Lewis e Van Gundy festeggiano la vittoria dei Magic
Passa il turno Orlando, al termine di una serie non molto spettacolare ma che è stata più combattuta di quanto pensassero in molti; la vittoria di ieri dei Magic, soprattutto per le sue proporzioni, ha colto di sorpresa.
Philadelphia, infatti, non solo giocava in casa, ma doveva vedersela contro degli avversari privi di due uomini importanti: Courtney Lee, che rischia di chiudere in anticipo la stagione, e Dwight Howard, sospeso dalla Lega per la gomitata contro Dalembert in gara 5.
La situazione però è stata quasi da subito favorevole a dei Magic che, forse, per la prima volta nella serie erano considerati gli sfavoriti della gara. Proprio su questo punto, Stan Van Gundy ha costruito le motivazioni dei suoi: "Che ve ne pare! Non sai mai come può finire, in questa Lega. Una grande prestazione dei nostri, una delle mie vittorie più belle. Uscendo dagli spogliatoi, ho detto ai ragazzi "Siate grandi stasera", perché le altre persone non sanno che cosa sappiamo fare, ma noi sì".
I Sixers hanno buttato via un'occasione d'oro, perché potevano almeno forzare la serie fino a gara 7. Soprattutto, chiudono nella maniera peggiore una stagione altalenante ma nella quale, comunque, i Sixers avevano dato tutto quello che potevano, fino alla partita di ieri. C'è ovviamente delusione, a fine gara, nelle parole di coach DiLeo: "Questa gara è stata molte deludente, dopo la stagione che abbiamo fatto, ed anche i playoff che abbiamo giocato fino ad ora. Finire la stagione con un partita così, è veramente deludente, noi siamo una squadra di lottatori, e questa gara è stata, per noi, un collasso totale".
Apparentemente, a sentire le parole di Van Gundy, Orlando è stata motivata da una normalissima affermazione di Young, che aveva detto: "Che Dwight sia fuori, per noi è importantissimo". Cosa ci sia di così insolito in questa frase non si sa, ed anzi è condivisibile, visto che Howard è il miglior giocatore dei Magic, soprattutto in una serie dove gli altri non hanno esattamente brillato. Pare davvero che questo tipo di affermazioni abbiano motivato Orlando, che è riuscita, finalmente, a tirare fuori il meglio da tutti, riuscendo come collettivo a sopperire all'assenza dei singoli.
Ancora polemico, a fine gara, coach Van Gundy, questa volta riguardo al trattamento riservato a Lewis, da molti (soprattutto ad Orlando) attaccato per non dare tanto quanto ci si aspetta da un giocatore che ha un contratto da 118 milioni di dollari: "Ho sentito che Rashard deve giustificare il suo contratto. Se l'è guadagnato stasera?". Lewis ha, infatti, finalmente giocato all'altezza in una partita in emergenza, segnando ventinove punti con il 50% dal campo ma, soprattutto, dando sicurezza ai suoi.
E' stato in ogni caso aiutato da una buona prestazione di squadra, dove i sostituti dei due assenti hanno dato il meglio: unica nota negativa, l'espulsione per doppio tecnico di Turkoglu, dopo una piccola zuffa con Dalembert.
Mentre a Orlando andava tutto bene, ai Sixers andava tutto male. E guardando le statistiche finali, i Magic hanno dominato anche in aspetti del gioco nei quali in teoria dovevano soffrire, come hanno sofferto nel resto della serie. Nonostante l'assenza di Howard, infatti, hanno battuto Philadelphia a rimbalzo (41-36) e nei punti segnati in area (46-29). Se a questo aggiungiamo la rinnovata precisione dalla lunga distanza (dovuta anche ad una migliore circolazione di palla), abbiamo spiegato la vittoria dei Magic.
Il problema più grande per i Sixers comunque, è proprio quello di non essere riusciti ad entrare in ritmo proprio nella partita più importante della stagione, perdendo in un modo non caratteristico per una squadra che comunque ha sempre lottato, sopperendo in questo modo alla mancanza di talento.
Brutto modo, quindi, di chiudere la stagione per Philadelphia, fischiata dai proprio tifosi già nel terzo quarto, quando i Sixers erano sotto di venti lunghezze: con ancora buona parte del quarto periodo da giocare, durante un time out, la maggior parte del pubblico se n'era già andato. Thaddeus Young la prende con filosofia: "Conosciamo i fan di Philly: quando vinci sono con te; quando perdi, di certo non te lo fanno dimenticare". E' paradossale che i Sixers abbandonino la serie, nella quale tre gare erano finite all'ultimo tiro, con una sconfitta così pesante.
Ora i Magic, invece, hanno qualche giorno per riposarsi prima di iniziare la prossima serie, aspettando il risultato di gara 7 e di sapere, di conseguenza, quale sarà il loro avversario, se Boston o Chicago. Intanto, la loro serie l'hanno già chiusa.