Chuck Daly mentre parla al Dream Team(1992)
“Non c'è limite al peggio”,recita un antico detto della saggezza popolare.
E' la frase migliore per sintetizzare la stagione dei Detroit Pistons,che più che triste possiamo tranquillamente definire maledetta.
Come se non bastasse un umiliante sweep ricevuto dai Cavaliers del nuovo MVP LeBron James nel primo turno dei playoff,sono arrivate appena prima e subito dopo due notizie che nessuno nella Motown ma in generale in tutti gli States avrebbe mai voluto sentire.
Stiamo parlando della scomparsa del proprietario Bill Davidson e della morte di Chuck Daly,più che coach un'istituzione di questo meraviglioso sport,deceduto per un cancro al pancreas a 78 anni,nelle prime ore di sabato 9 maggio a Jupiter,FL.
Il doveroso tributo a Davidson lo abbiamo già dato anche se non sarà mai abbastanza per ciò che ha rappresentato nella storia della sua franchigia.
Ora è giusto salutare Daly,indimenticabile guida dei più bei Pistons all-time,nonchè della più bella nazionale statunitense di sempre.
Se ne sono andati nel giro di poche settimane Bill e Chuck,non è banale dire che ciò che hanno fatto(praticamente insieme) non potrà essere cancellato perchè la storia da loro costruita sta lì e non se ne andrà mai.
CHUCK DALY:COMINCIA LO SHOW A MOTOWN
Daly diviene coach dei Pistons nel 1983,pochi anni dopo che Bill Davidson aveva rilevato la franchigia da Fred Zoellner,il fondatore.
Nel giro di qualche anno Detroit diventa la squadra più forte d'America saggiamente guidata dentro e fuori campo da questi grandi personaggi,ironia della sorte scomparsi proprio pochi giorni prima dell'estate del rinnovamento attesa nel Michigan dopo la fine del ciclo-Billups.
Sinceramente,avremmo voluto rinnovare altre cose…
Ma torniamo al nostro grande coach,che nel 1988 raggiunge le Finals perdendo solo in 7 memorabili gare dai Lakers di Pat Riley.
La superba rivincita non tarderà ad arrivare:esattamente un anno più tardi i Pistons diventano campioni battendo 4-0 proprio i losangelini,fregiandosi così del primo,attesissimo anello.
Dodici mesi dopo la storia si ripete:4-1 a Portland nelle Finals e anello numero2,un numero che verrà successivamente ritirato a Detroit proprio in onore di Daly.
Ma di quella postseason,anzi,di quella cavalcata(1990) verrà ricordata soprattutto la finale della Eastern Conference contro i famelici Bulls di un certo Michael Jordan che ironia della sorte qualche anno più tardi diventerà l'alleato numero uno di Chuck.
Daly che s'inventa una marcatura particolare sul gigante number23,limitando(per quel che si poteva) il campionissimo:vanno avanti i Pistons,verso la gloria.
In totale per il coach di St Marys(PA) quasi un decennio di battaglie sulla panchina dei rossoblu con uno score eccellente di 467W e 271L.
Ma c'è un altro meraviglioso capitolo nella sua carriera di allenatore:abbiamo accennato a Jordan ma possiamo fare anche altri nomi,come Magic Johnson e Larry Bird:in due sole parole “Dream Team“.
Daly rende immensa una squadra grandissima:arriva l'oro olimpico di Barcellona '92,un vero trionfo,il mondo assiste a una meravigliosa dimostrazione di classe e potenza,uno spettacolo nello spettacolo.
Chuck arriverà a oltre 600W,chiudendo la sua meravigliosa carriera sulla panchina dei Magic nel 1999.
Ovviamente,e non poteva essere diversamente,ha trovato un posto nella celebre Hall of Fame.
Ci lascia esattamente 10 anni dopo essersi seduto nel bench l'ultima volta,ma a Detroit e negli States non verrà dimenticato neanche tra 100 anni,siamo pronti a giurarci.
Così come non verrà dimenticato il suo boss,Bill Davidson,che con lui formò una coppia che ha regalato alla città dei motori anni di una pallacanestro memorabile.
Il loro stile,il loro carisma e la loro competenza fanno parte del magico bagaglio umano e sportivo che ha messo radici ad Auburn Hills e che accompagnerà il team nelle stagioni a venire.
