Shaq una ne fa, 100 ne pensa!
Bentornati a tutti alla nuova uscita di USA Sports & More, sono iniziati i playoff della nostra amatissima lega e per ogni buon appassionato che si rispetti è probabilmente il periodo migliore dell'anno che ci porterà fino a giugno alle Finals.
Noi ne approfittiamo per piccole grandi curiosità accadute durante questi playoff, partendo come al solito dalle nostre news.
News
5. La prima news riguarda la meglio gioventù.
Proprio così, è stato diramato il miglior quintetto dei rookie della stagione regolare appena conclusa e le votazioni hanno portato al seguente risultato finale: Derrick Rose, O.J. Mayo, Russel Westbrook, Brook Lopez e Micheal Beasley. Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che il quintetto ha come nomenclatura ufficiale quella di T-Mobile NBA All-Rookie First Team, questione di soldi e di sponsor come il sempre ottimo general manager Stern sa.
E proprio grazie allo sponsor, che risaltava in bellissima vista, sono state fatte delle interviste ai diretti interessati. Non stiamo qui a segnalare i soliti e banali “è un grandissimo onore”, “è un premio che fa moltissimo piacere” e ogni altra qualsiasi esaltazione propria e altrui.
Da segnalare però ci sono ben due curiosità : il totale dei voti e il primo degli esclusi da un lato e una splendida dichiarazione di coach del Negro a riguarda della nomination del suo numero uno Derrick Rose.
Partiamo dai voti: Rose, 58, O.J. Mayo, 58, Russel Westbrook, 53, Brook Lopez, 49 e infine Micheal Beasley 44. Primo degli esclusi Eric Gordon che si ferma a quota 39.
Ricordiamo che il sistema di punteggio assegna 2 punti per il voto nel primo quintetto e 1 punto per il vota nel secondo quintetto.
Tra gli altri esclusi di lusso ci sono Mario Chalmers, Kevin Love e Marc Gasol.
A tal proposito coach del Negro rispondendo a una domanda in conferenza stampa sorridendo dichiara: “Credo che Derrick si sia ampiamente meritato questo importante riconoscimento, certo un pò di merito è anche mio che l'ho fatto sempre giocare per cui mi aspetto immediatamente un nuovo orologio o almeno un invito a cena”.
In mente dopo questa dichiarazione si insinuano due pensieri.
Il primo è che forse, questa uscita mediatica, era una critica velata a quanti non sfruttano a dovere i talenti cristallini a loro disposizione, coach Spoelstra??
O forse, secondo pensiero insinuatosi, era semplicemente un autoincensamento inutile: difatti, caro Vinny, dimmi chi sarebbe stato quel pazzo sciagurato che avrebbe tenuto fuori uno come Rose??
Ah si forse un paio ci sono: Mitchell e Curry.
Buon per Derrick che sia nella città del vento e del divino Jordan.
4.Ora prendendo un volo American Airlines da Chicago ci spostiamo a Los Angeles, Orange County, casa Bryant dove il numero 24 gialloviola dal nome di una bistecca ha avuto nei giorni scorsi una minima rivalsa contro l'infortunato numero 5 celtico Kevin Garnett.
Parliamo di questioni di merchandising, di magliette vendute nel magnifico NBA Store di New York City.
L'anno precedente l'approdo di KG alla corte di coach Doc Rivers il leader indiscusso per vendita di jersey era Kobe Bryant. Poi complice probabilmente lo spostamento di franchigia e la cavalcata celtica in stagione regolare nei playoff la maglietta più acquistata dai clienti dello store è stata per l'appunto quella dell'ex Minnessota.
Quest'anno è arrivata puntuale la vendetta: la maglietta più venduta è nuovamente quella di Kobe. Dietro lui a tallonarlo il Re Lebron James, Chris Paul, Kevin Garnett e Allen Iverson che nonostante la pessima stagione è ancora amatissimo dagli appassionati di basket.
Forse Kobe è aiutato dal fatto che i suoi Los Angeles Lakers sono al primo posto della vendita totale seguiti da Boston Celtics e Cleveland Lebroniers, la maggior parte delle vendite Cavaliers sono infatti marchiate Lebron.
