'L'anello è mio!' – 'No, l'ho visto prima io…'
Con il consueto ritardo che mi contraddistingue, sono passato dal dover descrivere una regular season sufficientemente delineata ai consueti "petardi" di gara 1 playoff.
Prima di snocciolare sensazioni e pronostici legati al primo weekend di postseason, si impone un de profundis in salsa verde-irlandese.
Da 4 giorni infatti, sappiamo con certezza cio' che tutti temevamo: l'infortunio al ginocchio di Garnett e' sufficientemente serio dal tenerlo fuori, financo da tutta la parte di stagione che decide il titolo.
E questo, sia detto con rispetto nei confronti di Dwight Howard, rappresenta una spinta determinante per la candidatura di Lebron alle Primarie per il Partito dell'Est.
Mr. James, novello Obama, da inizio stagione tesse la sua tela, prendendo soprattutto a pallate tutti quanti nel cortile di casa sua, mentre tutti noi, che all'inizio scommettevamo su Hillary Celtics, adesso abbiamo spostato le nostre preferenze sul "nuovissimo che avanza". E a questo punto, salvo ribaltoni francamente impronosticabili, rischiamo tutti quanti di essere "witnesses".
Ad Ovest, paradossalmente, tutto sembra ancora piu' chiaro: Kobe da due mesi si incipria e si lima le unghie, mentre sotto di lui si sono presi a testate tutti gli avversari possibili, e la sensazione e' che questa logorante guerra per accaparrarsi le prime posizioni (traduzione: la seconda e terza moneta, che evita i Lakers fino alla finale di conference) non abbia fatto altro che il gioco di Monna Lisa.
E questi playoff sembrano gli ultimi km di una dei quelle classiche del ciclismo, una Roubaix cui mancano ancora 4-5 tratti di pave'; il gruppetto e' ridotto a 16 unita' ma ci sono 2 favoritissimi. Gli altri o non hanno lo stesso talento, oppure sono arrivati logori da forature, cadute o intoppi meccanici vari.
Questi erano i pronostici del sottoscritto prima dell'inizio del weekend:
Cleveland- Detroit 4-1 (con forte propensione al cappotto)
Boston Chicago 4-2
Orlando Phila 4-2
Atlanta Miami 2-4
Lakers Utah 4-1
Denver New Orleans 4-2
San Antonio Dallas 4-3
Portland Houston 2-4
Ora, Cleveland ha vinto Gara 1 con Lebbrone che ha giocato tutta la gara con vestaglia e ciabatte (il che non gli ha impedito di segnalare 38+8+7, fattura che e' proibita al 95% dei giocatori in giro al momento). Kobe, in questo evidente duello a distanza, si e' concesso solo 2-3 sgasate di enduro quando Utah e' finita a -9 nel quarto quarto, salvo poi risedersi sulla sedia del giudice della pallavolo e guardare compiaciuto Ariza e Gasol .
Nella NBA degli "altri", ci siamo invece parecchio divertiti.
Si segnalino Yao Ming in versione "Yao Minghia che fforte!!!!", che ha mangiato gamberetti Blazers in salsa agrodolce per tutto il primo tempo, con Oden che e' bravo, ma ha la condizione fisica di Timoteo Duncan pur avendo 300.000 Km in meno.
E poi c'e' Chauncey Billups che sta rendendo vieppiu' imbarazzante i contorni dello scambio che lo ha visto scambiarsi squadra con Iverson. Chris Paul (che paga, a mio modestissimo avviso, l'essere allenato dal peggior coach al momento ai playoff) dovra' soffrire parecchio per passare il turno, e deve sperare in qualche moto autodistruttivo tipico delle squadre di Karl.
Atlanta ha rasato al suolo Miami, ma mi permetto di ricordare che, ai playoff, vincere di 1 o di mille vale sempre uno, quindi attenzione a giocare con il barracuda Wade, specie se non sei abituato alle arie di aprile-maggio, come Atlanta.
Il resto sono sorpresone.
La piu' grossa e' senz'altro quella che ha confezionato al sabato Derrick Rose, Rookie dell'Anno in attesa di scontata nomina. Decisivi dei tiri fuori dalle consuete mattonelle (ovvero non schiacciando) di Tyrus Thomas ed alcune sciagurate esecuzioni del duo di vedovi Celts Allen-Pierce, il primo orribile ed il secondo determinante in negativo con i liberi di fine regolamentari. La sensazione e' che la serie sia rimediabile, ma che dare spago a questi Bulls creera' problemi dei quali non si sentiva il bisogno. A meno che, ma sono il primo a non crederci, non si voglia allungare il brodo per dare modo al 5 che urla dal Megatron di rimettersi in piedi.
Sorpresona anche quella messa in piedi da Iguodala e compagnia ai danni di Orlando, soprattutto per il decorso della gara. Sempre sopra, anche di tantissimo, Orlando si e' vista raggiungere e superare quando gia' aveva staccato le mani dal manubrio, e adesso sono cavolacci.
Ci vogliamo far mancare un derby del Texas? No, e, se devo dire la verita', e' una sfida con un velo di tristezza, perche' coinvolge due ex grandissime (piu' Duncan che Dirk, visto il palmares) in fortissimo odore di ricostruzione imminente.
Ginobili in borghese e' immagine che seppellisce molte delle velleita' per gli Spurs, e a maggior ragione se gara 1, nonostante un tedescone normalissimo, prende la strada di Cuban. Serie lunga, San Antonio non cedera' facilmente, ma quelle ginocchia di Tim sono davvero in sofferenza.
Concludendo, non trovo giusto stravolgere i pronostici ora che il primo giro di walzer e' andato, quindi andiamo avanti con quanto scritto sopra, e vediamo di quanto sbagliamo.
Finale nostalgico, che riguarda l'assenza piu' assordante da questi playoff, quella del Gozzillone ora a libro paga a Phoenix.
Ironico che succeda dopo la migliore delle ultime 3 stagioni, almeno per le cifre personali.
E, a questo punto, peccato che a febbraio non sia finito a Cleveland.
Ho idea che, alle prevedibili finali, ci sarebbe stato tanto di quel peperoncino da costringerci tutti a tenere vicino al telecomando una brocca di acqua gelata ed un pacchetto di mentine extra strong.
Buoni playoff a tutti!