Coach Jim O'Brien sa di aver creato delle basi solide per la prossima stagione
Per la terza stagione consecutiva i Pacers non faranno i playoffs, nonostante 6 vittorie nelle ultime 8 partite non si è riusciti ad eliminare il gap con l'ultima posizione disponibile, al momento occupata da Detroit.
Anche se la stagione di Indiana terminerà anticipatamente c'è una sensazione diversa rispetto agli altri anni, perchè se è vero che nelle altre due stagioni l'approdo nella post-season era un obiettivo dichiarato non si può dire la stessa cosa per quest'anno per via dell'inserimento di due nuovi rookies e della cessione di Jermaine O'Neal.
Mai come quest'anno però Indiana ha vissuto una stagione tranquilla sotto l'aspetto disciplinare, l'obiettivo che si era prefisso Larry Bird tempo fa, ovvero quello di creare un gruppo di bravi ragazzi e di ridisegnare l'immagine degli Indiana Pacers è stato realizzato alla grande.
C'è la consapevolezza di aver creato finalmente una squadra e nessuno può recriminare per l'esito di questa stagione perchè lo si sapeva dall'inizio che questa sarebbe stata una stagione di transizione. Le basi solide per il futuro sono state finalmente fondate.
“Questa è lo spogliatoio migliore in cui sia mai stato nei miei 8 anni di NBA” – ha detto Troy Murphy – “Penso veramente che siamo un grande gruppo. Quando sono arrivato qui nel gennaio 2007 non avrei mai pensato di trovarmi così bene, sono felice di giocare con questi ragazzi e lavorare con loro ogni giorno“.
Proprio Murphy è stato protagonista di una stagione indimenticabile a livello personale, la sua migliore in assoluto. Dopo tutte le critiche ricevute negli anni di Golden State si è riscattato alla grande, dimostrando che in un ambiente sereno si può lavorare tranquilli e migliorarsi giorno dopo giorno.
“C'era uno spogliatoio spaccato prima della trade con Golden State” – ha detto invece Jeff Foster – “Le cose intorno a questo spogliatoio sono migliorate negli ultimi anni, ma quest'anno è stato completamente differente“.
Mai una voce fuori dal coro, mai brutti episodi fuori dal campo, quest'anno il gruppo che si è formato è stato veramente impeccabile, forse solo la lite fra Jack e Ford avvenuto qualche settimana fa è l'unico episodio in cui c'è stato qualche malumore, ma si sa sono cose che possono accadere.
“E' un team in cui ognuno rispetta l'altro” – ha detto coach O'Brien – “Si divertono ad essere compagni, non è un rappoto che finisce dentro il campo. La chimica di squadra comincia proprio da queste cose“.
Nessuno può dire di essersi trovato male o di essere stato trattato male, anche chi come Josh McRoberts o Stephen Graham quest'anno ha giocato poco ma si è sempre fatto trovare pronto.
Il nuovo quintetto di coach Jim O'Brien con Jack point guard titolare e Brandon Rush come guardia titolare non ha fatto altro che dare una iniezione di fiducia a quest'ultimo.
Il rookie è stato capace di realizzare per due gare consecutive (Chicago e Washington) ben 29 punti, nonché di diventare una delle armi offensive più importanti di questo team. “Questo è il modo in cui pensavo di giocare una volta aver trovato tranquillità ” - ha detto Rush – “Ho sempre avuto fiducia, ma ho avuto tanti su e giù in questa stagione perché ho giocato subito tanto, poi molto meno e adesso sto ritrovando minuti“.
Jack è uno dei compagni che più lo aiuta. “Voglio coinvolgerlo fortemente nel nostro attacco, aiutandolo ad essere sempre aggressivo” – ha detto Jack – “Nei timeouts cerco di parlargli, di consigliarli un buon tiro“.
L'altro rookie, Roy Hibbert anche lui continua a migliorarsi, specialmente nel gioco in post basso dove vuole essere il punto di riferimento dei Pacers per anni.
“Abbiamo grandi tiratori nella nostra squadra come Granger e Murphy“- ha specificato Hibbert – “Sono bravi a segnare dalla lunga distanza, ma se non trovano il bersaglio io voglio essere quella presenza su cui possono fare affidamento. Sto lavorando per questo“.
Un lavoro che Hibbert sta perfezionando dopo gli allenamenti con gli assistenti del coach. “Deve essere il nostro passo in avanti” – ha affermato Granger – “Puoi avere buoni attaccanti e point guard ma se non hai una buona presenza in post è dura diventare una contender in questa lega, Roy ci aiuterà tantissimo“.
Dopo le buone notizie, le noti dolenti. Partendo da Marquis Daniels che con ogni probabilità non tornerà più in campo per questa stagione per un problema al polso destro.
Ma i dubbi riguardano anche la prossima annata, non per le condizioni fisiche ma per quelle contrattuali. “A me piace giocare molto” – ha detto Daniels – “Ho avuto modo di parlare col mio agente e il coach sulla possibilità di rimanere e non so cosa succederà questa estate“.
