B.Wallace di nuovo a disposizione di King James e i Cavs
Ormai mancano davvero pochissime partite alla fine della regular season 2008/09; per l'esattezza 4 partite, i Cavaliers continuano ad essere la miglior squadra NBA con 63 vittorie e 15 sconfitte e si tengono alle spalle i Lakers di Bryant e Jackson che hanno una sconfitta di più.
Nell'ultimo mese i Cavaliers hanno cavalcato una striscia di 13 partite vincenti consecutive con cui hanno distanziato le avversarie della Eastern Conference e hanno sopravanzato i Lakers nella battaglia per il miglior record NBA, che vuol dire poi vantaggio del fattore campo per tutta la post season.
Poi un improvviso blackout nelle ultime partite giocate in cui i Cavaliers hanno cercato di compromettere quanto fatto sinora perdendo contro gli Washington Wizards di un rientrante, ed immobile, ma decisivo, Gilbert Arenas e subendo una tremenda sconfitta a casa di Dwight Howard e dei suoi Orlando Magic, il tutto in due serate consecutive.
Queste due sconfitte sono arrivate contemporaneamente a due vittorie dei Lakers che si sono avvicinati pericolosamente e hanno ripreso a credere alla possibilità di strappare il miglior record NBA ai Cavaliers.
Dopo queste due sconfitte però i Cavaliers si sono subito ripresi e hanno sconfitto gli Spurs per 101 a 81 , senza Ginobili che per quest'anno non rientrerà più in campo, e hanno poi replicato battendo per 98 a 86 gli Wizards; due vittorie di seguito che hanno permesso alla squadra di Brown e James di raggiungere un altro record, in una stagione regolare sin qui piena di riconoscimenti individuali e di squadra per i Cavs: difatti sono la prima squadra della storia NBA ad ottenere due strisce di almeno 15 vittorie consecutive in casa, e sono ancora in grado di pareggiare la miglior stagione casalinga della storia NBA, quella dei Celtics 1984,che chiusero la stagione con un bilancio di 40 vinte e 1 sola persa in casa.
Adesso mancano solo 4 gare alla fine della stagione regolare: a Philadelphia e Indiana e in casa contro i Celtics e gli stessi Sixers, vincendo tutte e 4 le ultime partite i Cavaliers avrebbero la certezza del miglior record NBA, che darebbe anche loro il vantaggio del fattore campo in tutti i play off; saranno proprio i Celtics evitare che il loro record di franchigia venga eguagliato?
Battendo i Cavaliers, sempre che Lebron sia d'accordo, i Celtics però potrebbero favorire i Lakers facendo conquistare proprio agli Angelini il vantaggio del fattore campo anche in una eventuale finale con i Cavaliers.
Meglio mantenere uno storico record di squadra o non favorire Los Angeles? Credo che molti a Boston non vorrebbero mai far nulla che possa risultare gradito ai Lakers…
Intanto Ben Wallace è ritornato a disposizione di Mike Brown per questo finale di stagione, dopo un'assenza durata più di sei settimane, molto probabilmente Brown continuerà a far partire in quintetto Anderson Varejao subentrato a Wallace durante la sua assenza.
Il brasiliano con la sua energia e la disponibilità a mettere il corpo a disposizione della squadra in ogni situazione, è molto gradito da Lebron James, inoltre in questo periodo di “titolarità ” ha messo insieme cifre di tutto rispetto, tenendo una media di 10.4 punti, con il 54.8% al tiro e con 7.6 rimbalzi a partita.
Wallace, che non ha mai convinto da quando è arrivato ai Cavaliers, può essere fatto accomodare in panchina, nonostante il suo salario mostruoso (15 milioni di dollari a stagione), grazie a questo infortunio e può essere usato come un giocatore da situazioni speciali, mentre Varejao può continuare a giocare da ala grande a fianco di Ilgauskas o giocare da centro nel quintetto piccolo che Mike Brown sta usando sempre più spesso per cambiare le partite, lasciando la possibilità a James di giocare da numero 4, con giochi in post basso disegnati appositamente per il ragazzo di Akron.
A proposito di Lebron, ultimamente sono apparsi nel suo gioco una sorta di gancio sia dal post basso sia dal post medio e una rivisitazione del baby skyhook di Magic Johnson, il tiro da fuori per il momento ha ancora delle volte in cui fatica ad entrare ma l'aggiunta di questi movimenti in post rendono James, se possibile, ancor più immarcabile, data la combinazione di tecnica, stazza e velocità , e alla possibilità di essere pericoloso in modi diversi, da tutti gli angoli del campo, manca ancora la continuità nel tiro da fuori, è l'unico motivo per cui ancora si discute per l'assegnazione del titolo di MVP.
Come dicevamo la stagione dei Cavaliers è stata splendida, hanno già il miglior record della storia della franchigia, possono vincere la Eastern Conference, possono ottenere il miglior record della NBA, Lebron James è in lizza per vincere il titolo di MVP, Mike Brown è un serissimo candidato al titolo di miglior allenatore della lega e Danny Ferry, grazie sopratutto all'acquisizione di Mo Williams, può ambire al titolo di miglior General Manager dell'NBA.
Tutti questi traguardi però sono vissuti dall'organizzazione di Cleveland solo come tappe involontarie verso la conquista del titolo NBA, l'unico traguardo che realmente conta per la franchigia dell'Ohio.
Queste ultimissime gare della regular season serviranno per definire gli accoppiamenti nei play off, e il vantaggio del fattore campo lungo la post season, al momento i Cavaliers si trovano accoppiati con i disfunzionali Detroit Pistons che dopo stagioni da dominatori nella Eastern Conference quest'anno faticano a trovare se stessi e a collocare Iverson all'interno del loro sistema.
Da finale di Conference a sfida del primo turno di play off, chissà se l'affrontare una squadra comunque esperta e rodata come i Pistons potrà servire ai Cavaliers per prepararsi ulteriormente ad affrontare fino in fondo le sfide della post season, oppure questa sfida potrà far riaffiorare vecchi fantasmi nelle menti dei Cavaliers e causare qualche problema a Lebron e soci?
Ancora 9 giorni, poi il via ai play off e avremo finalmente le risposte alle domande che questa regular season ci sta ponendo.