Boston al tappeto: 1-0 Magic

Pierce e compagni sono apparsi abbastanza stanchi in Gara1…

Senza forze, fisiche e mentali.
Così sono entrati al TD Banknorth Garden i Boston Celtics, prosciugati dalla serie contro i Bulls, e il risultato finale mette la squadra di Doc Rivers nuovamente in difficoltà , con la necessità  di rincorrere gli avversari e cercare di riconquistare il fattore campo.

Alti e veloci; atletici e super energici: questi sono gli Orlando Magic, che escono felici dal Garden per una vittoria insperata ma un po' confusi per aver subito tutto l'orgoglio Celtico al suo meglio.
Il distacco era troppo ampio però per essere ricucito e Coach Van Gundy può tirare un sospiro di sollievo, nonostante i preoccupanti segnali lanciati nel finale di gara dai suoi ragazzi.

La Partita

Doc Rivers inizia con la coppia di lunghi formata da Perkins e Davis, con quest'ultimo costretto ad un evidente miss-match con Rashard Lewis, più atletico e perimetrale di Big Baby.

Van Gundy legge la situazione e decide di mettere spesso e volentieri la palla nelle mani del suo numero 9: la scelta paga subito, perché dopo un inizio a reti inviolate proprio Lewis ( 18 punti) sblocca il risultato e non si ferma più, segnando 10 dei primi 19 punti per i Magic.

Boston reagisce con Pierce(23) e un ottimo Davis(12) offensivo e la partita sembra avviata sui binari di una perfetta parità : il primo quarto si chiude con Scalabrine(10) che dopo una penetrazione sulla linea di fondo lascia andare un lacrimone alla Tony Parker e infilza la retina, a cui segue la replica immediata di Pietrus(17) che sulla sirena mette una tripla importantissima (19-24).

Il secondo parziale inizia con Dwight Howard che segna i suoi primi 2 punti, dopo aver ricordato a tutti nel primo quarto perché è stato nominato Difensore dell'anno con 2 clamorose stoppate, ma comincia la partita di Starbury.

Il playmaker newyorkese mette 8 punti in un amen, ricordandosi dell'immenso talento che la natura gli ha fornito, e impatta a quota 30.

Per i biancoverdi si spegne la luce. Ray Allen, che avrebbe dovuto abusare di Redick non riesce mai a trovare la via del canestro e con un Rondo che non accelera Boston non trova soluzioni offensive.
Così Howard(16 e 22 rimbalzi) e Turkoglu(15), con cui i Celtics non riescono proprio ad accoppiarsi, scavano una voragine di 18 punti con un parziale di 24-6 che si tramuta in 54-36 all'intervallo lungo.

Ti aspetti una reazione, un sussulto, un cambio di ritmo. Ti aspetti tutto tranne i biancoverdi sepolti sotto una valanga di triple: è proprio quello che accade, con Redick e Lewis a guidare la truppa di Van Gundy ad un clamoroso +28!

Sembra il capolinea di Gara 1 ma tutto l'orgoglio Celtico, un po' aiutato, diciamoci la verità , dalla supponenza dei Magic, che smettono di giocare, ricuce parzialmente uno strappo che sembrava troppo ampio: Rajon Rondo(14 con 10 rimbalzi e 8 assist ma 7 perse) va completamente fuori controllo, ma l'energia che sprigiona viene premiata da numerosi viaggi in lunetta e diventa contagiosa.

Pierce si iscrive ufficialmente alla partita e quando si arriva all'ultimo intervallo il divario si è notevolmente accorciato: 78-62.

La carica suonata da Rondo porta i Celtics ad andare in lunetta con un 22/26 negli ultimi 2 quarti contro uno 0/0 del primo tempo, che la dice lunga sull'energia messa sul terreno da Boston.
All'inizio del quarto e decisivo parziale Pierce mette 4 punti in fila aiutato da Rondo, e nonostante una tripla dell'ottimo Pietrus, a cui risponde Eddie House, i padroni di casa arrivano al -10.

Qui inizia una nuova partita, con i campioni in carica che vedono la preda e i Magic che provano a riprendere il controllo di una gara che gli sta sfuggendo di mano: il risultato è una partita molto nervosa con palle perse banali e copiosi tiri sbagliati, a cui i Celtics rimangono aggrappati nonostante non segnino dal campo per 7 minuti del quarto periodo.

