Artest ha lanciato la sfida, poche ore e si comincia!
Inizia questa notte, ore 4.30 del mattino in Italia, l'intrigante semifinale di conference tra i Lakers vice-campioni della Lega ed i Rockets freschi vincitori della serie contro Portland.
La regular season ci offre una dato di partenza chiaro e oggettivo: quattro vittorie su quattro dei californiani. Ci sono margini perché questa precisa gerarchia di valori venga rovesciata in post-season? Perché questa serie dovrebbe essere tanto interessante?
Alla prima domanda ritengo si possa rispondere affermativamente, le possibilità di un colpaccio dei Rockets ci sono nonostante il favore del pronostico sia decisamente pro-Lakers. In quanto alla seconda domanda, ad inizio stagione dissi che Houston era l'unica squadra ad Ovest in grado di eliminare i Lakers e lo penso tutt'ora.
Provo ad argomentare.
1. Adelman dispone della coppia Artest-Battier, due superstar difensive che potranno alternarsi in marcatura su Kobe Bryant.
2. Yao Ming è un centro di sette piedi e mezzo che per tecnica, completezza (fase offensiva e difensiva) e centimetri nessuno nella Lega può vantare.
3. Houston è una delle poche squadre nella Lega in grado di reggere il confronto con la profondità del roster gialloviola.
Dispongono dunque delle armi migliori per limitare l'attacco più prolifico della Lega.
Artest e Battier hanno fatto vedere nel First Round di cosa sono capaci. In fase realizzativa hanno alternato prestazioni eccellenti ad altre in cui sono stati molto imprecisi (Ron) o poco coinvolti (Shane). Ma difensivamente non hanno steccato una partita. No, neppure quella gara-2 in cui la star dei Blazers guidò i suoi alla vittoria con 42 punti.
Sapete, Brandon Roy è il primo giocatore in NBA che riesce a farmene quaranta! È il più forte che abbia mai marcato, più di Kobe e LeBron.
Artest ha fatto capire di essere il nuovo vocal-leader dei Rockets quando a fine di gara-6 contro Portland ha preso il microfono per dire alla folla festante del Toyota Center: Non mi basta aver superato solo il primo turno. Questo non è il traguardo che si sono dati i Lakers, i Celtics e neppure Cleveland, quindi non può essere neppure il nostro.
Ron Ron suona la carica ed anche le parole d'elogio su Roy rappresentano un gesto di sfida, ovviamente rivolto a Bryant. Tutti sappiamo delle scaramucce tra il campione dei Lakers ed Artest, del trash-tallking in uno degli ultimi incontri. Sappiamo anche dell'orgoglio di sua maestà Bryant.
Kobe ha dimostrato quest'anno, così come nel primo turno contro i Jazz, di essere un leader maturo capace all'occorrenza di lasciare le luci della ribalta ai compagni. Non mi aspetto dunque di vederlo ergersi a protagonista con testardaggine per tutta la serie, ma scommetto i proverbiali due centesimi che una partita da oltre 40 punti, anche una sola, ce la farà vedere. Con buona pace di Artest.
In regular season Kobe ha registrato un trentello nelle prime tre sfide contro i Rockets, potrà ripetere questi exploit anche ai playoff, ma non si aspetti un singolo tiro uncontested nella serie.
Yao Ming sarà la principale preoccupazione difensiva per i Lakers e sarà da vedere se Phil Jackson riproporrà la difesa asfissiante che i Blazers hanno impostato sul gigante cinese, costantemente raddoppiato per fargli arrivare meno palloni possibili.
Lo stesso coach Adelman ha ammesso che (senza McGrady) i Rockets sono una squadra ad una dimensione: Yao. Ma Houston nella prima serie ha dato prova che può affidarsi anche ad un altro giocatore che può essere la vera chiave di successo nella serie: Luis Scola.
L'argentino, pur non altissimo, nel pitturato ha una gamma di movimenti e di letture in grado di far impallidire quasi tutti i pari ruolo della Lega e, sempre contro Portland, ha fatto vedere di poter essere micidiale anche con il jumper dai cinque metri. La sua intelligenza cestistica e il suo mix di inside-outside game possono essere micidiali in combinazione alle qualità del cinese ed alle attenzioni che questo attira su di sé.