DUMARS PREPARA IL FUTURO
Intanto,mentre intorno aleggia la tristezza per tutto ciò(ma anche la rabbia per le quattro sberle subite dal prescelto) l'attuale capo Dumars ha indetto la classica conferenza stampa di fine anno,tetra ma non molto,grazie anche allo spirito di Joe che ha cercato di sdrammatizzare un'annata da più L che W con qualche battuta scacciapensieri.
Intanto ha confermato Michael Curry con queste parole:“E' stato un anno con alti e bassi,sia per lui che per noi,per ogni passo avanti ne facevamo due indietro,ma sia noi che Michael abbiamo imparato molto da questa esperienza e lui merita di proseguire.”
Aggiungiamo noi,ricordate una delle celebri frasi del vecchio Davidson?
“Circondati della gente che vuoi e lascia che faccia il proprio lavoro”.
E Dumars sembra voler prendere spunto dal maestro Bill,in questo merita ammirazione.
Ha voluto Curry,lo ha difeso nel momento critico,ora è pronto a dargli un'altra chance,che però sarà l'ultima,con ogni probabilità .
Ha poi continuato:”Stagione come queste purtroppo sono da mettere in preventivo,quando vuoi andare avanti e sei vicino ad un cambiamento”.
In due paroline inglesi,ha liquidato la stagione 2008-09 definendola un…”necessary process”.
Continua il capo:”A questo punto bisogna usare tutte le risorse che abbiamo”.
Domanda:E Rasheed? Risposta:”Ci siamo sentiti,c'è un ottimo rapporto,io tengo per tutti tutte le opzioni aperte sulla mia scrivania“.
Ahia,il prof sta per decidere promossi e bocciati,ricordate la tensione la mattina degli esami?
Intanto tra i promossi c'è Will Bynum,la guardia che ha praticamente regalato al suo team la vittoria chiave per l'accesso ai playoff,segnando 26pt dei suoi 32 nell'ultimo quarto del match con i Bobcats(record franchigia).
La società ha fatto valere l'opzione e Will farà parte del gruppo 2009-2010.
Dumars avrà la scelta numero 15 al primo giro del prossimo draft,poi 3 scelte nel secondo giro,tanto per svecchiare un po' il roster.
MERCATO: I NOMI
Infine uno sguardo ai rumors che circolano da queste parti dal novembre scorso,ovvero dal momento della trade Iverson-Billups,e che impazzano e corrono scatenati da una televisione ad un giornale,da un sito internet ai laghi del Michigan"
Intanto c'è una novità …politica:il nuovo sindaco di Detroit è nientedimeno che Dave Bing,9 stagioni in maglia Pistons,un'icona da queste parti,congratulazioni Dave!
Dopodichè torniamo al mercato:Boozer dovrebbe lasciare i Jazz e qualcuno lo vedrebbe più che bene al posto del leone arrugginito Wallace:caratterino niente male,classe da vendere,non sarebbe un'idea sbagliata.
Rasheed da parte sua finirebbe,con un ingaggio ridotto probabilmente della metà (oggi guadagna 13milioni di dollari,ndr),ad una grande in cerca di rilancio,forse gli Spurs?
Ma ciò che in questo momento accende l'immaginario dei fans(però 6 mesi fa lo accendeva anche The Answer") è il nome di Ben Gordon.
Ha giocato una serie fantastica contro i Celtics,sarebbe una guardia da leccarsi i baffi,accanto a lui Stuckey potrebbe crescere imparando qualche trucchetto del mestiere. Sarebbe insomma un gran bell'affare.
Voci. Per ora solo e soltanto voci. Ma anche lo scorso giugno,quando facevamo le prime chiacchierate sul mercato estivo,spuntò il nome di Allen Iverson(giuriamo,potete controllare")
Nei rumors c'è sempre un fondo di verità ,torneremo tra breve,con la speranza di annunciare un bel colpo,ma stavolta un giocatore acquistato per riportare la squadra ai suoi livelli,non uno che deve far numero e liberare soldini"
I tifosi hanno mandato giù un boccone amaro,ora vogliono rilanciare la sfida al Cavaliere numero23 per fargli vedere che può esser forte quanto vuole ma se i Pistoni tornassero a ruggire non ci sarebbe MVP che tenga.