Iguodala abbracciato da Evans, dopo aver segnato il tiro della vittoria
Prima partita, prima sorpresa nella serie tra Orlando e Philadelphia. I Sixers, infatti, espugnano a sorpresa la Amway Arena, ribaltando una partita che sembrava dovessero perdere. Nel terzo quarto, infatti, erano sotto di ben diciotto lunghezze, ma sono riusciti pian piano a riagganciare gli avversari, arrivando al pareggio nell'ultimo minuto, a quota novantotto, con una tripla di Donyell Marshall.
A quel punto, Andre Iguodala ha segnato, con soli 2.2. secondi rimasti sul cronometro, il tiro (con una parabola altissima) che ha permesso ai suoi di portare a casa una importantissima vittoria. Lo stesso Iguodala, poco più di un minuto prima, aveva sbagliato due liberi che potevano portare avanti i suoi: "Credo che i miei compagni di squadra si aspettino che io realizzi i tiri importanti, ed io devo metterli per essere il leader di questa squadra".
La caparbietà dei Sixers, nella gara, è stata notevole, come ha sottolineato coach DiLeo: "Credo che questa gara ci rappresenti alla perfezione: non ci siamo abbattuti quando eravamo sotto, siamo tornati in partita ed abbiamo vinto in modo drammatico. La squadra ha sempre avuto fiducia di poter vincere". Il coach dei Sixers da anche uno sguardo al resto della serie: "I ragazzi hanno fiducia, e vogliono vincere la serie. Non faremo un passo indietro, giocheremo sempre duro come stasera".
Sembrava dovesse essere un'altra sconfitta, per una squadra che di sicuro non aveva chiuso al meglio la stagione regolare, con sei sconfitte nelle ultime sette gare giocate. Invece i Sixers si sono rialzati al meglio, ed ora hanno la carica di una partita vinta inaspettatamente, in rimonta, e soprattutto in trasferta, cambiando le carte in tavola. Non devono però esaltarsi, la serie è ancora lunghissima ed anche lo scorso anno, contro i Pistons, erano riusciti a vincere la prima gara in trasferta, ma hanno poi perso in sei partite.
Orlando si ritrova invece con una sconfitta importante, avendo perso il fattore campo ma avendo anche molto tempo per risistemare la situazione. I messaggi arrivati nella partita di ieri sono contradditori; c'è stata nel match, infatti, sia una squadra capace di arrivare a quasi venti punti di vantaggio, avanti di quattordici ancora a nove minuti dalla sirena finale. Ma c' anche stata una squadra incapace di difendere quel vantaggio, perdendo il controllo della situazione prima di tutto a livello mentale, non riuscendo a reagire al meglio al ritorno degli avversari.
Durante la partita Dwight Howard è stato colpito ad entrambi gli occhi, ed ha avuto problemi soprattutto con il destro: l'infortunio non pare comunque averlo influenzato più di tanto, visto che ha segnato il suo career high nei playoffs, con trentuno punti (conditi da sedici rimbalzi) e, comunque, non dovrebbero essere un problema per il proseguo della serie.
Stan Van Gundy ha evidenziato quali sono stati gli aspetti più importanti della gara: "Sarà una lunga serie, se Philadelphia segnerà più i noi dal perimetro. In più, la loro panchina è stata la chiave della gara". Ci sarebbero da aggiungere anche i problemi difensivi dei Magic nell'ultimo quarto, nel quale hanno subito trentacinque punti sai Sixers, proprio quando avrebbero dovuto chiudere la gara; come dice Alston: "Non credo sia complicato. Loro stavano facendo fatica, e noi eravamo sopra di diciotto. Ma anche se faticavano, noi dobbiamo comunque difendere". Anche la gestione degli ultimi possessi non è stata delle migliori, è sembrata mancare lucidità .
Ha soprattutto deluso, per la squadra della Florida, la coppia Turkoglu-Lewis, decisamente sotto i loro standard: insieme hanno combinato per un orrendo 1/30 dal campo. Turkoglu ha anche sbagliato il tiro finale, in una scelta non apprezzata dal suo coach: "Non mi è piaciuto quel tiro, non mi è piaciuto quel tiro. Hanno difeso bene, ma comunque potevamo creare un tiro migliore".
E' fondamentale che, nel proseguo della serie, i tiratori dei Magic ritornino a fare il loro lavoro, vale a dire a segnare dalla lunga distanza: domenica hanno segnato solo cinque dei diciotto tiri da tre punti tentati. Sarà importante capire, nelle prossime partite, quanto questa scarsa percentuale sia stata merito della difesa dei Sixers e quanto della poca mira di Orlando.
Howard, comunque, sembra tranquillo nonostante la sconfitta: "Non c'è bisogno di spaventarsi. E'solo la prima partita". In ogni caso, era meglio vincerla.