Infine, Houston ha fatto bella figura anche contro la tanto osannata second unit di Portland, con le penetrazioni di Lowry, i canestri di Landry, le triple di Wafer (scartato da Lakers e Blazers e deciso a replicare anche con i californiani la classica vendetta dell'ex), la difesa vigorosa di Hayes.
Tutte queste sono valide ragioni per non assistere ad una serie a senso unico e per non essere troppo sorpresi se la serie si dovesse decidere per un tiro.
I Lakers giungono riposati a questa semifinale di conference, con un'intera settimana di pausa tra gara-5 contro i Jazz ed il match d'apertura di questo secondo turno. Phil Jackson si aspetta una crescita della sua squadra, un miglioramento necessario con il protrarsi dei playoff e sicuramente questa serie non sarà facile come quella già conclusa.
I Lakers sono, come detto, i naturali favoriti.
1. Kobe Bryant, non occorre aggiungere altro.
2. Gasol-Bynum-Odom è la frontline più alta e versatile della Lega.
3. Phil Jackson è un game-coach, capace di cambiare in corsa e trovare quegli aggiustamenti che decidono una singola partita così come un'intera serie.
Dopo aver superato per l'ennesima volta coach Sloan, Phil Jackson si ritrova davanti l'altrettanto bravo ed esperto coach Adelman, già sconfitto quando era alla guida dei Blazers di Porter & Drexler e dei Kings di Webber & Divac.
Adelman ha superato il primo turno trovando soluzioni offensive alternative all'ingabbiato Yao Ming, pur non avendo scorer di prima fascia a disposizione.
La pessima difesa dei Blazers ha concesso però molto più di quanto faranno questi Lakers, pur non essendo certo la difesa la qualità più celebrata dei californiani.
Anche per questo Adelman non potrà permettersi che Yao venga messo fuori partita. Contro i Blazers, ad esempio, ha destato un certo stupore per non aver MAI proposto dei blocchi che consentissero al cinese di tagliare l'area e, quanto meno, ricevere il pallone con minori difficoltà .
Rimanendo in tema di frontline, il Second Round presenterà una novità da seguire con grande attenzione sponda Lakers, il ritorno di Bynum in quintetto. Per stessa ammissione del coach lacustre:
(Bynum) è su di giri per questo motivo, è davvero molto gasato. Speriamo che riesca a mantenere il controllo in campo, è importante che difenda e catturi rimbalzi come sa fare, la fase offensiva arriverà poi.
Saranno dunque Bynum e Gasol ad alternarsi in marcatura sull'asiatico, così come lo spagnolo dividerà con Odom il compito di tenere d'occhio Scola. Pochi minuti per spendere qualche eventuale, prezioso fallo lo possono dare anche i grossolani DJ Mbenga e Powell. Nulla di trascendentale, sia chiaro, ma Adelman in questo ha meno scelta.
L'infortunio carreer-ending a Mutombo ha infatti privato il coach dei texani dell'unico vero vice-Yao. Le alternative ora sono gli undersized Landry e Hayes e non è un caso se il centro dei Rockets abbia giocato quasi sempre oltre 40 minuti nel primo turno. Evento destinato a ripetersi anche in questa serie e che tra le spiacevoli conseguenze annovera la probabile stanchezza (fisica e mentale) che dovrà sostenere Yao ed il pasticcio in cui si troverebbe Adelman qualora il suo gigante incappasse in problemi di falli.
Un'altra fondamentale pedina in mano a coach Jackson porta il nome di Trevor Ariza. Se Portland non ha trovato uno scorer nel perimetro che affiancasse Roy, Ariza può essere invece l'arma definitiva per mettere in crisi la difesa texana. Veloce, atletico, valido penetratore e sempre più affidabile nelle conclusioni dal perimetro e da tre punti.
Le prime, parziali risposte arriveranno questa notte.
Dubbia la disponibilità di Luke Walton (game-time decision) e da oggi si parla anche di una possibile assenza di Kobe Bryant, che non ha preso parte all'allenamento di domenica causa… mal di gola.
Il lunghissimo elenco di partite giocate nonostante condizioni fisiche tutt'altro che perfette mi porta a credere che Kobe non mancherà questa gara-1. Mi aspetto che ci sia, il commento secco di Phil Jackson.