Lewis: semplicemente incontenibile
Rashard Lewis rimane un enigma irrisolvibile per i Boston Celtics, Dwight Howard difende a modo suo l'Amway Arena e Turkoglu è infermabile: gli Orlando Magic trascinati dai Big Three della Florida cancellano i Celtics con una netta vittoria nonostante l'assenza di Skip To My Lou, al secolo Rafer Alston, e mettono i campioni in carica nuovamente alle corde.
Ora Boston è all'ultima chiamata, perché un 3-1 diventerebbe una montagna difficile da scalare, anche se come hanno dimostrato Pierce e compagni, sembra che riescano a dare il meglio soprattutto quando appaiono spacciati.
La partita
Come in Gara 3 la prima azione è sintomatica di come andrà la partita: pronti-via e Howard cancella con una stoppata il primo tiro di Paul Pierce mentre nell'altra metacampo Lewis inchioda al ferro la schiacciata.
Un segnale difensivo forte e dopo un canestro di Rondo il baluardo si chiude nuovamente: infrazione di 24 secondi per il macchinoso attacco biancoverde e punti solo dalla lunetta per 5 minuti abbondanti.
Con 6 punti di Johnson Orlando prova a scappare sul 16-8, ma la prima reazione ospite non si fa attendere con il primo quarto che si chiude sul 22-18 con un canestro di Rondo sulla sirena convalidato dall'instant replay.
Si iscrive alla partita il solito eccellente Eddie House e Boston regge per i primi 4 minuti del secondo quarto, poi Lee e Lewis, coadiuvati da Redick con la tripla piazzano il primo break, con Howard seduto a riposare.
Quando rientra Superman, autore di 4 stoppate nel solo primo tempo, il divario non può che aumentare: bimane del ex re delle schiacciate, tripla di Johnson e copiosi viaggi in lunetta.
Il risultato è un 53-41 con le squadre che vanno a parlare negli spogliatoi.
Come nelle 2 partite precedenti il terzo quarto è quello della staffa: Rondo si mette in proprio ma l'incontenibile Howard straripa con 9 punti in meno di 6 minuti e porta i Magic sul +20.
Così com'era successo in Gara 1 Boston reagisce con la forza e il talento del suo capitano, e questo basta per chiudere 78-69 il terzo quarto, con lo strappo parzialmente ricucito.
Il quarto periodo è lo show Turkoglu-Lewis, che combinano per 23 punti e chiudono i conti.
Perkins perde la testa e rifila una gomitata a Pietrus che potrebbe costargli Gara 4.
Tripla dopo tripla Orlando chiude la gara: +13;+15;+18, e a 5 minuti dalla fine, nonostante uno stoico Pierce da 27 punti Rivers inserisce Moore e alza bandiera bianca.
Il resto è garbage time con i Celtics che non si capacitano dell'ampia sconfitta subita.
I troppi miss-match difensivi sono stati pagati a caro prezzo dalla difesa di Boston, che perde la bussola e viene sommersa da una valanga di triple.
Ancora una volta Lewis è l'MVP della Gara con un quarto periodo da sogno, aiutato e non poco dal suo buon amico turc
o Hedayet Turkoglu.
Qui Boston
Rivers: "La nostra difesa è stata pessima, hanno segnato ogni tiro. Loro erano gli aggressori e noi quelli che tentavano di reagire, per tutta la partita."
Pierce: "Li abbiamo lasciati giocare sia nel pitturato che perimetralmente. Non possiamo avere chance così."
Se Ray Allen pensava di avere vita facile come in Gara 2 si è trovato di fronte ad una dura realtà , un Lee che non vuole lasciargli neanche un centimetro di libertà .
Aspettatevi però una reazione di un campione come Ray toccato nell'orgoglio in Gara 4, così come è stato per Pierce, unico trascinatore in questa sconfitta, dopo la scialba e deludente Gara 2.
Anche Rajon Rondo, che aveva promesso prestazioni sempre ad alta intensità non è apparso al top, e i Celtics hanno pagato dazio per la mancanza del cambio d'intensità da lui solitamente portato.
Nel tentativo di contenere Lewis e Howard è stata concessa troppa libertà a Turkoglu, abituato ormai a sfruttare le attenzioni sui propri compagni di front-line.
Come se non bastasse, la gomitata che Perkins ha rifilato nel quarto periodo a Pietrus potrebbe costare una squalifica in Gara 4, con Howard che a quel punto diventerebbe incontenibile.
Entrambi gli allenatori, Rivers e Van Gundy, si sono trovati d'accordo nel giudicare eccessivo il metro usato fin qui dalla Lega, ma questo potrebbe non essere sufficiente per sperare nella clemenza verso i biancoverdi.
Con queste incognite ci si prepara ad una partita da dentro o fuori, che potrebbe essere giocata in contumacia Perkins, mentre Orlando potrà riabbracciare Alston e avere contemporaneamente Lee, per la prima volta in questa serie: la salita diventa sempre più ripida, solo l'orgoglio celtico può mettere le ali ai piedi a questa squadra, ma non è impossibile che accada.
Qui Orlando
Howard: "Tutta la squadra ha giocato con grande intensità in difesa. Tutto parte da me, ma devo farlo ogni sera se vogliamo avere successo."
Van Gundy: "Non è il momento di celebrare una vittoria nei Playoff, specialmente contro una squadra come Boston. E' come essere avanti di 1 punto all'intervallo."
Per la seconda volta nei Playoff 2009 Orlando riesce a compensare l'assenza di una pedina fondamentale con una grande prestazione di squadra.
Howard ha fatto salire incredibilmente il suo livello sia in difesa che in attacco e il ritorno di Courtney Lee è stato di grandissimo aiuto per limitare He Got Game.
Merita senz'altro una menzione d'onore Anthony Johnson, rispolverato da titolare per l'assenza di Alston: la prestazione del 34enne è stata ottima, con una gran difesa su Rondo, sempre tenuto sotto controllo, e una buona produzione offensiva.
Johnson ha avuto solo un piccolo calo nel terzo periodo, e non ha giocato nel quarto, ma la sua gara da 13 punti, 3 rimbalzi e 3 assist non ha fatto rimpiangere Skip, apparso troppo nervoso in Gara 2.
L'altissima percentuale al tiro da 3 (50% con 9/18) e dal campo (59% con 39/66) è stata aiutata dalla possibilità di non prendere troppi tiri forzati, grazie ad un'ottima circolazione e una difficoltà inspiegabile dei Celtics nelle rotazioni.
La chiave della partita, come di tutta la serie, è la prestazione di Rashard Lewis, il giocatore che più di ogni altro Boston non riesce a contenere: 28 punti conditi da 6 rimbalzi e 3 assist ed è arrivata infatti una larga vittoria per i padroni di casa.
Ora Orlando ha la chance di schienare gli avversari, e può farlo sul proprio campo; un'occasione che può diventare un grosso rimpianto se i Magic non riuscissero a portarsi sul 3-1, quindi rimane altissima la pressione per i giocatori di Van Gundy.
Appuntamento domenica 10 Maggio per Gara 4, già decisiva per la sorte dei campioni in carica.