Un eroe incosueto per gara 4 di questa serie, Zaza Pachulia, the georgian warrior.
Ogni volta che una certezza pare sorgere granitica e cristallina dalle brume di questa serie, ecco che viene immediatamente ingoiata dalle nebbie dell'imprevedibilità .
Sembrava che ormai gli Heat avessero preso il sopravvento, Dwayne Wade fosse l'indiscusso dominatore sul terreno e che ormai fosse decisivo il gioco offensivo architettato da Spoelstra, poco spettacolare, fatto di insistiti pick e roll, tiri da tre e aperture sul lato debole per liberare l'area pitturata, tutta a vantaggio delle penetrazioni di Wade e del gioco vicino al ferro di Jermaine O'Neal, sembrava che tutto questo ormai fosse difficile da contrastare per gli Hawks.
Oltretutto si giocava all'American Airlines Arena di Miami, Florida, e gli Hawks, peraltro reduci da un modesto record del 30% in trasferta ottenuto nella stagione regolare, da ben 12 anni, diconsi dodici anni, non vincevano in trasferta ai play off e, pur non essendo esattamente degli invitati abituali al gran ballo della post season erano riusciti nell'impresa di accumulare ben 13 sconfitte consecutive. Mancava poi Marvin Williams, oltre al lungodegente Alcie Law, che comunque è tornato a far capolino in panchina, e le rotazioni erano ridotte a soli 7 elementi.
Il risultato sembrava scontato a favore dei Miami Heat.
Invece in gara 4 Wade torna a sparacchiare, ben 26 tiri dal campo e 4 liberi per siglare 22 punti, e non citiamo la percentuale da 3 per non infierire sul leader degli Heat, una circolazione asfittica, tanti tiri con mani degli avversari in faccia, solo Jones che mantiene un minimo di precisione. O'Neal si batte come un leone, Haslem, senza essere in gran serata, prova a dargli una mano, ma i lunghi georgiani sembrano su un livello superiore, e gli Hawks recuperano il vantaggio del campo.
A grande sorpresa, fra i lunghi della franchigia della Georgia, inteso come uno degli Stati Uniti D'America, spicca un lungo proveniente dalla Georgia, repubblica indipendente arroccata sui monti del Caucaso, Zaza Pachulia, capace di catturare ben 18 rimbalzi e di siglare 12 punti con 5 su 8 al tiro. Già nelle prime partite della serie Zaza era stato forse il lungo più continuo, aveva sempre lottato e dato il meglio di se, ma stavolta ha stupito forse anche se stesso, con una partita veramente ottima.
Alla palla a due solitamente gli Heat erano riusciti a conquistarsi un buon vantaggio iniziale, stavolta invece sono gli Hawks a conquistare un leggero margine, aumentato progressivamente fino a raggiungere ben 21 punto ad inizio secondo quarto, poi 17 punti a metà del secondo quarto. Johnson, Evans, Pachulia bucano la retina in continuazione, di la Wade sembra un fantasma, un bassotto lento e poco atletico che si aggira per il campo senza avere troppe idee di cosa fare, ed i suoi compagni affondano con lui.
Solo Jones ed O'Neal tentano di mantenere il contatto con gli avversari. Poi, verso la fine del secondo quarto, una folata d'orgoglio permette a Wade ed Haslem di dare una mano al solito James Jones ed il distacco viene ridotto a soli 7 punti.
Nel secondo tempo ci si attendeva la reazione degli Heat, magari grazie a qualche idea di coach Spoelstra, che era sembrato piuttosto bravo a leggere le partite ed apportare i giusti correttivi in corso d'opera.
Invece si riprende con i Falchi della Georgia a lanciarsi su tutti i palloni grazie ad una certa superiorità atletica, e gli effetti si vedono. Gli Heat segnano solamente 13 punti in un quarto, Wade sembra chiedersi dove mai sia capitato e come mai sia li, in tutto il terzo quarto mette solo un tiro in sospensione, per vedere qualche canestro occorre andare dai soliti Jones ed O'Neal.
I due però non sono Larry Bird e Kareem Abdul Jabbar, per segnare con continuità hanno bisogno di essere messi in condizione, Jones ha bisogno di spazio per prendere la mira e O'Neal ha bisogno di avere l'area sgombra, anche loro non possono far miracoli.
Dalla parte opposta non si vede nulla di eccezionale, gli Hawks continuano ad affidarsi all'improvvisazione in attacco, alle iniziative estemporanee di Josh Smith, al tiro dal palleggio di Joe Johnson e Mike Bibby, alla rapidità di Rip Murray, però il dominio in difesa ed a rimbalzo permette comunque loro di segnare 17 punti e di riportare il vantaggio in doppia cifra, con un canestro da sotto di Zaza Pachulia ad inizio dell'ultimo quarto.
Il quarto quarto, la riserva di caccia di Dwyane Wade, il guerriero ferito pronto a prendersi la rivincita sugli avversari quando ormai sembra battuto. Per l'appunto, quando ormai tutto sembra finito, ecco che ci dobbiamo accorgere che in effetti è tutto finito veramente.
Wade sembra voler spaccare il mondo, tira, sbaglia, prende i rimbalzi, tira ancora e segna, però lo svantaggio rimane sempre quello, tolti i soliti Jones, 19 punti alla fine, e O'Neal, 20 punti per lui, non ha nessun aiuto dai compagni e finisce per tornare in confusione, smarrendo anche quella frenesia che l'aveva sorretto nei primi minuti dell'ultimo quarto.
