LaMarcus, finalmente!
La serie non finisce in Oregon, non in gara-5 almeno.
I Blazers vincono la seconda partita consecutiva al Rose Garden, dopo aver l'orribile prestazione in occasione dell'Opener.
Impossibile non spartire tra Roy e Aldridge il riconoscimento di MVP della notte. Il primo, dopo aver saltato l'allenamento di lunedì a causa di sintomi influenzali, gioca una partita sempre più solida con il passare dei minuti, trovando ritmo nella frazione conclusiva e infilando la tripla che scava il solco definitivo. Il secondo gioca finalmente una partita solida dall'inizio alla fine, infilando un jumper dopo l'altro con insospettabile fiducia.
Venticinque punti a testa per i due top scorer di Portland che, in questa sfida, non ha apportato aggiustamenti rilevanti. Dopo aver subito la partita perfetta di Yao Ming in gara-1, McMillan ha costruita la difesa attorno al cinese e non si è mai allontanato da questa decisione. Anche ieri le attenzioni su Yao hanno concesso maggiore libertà a Scola che ha infilato sette dei primi nove tiri, diversi tiri frontali da 4-5 metri e qualche azione dal post basso, arrivando all'intervallo a quota 17 punti. Il cinese invece era ancora scoreless a due minuti dalla metà gara, prima di infilare due canestri.
Esattamente l'opposto avviene nella ripresa, quando l'argentino si prende solo due tiri (entrambi a segno) mentre i Rockets cercano con insistenza il cinese. A fine gara sarà una doppia doppia (15+12) per Yao. Nonostante l'ottima prova difensiva della frontline dei Blazers, che questa volta concedono appena tre rimbalzi offensivi in tutto il match, non è certo sotto canestro che i Rockets hanno perso il confronto.
Come si evince anche dalla voce Punti nel pitturato (32-20 per i texani) Houston paga una cattiva serata dei suoi esterni. Battier, eroico nelle due partite al Toyota Center, a fine partita avrà collezionato solo tre tentativi di tiro. Il trio Brooks-Artest-Wafer chiude con un infimo 13/38 dal campo. Complessivamente i Rockets infilano solo tre triple sulle quindici lanciate verso il canestro avversario.
Artest per tutta la serie ha giocato ad alti livelli solo nella propria metà campo. Brooks sembra un giocatore diverso quando è in Oregon: nello Stato in cui ha giocato prima di entrare tra i professionisti gioca sempre con grande fiducia nei propri mezzi e si prende la responsabilità di ben venti tiri. Però, a differenza dei due precedenti al Rose Garden, questa volta non è altrettanto efficace.
Offensivamente è stata la peggior partita di Houston nella serie, ma grazie ad un'ottima terza frazione di Yao Ming è rimasta aggrappata alla partita e nell'ultimo quarto ha toccato anche il +4, massimo vantaggio Rockets della partita.
È in quel momento che i Blazers fanno loro la partita con un parziale di 15-0 nei quattro minuti successivi. Oden si fa sentire in difesa, mentre Roy e Outlaw infilano due triple in rapida successione mettendo in ginocchio gli ospiti. Yao Ming così ha raccontato quel che è successo in campo nel finale.
Abbiamo giocato bene nel terzo quarto, poi siamo andati fuori giri. Ad un certo punto correvo e basta, da una linea di fondo all'altra, sette otto volte di fila. Non ci siamo organizzati bene, non abbiamo eseguito gli schemi o non capivamo quale era stato chiamato.
Analoga lettura anche da parte di coach Adelman, che aggiunge alcuni elementi.
Sono deluso per come abbiamo giocato il quarto periodo. Ci eravamo messi in una posizione eccellente (vedi +4, ndr), ma non siamo riusciti ad approfittarne. Bisogna giocare con maggiore compostezza e non l'abbiamo fatto. Ci siamo fatti trascinare da un ritmo frenetico e non abbiamo avuto pazienza (7/20 dal campo nel periodo, ndr).
