Chauncey Billups a Denver ha ritrovato il sorriso…
Se avessimo guardato alle mere cifre della regular season avremmo visto che i Denver Nuggets e i New Orleans Hornets avevo vinto due scontri diretti a testa durante l'anno e ci saremmo aspettati una partita equilibrata.
Se avessimo guardato ai playmaker titolari delle due squadre avremmo visto da un lato il mai tanto rimpianto nella città dei motori, nel Michigan, Chauncey Billups e dall'altra lato il re attuale delle fonti di gioco del pianeta NBA, sua assistenza Chris Paul. Guardano questi nomi ci saremmo aspettati un duello equilibrato.
Se avessimo visto oltre le teste di serie numero #2 e numero #7 della western conference avremmo previsto una serie molto equilibrata con due squadre molto somiglianti.
Coloro che erano spettatori paganti al Pepsi Center hanno visto tutto questo equilibrio. I primi due quarti.
Da li in poi hanno assistito ad un lento ma costante affondamento verticale dei calabroni guidati da coach Scott sotto i colpi dalla lunga distanza dell'ex bad boy Billups ora alla corte di coach George Karl.
Il primo quarto finisce difatti sul punteggio di 27 a 25 in favore della suqdra di casa che anche nel secondo quarto conduce per 28 a 22 riuscendo così a chiudere il primo tempo in vantaggio per 55 a 47 in vantaggio di otto punti.
Già nel primo quarto Billups fa vedere di avere la mano caldissima con un clamoroso 4/4 dall'arco segnando 16 punti nei primi dodici minuti.
Questa sarà una costante di tutta la partita dove il playmaker delle pepite arriverà a collezzionare nel referto 36 punti e 8 assist in 34 minuti con 8/9 dalla lunga distanza e un plus/minus di +30.
A tenere testa alla serata da antologia di Billups ci prova Chris Paul che riesce a mettere a segno la solita doppia doppia da 21 punti e 11 assist ma che nulla può contro la grandissima serata al trio del suo diretto avversario e alla maggiore presenza fisica, atletica e mentale dei lunghi della squadra di casa che a rimbalzo domani, prendendone 14 in più degli Hornets, e si permettono il lusso di stoppare più volte i calabroni con il solito Andersen da 4 sontuose stoppate.
All'inizio del terzo quarto la musica non cambia anzi il divario fisico e mentale e il solco nel punteggio si innalzano.
Denver arriva, dopo undici punti consecutivi, tra cui due bombe di Billups che ormai sembra tirare in una vasca da bagno, al vantaggio di +18.
Non basta difatti il solo Paul alla squadra della Lousiana che non trova il solito apporto in un West asettico con un misero 4/16 al tiro e un Chandler sottotono.
Sicuramente abbiamo assistito, soprattutto nel secondo tempo, ad un partita dove una squadra, i Nuggets, riusciva in ogni cosa che tentava, e al contrario un altro team, gli Hornets, che non vedeva la luce in fondo al tunnel.
Non potrà sempre essere così, Billups non riuscirà sempre a essere così letale da tre e West è stato troppo negativo per ripetersi in peggio.
C'è da sottolinerae tuttavia che a Denver hanno visto un Carmelo Anthony a mezzo servizio con un referto che riporta 13 punti e 7 rimbalzi in 27 minuti.
Da evidenziare anche il buon apporto di J.R. Smith, giocatore tanto talentuoso quanto discontinuo e imprevedibile che mette a segno i primi dieci punti dell'ultimo quarto affondando definitivamente gli Hornets. Chiude la sua partita con 19 punti partendo, come sempre, dalla panchina.
Doppia doppia per Nenè da 12 punti e 14 rimbalzi.
In maglia Hornets oltre ai già citati Paul e West, uno Stojakovic da 13 punti e un irriconoscibile Posey da 2 punti con un plus/minus da -23.
Oltre le mere cifre le dichiarazioni dei protagonisti che affermano che è una serie ancora aperta come afferma il coach di New Orleans Byron Scott:
Siamo stati poco concentrati e determinati soprattutto nel secondo tempo, non abbiamo avuto le giuste chiavi di lettura dei loro attacchi e loro hanno trovato in Billups l'uomo del destino. Noi possiamo solo migliorare e la serie è ancora lunghissima, già dalla prossima partita le cose cambieranno
Di umore ottimo l'altro coach, George Karl che si pregusta i crismi di anti-Lakers: “Dobbiamo continuare così senza avere cali di concentrazione, con la stessa aggressiviutà ed energia”.
Dichiarazioni di circostanza che non spostano sicuramente gli umori dei tifosi o dei giocatori.
Più colorite le interviste rilasciate a riguardo dell'eroe della serata Billups: se da un lato il campione NBA in carica ex-Celtics James Posey, ahi quanto manca a Boston, afferma che quello che Chaucey ha fatto non è sorprendente poichè è tutta la carriera che lo fa, dall'altro lato Chris Paul dice che è stato praticamente impossibile fermarlo.
E il diretto interessato che risponde?
Con grandissima umiltà sorridendo alle telecamere afferma che è stata una serata speciale di quelle che ogni tanto capitano.
In quel preciso istante a Cleveland Lebron gongolava beato dello scambio con Iverson e i tifosi degli Hornets pregavano che una serata così non ricapiti così frequentemente.
I Lakers devono tenere gli occhi aperti perchè anche se nettamente superiori sono già stati battutti e stregati in una finale da mr. Billups.
La serie senza alcun dubbio è ancora lunga, ma l'inizio è stato di quelli con il botto. Appunatamento al prossimo match, sempre al Pepsi Center, mercoledi notte, per una pronta rivincita Hornets o per il probabile, alla luce del primo incontro, 2-0 Denver. Restate connessi.
Lo spettacolo playoff continua, anche a Denver si è visto un futuro spot del Where Amazing Happen.