Bibby, forte della sua esperienza, mantiene la calma, mette i tiri della tranquillità , serve un bell'assist a Smith in entrata e mette i liberi che si conquista, Smith serve due assist pure lui ed in campo aperto gli Hawks mantengono agevolmente il vantaggio conquistato, per il punteggio finale di 81 a 71.
Come in gara 3 sembrano maggiori i demeriti degli sconfitti che i meriti dei vincitori, ma come in gara 3 occorreva dar merito a Spoelstra ed ai suoi ragazzi di aver interpretato nel modo migliore la partita, qui occorre riconoscere che quel fuoco sacro che invocavano Smith ed Horford è sembrato ardere nei cuori degli Hawks, che hanno giocato con grande grinta ed aggressività , non riuscendo ad essere più efficaci del solito in fase offensiva, ma mettendo in seria difficoltà gli avversari in fase difensiva.
Dwyane Wade non era al meglio, limitato da dolori alla schiena, e non sembrava neanche in serata di vena, però l'applicazione difensiva degli avversari, che gli hanno tolto il tempo di ragionare e gli hanno chiuso tutti gli spazi, gli ha impedito di riprendersi. Fermato il loro leader, gli Heat non sono stati capaci di imbastire un minimo di gioco in alternativa. Ecco, questo sarà il compito per le vacanze di Erik Spoelstra.
Con il lavoro e lo studio ha messo insieme un buon team, cosa che non sembrava possibile con il materiale umano a disposizione, ora però dovrà metter su una squadra capace di giocar bene anche in contumacia di Dwyane Wade.
Intendiamoci, nessuno pretende una squadra capace di battere agevolmente qualsiasi avversaria anche senza il suo giocatore simbolo; è chiaro che senza Flash sia molto più difficile vincere, ma gli Heat devono riuscire a giocar bene, o almeno a giocare, anche quando il loro leader manca o gioca male. Qui invece non abbiamo visto una squadra giocare ma perdere perchè sono mancati i punti del miglior realizzatore, abbiamo visto una squadra affondare con il suo capitano, innalzare bandiera bianca senza neanche provare a mettere in difficoltà gli avversari.
Beasley, Chalmers, Cook, Anthony, i giovani tutti insieme hanno siglato solamente 6 punti, hanno catturato 8 rimbalzi ed hanno smazzato due assist. Di media, si potrebbe sperare, invece no, tutti insieme, nel complesso. Anche qui meglio sorvolare sulle percentuali e sull'efficacia difensiva. Forse la paura di vincere, forse una eccessiva tranquillità iniziale, forse il peso dell'aggressività avversaria, i giovani Heat hanno fallito miseramente la prova.
Gli Hawks invece sono stati semplicemente se stessi, i soliti, hanno applicato il solito sistema di gioco, basato su qualche buon passaggio di Bibby, tiri dal palleggio di Johnson e Murray, penetrazioni di Smith, pochi palloni sotto a Horford e Pachulia, comunque ben sfruttati, un attacco scarno, giochi ridotti all'osso, funzionanti grazie alla mano di Bibby e JJ ed alla potenza atletica dei loro compagni. La differenza rispetto a gara 2 e 3 è stata nell'aggressività , nell'intensità , nell'applicazione difensiva, nella cattiveria a rimbalzo.
Compito per le vacanze di coach Woodson sarà quello di dare un gioco fluido ai suoi ragazzi, in modo che siano capaci di correre davvero per 48' e sfruttare il loro atletismo. Questo però lo si dice da tre anni, ormai è lecito nutrire dubbi che si possa vedere mai un risultato del genere.
Ed ora torna tutto in discussione, con un 2 a 2 che, visti i precedenti, potrebbe essere di presagio a qualsiasi risultato. L'impressione che tutto dipenda in parte da come si alzerà dal letto Dwyane Wade la mattina delle prossime partite, se sarà il magnifico giocatore ammirato in gara 2 ed in gara 3 difficilmente gli Hawks potranno opporsi, se invece sarà il balbettante interprete di gara 1 e 4 saranno gli Heat a non saper che pesci prendere.
Da parte degli Hawks, come più volte detto da loro stessi in varie occasioni, ad essere decisivo sarà l'atteggiamento con cui giocheranno, la grinta con cui scenderanno in campo e l'aggressività con cui difenderanno.
"Non è finita!" si può rallegrare Mike Woodson "Ora torniamo a casa ed in gara 5 potremo fare il nostro gioco! E Zaza è stato un gigante per tutta la partita!"
"Spero che tutti capiscano che questi sono i play off. Ora dovremo andare ad Atlanta e continuare a fare il nostro gioco!" esclama un Dwyane Wade, in modo non troppo originale, a dire il vero.
"Fa lo spavaldo" dice di lui il compagno James Jones "Ma quasi tutti o giocatori, al suo posto, con quel mal di schiena, se ne sarebbero restati seduti in panchina! Nonostante questo noialtri abbiamo svolto un pessimo lavoro, stasera."
Spoelstra invece è già pronto a gettarsi tutto alle spalle ed è concentrato su gara 5: "Questi sono i play off. Pensiamo ad essere concentrati e prepariamoci per fare una buona partita."
Ed ora prepariamoci anche noi a vedere se in questa pazza serie le squadre troveranno un proprio equilibrio tattico oltre all'indubbio equilibrio dei valori in campo.
Abbiamo visto che se Wade riesce a sprigionare il suo talento offensivo ed il punteggio sale gli Heat vincono senza troppi problemi, se invece le difese prevalgono ed i punteggi restano bassi sono gli Hawks a dominare. Quale sarà lo spartito di gara 5?