Ben 41 punti per il ragazzo di Chicago!
E così si va a gara 7 anche in questa serie. Gli occhi di tutti sono, probabilmente a ragione, sulla serie che si sta giocando fra il New England e le rive del lago Michigan, e quindi si va avanti in sordina, con una serie seguita soprattutto dai tifosi delle due squadre e dagli addetti ai lavori, che per spettacolarità non potrà competere con la serie fra Boston e Chicago, ma risulta lo stesso emozionante ed incerta.
Incredibile come si vada a gara 7 senza che una singola gara sia mai stata realmente combattuta ed incerta nel risultato finale. Come sempre anche questa gara 6 ha visto una delle due squadre prendere un vantaggio nel primo quarto ed allargarlo fino a chiudere la prima metà della gara con un margine ragguardevole.
Stavolta abbiamo avuto ben 14 punti di distacco nel primo quarto, per via dello show di Dwyane Wade ma anche dei canestri di Jones e Beasley e della regia di Chalmers.
Dall'altra parte una squadra che è apparsa da subito molle e rassegnata, come incapace di reagire all'assenza del centro Al Horford ed alla scarsa forma di Alcie Law e Marvin Williams, appena rientrati dai rispettivi infortuni.
Eppure Law è un cambio, importante ma pur sempre un cambio, Evans finora aveva fatto molto bene come cambio di Williams e se agli Hawks mancava Horford, agli Heat mancava Jermaine O'Neal. E poi ricordiamo che è fuori anche Jamario Moon, che non sarà una stella ma il suo apporto quando chiamato in causa l'ha dato. Non si capisce il motivo di questa resa anticipata.
Probabilmente non lo ha capito neanche Mike Bibby, che si è spremuto tanto ed ha provato a lottare per tutta la prima metà della gara, poi quando alla ripresa del gioco la sua squadra è passata del -9 al -19 in 5 minuti ha mandato tutti a quel paese e si è adeguato alla mediocrità dei suoi compagni.
Non si è neanche visto quell'accenno di tensione e nervosismo di gara 5, con Josh Smith che prima della gara si è andato a scusare con Erik Spoelstra per il tentativo di schiacciata da all star game effettuato a gara virtualmente conclusa, per cui gli Heat si erano molto risentiti. Fra le scuse e l'inizio molle degli Hawks se c'era del risentimento è prontamente svanito.
E così la gara dopo i primi cinque minuti del terzo quarto è scivolata via fino alla fine senza particolari patemi d'animo, con Wade che ha proseguito nel suo show personale, segnando in sospensione, in penetrazione, prendendosi tanti tiri liberi, ignorando completamente i tentativi di difesa degli avversari, quando questi tentativi c'erano, beninteso.
Di solito gli avversari in serate così da parte di una stella molto difficile da limitare, come Wade, quando si accorgono di non avere contromisure credibili, tendono a pensare "Facciamoci battere da lui, ma non certo dagli altri", allentano la marcatura lasciando un poveraccio da solo a fare il possibile, cercano di spendere i falli a turno ma cercano di non lasciare facili ricezioni e facili tiri agli altri avversari. A Detroit ancora rimproverano Flip Saunders per essersi fatto battere da Boobie Gibson, per esempio.
Qua invece Wade ha messo su la bellezza di 41 punti, segnando in tutti i modi ed in tutte le maniere, ma poi Beasley ha messo 22 punti, ed in due fanno 63 punti contro i 71 totali degli Hawks. Poi aggiungiamo che Chalmers e Jones il loro dovere l'anno fatto ed ecco che il naufragio dei ragazzi di Woodson in questa gara 6 era inevitabile.
Un plauso lo merita anche Joel Anthony, che ha movimentato poco il suo tabellino, ma si è dato tanto da fare in aiuto, in difesa, ha portato blocchi su blocchi, ha compreso la situazione ed ha giocato da gregario, facendolo però molto bene. Gara lontano dai riflettori anche per Udonis Haslem, lui però in gara 7, ad Atlanta, dovrà dare un contributo ben maggiore.
Ecco, per l'appunto, gara 7. Sarà l'ultima gara del primo turno dei play off ad essere disputata, ma davvero è difficile immaginarsi cosa si potrà vedere. In primo luogo O'Neal ed Horford sono entrambi fuori, ma entrambi potrebbero tornare. Ci auguriamo di vederli entrambi in campo, sarebbe un peccato vedere la serie decisa dalle assenze.
Poi decisivi saranno la prestazione di Wade, e visto il carattere del ragazzo ci sono pochi dubbi sul fatto che giocherà molto bene, salvo il riacutizzarsi di qualche infortunio, e l'intensità degli Hawks, e probabilmente in gara 7 le motivazioni ci saranno, occorrerà vedere se si trasformeranno nel classico braccino tipico del tennista che per la prima volta gioca a Wimbledon o in una rabbia agonistica.
Di sicuro alla franchigia della Georgia servirà il Joe Johnson visto in gara 4 e gara 5, il Johnson di gara 6, ma anche di gara 2 e 3, difficilmente basterà .
Il sistema di gioco semplice e ripetitivo di Spoelstra finora ha pagato, contro gli Hawks sono bastate spesso poche idee ma precise e ben messe in pratica, ma certo se vedremo finalmente gli Hawks sprigionare tutto il loro atletismo qualcosa in più potrebbe essere necessario.
Ed i protagonisti cosa ne pensano?
Prima di tutto il protagonista principale, Dwyane Wade, pensa che: "Siamo tranquilli e sereni, eravamo sfavoriti e non abbiamo nulla da perdere. Certo, ci servirà un apporto dalla panchina come quello di stasera!"
Soprattutto da Michael Beasley, ha fatto capire, e peraltro lo ha detto più volte nei giorni scorsi.
E Beasley, chiamato in causa dal compagno, cosa ne pensa?
"Quà è tutto frenetico, è tutto pazzo!"
Da l'impressione di divertirsi, la seconda scelta assoluta di quest'anno, ma non siamo del tutto sicuri che abbia compreso a fondo cosa è una partita dei play off. Qualche amnesia difensiva e qualche scelta non ottimale fanno ancora sorgere qualche dubbio. Di sicuro è presto per giudicare un giocatore che bene o male i suoi passi avanti li ha fatti.
"Intanto abbiamo il vantaggio del campo, possiamo finire davanti ai nostri tifosi. Vediamo di sfruttare questo vantaggio!" ha ribattuto Joe Johnson.
Beh, caro Joe, comincia tu ad essere più concreto nella prossima gara, verrebbe da dire.