Glen Davis sta sorprendendo i più scettici in questi playoffs…
Riepilogo: 3 serie centrate in pieno (Orlando, Lakers e Houston), altre 3 sbagliate solo nel conto parziale (Cleveland, Boston e Denver) e due topponi, dei quali uno piuttosto netto, ovvero quello dei poveri Spurs.
Sono soddisfatto del mio tocco, anche se francamente alcune serie erano facilmente pronosticabili.
Cosa ci rimane di queste prime due settimane? Pensieri molto sintetici.
1) LeBron e' una Ferrari appena uscita dal concessionario, con ancora il cellophane sui sedili. Odora di nuovo, le gomme hanno ancora tutte le bavette. Sappiamo gia' che e' una Ferrari, e questo basta. Vero che i Pistons avevano la stabilita' dell'Impero Romano sotto Romolo Augustolo, ma il novello MVP ha messo due sgasate significative, e la sua truppa e' in chiara missione.
2) Orlando ha raddrizzato bene una serie che si era complicata, ed ha impressionato come abbia schienato i nipotini del Doc a casa loro, e senza l'omino con la S sul petto. Io resto scettico sul loro livello, ma intanto sono nella elite 8
3) Atlanta e' andata come lo scorso anno, con la notabilissima differenza di avere gara 7 in casa e non al Garden. Vantaggio sfruttato contro una Miami con Wade e poco piu'. Sarebbero anche forti, se solo avessero una societa' dietro e se ogni tanto ritenessero le gare in trasferta partite da giocare e non gite turistiche in palazzetti con tifo ostile
4) Dei quarti classificati ad Est parlo in fondo
5) Lakers che sono vestiti in giallo viola, ma se giocassero con i piedi avrebbero la casacca azulgrana con la scritta Unicef sul petto. Tratti di basket spettacolare si alternano a clamorosi colpi di sonno. Come quelle gnocche irresistibili che se sorridono potresti scatenare un conflitto nucleare solo per loro capriccio, ma talvolta si assentano dal pianeta, e ti lasciano con la voglia di prenderle a scarpate. Francamente, i Lakers sembrano piu' seguire gli umori di Pau Gasol (casualmente originario di Barcellona) che del Mamba.
6) Houston che, con questo risultato, mette definitivamente McGrady sulla sedia dell'analista. Stagione in rapida direzione del bordello fino alla sua uscita di scena, salvo poi raddrizzare tutti i meccanismi con la dipartita del Grande Sbadigliatore di Alston e la conseguente promozione di Brooks a play titolare e dare equilibrio (avessi detto Stockton). Bella serie, Yao e Scola belli dominanti, il resto lo ha messo quel disabitato di Artest, che ha sinapsi intrecciate come una medusa, ma averlo contro non e' gradevole. Portland che sara' tanto tanto interessante, sperando che Oden esca prima o poi dal tentativo di fotocopiarsi addosso la carriera di Sam Bowie
7) Dallas ha fatto il colpo, approfittando dei cerotti sul sedere degli Speroni, ma certe occasioni bisogna saperle cogliere. Un Tedescone normale, un Howard extra lusso, ma soprattutto un Barea che gioca come uno che non si rende conto dei limiti del suo fisico. La sensazione e' che abbiano gia' fatto il massimo
8) Denver: questi qui sono molto pericolosi. Abbiamo (oppure l'ho fatto solo io) grandemente sottovalutato il cambio alla pari tra Allen Iverson e Sciaunsei. Esteticamente, e' come dire che Andy Warhol e il sior Lambertenghi della Val Brembana siano la stessa cosa, ovvero due pittori. In senso assoluto e' una roba blasfema, ma se il tuo compito e' intonacare casa, e' assai probabile che il secondo faccia il lavoro prima, meglio e rompendo meno le scatole a tutti gli altri artigiani che ti stanno ristrutturando l'appartamento.
Va tenuto poi conto che il capocantiere Karl e' tendente allo psicolabile, il piastrellista Carmelo e' bravo bravissimo, ma ogni tanto gli girano e comincia a buttare piastrelle e sacchi di colla giu dalla finestra, per tacere dei due muratori Kenione e il Brasileiro, che ogni tanto litigano con il mondo dall'impalcatura.
Ma e' bastato l'arrivo, appunto del capomastro Chaunsey (uno che dopo una vita da precario in giro per cantieri e' stato anche premiato con la Cazzuola d'oro nel giugno 2004) per far balenare nella testa di questi disabitati che, magari, stavolta, il progetto arriva fino in fondo, e pure senza intoppi.
Uscendo dall'Edile e tornando sul parquet, questi per me sono comodi finalisti di Conference e faranno ammattire i rivali
Avrei anche finito, ma ho lasciato indietro i "miei" verdi e quel poema omerico che, da due stagioni, va in scena in occasione del primo turno di playoff.
Lo scorso anno abbiamo letteralmente "creato" Atlanta, una squadra che aveva vinto l'ottava moneta alla lotteria e, improvvisamente, si era ritrovata in una serie nella quale era incapace di vincere in trasferta, ma anche di perdere in casa. Avevamo dato la colpa a certi fantasmi in bianco verde, ma poi il titolo aveva cancellato tutto.
