Nessuna sorpresa at The Q

Lebron porta a casa Gara1 senza tanti complimenti…

La volontà  di Lebron, alla sua quarta esperienza di playoff, appare già  dopo la prima gara evidente: portare il titolo nell' Ohio.

James prende prepotentemente possesso della partita ad inizio primo quarto per poi non lasciarla più; Detroit sarà  costretta dunque ad inseguire per tutto il match, vedendo i punti di distacco oscillare sempre tra i 7 e 15, toccando il minimo nel momento di riposo per Lebron.

Che Detroit non fosse più quella di qualche anno fa (o anche dell'anno scorso) lo si sapeva già : il nucleo non è più unito come prima e ciò ha danneggiato in modo forse irreparabile la propria compattezza, specialmente nella metà  campo difensiva; la squadra di Michael Curry ha concesso il 53% ai Cavs e con i Cleveland di quest'anno, specialmente alla Quicken Loans Arena, non si può vincere concedendo tiri facili.

Esemplari le parole di Lebron a fine gara:

Detroit difende bene se l'attacco non muove la palla. Abbiamo girato bene il pallone, trovando varchi e ottenendo tiri dalla lunetta. Quando loro hanno iniziato ad aiutare meglio, noi abbiamo servito i tiratori liberi

Quintetto classico per Coach Mike Brown che schiera Varejao, Ilgauskas e West a fianco di Lebron e Mo Williams. I Pistons rispondono, privi di Alllen Iverson, con Stuckey e Hamilton in posizione di guardia, Prince e Mcdyess come ali e Wallace da numero 5.

La partita si apre con un assist di Rasheed Wallace per Stuckey che apre le marcature con un layup; da quel momento ha inizio la vera partita, una rincorsa in salita e decisamente frustrante per i Pistons che non troveranno mai nell'arco della gara antidoti a Lebron e compagni.

Già  in vantaggio 8-6, i Cavs, ad inizio primo quarto, rubano una palla con Delonte West il quale lancia in contropiede Lebron che fa esplodere la Quickens Loans Arena con la prima (ma non l'ultima") schiacciata della serata. James abusa di ogni marcature che Curry prova ad affiabbiargli, poco dopo la schiacciata citata in precedenza James firma il +6 battendo con disarmante facilità  Prince dal palleggio ed andando a segnare in sottomano dopo aver galleggiato qualche attimo in aria per evitare gli aiuti della frontline dei Pistons e ripetendo il risultato poco dopo, battendo il suo uomo sulla riga di fondo ed andando a schiacciare a due mani.

La risposta di Detroit comunque arriva, guidati da un ottimo Stuckey (20 punti per lui alla fine), più viva che mai quando Rasheed Wallace (13 Punti e 9 Rimablzi) isolato in post basso contro Joe Smith sigla il canestro del meno uno sul 36-37 ad 8 minuti dalla fine del primo tempo.

In difesa però Detroit non convince e Lebron, raddoppiato in molte circostanze, si traveste da playmaker e dispensa perle per Joe Smith e Delonte West che riportano immediatamente a + 8 i padroni di casa. L'idea di "mission impossible" per i Pistons appare nitida e più che mai reale quando allo scadere del secondo quarto James trasforma il buzzer beater da metà  campo per il +12 sotto le grida incessanti del pubblico in delirio.

Nel secondo tempo i Pistons provano a rispondere con il solito Stuckey (migliore dei suoi) che fa buon uso del suo palleggio arresto e tiro, con il fade-away di Mcdyess e la schiacciata a due mani di Prince cercando di tenere Detroit incollata alla partita evitando il materializzarsi di un distacco troppo elevato impossibile poi da rimontare; l'inerzia della partita è però in pochi secondi riportata dalla parte dei padroni di casa da Mo Williams (12 Punti alla fine per lui) che segna una tripla terrificante da 8 metri e Joe Smith che, servito dal solito, illuminante james, semina il panico dentro l'area avversaria in un paio di occasioni.

Nell'ultimo periodo gli ospiti, costretti a rimontare 13 lunghezze, partono forte, e Bynum sigla il canestro del -8, minimo svantaggio da molti minuti a questa parte. Sarà  il timeout obbligato per coach Brown a dare la scossa alla squadra, da un paio di minuti in difficoltà , complice anche l'attimo di riposo concesso a James; al rientro, una stoppata di Varejao lancia in contropiede Delonte West (12 punti) per due punti facili e sarà  poi il solito Lebron (prestazione stelllare da 38 Punti, 8 rimbalzi e 7 assist) a chiudere la partita, portando poi il distacco intorno ai 15 punti per concludere poi controllando il risultando fino al 102-84 finale.

In sintesi si può tranquillamente dire che questa prima gara ha rispettato le premesse: Detroit che non viene del tutto dominata, che in alcuni punti riesce a recuperare anche lo svantaggio ma che in fin dei conti non da mai l'impressione di poter vincere questa partita.

La squadra di Michae Curry è stata schiacciata dalla corazzata di Coach Brown sotto tutti i punti di vista. Se difensivamente non hanno trovato un antidoto a James e alla pesante frontline dei Cavs composta dagli ottimi Ilgauskas e Joe Smith (giocatore d'esperienza preso appositamente per i playoff), offensivamente non sono riusciti a perforare la difesa dei Cavs trovando qualche soddisfazione solamente nel tiro da fuori non dando mai l'impressione di essere pericolosi e di poter attaccare il ferro con decisione.

Se poi Lebron è questo, non sarà  dura solo per i Pistons ma per tutti, perché quest'anno sembra proprio avere negli occhi la rabbia di chi vuole mettersi al dito il primo anello della carriera.

Appuntamento dunque a Martedì notte, con gara 2 sempre alla Quickens Loans, con la curiosità  e forse anche la speranza di scoprire se Detroit tirerà  fuori l'orgoglio della grande squadra che è stata e di cui ora, francamente, si intravede solo un pallido ricordo.

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