Kendrick Perkins ha giocato la sua migliore serie e ha per lungo tempo dominato il pitturato
Dopo 7 interminabili battaglie i Celtics battono i Chicago Bulls. 7 sono stati i supplementari giocati, in media uno per ogni partita, e quasi tutte combattute col coltello tra i denti per tutti i 48 ed oltre minuti di gioco.
L'andamento della serie
Alla fine sono risultati vincitori i Celtics, ma mai come questa serie abbiamo visto per così tanto tempo in campo i giocatori a combattersi per così tanti minuti giocando quasi sempre punto a punto e superandosi continuamente l'un l'altro.
Un ritmo estenuante per i tifosi, figuriamoci per i giocatori che hanno dovuto lasciare tutto in campo pur di poter vincere ogni partita. L'apoteosi di quest'incredibile serie l'abbiamo vista durante gara-6 con ben 3 supplementari, alla fine i giocatori erano palesemente stravolti con l'idea di dover giocare l'ultima ennesima partita: un vero calvario.
Molti hanno paragonato questa serie con quella contro Atlanta, ma la differenza tra le due squadre è sostanziale, infatti coach Doc Rivers ha detto "Atlanta aveva due giocatori che si prendevano i loro tiri: Bibby e Johnson, in questa squadra Rose può prendersi il suo tiro, così come Salmons, Hinrich ed ovviamente anche Gordon". Una multidimensionalità quindi più difficile da contenere rispetto all'Altanta dell'anno scorso e che richiedeva una difesa globale che solo con Garnett in campo i Celtics potevano creare e mantenere per lungo tempo, infatti la difesa è stata difficile contro questi Bulls. Doc infine elogia Joackim Noah come il miglior giocatore come intelligenza cestistica di Chicago, e noi non possiamo che essere d'accordo.
La serie inizia subito col botto, Chicago vince a Boston con un supplementare e si porta in vantaggio. È evidente che i Celtics sono stati presi alla sprovvista e così ha commentato Pierce alla fine di quella partita: "dobbiamo fare un miglior lavoro all'inizio delle gare e non dare confidenza ad una squadra giovane come i Bulls, ed una volta che dai confidenza ad una squadra come quella, iniziano a rodare ed è quello che è successo". In questo primo confronto Rondo inizia a dettare le danze dei suoi con ben 29 punti all'attivo.
La successiva gara-2 è stata ugualmente una battaglia, una delle poche senza supplementari, ma ugualmente equilibrata. In questo caso onore a Davis con 26 punti (massimo in carriera) e 9 rimbalzi, ma anche a Ray Allen con 30 punti e Rondo che sigla una splendida tripla doppia: 19+12+16.
Gara-3 è la classica mosca bianca: Boston in dominio fin dalla palla a due e facile vittoria grazie ad una difesa tornata ai fasti dell'anno scorso. Rondo continua il suo show e questa è l'unica partita in cui si distingue Marbury con 13 punti (massimo stagionale) dichiarandosi contento del fatto che gli stanno affidando più responsabilità , ma sarà un caso isolato. Sia Marbury che Pierce hanno dichiarato che hanno guardato le immagini delle partite e hanno capito che devono essere più aggressivi.
Tutto giusto e tutto bello, però in gara-4 questi bei propositi non sono stati applicati e nel contempo i Bulls hanno giocato decisamente meglio rispetto alla serata precedente, con una battaglia che è stata decisa dopo due tempi supplementari. Rondo mette assieme una seconda tripla doppia e Perkins continua a farsi valere sotto le plance nonostante numeri non eclatanti. I Bulls hanno raddoppiato efficacemente Pierce costringendolo a penetrare e quindi favorendo le sue palle perse (6 alla fine).
Si torna quindi a Boston per una gara-5 che non vuole chiudersi al 48esimo minuto, ancora 5 ulteriori minuti per decretare i Celtics vincitori con molta fatica. In questa gara il dominatore è Perkins con un eloquente 16+19. La sua progressione di rendimento gara dopo gara è impressionante, quando tutti gli altri faticano anche solo a mantenere una continuità con le gare precedenti.
Gara-6 è la prima must-win per Chicago, si gioca in Illinois ed è la famosa gara dei 3 supplementari e la serata in cui Ray Allen ne mette 51 siglando una delle migliori giocate della sua prestigiosa carriera. Ma è anche tempo di gloria per Rondo con ben 19 assist ed un Perkins che si conferma in gran forma con 12+13 al suo attivo.
Gara-7 è il sigillo ad una serie fantastica, vinta dai Celtics grazie ad un secondo quarto eccezionale e che vede una panchina utile per la prima volta dall'inizio dei play-off. Da rilevare un Eddie House da 4 su 4 dall'arco dei tre punti.