Abbiamo commesso alcuni falli sciocchi ad inizio dell'ultimo quarto ed abbiamo raggiunto il bonus quando ancora mancavano otto minuti alla fine. Non si può!..
La questione falli è stato uno dei temi caldi del pre-partita. Per tutta la serie si è molto discusso del metro arbitrale ed i tifosi Blazers erano infuriati con McMillan per non protestare con vigore. Il collega sulla panchina texana, invece, non solo si lamenta spesso con gli arbitri durante la gara, ma tra gara-3 e gara-4 ha apertamento criticato la direzione arbitrale, sostenendo che Yao è costretto a delle sfide di Wrestling anziché giocare a basket.
Dati alla mano, in Texas i padroni di casa hanno ottenuto 19 tiri liberi più degli ospiti, conseguenza dei 18 falli in più fischiati ai Blazers. Se questo è stato l'effetto delle affermazioni di coach Adelman, forse è il caso che mi tuteli anch'io, deve aver pensato McMillan. Il coach dei Blazers prima di gara-5 ha affermato che è mancata equità di giudizio, con i lunghi di Portland in fouls-trouble fin dal primo quarto per i contatti su Yao, mentre i due difensive stopper Artest-Battier non vengono puniti per contatti altrettanto duri contro Roy. La franchigia dell'Oregon ha deciso di sostenere queste tesi con tanto di invio di videotape agli uffici della Lega.
La Lega ha deciso di punire sia Adelman che McMillan (e altrove anche Doc Rivers) a causa di queste critiche nei confronti dei direttori di gara. Tuttavia, come ha sostenuto qualcuno prima della partita, McMillan pagherà volentieri i venticinquemila dollari di multa se le sue parole avranno prodotto gli effetti sperati.
Sempre dati alla mano, in gara-5 sono stati fischiati a Portland solo dodici falli, contro i 24 degli avversari. Tutta questa faccenda suona molto familiare a noi italiani, mentre è piuttosto inedita oltreoceano. L'arbitraggio personalmente non mi è parso né di parte, né di basso livello. Semmai poco uniforme nel corso della serie, ma non tale da condizionarne l'esito.
Yao Ming, l'uomo attorno al quale girano tutte queste polemiche, ha commentato con grande saggezza ed ironia la questione. Da un lato ha detto che alcuni graffi che compaiono sul volto e sulle braccia glieli ha procurati la moglie, dall'altro ha sostenuto che i due coach stanno semplicemente proteggendo i loro giocatori.
La serie si sposta in Texas, dove Houston si gioca il secondo match point, questa volta sul proprio servizio. Shane Battier non sembra troppo preoccupato per la brutta prova della sua squadra in gara-5, ricorda che Houston i casa ha sempre giocato molto bene la fase offensiva ed è sicuro che ciò non cambierà neppure giovedì notte.
Portland può andare in Texas con il vantaggio di non avere nulla da perdere, nel senso che i favori del pronostico non sono dalla sua parte. La pressione è su Houston, the Clutch City. E mai definizione fu più adatta per un gruppo di giocatori che ha l'occasione di togliersi di dosso la maledizione del primo turno (mai superato) e l'etichetta di perdenti. La pressione, anche per questo, pesa più su di loro.
I Blazers hanno vinto due partite quando Roy ha trovato uno scorer in grado di affiancarlo e di mettere in crisi la collaudata difesa dei Rockets. In entrambe le vittorie il nome è stato quello di LaMarcus Aldridge.
Inoltre il controllo dei tabelloni si è rivelato un altro aspetto decisivo durante la serie e se la frontline dei Blazers riesce a tenersi lontana dai guai (leggi falli) ci sono maggiori possibilità di riuscire nel colpaccio.
Nota finale sul versante Blazers.
Per la prima volta McMillan ha leggermente modificato le proprie gerarchie: Fernandez gioca 35 minuti, Outlaw 27. È ancora Batum a partire in quintetto (e non Rudy come vorrebbero i tifosi), ma dopo appena cinque minuti Fernandez è già in campo. Le critiche dei competenti tifosi Blazers stanno forse facendo breccia nelle convinzioni di Nate?