodichiari capro espiatorio per levare pressione dalle spalle dei propri giocatori.
Se, mentre Denver naviga in acque tranquille e la coppia Kobe-Lebron va verso una finale che per tutti appare scontata, volete delle emozioni non dovete perdere nemmeno un secondo di questa incertissima serie: appuntamento il 12 maggio per Gara 5 al TD Banknorth Garden di Boston, l'arena dei campioni Nba.