Questa serie è già pronta per essere scritta sui libri di storia come la più lunga mai giocata, i record precedenti sono stati letteralmente distrutti e siamo sicuri che anche i giocatori lo sono.
Chi è stato il più grande play dei Boston Celtics? 9 persone su 10 direbbero sicuramente Bob Cousy. È significativo quindi che un ex-Celtic come Heinsohn che ha giocato assieme a Cousy dica su Rajon Rondo "mi ricorda Cousy, pensa prima a passare, se sei in quella squadra e sei libero, ti darà la palla". E dobbiamo anche pensare che fino a gara-6 aveva una media nella serie di tripla doppia, poi persa in gara-7 per non aver catturato abbastanza rimbalzi, ma le sue medie finali (19,4 punti, 9,3 rimbalzi e 11,6 assist) sono cifre ugualmente impressionanti.
La mancanza di un lungo come Garnett poteva creare molti problemi ai Celtics sotto le plance. Se questo non è avvenuto va dato merito a Kendrick Perkins, il quale si è sbattuto molto bene ed è risultato quasi sempre vincitore, ma se teniamo anche conto che era l'unico centro e come compagni che lo potevano aiutare c'erano soltanto Davis a tempo pieno, Scalabrine a mezzo servizio e Moore con pochi scampoli di minuti allora la sua prestazione risulta ancora più significativa.
Giovani giocatori crescono. Così si potrebbe parafrasare un noto film con la situazione attuale dei Celtics, infatti dopo Rondo e Perkins anche Glen Davis ha giocato un'ottima serie, dimostrando che sa elevare il proprio rendimento quando la palla scotta. Dice Doc Rivers: "la miglior decisione che abbiamo preso su di lui è stata la scorsa estate quando gli abbiamo detto di andare a casa e lavorare su una sola cosa: il tiro" difatti in questa serie il suo tiro dalla media è stato mortifero, con percentuali di tutto rispetto e medie molto buone (18,1 punti per la serie). Ha anche dimostrato una certa ironia, dichiarandosi "ticket stub" (il talloncino del biglietto d'ingresso che rimane nel blocchetto) in contrapposizione all'assenza del The Big Ticket, ovvero Garnett.
E che dire del Big-Two? Sostanzialmente Ray Allen ha giocato meglio di Pierce (basti solo pensare alla serata dei 51 punti), ma a parziale discolpa per Pierce bisogna dire che ha avuto sempre gli occhi degli avversari su di sé e senza un Garnett che attiri le attenzioni degli avversari è stato difficile per lui rendere al meglio, ma non ha giocato male, varie volte è stato efficace e siamo sicuri che aumenterà il suo rendimento nella prossima serie contro Orlando.
Forte eco hanno avuto i falli in questa serie. Fermo restando che con un equilibrio del genere è facile che ci siano screzi anche accesi, ricordiamo solo le più importanti, ovvero la spallata di Miller a Davis, la presa di Rondo allo stesso Miller e l'alterco tra Rondo e Hinrich in gara-6, probabilmente quello più spettacolare visto che è durato ben più degli altri e per il quale le colpe vanno equamente divise, ma come abbiamo detto tutto si è svolto entro ambiti di una normale serie molto accesa.
Lo scorso 17 aprile il presidente Danny Ainge, ormai 50enne, ha avuto un attacco di cuore non grave ed è stato ricoverato in ospedale, poi è stato dimesso dopo 3 giorni, ma gli è stato vietato di guardare gara-1 dei Celtics e non ha partecipato alle trasferte a Chicago per evitare delle ricadute. Solo in gara-5 si è recato al Garden ricevendo un'ovazione. Ad Ainge sono arrivati attestati di stima e di pronta guarigione da tutti i dirigenti ed i giocatori dei Celtics.
Infortuni
La telenovela-Garnett prosegue. Fermo restando che senza di lui le possibilità di titolo per i Celtics sono ridottissime, ricordiamo che per Kevin Garnett l'infortunio sembra sia lo stiramento del tendine popliteo e la presenza di un pezzo d'osso nel ginocchio. Se per il pezzo d'osso è necessario un intervento chirurgico da farsi in estate senza urgenza, quello che lo tiene lontano dai campi di gioco è il tendine popliteo. Per lui si è passati dalla stagione sicuramente finita all'imminente ritorno in campo nel giro di poche ore, cosa che rende ormai le comunicazioni e le indiscrezioni carta straccia.