Puntualissimo a questo punto è arrivato a suonare a casa Bryant il solito giornalista designato a scrivere un pezzo sulla vicenda. Kobe, apparentemente infastidito, consegna questa replica alla stampa: “E' un piacere enorme essere così amato dalla gente ma avrei scambiato volentieri questo traguardo con le scorse Finals lasciando a Kevin questa vittoria”
Quanti tifano Lakers sperano fiduciosi che questo possa essere un segno del destino e come Garnett ha fatto il double l'anno passato possa anche il capitano dei Lakers farlo quest'anno. Tutti i supporter gialloviola, anche qui in Italia, rinuncerebbero volentieri alla loro maglietta per l'anello al dito di Kobe a giugno, magari condito con un bel premio MVP delle finali.
3. Perchè?
Si avete letto bene, perchè? Inizia con una domanda la news numero 3 di questa uscita. ma perchè l'avete fatto?
Di chi stiamo parlando vi domanderete, la risposta eccovela pronta: da un lato Joe Dumars, presidente dei Detroit Pistons, dall'altro Rod Thorn, general manager dei New Jersey Nets. Entrambi hanno deciso di perseverare incuranti del fatto che è diabolico farlo un volta che errare gli è già stato concesso da buoni umani.
Hanno difatti deciso di confermare i loro rispettivi coach anche per la stagione prossima ventura.
Da un lato quindi rivedremo al Palace of Auburn Hills Micheal Curry che ha chiuso l'ultima stagione con un bilancio di 39 vinte e 43 perse e ha bagnato i suoi primi playoff con un secco e perentorio 4-0 dai Cleveland Cavaliers di Lebron James nel primo turno dei playoff.
Dall'altro lato, nel Jersey, sulla panchina dei Nets si siederà ancora Lawrence Franck reduce da un record stagionale di 34-48, per il secondo anno consecutivo negativo, e la seconda postseason da spettatore, non essendo riuscito a strappare il pass per i playoff.
Joe Dumars ammette parzialmente le sue colpe dichiarando che: “E' stata una stagione di alti e bassi. Abbiamo fatto tanti cambiamenti, forse troppi per un tecnico al primo anno come lui. Dobbiamo essere più pazienti”
Senza dimenticare che Curry doveva far dimenticare alla gente della MoTown un certo Flip Saunders reduce da tre finali di conference consecutive.
Rod Thorn invece dichiara: “Credo che Lawrence sia un tecnico molto bravo e anche i giocatori capiscono quello che vuole e danno il massimo per lui”.
Ora vi chiederete dove sta l'errore nel confermarli.
Per quanto riguarda Micheal Curry, Dumars ha lasciato al suo posto un allenatore delegittimato agli occhi dei giocatori e senza moltissimo carisma, qualità essenziali per guidare un squadra come quella che fu dei Bad Boys.
Discorso diverso per Frank che ha un bilancio in perfetta parità tra vinte, 225, e perse, 225, ma è atteso anche lui a un salto di qualità da costruire intorno a Harris.
L'unico neo è in questo caso economico, vale la pena dare 4 milioni e rotti di dollari ad un coach giovane che ha ancora molto da dimostrare??
La sentenza che ne esce è una sola: ah quant'è difficile fare il Gm nell'NBA.
Beh se loro vogliono rinunciare credo che tra i lettori di questa rubrica ci sono moltissimi che vorrebbero essere al loro posto, e chissà che scelte farebbero per Pistons e Nets.
2. Non poteva mancare nella nostra rubrica il fantastico Shaquille Rashaun O'Neal protagonista di un altro video fantastico dove il nostro eroe, nonostante non abbia raggiunto i playoff, ci regala ancora emozioni.
Nel filmato Shaq si improvvisa novello Buffon e decide di parare un calcio di rigore al suo compagno di squadra Barbosa. Certo essere alto più di 2 metri e 10 per 120 chili aiuta parecchio nel coprire quasi tutto lo specchio della porta!
