Super Parker attacca la timida difesa di Dirk Nowitzki
San Antonio pareggia la serie e può volare verso Dallas tirando un sospiro di sollievo, sapendo che rivedrà ancora una volta le mura dell'amato At&T Center, teatro dei più bei successi neroargento.
Questo 1-1 però sembra lasciare un misto di amarezza e sollievo in entrambe le squadre, con Dallas che dopo gara 1 si è fatta ingolosire e ha provato a chiudere la disputa, anche se 1 vittoria a San Antonio alla vigilia della serie era già considerata un trionfo, e con gli Spurs sollevati dall'aver riportato in parità il primo turno di Playoff ma delusi per il fattore campo perso.
Gara 2 è stata terreno di vendetta per Tony Parker, ingabbiato per tutta la prima sfida della pressione di J.J.Barea, inerme stasera di fronte all'energia sprigionata dal dominante franco-belga, a cui bastano 3 quarti per mandare in archivio la gara.
La partita
Subito dopo la palla a 2 arriva il primo ed unico vantaggio Mavericks, con un tiro libero realizzato da Josh Howard: tanto basta a Parker che infila 19 punti (gli stessi di tutti i Dallas Mavs) con 9/10 nel solo primo quarto alternando penetrazioni e tiri dalla media distanza, e aiutato da Duncan(13 punti alla fine) sommerge 30-19 Dallas dopo i primi 12 minuti.
Neanche il riposo del duo di San Antonio permette ai rivali texani di rientrare in partita: infatti gli uomini di Popovich, guidati da Gooden (13) e Mason (12) tengono a distanza la squadra di WunderDirk, e al rientro dello straripante Parker ( 27 all'intervallo) il vantaggio tocca il +21 (51-30).
Con l'algido tedesco cancellato dalla difesa di Bowen e compagni, ci provano Terry (16) e Kidd (14) a dare la scossa pareggiando il secondo quarto e andando al riposo sul 57-46.
L'inizio di terzo quarto lascia immaginare un altro finale in volata, con Dallas che reagisce ad ogni tentativo di allungo dei padroni di casa, ma dopo un parziale di 6-4 a proprio favore la squadra di Carlisle viene affondata da un 18-2 che porta gli Speroni sul +25 e significa game, set and match con ancora 3 minuti sul cronometro del terzo quarto.
Nell'ultimo periodo Dallas tenta una reazione disperata ma dopo pochi minuti Coach Carlisle alza bandiera bianca; quello che rimane serve solo ad aggiustare le statistiche individuali e a regalare, a 4:57 dal termine, a Tony Parker(38) lo scrosciante applauso del suo pubblico.
Le chiavi
Tutte le difficoltà dei Mavs sono nate dal non riuscire in nessun modo, anche alternando Barea, Terry e Kidd, ad arginare Parker, vero motore di San Antonio.
Per il play francese è stato troppo semplice aprire la difesa per andare al ferro, e quando arrivava l'aiuto dal lato debole ha trovato qualcuno libero dall'arco a cui armare la mano.
Non è accettabile per Dallas a questo livello concedere così tanto offensivamente ad una squadra diventata sempre più mono-dimensionale in attacco senza Ginobili e con Duncan a mezzo servizio.
Il team di Cuban non si può permettere un Nowitzki da 3/14 al tiro e 14 punti, visto soprattutto il modo restio di difendere del giocatore tedesco.
Il 40% dal campo di Dallas contro il 53% degli avversari e la netta sconfitta sotto le plance (44 a 28 per i neroargento) hanno fatto il resto dimostrando la poca aggressività di una squadra che forse si è accontentata di una vittoria in trasferta.
Il principale accorgimento di Pop è stato l'agente speciale Bowen mandato in missione su Barea, che aveva sorpreso la solitamente attenta difesa texana.
Questo unito ai tiri maggiormente contestati dalla difesa ( sempre frutto della maggiore aggressività ) ha mandato fuori giri i principali terminali offensivi di Dallas, Nowitzki e Terry, che hanno combinato per 9/29 dal campo.