La nostra impressione è questa: tengono Garnett in sospeso in attesa di metterlo in campo se i Celtics andranno avanti nei play-off e se la sua discesa in campo sarà utile ai Celtics per passare il turno, per questo non lo abbiamo visto in campo contro Chicago e non si sa se lo vedremo contro Orlando, ma è probabile che, in caso di passaggio di turno, lo si vedrà contro Cleveland a meno che la differenza delle sue squadre sia così elevata da rendere inutile il suo impiego. Altri medici però interpellati hanno dubitato che sia il popliteo il problema di Garnett, ma senza le carte in mano, tenute gelosamente segrete dai Celtics stessi, non si può fare una diagnosi esatta. D'altronde i Celtics non possono divulgare i dettagli dell'infortunio a causa delle regole ferree che tutelano i giocatori, la cosa più semplice è che i Celics dicano esattamente cos'ha Garnett, sempre che lo sappiano.
Si è anche parlato di un miracoloso ritorno in campo in gara-7 contro i Bulls, ma sia Doc Rivers che Ainge hanno smentito tale ipotesi, e Doc ha detto che rivederlo in campo è come vincere alla lotteria. Non bisogna quindi fare affidamento al ritorno di Garnett, visto che le possibilità sono molto esigue.
Chi si è limitato a guardare le partite non si è accorto di nulla, e dal suo rendimento in campo non si direbbe affatto, ma Rajon Rondo da avuto problemi alla caviglia destra per quasi tutta la serie, già infortunata in stagione regolare e mai recuperata del tutto. In gara-2 a 5.28 dalla fine del primo tempo ha visto Rose atterrare sulla sua caviglia, ma ha proseguito. Alla fine di gara-3 è stato costretto a chiedere aiuto a Bill Walker per rientrare negli spogliatoi, prima di gara-5 la caviglia era ancora sotto ghiaccio e nei giorni in cui non si giocava stava completamente a riposo, ma ha sempre stretto i denti, resistito alle sventure e ha comunque giocato una bellissima serie. In più il giocatore ha avuto problemi digestivi prima di gara-7 che gli ha causato ulteriori problemi.
Dopo 7 minuti giocati in gara-2 Leon Powe ha dovuto abdicare distruggendosi il ginocchio, per lui nuova rottura del legamento crociato anteriore con interessamento del menisco sempre sulla gamba sinistra già operata in passato per lo stesso infortunio. Il giocatore ha aggravato la situazione giocando con la gamba infortunata per ben 3 minuti, la sua voglia di scongiurare un altro grave infortunio è stata molto forte, ma probabilmente ha complicato ancor di più la situazione del suo ginocchio. Dopo aver atteso qualche giorno per farlo sgonfiare, l'operazione è già avvenuta ed ora gli attende una lunga riabilitazione, ma il giocatore è fiducioso in un pronto recupero, d'altronde pensa di poter tornare a giocare prima del solito visto che già sa cosa deve fare per la riabilitazione. Powe ha una storia fatta di molti infortuni alle ginocchia, soprattutto quello sinistro, fin dai suoi anni a scuola nella Bay Area. Il suo ritorno non avverrà prima dell'inverno di quest'anno e non si sa come e quanto riuscirà a recuperare, il suo contratto finiva quest'anno e c'è ovviamente incertezza sul suo rinnovo.
Ha saltato le prime due partite della serie, ma Brian Scalabrine è riuscito a recuperare per poter essere in campo da gara-3 dopo aver convinto lo staff nei due allenamenti precedenti la partita. Ha giocato per tutte le gare con una neanche troppo vistosa fascia bianca in testa come protezione per prevenire eventuali altre commozioni celebrali. Non si sa per quanto dovrà tenersela, di certo non la userà come superstizione come sta facendo Hamilton con la protezione per il naso rotto ormai molti anni fa La sua presenza ha dato un po' di respiro a Perkins e Davis, i soli giocatori lunghi attivi dei Celtics se non teniamo conto di Moore, utilizzato pochissimo.
Curiosità
Siete pronti all'elenco infinito di statistiche battute od eguagliate di questa serie? Eccolo:
serie col numero maggiore di supplementari nella storia dell'NBA con ben 7 supplementari;
serie col numero maggiore di gare andate al supplementare nella storia dell'NBA con 4 gare;
serie con 106 cambi di leader, 65 volte in cui la gara è risultata in parità e 5 volte decisa con 3 meno punti, eguagliando il record NBA del 1981 Celtics-Sixers;
sono 33 anni che nei play-off non capitava un triplo supplementare come quello in gara-5, durata 3 ore e 56 minuti, la precedente gara con 3 supplementari è stata giocata il 4 giugno 1976 tra i Suns ed i Celtics stessi nella Finale NBA, serie alla fine vinta dai Celtics; la maggior gara con supplementari è stata giocata nella finale del 1953 con ben 4 supplementari tra Boston e Syracuse, poi vinta da Boston;
i 9 tiri da tre punti di Ray Allen in gara-6 eguaglia il record NBA nei play-off di Vince Carter dell'11 maggio 2001 e supera il record dei Celtics detenuto proprio da Paul Pierce;
gara-6 è stata la più vista per quanto riguarda le partite del primo turno per la televisione via cavo nella storia dell'NBA con ben 5,35 milioni di telespettatori, il precedente record era di 4,97 milioni di gara-6 tra Lakers e Suns della serie del 2006, vinta per 126 a 118 dai Suns;
i 19 assist di Rondo in gara-6 è uno in meno del record della storia NBA nei playoff detenuto da Magic Johnson nel 1991 ed eguaglia il record dei play-off dei Celtics di Bob Cousy nel 1957 e nel 1959;
Un'altra statistica dice che i Celtics non hanno mai perso una serie quando sono stati in vantaggio per 3 a 2.
