Przybilla riserva un trattamento speciale all'asso cinese
Ci sia aspettava una reazione dai Blazers dopo l'esordio poco convincente di gara1 e la prova d'orgoglio non è mancata. Ovviamente l'approccio alla gara non è il principale motivo per cui la serie è tornata in parità .
Portland ha deciso di focalizzare le proprie attenzioni sul cinese che pochi giorni fa ha fatto percorso netto al Rose Garden. Il gameplan di McMillan si può riassumere con un 'fermiamo Yao e vediamo se i suoi compagni ci battono'.
La risposta del campo è no. Ma c'è mancato poco.
McMillan ha stretto la difesa attorno a Yao Ming che, come ha sostenuto lo stesso coach Adelman, ha faticato perfino a prendere decentemente posizione per gran parte della partita. Il gigante cinese, su cui si sono avvicendati Przybilla, Aldridge e Oden finisce la gara con appena sei tiri a canestro in trentuno minuti di gioco. Sette minuti in più della prima partita della serie, quando i trenta punti di vantaggio dei Rockets gli hanno permesso di riposarsi in panchina e godersi lo spettacolo.
Questa volta invece avrebbe giocato di più, non gli avessero fischiato il quarto fallo ad inizio della terza frazione. Né Yao né Mutombo sono riusciti a proteggere l'area dalle incursioni di uno scatenato Roy che ha sistematicamente superato il diretto marcatore sia attaccando il canestro che infilando la retina dal perimetro.
Un problema questo che potrebbe riproporsi, soprattutto in seguito all'infortunio al ginocchio occorso a Mutombo. Quante volte in carriera si è trovato a fare a sportellate contro centri dal tonnellaggio superiore al suo? Innumerevoli. A fine primo quarto Oden vince la sfida a chi prende posizione meglio, salta e cattura il rimbalzo. Il pivot africano nello stesso istante cade atterra e subito porta le mani al ginocchio sinistro. Per lui è necessaria un'operazione che significa stagione finita e, prendendo per buone le parole a caldo dello stesso Dikembe, anche probabile ritiro agonistico.
Non è questo l'articolo per rendere omaggio ad un grande interprete di questo sport che per anni ci ha divertito con il gesto del ditone successivo ad una qualsiasi delle sue 3289 stoppate in carriera.
Quel che qui ci interessa è l'influenza che la sua assenza può avere nella serie.
Rick Adelman nel dopo gara ha analizzato i motivi per cui Houston ha sofferto in questa partita e tra questi ha citato l'assenza sul parquet dei suoi intimidatori d'area.
Senza Yao e Mutombo in campo eravamo piccoli e questo è un problema. Ci mancava una presenza nei pressi del ferro e così loro hanno continuato ad attaccare il canestro e metterci sotto pressione.
L'allenatore dei Rockets non è soddisfatto neppure di come i suoi ragazzi hanno gestito i possessi offensivi.
Non abbiamo avuto pazienza, non abbiamo aspettato di vedere cosa succedeva in campo, non abbiamo avuto la pazienza di prendere buoni tiri.
Non gli si può dare torto, visto che Houston ha registrato appena dodici assist di squadra (otto sotto la media stagionale) sui trentasette canestri dal campo. Solo ventotto i punti nel pitturato dei texani (contro i quaranta dei Blazers), risultato della prestazione incolore della frontline cinese-argentina: 23 punti complessivi per Yao & Scola. Qui più che altrove la chiave della sconfitta dei Rockets.
Ciò nonostante Houston ha tenuto la partita aperta per tutti i 48 minuti.
Se nella prima partita Ming ha siglato sette dei primi undici punti dei Rockets, questa volta è stato il turno di Artest a punire ripetutamente i padroni di casa. Partito con la mano caldissima, alla lunga ha iniziato a litigare con il ferro, insistendo con il tiro dalla lunga distanza che non entrava (1 su 8).