Howard, l'MVP di Gara 1, dopo una caduta nei minuti iniziali è apparso titubante e meno deciso, forse per paura di un nuovo colpo alla caviglia malconcia.
Ora la pressione passa tutta sulle spalle dei Dallas Mavs, costretti a confermare il break piazzato a San Antonio e a vincere entrambe le gare dell'American Airlines Center.
QUI SAN ANTONIO
Parker: "Gara 1 è stata una brutta sconfitta per noi. In Gara 2 ho cercato di essere molto aggressivo e attaccare il canestro, e anche se non ho tirato, ho penetrato per trovare compagni liberi o per fare buoni tagli, con la sicurezza che la squadra avrebbe reagito e giocato con più energia."
Duncan: "Abbiamo iniziato alla grande e abbiamo preso subito il comando. Sapevamo di aver tolto il piede dall'acceleratore negli ultimi 2 quarti di Gara 1. Difensivamente volevamo essere più solidi, e abbiamo fatto un ottimo lavoro da questo punto di vista."
Popovich (riferito a Parker): "E' stato aggressivo sia nell'attaccare il ferro, sia nel prendere i tiri dalla media. Questo ci rende sempre una squadra migliore."
Difficilmente Popovich sbaglia 2 gare consecutivamente e così ha trovato il modo di nascondere tutti i punti deboli mostrati in Gara 1 della Serie.
La mancanza di energia è stata ampiamente compensata dal razzente Tony Parker, mentre il vecchio Bruce Bowen, abituato a clienti ben più difficili, è bastato per mandare fuori giri il portoricano Barea.
La Serie si sposta a Dallas, con gli Spurs che hanno la giusta esperienza e la consapevolezza che Dallas non sia un campo inespugnabile per provare a riguadagnare il fattore campo, sapendo che il contraccolpo psicologico per un'eventuale sconfitta e il bisogno di dover fare nuovamente un'impresa per vincere in terra nemica potrebbero distruggere definitivamente le ambizioni di WunderDirk e compagni.
QUI DALLAS
Terry: "La serie è sull' 1-1 e questo è più di quello che ci saremmo aspettati venendo a San Antonio. Se perdi di 1 o di 30, è sempre una partita. Ora dobbiamo dimenticare e andare oltre."
Nowitzki: "Non è male tornare 1-1 nella serie dopo due partite in trasferta. Se vinci la prima gara però, è chiaro che tu voglia vincere anche la seconda. Non puoi essere felice di un pareggio dopo la vittoria in gara 1."
Come ampiamente dimostrato dai festeggiamenti dopo la prima partita e dalle parole dei 2 giocatori principali, l'impresa di Gara 1 è andata oltre ogni più rosea aspettativa. Questo ha cambiato completamente lo stato d'animo dei Mavs, convinti di riuscire a fare bottino pieno a San Antonio.
Rimane al termine di queste 2 trasferte un po' di timore per il ritorno a gran voce degli Spurs e se una vittoria di 30 o di 1 non cambia nulla in termine di risultato, psicologicamente una tale dimostrazione di forza può avere riscontro in una squadra comunque fragile come Dallas.
Nowitzki ha dovuto giocare la maggior parte della gara con una fasciatura dopo una botta ricevuta al pollice della mano sinistra, già infortunato mesi fa, ma è riuscito a portare a termine l'incontro, nonostante questo fastidio possa averlo influenzato.
La riscossa di Dallas passa soprattutto dalle mani del tedescone, che più di ogni altro nelle prime 2 gare ha deluso le aspettative.
L'inerzia della serie rimane a Dallas, che con 2 vittorie porrebbe San Antonio quasi fuori dai Playoff.
Duncan, ginocchia permettendo, e Nowitzki possono ancora crescere molto rispetto a quanto dimostrato e proprio loro saranno i fattori delle prossime partite.
Appuntamento giovedì notte per Gara 3, con il palazzetto a tinte bianco-blu che cercherà di spronare i Mavs ad una vittoria fondamentale e di mettere paura agli odiati Spurs.