Quest'anno stesso copione? Non del tutto.
Innanzitutto i Celtics sono come il Vaticano durante la Sede Vacante.
Funziona tutto, ma la domenica non si affaccia nessuno a benedire i fedeli.
Per la Verita' il Papa c'e', ma invece del vestito bianco (e verde) e' abbigliato come un sagrestano qualunque ed e' chiaro che non e' la stessa cosa.
Si aggiunga che uno dei chierichetti d'area da lui tirati su in questa stagione (22 punti in gara 2 di finale lo scorso anno, roba che basta per gli eterni pascoli da Auerbach) e' fuori combattimento.
Con questa rotazione ridotta meno che all'osso, e con Marbury che, "diggiamoggelo" (La Russa/Fiorello), ha l'utilita' di una mosca in un paese di stitici, siamo ben oltre il fondo del barile.
E benedetto lo Spirito che per tutto l'anno ha abitato Rajon Rondo, che gioca come la reincarnazione di Fat Lever a Denver (vedere tabellini durante la gestione Doug Moe) e soprattutto di "Cicciobello" Davis, che oramai puo' serenamente iniziare un colloquio telefonico con Barkley chiamandolo "papa'".
Purtroppo abbiamo spremuto per tutta la stagione Paul Pierce (questo e' un grande, ma veramente grande, un Celtic degno di sedersi al tavolo con i Mammasantissima di tutte le epoche) e stiamo fortunatamente beneficiando di un Ray Allen che durante la serie con Chicago, in un paio di occasioni (gara 2, vinta grazie a lui, e gara 6, persa nonostante lui) non solo ha camminato sulle acque, ma ha preso a calci il cammello che non ne voleva sapere di passare per la cruna dell'ago, salvo poi attraversarla con entrambe le gobbe.
Chicago? Aveva tutto il tifo del mondo non Celtics (popolazione in sensibile aumento, come si conviene quando gli antipatici riattaccano a vincere). Inoltre ha presentato una futura star di vent'anni (Derrick Rose, che deve solo imparare che ogni tanto la palla e' preziosa e non va sempre spinta a tutta, poi dominera' il suo ruolo) ed un paio di gregarioni extra lusso che hanno caratterizzato alcune vittorie (Tyrus di gara 1, il piu' forte NON giocatore di basket attualmente in circolo, e Giacomino Noah di gara 6, che per simpatia potrebbe anche giocare con i verdi, ma quanto ad attributi va lasciato stare).
Due personaggi meritano un distinguo: John Salmons, un atleta normale con un senso del canestro non normale, e soprattutto Ben Gordon.
Questa e' una bestia da playoff che non vedevo dai tempi di Reggie Miller. Non conosce un tiro, tra quelli definiti impossibili, che non abbia gia' messo almeno un paio di volte. Se prende fuoco diventa snervante e tende a metterti nei guai.
E' stata effettivamente una serie eccezionale per pathos, al punto che certi l'hanno definita "la piu' bella di sempre""
A bocce ferme, se avro' tempo e passione, vi raccontero' la mia sulla malsana abitudine di abusare della locuzione "il migliore di sempre", soprattutto nello sport e soprattutto negli USA.
Questa' e' stata una serie appassionante tra due squadre che hanno pochissime speranze di vincere il titolo, e gia' questo qualifica un evento.
Senza lambiccarmi il cervello, mi vengono in mente un paio di serie tremende che hanno coinvolto i Lakers di inizio millennio (contro Portland e contro Sacramento) oppure un Phoenix-Spurs di qualche anno fa, che secondo me sono state semplicemente straordinarie, e giocate ad un livello grandemente superiore rispetto a quella terminata sabato.
Certo, avere 7 supplementari in 7 gare ed un equilibrio cosi' costante e' stato inusuale, ma "la colpa" di tutto questo e' stata anche nell'abbassato livello della squadra favorita (per le varie defezioni) e nell'inesperienza dei giovani tori a gestire i parziali che avevano messo a segno.
Appassionante e' diverso da "di alto livello", che secondo me qualifica di piu' la serie.
Per quello che ho visto, e fino a prova contraria, in questo primo turno c'erano 3 squadre (2 ad Ovest ed una ad Est) che avrebbero chiuso in 5-6 gare la pratica contro Pierce o Ben Gordon.
Vi ho annoiato abbastanza, devo chiudere con i pronostici, confessando che, al momento di "andare in Macchina", Denver, Orlando e Houston hanno gia' vinto Gara 1.
Ed ecco il bollettino:
Boston - Orlando 4-3 (piu' per questioni di cabala che per altro)
Cleveland-Atlanta 4-1 (Lebron rischia in gara 1 perche' e' fermo da 9 giorni, se non inciampa li' ne perdera' 1 ad Atlanta perche' impegnato a vedere il falchetto, poi via facile)
Lakers-Houston 4-3 (avrei scritto 4-2 se non avessi saputo di gara 1)
Denver - Dallas 4-1 (ribadisco che questi fan paura)
Il mio pubblico ludibrio e' dietro l'angolo.
Saluti a tutti!