NL Central Report #1

Soriano – Fukudome, e i Cubs sono in testa…

Un saluto a tutti e bentrovati per il primo report dedicato ad una delle division più strane di tutta la MLB, la NL Central.

Nonostante la stagione sia iniziata solamente da due settimane, già  si intuisce, dando uno sguardo alla classifica, quale possa essere il duello per la division: Cubs vs Cardinals. Stupisce, ma non molto, la partenza dei Brewers, attualmente all'ultimo posto della division appaiati agli Astros mentre Pirates e Reds hanno mostrato buone cose in queste prime partite, ma dovranno dimostrare di essere in grado di reggere per 162 partite.

Andiamo a vedere nel dettaglio la situazione squadra per squadra, in ordine di classifica.

CHICAGO CUBS (7 vinte – 4 perse)
A differenza dello scorso anno, sono già  al comando della division dopo 2 sole settimane di gioco. Tuttavia non è tutto oro quel che luccica e si sono già  evidenziati diversi problemi che, se non verranno risolti, potrebbero costare anche quest'anno la corsa all'agognato titolo.

Partiamo dalla starting rotation, che al momento appare tutt'altro che affidabile. Zambrano e Dempster non sono partiti benissimo nonostante il loro record sia, per entrambi, di 1 vittoria e 0 sconfitte in 3 partenze.

Anche Harden non è partito come ci si aspettava, in 2 partenze ha lanciato solamente per 9 innings ed è stato inquadrato abbastanza facilmente dagli avversari. Il migliore in questo inizio stagione è risultato essere il mancino Ted Lilly, 2 vittorie in altrettante partenze per lui con una ERA di 3.86. Il quinto spot della rotazione è nelle mani di Marshall al momento, impiegato solamente in una partita in questo inizio stagione.

Il bullpen è il reparto che ha suscitato maggiori discussioni sin dall'opening day, dopo la scelta contestatissima di Piniella di affidare il ruolo di closer a Kevin Gregg. E i fatti per adesso danno ragione ai contestatori, dato che Gregg è stato tutto fuorchè affidabile e brillante.

Ha dato segnali di ripresa in questo fine settimana, concedendo poco o nulla in 2 innings ai Cardinals nella serie vinta dai Cubs. Carlos Malmol si conferma il leader del bullpen e secondo molti arriverà  molto presto a chiudere le partite per i Cubbies, ma al momento si conferma come il lanciatore da mettere sul monte nelle situazioni più delicate.

Tra gli altri rilievi, spicca la buona partenza di Aaron Heilman, dimostratosi molto affidabile in questi primi 15 giorni di regular season.

Passando ai battitori, spiccano sicuramente Kosuke Fukudome e Ryan Theriot. Il primo, reduce da una stagione iniziata bene e finita malissimo, è caldissimo (.480 OBP, .750 SLG) mentre dal secondo non ci si attendeva sicuramente una partenza così buona (.468 OBP, .525 SLG). Bene sicuramente anche Alfonso Soriano, seppur con qualche strikeout di troppo, ed Aramis Ramirez mentre qualche dubbio lo sollevano Derrek Lee e Milton Bradley.

Lee non sembra più essere quello che 2 anni fa competeva con Albert Pujols mentre il secondo solleva parecchi dubbi soprattutto sul lato del temperamento e degli infortuni: sono già  arrivati la prima sospensione ed il primo infortunio. Brutta la partenza di Geovany Soto, il rookie meraviglia dello scorso anno: per lui .292 di OBP e .105 di SLG, cifre che sicuramente non rispecchiano il suo valore.

Nelle prossime due settimane ci saranno serie che sicuramente ci diranno di più su questi Cubs: affronteranno prima i Reds in Casa, poi andranno a St. Louis ed in Arizona per chiudere con i sorprendenti Marlins al Wrigley Field

ST. LOUIS CARDINALS (8 vinte – 5 perse)
Buona la partenza dei ragazzi guidati da Tony LaRussa, nonostante nello scorso weekend abbiano perso la prima serie della stagione proprio contro gli odiatissimi, sportivamente parlando, Chicago Cubs.

L'impressione avuta comunque è che questi Cardinals sono in grado di dar fastidio ai Cubs, anche se sulla carta appaiono inferiori, soprattutto per quanto riguarda la rotazione ed il bullpen.

La starting rotation deve subito affrontare l'ennesimo infortunio subito da Chris Carpenter. Diciamo subito però, per tranquillizzare gli amanti del baseball, che non si tratta di problemi al gomito o alla spalla, ma di un problema muscolare che lo terrà  lontano dai campi per 4-8 settimane.

Sicuramente un peccato, perchè il suo inizio era stato fenomenale. Ha sorpreso molto la partenza di Lohse, 2 vittorie per lui in 3 partenze con una ERA di 2.57. Nelle prime due starts ha letteralmente dominato gli avversari, mentre l'ultima non è stata molto positiva, soprattutto per problemi di controllo.

Nonostante le 2 W, non è buonissima la partenza di Wainwright, per il quale spiccano soprattutto le 12 basi balls concesse in 16.1 innings di lavoro. Incostanti, come previsto, Wellemeyer e Pineiro.