La notizia più brutta però riguarda Mike Dunleavy che non rientrerà in campo prima del prossimo gennaio per via della riabilitazione del ginocchio destro. Un grosso problema per i Pacers che dovranno orchestrare la stagione in maniera diversa come anche detto dal coach.
“Dovrò organizzare la prossima stagione pensando che lui non rientrerà perchè dobbiamo costruire una squadra“. Ha detto uno sconsolato O'Brien.
Dicevamo del nuovo quintetto che se è vero che ha premiato Jack e Rush, ma è anche vero che ha un po' penalizzato Ford e Diener. Il primo abituato da sempre come PG titolare (se vogliamo escludere il finale della scorsa stagione con Toronto) non sta comunque giocando male da sixth man.
“Si sta comportando da professionista” – ha detto O'Brien – “Non è certo felice di questo, ma sta anche capendo che abbiamo maggiore energia se lui parte dalla panchina“.
Diener invece fatica a racimolare minuti dietro alla stafferra Jack-Ford. “Se qualcuno sta giocando di meno è perché penso che abbiamo delle opzioni migliori” – continua O'Brien – “Stavamo usando Jack da guardia, adesso è la nostra PG titolare, perciò è difficile far giocare abbastanza minuti a tre point guards ogni gara. Ford sta giocando bene dalla panchina e Jack è decisivo da starter, ho molta fiducia in Travis ma è una questione di numeri“.
Nel frattempo i Pacers stanno cercando di promuovere la candidatura di Danny Granger per il premio di giocatore più migliorato della lega per il suo passaggio da 19.6 punti a partita dell'anno scorso ai 25 di quest'anno.
“Potrei essere nella corsa, ma sono sicuro guarderanno altrove” – le parole di Granger – “E' un premio che probabilmente daranno a qualcun'altro“.
"E' difficile possa vincerlo Danny visto che segnava 19.6 punti a partita l'anno scorso” – ha detto O'Brien – “Penso che una differenza di 5 punti come nel suo caso non sia un grossissimo cambiamento“. Infatti Harris dei Nets ha incrementato di 7 punti il suo bottino.
La partita che forse ha chiuso in un certo senso le porte dei playoffs ai Pacers è stato quella a Chicago, persa 112-106 dopo che Salmons trovava una tripla allo scadere dei 24 nei minuti finali a seguito di una grande rimonta dei Pacers nell'ultimo quarto.
“Abbiamo lottato duramente ma poi hanno messo quel tiro sullo scadere della sirena” – dichiarava Jack – “Questo è il motivo per sta andando così la nostra stagione, a volte ci sono partite in cui la fortuna non prende la nostra direzione“.
Indiana si vendicava qualche giorno dopo alla Conseco Fieldhouse per 107-105 con un Ford da 22 punti e decisivo nei possessi finali, assistito da un Granger da 31 punti.
In mezzo la buona vittoria casalinga contro Washington 124-115 quando erano determinanti i 29 punti di Rush. “Mi sento bene, è per queste partite che sono stato draftato, nei workout mostravo di poter battere chiunque in uno contro uno“. Dichiarava l'ex Kansas.
Ancora una volta erano decisivi i 31 punti di Granger che guidava altri 4 giocatori in doppia cifra,
In seguito la battuta d'arresto per via dei San Antonio Spurs 121-126 dove un grande attacco era assistito da una pessima difesa di squadra che concedeva il 55% dal campo alla squadra di Popovich.
“Loro hanno messo grandi canestri, ma non ci sono scuse per il modo in cui abbiamo difeso” – diceva Foster – “La nostra difesa ha fatto un passo indietro dopo essere migliorata nelle scorse settimane“.
Nonostante tutto Indiana comunque riusciva a mettere la testa avanti più di una volta nell'ultimo quarto grazie anche ai 35 del solito Granger e ai 22 di Jack.
E infine due vittorie abbastanza agevoli, una ottenuta in casa degli Oklahoma City Thunder per 99-117 e l'altra in casa contro i Raptors 130-101.
In trasferta Indiana ipotecava la vittoria con un parziale iniziale di 19-4 in cui il terzetto Rush-Hibbert-Granger segnava 16 punti ma da sottolineare era la prova immensa di Murphy con 22 ma soprattutto uno spettacolare 6-6 nel tiro da 3 punti.
Poche storie contro i Raptors dove i Pacers andavano avanti anche di 41 punti, segnando il massimo stagionale in punti, realizzando lo scarto massimo di vittoria e tirando con un succoso 55% dal campo. C'era spazio per tutti, anche per McRoberts che totalizzava la sua prima doppia-doppia in carriea con 12 punti e 11 rimbalzi.
Ultime quattro partite stagionali partendo dalla trasferta ad Atlanta, a seguire tutte partite in casa con avversari di Division: Detroit, Cleveland e Milwaukee.