La vera difficoltà è che il pallone in questione non era un classico pallone da calcio ma la nostra amatissima palla a spicchi leggermente più ostica da respingere. Shaq, da vero eroe, dopo essersi immolato nel tentativo di salvare la porta improvvisata durante un allenamento si lascia andare a smodatissime esultanze che coinvolgono tutti i presenti sul parquet.
Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Ecco qui solo per i fedelissimi lettori il link per vederlo.
1.
Primissimo posto per una “novità “.
Sempre lui Shaquille O'Neal stavolta protagonista di una gag riproposta poi durante una presentazione pre- partita.
Dal calcio il “most dominant ever” passa al meno conosciuto e diffuso gioco del bowling. Senza birilli e senza palla, solo lui e i suoi compagni. Difatti sono proprio i suoi compagni di squadra a essere solo per lui dei birilli umani che vengono abbattuti da una palla immaginaria.
Cadranno tutti? Non vi roviniamo la sorpresa e vi lasciamo gustare il filmato.
Ancora una volta è il Re indiscusso della nostra rubrica, è un vero peccato capitale non vederlo al ballo dei playoff. Ci manchi Shaq.
Il Consiglio
Lady GaGa – Poker Face
La canzone di questa uscita è una delle prime in tutte le hit del mondo, cantata da Lady GaGa pseudonimo di Stefani Joanne Angelina Germanotta, nata a New York il 20 marzo 1986, cantautrice statunitense.
La ragazza, molto bella e sensuale, afferma di essere stata influenzata dalla musica pop degli anni '80, da artisti come Michael Jackson, Madonna, David Bowie e i Queen, da quest'ultimi si è ispirata per creare il proprio nome d'arte, chiaro riferimento alla canzone Radio Ga Ga.
Debutta nel 2008 con l'album The Fame, che contiene le hits Just Dance e Poker Face, numero uno in molti Paesi tra cui Stati Uniti, Regno Unito e Australia.
Come intuibile dal titolo la canzone parla di carte. Ecco a voi, come di consueto il testo e il video.
I wanna hold em' like they do in Texas Plays
Fold em' let em' hit me raise it baby stay with me (I love it)
Luck and intuition play the cards with Spades to start
And after he's been hooked I'll play the one that's on his heart
Oh, oh, oh, oh, ohhhh
I'll get him hot, show him what I've got
Oh, oh, oh, oh, ohhhh
I'll get him hot, show him what I've got
Can't read my
Can't read my
No he can't read my poker face
(She's got to love nobody)
Can't read my
Can't read my
No he can't read my poker face
(She's got to love nobody)
P-p-p-poker face, p-p-poker face
P-p-p-poker face, p-p-poker face
I wanna roll with him a hard pair we will be
A little gambling is fun when you're with me (I love it)
Russian Roulette is not the same without a gun
And baby when it's love if it's not rough it isn't fun, fun
Oh, oh, oh, oh, ohhhh
I'll get him hot, show him what I've got
Oh, oh, oh, oh, ohhhh
I'll get him hot, show him what I've got
Can't read my
Can't read my
No he can't read my poker face
(She's got to love nobody)
Can't read my
Can't read my
No he can't read my poker face
(She's got to love nobody)
P-p-p-poker face, p-p-poker face
P-p-p-poker face, p-p-poker face
I won't tell you that I love you
Kiss or hug you
Cause I'm bluffin' with my muffin
I'm not lying I'm just stunnin' with my love-glue-gunning
Just like a chick in the casino
Take your bank before I pay you out
I promise this, promise this
Check this hand cause I'm marvelous
Can't read my
Can't read my
No he can't read my poker face
(She's got to love nobody)
Can't read my
Can't read my
No he can't read my poker face
(She's got to love nobody)
P-p-p-poker face, p-p-poker face
P-p-p-poker face, p-p-poker face
Un'altra uscita è giunta al termine. Vi aspetto alla prossima con i soliti consigli, commenti, richieste, segnalazioni, critiche e tutto ciò che vi passa per la testa. Tenete botta.