I Magic e l’anello

I Magic ci credono, con uno in mezzo così…

Ai nastri di partenza della regular season c'erano quattro squadre che venivano accreditate come le principali contendenti per l'anello: Lakers e Spurs ad ovest, Celtics e Cavaliers ad est. Guarda caso, le quattro squadre che sono arrivate in finale negli ultimi 2 anni.

Tutte e quattro si sono confermate ad alti livelli, e sono pronte al rush finale, quei due mesi di grande basket dai quali uscirà  il nome della vincitrice della stagione NBA 2008-2009.

In pochi si aspettavano di vedere, però, gli Orlando Magic a ridosso delle due potenze dell'est, capaci di contendere per quasi tutta la regular season la posizione numero uno nella griglia dei play-off.

Da qui il titolo di questo pezzo: i Magic hanno giocato benissimo fin dalla prima partita, e sia pure con qualche battuta d'arresto hanno dimostrato di essere una squadra quadrata e con delle individualità  interessanti.

La franchigia della Florida ha terminato la regular season con 59 vittorie e 23 sconfitte, un deciso passo in avanti rispetto al pur buon bottino di 52 vittorie raggiunto l'anno scorso, per non parlare delle 40 vittorie di due anni fa. Passi in avanti che le hanno consentito di essere la terza forza della Eastern Conference.

Una crescita costante quindi, che ha portato Orlando molto in alto completando la crescita di un gruppo che si presenta solido e pronto a stupire. E' lecito porsi perciò la domanda: quante sono le chance per Howard e compagni di vincere l'anello?

Iniziamo col dire che, tra le squadre in corsa per la vittoria finale, i ragazzi di Stan Van Gundy sono i più sfortunati a livello di infortuni.

Il playmaker titolare Jameer Nelson, una delle chiavi di questa splendida stagione regolare, non giocherà  nei play-off per via del male alla spalla. Al suo posto è stato preso Rafer Alston, ma come valore assoluto la differenza tra i due è evidente.

Anche Rashard Lewis e Hedo Turkoglu, altri due giocatori molto importanti, soffrono di malanni fisici. Lewis ai play-off ci sarà , ma fino ad allora dovrà  rimanere ai box per via di una fastidiosa tendinite. Turkoglu, invece, si è infortunato pochi giorni fa contro i Nets e si attendono ulteriori notizie.

Sono infortuni fastidiosi, specialmente quando devi scendere in campo una volta ogni due-tre giorni. Prefiguriamo lo scenario migliore, ovvero che anche Turkoglu possa essere pronto tra pochi giorni così come Lewis. In che condizioni saranno? Quanto daranno loro fastidio i recenti infortuni? E, soprattutto, c'è il rischio di una ricaduta?

Tutte domande lecite, e che gettano inevitabilmente un'ombra su quello che potrà  essere il cammino della squadra nella post-season. Più che la quantità , è la qualità  degli infortuni che colpisce: praticamente sono stati colpiti tutti gli uomini-chiave, tutti tranne uno.

Già , perchè anche a ranghi completi sarebbe toccato in ogni caso a Dwight Howard caricarsi la squadra sulle spalle e portarla il più avanti possibile a suon di schiacciate, rimbalzi e intimidazione. Orlando ha a propria disposizione uno dei migliori centri della lega, e non può prescindere da "Superman" se vuole arrivare fino in fondo.

Fino ad ora Howard ha fatto vedere le proprie qualità , è diventato un punto di riferimento per i suoi compagni e ha dimostrato di essere disposto a migliorarsi ogni anno che passa per diventare una leggenda di questo sport. Adesso deve compiere l'ultimo passo, e andare a prendersi ciò che serve per raggiungere questo obiettivo: l'anello.

Il punto è: può riuscirci subito, da quest'anno?
Difficile, molto molto difficile.

Analizzando la situazione generale, è giusto dire una cosa: i Magic partono in una situazione vantaggiosa rispetto a tante squadre nei play-off, ma uno se non due passi indietro rispetto a Celtics, Cavaliers e Lakers, vere favorite in vista della vittoria finale. La situazione è quindi buona, ma non eccezionale per loro.

Rimanendo ad est, Howard e compagni hanno ottime possibilità  di passare il primo turno ma già  in semifinale di conference dovranno vedersela, salvo sorprese, contro una squadra a loro superiore. I Celtics sono più esperti e più talentuosi, capaci di vincere quando conta, anche se l'incognita Garnett potrebbe tagliarli fuori dai giochi per l'anello..

I Cavaliers hanno disputato una stagione regolare grandiosa, negli ultimi due anni hanno dimostrato di saper giocare ad altissimo livello nei play-off e in casa sembrano pressoché imbattibili. Inoltre, hanno LeBron James dalla loro parte, che più la sfida è grande più si esalta, e che ogni anno appare più maturo del precedente.

Ad ovest i Magic se la giocano con tutti, ma sulla carta sono meno forti dei Lakers. Sotto questo punto di vista l'assenza di Ginobili rende maggiormente abbordabili gli Spurs, ma prima in finale bisogna arrivarci battendo, sempre salvo sorprese, sia i Celtics che i Cavaliers. Per giunta, con il fattore-campo avverso.

Insomma, la strada è in salita. Van Gundy ha diverse armi da sfruttare, la squadra è cresciuta nel corso degli ultimi tre anni ma manca ancora un po' di qualità  per arrivare al livello delle grandi potenze. Ecco perchè è importante sottolineare gli infortuni che stanno penalizzando la squadra, perchè contribuiscono ad indebolire ulteriormente un collettivo che per puntare decisamente all'anello avrebbe bisogno di rinforzarsi invece di perdere pedine.

Inoltre i Magic giocano ad est, un est che pur essendo globalmente più debole dell'ovest annovera due delle tre squadre più forti della Lega.

Da questi play-off potranno comunque arrivare delle indicazioni molto utili. A che punto è il processo di maturazione di Dwight Howard? E Rashard Lewis è davvero l'uomo giusto su cui puntare come secondo violino? Il sistema difensivo reggerà  fin dal primo turno o ci sarà  bisogno di aggiungere qualcosa anche nella propria metà  campo?

Ci sarà  tempo per parlarne… intanto vediamo se Orlando riuscirà  a stupire tutti.

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