Sono stati i due play a continuare a battere la difesa dei Blazers. Aaron Brooks si conferma un fattore determinante nella serie ed ancora una volta è il miglior realizzatore dei suoi con 23 punti (5/7 da due, 4/5 da tre). Troppo veloce per Steve Blake che decisamente non riesce a tenerlo e deve sperare nell'aiuto dei compagni. Purtroppo è la difesa uno dei principali talloni d'achille dei Blazers e con tutte le attenzioni rivolte a Yao, la coperta non è abbastanza lunga per dare una mano al povero Blake.
Blake spesso concede un po' di spazio al giovane rivale proprio per cercare di contenerne le accelerazioni, ma Brooks si sta dimostrando bravissimo nell'alternare penetrazioni a dei rapidi step back che anticipano quei tiri in sospensione dal perimetro che continua a mettere nel cesto.
Buona la prova anche di Lowry, che nelle sue penetrazioni a canestro si è procurato otto tiri liberi ed è riuscito ad inguaiare Oden con i falli. Dalla panchina dei texani si alza anche Von Wafer, autore di 21 punti e costante spina nel fianco dei Blazers.
Per i padroni di casa, detto del gameplan difensivo, da sottolineare le prestazioni dei due giovani co-capitani della squadra.
Roy mette in mostra tutto ma proprio tutto l'arsenale offensivo di cui dispone: improvvise accelerazioni concluse con un lay up, mid-range jumpers, triple. Legge la difesa e trova sempre un modo per batterla. Finisce la sua prestazione monster con 42 punti, prima di lui con la divisa dei Blazers solo Drexler (42) e Bonzi Wells (45) avevano segnato tanti punti in una partita di playoff.
Io e il coach ne abbiamo parlato prima della partita, dovevo giocare in modo più aggressivo, era quello che volevo fare e l'ho fatto. In gara1 avevo ottenuto solo un tiro libero, questa sera ne ho tirati dodici.
Aldridge, il grande assente di gara1, infila la retina undici volte su diciotto e conclude la partita con 27 punti e 12 rimbalzi. Dotato del jumper più morbido e assassino della Lega, tra i lunghi, ieri non ha esitato nel tirare quando guardava il canestro e gli veniva concesso spazio. Spalle a canestro ha infilato una serie di fadeaway ad alto coefficiente di difficoltà sui quali c'è poco da dire, finché gli entrano..
La celebre second unit dei Blazers ancora non brilla come durante la regular season, anche se Fernandez ha messo 11 punti in diciannove minuti sbagliando solo un tiro, ed Outlaw (solo 8) ha realizzato la combinazione palla rubata e schiacciata in contropiede che ha ucciso la partita.
Merita una citazione anche Oden. Ingenuo, esuberantemente maldestro e anche un pizzico bastonato dagli arbitri, ecco perché si trova spesso ad avere problemi di falli, nonostante ciò quando lui è in campo gli avversari fanno fatica. Anche su Yao ha fatto un ottimo lavoro e, per nulla intimidito dal valore dell'avversario, ha perfino abbozzato un alterco.
Questa sfida potrebbe averci detto due cose sulla serie.
Uno. Brandon Roy può fare impazzire perfino Artest e Battier e accumulare quaranta punti contro una delle migliori difese della Lega. Se anche i compagni riescono a contribuire in attacco, per i Rockets sono dolori.
Due. Limitare Yao Ming è la chiave della serie, quello a cui tutto gira attorno. Esserci riusciti una volta non significa che ciò debba ripetersi.
Il vantaggio nella serie è ancora per Houston, non solo perché ha ribaltato a proprio favore il fattore campo, ma anche perché ha perso di misura una partita che Portland ha giocato quasi al massimo delle sue possibilità .
Portland per riportare la testa avanti deve crescere i difesa, perché non si possono concedere ancora 50 punti al trio Brooks-Wafer-Lowry e sperare di vincere.