Howard prova a chiudere i giochi ma lasciare aperti degli spiragli di rimonta a campioni come Paul Pierce rischia di essere un peccato mortale: dopo una tripla di Scalabrine proprio P Squadre infila la bomba in transizione del -6 a 2:42 dal termine, va in lunetta 1 minuto dopo firmando il -4 e a 6 secondi dal termine mette un altro tiro da 8 metri che vale il -3 contro le braccia protese di Howard.

Ma non basta, perché Redick(12) è glaciale dalla lunetta e consegna ai suoi Orlando Magic partita, fattore campo e controllo della serie.

Qui Boston

Davis: "Se avessimo giocato tutta la partita come il secondo tempo" E' difficile rimontare. E' andata così e abbiamo perso.
Pierce: "Non possiamo aspettare di essere sotto di 25, 26 punti per svegliarci. Non ci sono scusanti per noi."

I Boston Celtics a 2 facce recriminano per non aver giocato i primi 2 quarti da campioni in carica.
Ma basta un po' di indolenzimento nelle gambe a causa di una serie sfiancante appena conclusa per giustificare questa debacle?

Probabilmente no, infatti sono molteplici le ragioni per cui gli Orlando Magic hanno preso il controllo della serie: oltre alla stanchezza vi è un'incredibile difficoltà  dei Celtics ad accoppiarsi con i rivali.

Alle difficoltà  di Kendrick Perkins, che deve tentare di arginare Howard, si aggiungono quelle ancor più evidenti di Davis contro Lewis, che lo porta ad allontanarsi eccessivamente dal pitturato per sfidarlo dal perimetro in 1 contro 1.

Quando Paul Pierce va a prendersi minuti di riposo in panchina ed entra Eddie House l'accopiamento propone Ray Allen contro Hedo Turkoglu, contro cui He Got Game fatica e non poco, vista la maggiore altezza e fisicità  dell'ala turca.

Tutto questo, unito ad un impalpabile Allen da 9 punti e 2/12 dal campo e ad un energico ma troppo confusionario Rondo ( vedasi la fatale persa ad 1 minuto dal termine finita sul ginocchio proprio di Ray Allen) sono costate l'1 a 0 nella serie, nonostante il solito Pierce e l'inaspettato apporto di Scalabrine e Marbury.

Doc Rivers ma soprattutto Tom Thibodeau avranno di che lavorare nelle prossime 48 ore.

Qui Orlando

Van Gundy: "Gli ultimi 16 minuti sono stati un disastro. Abbiamo cercato di far correre il cronometro e non puoi permettertelo in partite così. Nei Playoff le squadre lottano e cercano di rientrare."
Howard: "Abbiamo smesso di fare quelle cose che ci avevano permesso di arrivare a +28 e contro i Celtics non te lo puoi permettere. Abbiamo vinto e soprattutto abbiamo visto cosa serve per vincere la serie."

I Magic hanno imparato la lezione senza pagarne le spese: mai dare una mano ai Celtics perché si prendono tutto il braccio.

La chiave di questa meritata vittoria è tutta nella buona circolazione nell'attacco a metà  campo e ad un atleticità  che ha sovrastato i padroni di casa.

Le prestazioni individuali sono una conseguenza del buon movimento del collettivo: Skip To My Lou Alston è apparso più in controllo (!) della sua nemesi Rondo, e ne hanno beneficiato tutti.
Howard ha fatto il suo e continuerà  probabilmente a farlo nelle gare successive; la chiave di svolta della serie sono il rendimento di Turkoglu e Lewis, contro cui i Celtics non hanno armi da spendere se non Davis, fisicamente inadeguato, e Scalabrine, non esattamente Garnett.

Allen nelle gare successive creerà  senz'altro maggiori grattacapi a J.J.Redick, ma il rientro atteso di Lee e lo straordinario lavoro di Pietrus, senza dubbio miglior difensore di Redick, saranno le armi con cui Van Gundy replicherà  alle offensive biancoverdi del numero 20.

I Magic possono guardare al passato recente con sollievo e soddisfazione dopo Gara 1 che mette la serie sui binari giusti, e chissà  se Van Gundy avrà  imparato e dispenserà  la celeberrima lezione trapattoniana ai suoi giocatori: Non dire gatto se non l'hai nel sacco!

Appuntamento a Mercoledì 6 Maggio per Gara 2, sempre al TD Banknorth Garden di Boston.

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