Mark Davis, Dan Crawford e Bill Kennedy hanno arbitrato gara-4. Mentre il terzo ha avuto in passato screzi pesanti con Doc Rivers, i primi due hanno origini proprio di Chicago ed i loro familiari sono stati visti in tribuna con magliette ed oggetti dei Bulls. Dopo quella partita, casualmente persa da Boston, in America è nato un caso in cui si sospetta che quella gara non sia stata arbitrata in modo del tutto imparziale, come effettivamente è successo in campo. Queste cose in Italia non succederebbero perché un arbitro non può arbitrare una squadra della propria regione. Doc Rivers, dopo aver fatto rilevare questa singolarità , e si è preso una multa di 25mila dollari raggiungendo la cifra di 65mila dollari come somma totale delle multe in questa stagione. Nel tranquillizzare gli estimatori dell'allenatore, non farà la fame visto il suo stipendio dell'ordine dei milioni di dollari. Doc ha ironicamente commentato: "per fortuna sono deducibili dalle tasse".
Molta eco ha avuto le minacce di morte ricevute da Tony Allen alla vigilia di gara-3 quando è tornato nella sua natia Chicago. La Lega ha concesso ulteriori misure di sicurezza per i giocatori, ma è giusto far notare come spesso i giocatori ricevano minacce di morte da parte di persone più o meno balorde senza che questo crei troppi problemi alla Lega. È una cosa che purtroppo esiste e non ci si può far molto per evitarla, ma solo cercare che non succeda niente ai giocatori.
Brian Scalabrine ha visto la nascita da parte della moglie Kristin della seconda figlia a cui hanno dato il nome Adria Raine (dare nomi normali ormai è fuori moda) lo scorso 19 aprile.
Vin Del Negro è il padre di Vinny, l'allenatore di Chicago, negli anni Sessanta attraversava il Massachusetts da Springfield a Boston per andare a vedere i Celtics assieme al figlio Vinny. Ovviamente il padre ha tifato per Chicago in questa serie, ma "sono ancora un tifoso dei Celtics quando non gioca la squadra di mio figlio, Boston è stata sempre la mia squadra preferita".
Il migliore della serie play-off
Rondo ha giocato molto bene, ha sfiorato di un soffio la tripla doppia di media, ma come migliore del non-PGA Tour andiamo con Kendrick Perkins, il quale ha comunque siglato una doppia doppia di media (13,2 punti, 11,6 rimbalzi e 3 stoppate) ma quello che ha impressionato è la sicurezza in campo nonostante la mancanza di una presenza importante come Garnett, facendolo quasi dimenticare. La sua migliore partita è stata la quinta, con 16 punti, 19 rimbalzi e ben 7 stoppate.
Classifica aggiornata:
12 Rondo
6 Perkins
3 Powe
2 House
2 Davis
I Celtics nella D-league
Dopo aver passato il primo turno playoff vincendo la gara contro Bakersfield, J.R. Giddens e gli Utah Flash hanno affrontato i Dakota Wizards e Giddens ha avuto un'altra buona serata con ben 25 punti (migliore della partita) e 9 rimbalzi con un incoraggiante 12 su 17 dal campo.
La finale della D-League si giocava al meglio dei 3 incontri e per i Flash arrivano due sconfitte di cui solo la prima combattuta e chiusa al supplementare. Per Giddens due serate eccezionali, con due ottime doppie doppie (21+17 e 17+15) ed un'incoraggiante capacità di farsi valere a rimbalzo.
Per J.R. la stagione è finita, vedremo se i Celtics vorranno continuare a lavorarci, la nostra impressione sul giocatore è positiva, ma deve dimostrare di poter essere utile anche al piano di sopra.
Appuntamenti
Da lunedì notte inizia la serie contro Orlando, anche lei in difficoltà contro una sorprendente Philadelphia, anche se c'è il forte sospetto che sono stati i Magic a prendere sotto gamba l'impegno piuttosto che i Sixers ad essere veramente forti.
Con Garnett e Powe al meglio il pronostico sarebbe stato sicuramente chiuso a favore dei Celtics, ora senza di loro è facile che sarà un'altra dura e lunga battaglia per i biancoverdi.
A risentirci.