Come l'anno scorso il bullpen crea problemi di cuore ai tifosi dei RedBirds: il ruolo di closer non è ancora stato assegnato, di partita in partita LaRussa inserisce il miglior pitcher che ha a disposizione nel bullpen.

Motte, il favorito per il ruolo, si è giocato le sue chance bruciando l'opening game e adesso sta cercando di riconquistare la fiducia di tutti; Chris Perez è appena rientrato dalle minors ma nemmeno per lui si può parlare di un inizio positivo al 100% mentre per adesso l'unico rilievo dimostratosi affidabile è Ryan Franklyn.

Tra i battitori, dove ormai non fa più notizia Albert Pujols (.433 OBP, .617 SLG) troviamo alcune discrete sorprese, in primis Chris Duncan (.471 OBP, .714 SLG) che grazie alla sua mazza sta giocando più del previsto, dato che deve crescere ancora molto dal punto di vista difensivo. Altre sorprese sono le buone partenze di Joe Thurston e Brian Barden, che hanno costretto LaRussa a togliere dal lineup (e probabilmente a rimandare nelle minors) il sostituto designato di Glaus, David Freese. Ryan Ludwick si conferma slugger di buon livello (.444 OBP, .833 SLG) e potrà  dare tutta la protezione necessaria a Pujols nel lineup mentre discreto successo sembra avere l'esperimento di Schumaker come seconda base. Discreto anche l'inizio del neo-acquisto Khalil Greene e di Colby Rasmus, mentre l'unica nota negativa viene da Rick Ankiel.

Le prossime due settimane vedranno i Cardinals affrontare sfide impegnative, dapprima coi Mets e coi Cubs al Busch Stadium III per poi andare a giocare una serie da 3 partite ad Atlanta. Chiusura con i già  derelitti Nationals in trasferta.

CINCINNATI REDS (6 vinte – 5 perse)
Squadra giovane con discrete potenzialità  quella dei Reds, come dimostra la buona partenza in regular season. Dopo essere riusciti a strappare una vittoria ai Mets, hanno pareggiato la serie con Pittsburgh e vinto quelle a Milwaukee e Houston (che, a dire il vero, si concluderà  stanotte), lanciando la loro possibile candidatura a terzo incomodo per la division.

Sul monte, nonostante il record negativo, è ottima la partenza di Harang (2.70 di ERA, 17k e 4 basi ball in 20 innings) mentre qualche perplessità  la sollevano sia Edison Volquez che Cueto. Il primo, nonostante sia 2-1, ha una ERA altissima (6.46) e problemi di controllo (13 basi ball in 15.1 innings) mentre il secondo, Cueto, non sembra ancora in grado di garantire una certa affidabilità . Discreto l'ex golden boy Arroyo, 2 vittorie per lui grazie anche all'ottimo run support, mentre pessima è stata l'unica partenza di Micah Owings.

Nel bullpen, ottimo il lavoro di Francisco Cordero, già  a quota 4 salvezze (su 4 opportunità ) e molto bene stanno giocando anche Masset e Rhodes.

Al piatto, ottima la partenza di Joey Votto, nonostante i 12 strikeout (.404 OBP, .558 SLG), mentre maluccio sta andando l'altro young phenom, Jay Bruce (.263 OBP, .294 SLG). Sta andando bene anche il neo-acquisto Willy Taveras, che ha un ottimo .410 di OBP grazie non solo alle valide, ma anche alle basi balls e ai pochi strikeouts rimediati.

Sicuramente sottotono Edwin Encarnacion e Brandon Philips, dove sottotono può essere considerato un eufemismo: entrambi stanno battendo malissimo e le loro discrete OBP sono dovute esclusivamente alle basi balls. Come previsto, scarso è il contributo offensivo del catcher, Ramon Hernandez, e dello shortstop, Alex Gonzalez.

La consistenza di questa squadra sarà  messa alla prova nelle prossime due settimane, in particolare in questa settimana dove sono attesi da una serie di 3 partite a Wrigley Field, contro i Cubs, e da un'altra serie da 3 partite al Turner Field di Atlanta. Poi un'altra serie con gli Astros per finire poi contro i Pittsbugh Pirates.

PITTSBURGH PIRATES (6 vinte – 6 perse)
Sicuramente non ci si aspettava una partenza discreta dei Pirates, considerati nelle preview una squadra senza grossa pretese e senza grandi speranze. Probabilmente lungo la stagione si scioglieranno progressivamente, ma al momento costituiscono una piccola sorpresa. Hanno iniziato pareggiando la serie coi Cardinals, rubando loro la scena all'opening day picchiando duro il closer dei RedBirds, hanno proseguito splittando la serie coi Reds, perdendo con gli Astros e vincendo a sorpresa la serie da 3 con i Braves.

Sul monte spicca su tutti la partenza di Paul Maholm, che in 3 partenze ha una ERA di 0.87 con 2 vittorie e 0 sconfitte. Molto bene anche Zach Duke, 2.95 di ERA con 2 vittorie e 1 sconfitta in 21.1 innings giocati. Dietro a loro due però, non c'è molto da stare allegri. Snell, Ohlendorf e Karstens di cose buone ne hanno fatte vedere poche, soprattutto Karstens che nell'unica partita giocata è durato solamente 4 innings con 5 basi ball concesse.

