Reazione d'orgoglio per Paul e compagni in Gara3
La serie si è trasferita in Lousiana a New Orleans e la squadra di casa, supportata dal proprio pubblico, da un pò di fortuna e dallo scarso cinismo Nuggets, è riuscita a tenere aperta la serie vincendo il match con il punteggio di 95 a 93.
Letta così potrebbe sembrare una partita molto equilibrata ma nei primi minuti della partita c'era solo una squadra in campo: i Denver Nuggets. Difatti la squadra delle pepite parte davvero in quarta con un avvio di gara imbarazzante con un parziale che recita 22 a 6 con il solo Chris Paul costretto a predicare nel deserto per tenere in piedi la baracca dei calabroni.
Per fortuna attorno al playmaker di casa innalzano tutti il proprio livello di basket e anche dalla panchina arrivano prestazioni e numeri confortanti che permettono, alla squadra di coach Scott, di rientrare in partita.
A tal proposito sono proprio due giocatori che partono dal pino come James Posey e Sean Marks a riossigenare i pochi punti Hornets con 10 segnature in poco meno di quattro minuti.
Lo strappo è rucucito e il primo quarto si chiude sul 26 a 21 per i Nuggets.
Nei due quarti centrali sono i giocatori di casa a condurre il gioco e anche uno spento Stojakovic che fino a quel momento recitava un misero 0/6 al tiro, in transizione dà il primo vantaggio della gara ai suoi compagni per il 40-38.
Chris Paul soffre molto meno il suo ditretto avversario Chanucey Billups che era stato nelle prime due partite il principale artefice delle sconfitte Hornets. Se da un lato il piccoletto di coach Scott impressione per continuità e qualità delle sue prestazioni, anche stasera grassa doppia doppia da 32 punti e 12 assist,dall'altro lato del parquet delude leggermente Billups che mette a referto 16 punti, 7 rimbalzi e 6 assist ma tirando 14 tiri segnandone solo 5.
E probabilmente per il nervosismo della prestazione non all'altezza che lo stasso Billups si macchia di un flagrant foul ai danni di Rasaul Butler.
Il fallo di Billups non è l'unico segnale di una partita e una serie sempre nervosa e al limite, tra gli altri a macchiarsi di flagrant ci sono anche Chandler e Posey, afllo di quest'ultimo che ha portato Scott a farsi fischiare contro un tecnico per proteste, successivamente un altro fallo tecnico viene fischiato contro J.R. Smith che cercava in tutte le maniere di fermare lo scatenato Paul in contropiede.
Chiave del match è stato il maggior livello qulaitativo di gioco di New Orleans che non è stata solo Chris Paul ma anche altri: un West da 19 punti e 9 rimbalzi, un Butler che forse capisce di essere arrivato ai playoff e scrive 17 punti e 5 rimbalzi, un ottimo Posey dalla panchina con 13 punti e 9 rimbalzi e tanto, tantissimo apporto intangibile come dicono al di là dell'oceano Atlantico. Intangibile che non va a referto ma spesso e volentieri fa la differenza.
Coach Scott tira un sospiro di sollievo e nelle sue dichiarazioni ne ha per tutti.
Prima carezze per il suo pupillo Chris Paul: “Avevo in mente di fargli giocare tutti e 48 i minuti. Poi lui è entrato in campo ed ha giocato come la miglior point guard del mondo”.
Dopo le carezze il bastone nei confronti degli arbitri a riguardo del fallo tecnico fischiatogli contro: “E' stata una terribile chiamata”
Chiude con una considerazione sul match e sulla serie: “Abbiamo rischiato all'inizio di far scivolare via la partita di mano ma sapevamo che era troppo importante per noi e siamo riusciti a riprenderla. Per quanto riguarda la serie e tutto aperto, dobbiamo vincere la prossima in casa e in gara 5 dare il meglio di noi stessi, come stasera”.
In effetti è stata una classica partita di playoff, dalle emozioni, agli infortuni con ritorno in campo, James Posey, alla rimonta e agli ultimi secondi al cardiopalma dove per ben due volte Carmelo Anthony ha avuto l'occasione di stampare in fronte agli Hornets una dolorosissima L.
E sarebbe stato deleterio e imperdonabile per i ragazzi della Lousiana perdere e andare sotto nelle serie 3-0 con il possibile, anzki probabile rischio di dire addio a qualsiasi sogno di gloria.
Fortunatamente lo stesso Anthony è sembrato poco lucido e poco determinati nel vincere questa partita, forse anche a causa dello sforzo per tenere in gara i compagni nell'ultimo quarto dobe mette a segno 7 punti vitali negli ultimi 3 minuti, alla fine saranno 25 per con 10 su 24 al tiro. A non brillare oltre al già citato Anthony e all'ombroso Billups, anche J.R. Smith che forza tutto e anche di più nel terzo quarto, chiudendo la gara con punti e 5 rimbalzi ma tanti, troppi errori di letture ed egoismi.
Kleiza e Martin fanno il loro con 13 e 12 punti ma, ovviamente, non sono loro a dover far vincere una partita di playoff in trasferta ai Nuggets.
George Karl difatti evidenzia benissimo i perchè di questa sconfitta affermando che è stato da stupidi farsi rimontare il vantaggio iniziale e soprattutto con a condannarli è stato anche l'incredibile 24/35 dalla lunetta.
E' andata molto bene a New Orleans e ai suoi tifosi che assistevano al match regalando la solita macchia gialla sugli spalti ai telespettatori.
C'è da dire che Denver è andata molto molto vicina a strappare la partita e un 3-0 difficilmente recuperabile.
C'è anche da dire che New Orleans non può più permettersi un inizio di gara come quello di gara 3.
La sfida Billups-Paul recita 2-1 proprio come nella serie, che sia questa la chiave della serie?
Billups non ha influito in gara 3 nè come realizzatore nè nel dare ordine al gioco di Denver, a tal riguardo basta riverdersi l'inguardabile terzo quarto.
Gara 4 è attesa per lunedi: l'impressione è che i destini di New Orleans passano tutti dalle manie e dall'intelligenza cestitica di CP3.
Con il ritorno a casa anche i suoi compagni gli sono stati di aiuto ma il fattore campo non arride agli Hornets, perciò una in Colorado la si dovrà vincere.
Ora è importante impattare sul 2-2 per giocarsi molto, forse tutto in gara 5.
Attenzione però ai Nuggets e a mr. Big Shot che probabilmente due volte di fila non perdonano.
A lunedi. New Orleans Arena. Gara 4, un'altra battaglia importante.
Come afferma Paul: “Oggi ormai non conta più, dobbiamo guardare aventi perchè per passare una serie devi vincerne quattro, non basta una”.
Parola di CP3, l'anima, la storia, il cuore di questi Hornets.