Nel bullpen Capps si conferma uno dei closer più affidabili della leghe, 3 salvezze su 3 opportunità  con 1 sola valida subita. Tra gli altri è da segnalare il buon inizio di Grabow e Chavez mentre così così sta andando Craig Hansen, arrivato lo scorso anno nella trade che ha portato Jason Bay a Boston.

In battuta sono i soliti noti a recitare la parte del leone: Morgan, Sanchez e McLouth. Ci si aspetta sicuramente un contributo maggiore dai due LaRoche, mentre si può considerare discreto l'inizio di Brandon Moss, altro arrivo nell'ambito della trade per Jason Bay dello scorso anno.

Da stanotte i Pirates ospiteranno i caldissimi Florida Marlins per poi iniziare un viaggetto che li porterà  dapprima a S. Diego e poi a Milwaukee prima di chiudere a fine settimana prossima in casa con i Reds.

HOUSTON ASTROS (4 vinte – 8 perse)
Partenza pessima, come atteso d'altra parte, per questa franchigia che è in rapido declino, soprattutto finanziario. Le preview li indicano come la peggior squadra della division e l'inizio non è che la conferma di queste previsioni. Comunque non tutto è buio, nel grigiore di questo inizio di regular season c'è qualche lampo di luce con il buon inizio dello starting pitcher Wandy Rodriguez. Per lui, 19 innings, record di 1-1, 1.89 di ERA, 18k e 8 basi ball. Buone notizie anche da Mike Hampton, 2 partenze per lui con 11 innings giocati, 1-1 il record, 2.45 la ERA con 13K e 5 basi ball. Dietro il buio, a partire dal grandissimo Roy Oswalt che ha avuto un inizio davvero pessimo. Male anche Russ Ortiz e malissimo Moehler.

Viste le deficienze della starting rotation, è stato parecchio utilizzato il bullpen che ha dato qualche buon segnale con i vari Sampson, Paulino, Hawkins e Byrdak.

Al piatto, segnali positivi arrivano da un ottimo Miguel Tejada che ha guadagnato in costanza quello che ha perso in potenza (.383 AVG) e da Hunter Pence (.373 OBP, .535 SLG). Ancora sottotono i due giocatori che dovrebbero rappresentare il cuore del lineup Astros, cioè Lance Berkman e Carlos Lee.

Sicuramente si riprenderanno e garantiranno buoni numeri, come ogni anno.
Fa riflettere il fatto che debbano ancora vincere una serie in questa stagione e stanotte cercheranno di pareggiare la serie con i Reds. Dopodichè avranno sei gare consecutive casalinghe, contro Dodgers e Brewers per poi andare a Cincinnati ed Atlanta la prossima settimana.

MILWAUKEE BREWERS (4 vinte – 8 perse)
La sorpresa negativa di questo inizio stagione per quanto riguarda questa division. Perdere Sabathia e Sheets tra una stagione e l'altra è un brutto colpo, ma una partenza così a rilento era difficile da prevedere. Ultimo posto in division, nessuna serie vinta e la sensazione che sarà  una stagione molto, molto lunga per i tifosi di Milwaukee.

Partendo dal monte di lancio, la grande differenza rispetto allo scorso anno la si nota guardando lo starting pitcher dell'opening day: Jeff Suppan. Con tutto il rispetto per Jeff, paragonato al one-two punch della scorsa stagione, si tratta di un enorme passo indietro.

Tra l'altro stupisce molto il fatto che l'opening day non sia stato affidato all'astro nascente Yovani Gallardo, sicuramente tra i più positivi in questo travagliato inizio stagione assieme a Braden Looper, arrivato tramite free agency in off-season. Suppan sta andando male, Busch anche e Parra sta andando malissimo.

Non c'è molto da stare allegri, anche a Milwaukee, come a Houston, il bullpen viene utilizzato spesso e buone risposte stanno arrivando soprattutto da Coffey e dal “nostro” DiFelice. Non sta lanciando bene il closer temporaneo Villanueva (Trevor Hoffmann, l'acquisto più importante dell'off-season, è attualmente in DL).

Una buona notizia arriva dal piatto, dove Rickie Weeks è partito abbastanza bene (.327 OBP) ma per questi Brewers non è assolutamente sufficiente: a parte Weeks, gli unici ad essere partiti discretamente sono Mike Cameron e Corey Hart, mentre tutti gli altri sono sottotono, a partire da Ryan Braun, passando per J.J. Hardy ed arrivando a Prince Fielder.

Pochi sorrisi quindi a Milwaukee e la schedule gli regala da domani una serie di 3 partite sul campo dei campioni del mondo, seguita da una serie da 3 a Houston. Poi tutti al Miller Park per le serie con Pirates e Dbacks: saranno due settimane molto importanti per i birrai, che con tutta probabilità  dovranno accontentarsi di una stagione da comprimari.

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