Focus: Dwight Howard

Dwight può "cambiare le regole"?

Da qualche tempo Dwight Howard è un centro dominante nella NBA e i raffronti, com'è ormai tipico in queste occasioni, si sprecano.

C'è chi lo vede come il giovane Shaq, chi il nuovo Mourning o addirittura il futuro Chamberlain.
Quel che è certo è che il ragazzone di Atlanta sta diventando sempre più incontenibile e convinto dei propri mezzi.

Se vogliamo metterla in termini di paragoni, Dwight è molto più agile, veloce e atletico di O'Neal quando aveva la sua età .

Vederlo giocare come con i Celtics quest'ultimo 26 marzo nello scontro diretto per il secondo posto della Eastern Conference all'ottava partita stagionale con almeno 20 punti e 20 rimbalzi è stato semplicemente straordinario (12 punti e 10 rimbalzi solo nei primi 12 minuti, è la quarta volta in questa stagione che DH12 mette una doppia-doppia nel primo quarto). Una vittoria firmata "Superman" con una stoppata su Paul Pierce a 3.8 secondi dalla fine.

"Abbiamo vinto un altro titolo" ha detto Howard al termine della partita. "Speriamo di vincerne altri due".

Certamente oggi come oggi non è utopia parlare di Howard come possibile MVP. In questa stagione con il suo talento sta conducendo in alto Orlando, è di fatto immarcabile, è leader nelle classifiche di rimbalzi, stoppate e doppie doppie, gioca per la squadra ed è spesso decisivo nelle partite che contano.

Rispetto agli anni scorsi è migliorato molto in posizione di ricezione, nel ribaltamento della palla in attacco, è più tonico nei movimenti a canestro con pressione difensiva e offre molta più concretezza e fluidità  sotto al canestro.

Il suo allenamento è mirato a curare nei dettagli la velocità  di esecuzione di gesti esplosivi come il tiro, il salto per un rimbalzo, la stoppata, uno sprint in contropiede, ma anche per cercare di ottimizzare gli spostamenti nell'invertire velocemente il movimento da una direzione ad un'altra o nell'avere una posizione difensiva ottimale.

"Io appena posso voglio schiacciare e mettere palla e mani dentro il canestro perché questo é quello che mi diverte e soddisfa di più quando gioco a pallacanestro. Forse si tratta di un tiro più difficile di tanti altri ma per me è una cosa normale".

Un giocatore in continua ascesa, dunque, che si conferma giorno dopo giorno con umiltà , perseveranza, altruismo, rispetto e soprattutto numeri in continua crescita.

Quest'anno è stato il più votato della Nba per l'All Star Game e il primo nella storia della lega a ricevere 3 milioni di voti dai tifosi. Ha ottenuto 3.150.181 preferenze, battendo così il precedente primato di circa due milioni e mezzo fatto segnare quattro anni fa da Yao Ming.

Coach Van Gundy ha detto: "Dwight deve stare concentrato sui rimbalzi difensivi".
Può essere questa la chiave del successo dei Magic?

Howard è completamente d'accordo, perchè "è qualcosa che ci offre stabilità , crea equilibrio nel nostro gioco e ci permette di giocare come sappiamo fare. Il coach ha ragione, completamente ragione, anche perché lasciarsi andare adesso ed esaltarsi in questa seconda parte della stagione, non ha alcun senso. Per dire la nostra nei playoff dobbiamo sicuramente migliorare il nostro gioco e aumentare l'identità  di squadra".
Sono parole, queste, che fanno capire la maturità  e lo spirito di gruppo dell'uomo.

C'è da dire che Orlando lo scorso anno si è qualificata ai playoff a stento, mentre quest'anno fa paura quando gioca come deve. Probabilmente rispetto allo scorso anno ha cambiato qualcosa e i giocatori si conoscono meglio tra loro, ma c'è sicuramente qualche cosa in più. E' la determinazione che fa la differenza e sopperisce alle assenze e ai tanti problemi di formazione.

Non lasciamoci distrarre dai sorrisi, dal mantello di Superman o dalle schiacciate di Howard. Quello che lo contraddistingue è la sua una grande forza di volontà . Dwight è prima di tutto tenace, perseverante non si dà  pace finché il suo progetto non è riuscito, lavora e lotta con tutte le sue forze per raggiungere il suo scopo.

Pochi giorni dopo il suo 12° compleanno promise "solennemente" a famiglia e amici che da grande sarebbe stato prima scelta assoluta al Draft NBA.

Quello che colpisce di lui è la padronanza di sé. È cosciente delle proprie possibilità . E, si sa, con la fiducia in sé il desiderio di vincere aumenta.

"Io voglio essere un leader, un uomo di riferimento per la mia squadra. Come io posso contare su di loro, così a me piace pensare che loro si fidino del sottoscritto nei momenti decisivi e anche se ci sono parecchie cose da migliorare, penso che siamo sulla strada giusta".

In questa stagione l'ex Southwest Atlanta Christian Academy sta mostrando carattere e coraggio in campo, ma sta dimostrando di possedere eleganza, misura e savoir faire anche fuori dal campo defilandosi da inutili polemiche e semmai rispondendo coi fatti.

Appena passato il weekend delle stelle, Dwight Howard ha ancora indossato nuovamente i panni di Superman e con 45 punti ha condotto i suoi Magic alla vittoria in overtime con i Bobcats.
45 punti, 19 rimbalzi e 8 stoppate, pareggiato il record franchigia di O'Neal con la 18° doppia doppia consecutiva.

Nella relativamente breve, ma già  luminosa carriera di DH12, non erano ancora comparsi numeri così esagerati.

“E' fenomenale, “ ha commentato coach Van Gundy.
“Ci ha caricato sulle sue spalle con giocate che hanno dato fiducia a tutti”.

Da quando si è cominciato a contare le stoppate, nessun giocatore ne aveva messe a segno tante, segnando contemporaneamente così tanti punti.

Quando a Febbraio gli Orlando Magic hanno ospitato i Phoenix Suns c'erano utti i presupposti per una sfida tra veri giganti: Shaquille O'Neal , autodefinitosi il primo uomo d'acciaio di Orlando, provocava alla sua maniera i Magic di “Superman” in un duello sul parquet che ha poi offerto ciò che aveva promesso.

A mettere del pepe ci aveva pensato come al solito Shaq prima della partita, dicendo in pratica che Howard non aveva dimostrato niente di nuovo ad Orlando e che per essere paragonato a lui doveva prima vincere un paio di anelli.

D-12 ha replicato con un'ottima performance (24 punti), che ha indotto Shaq (19) ad arrendersi provando anche a ottenere uno sfondamento che non c'era sull'ennesimo giro sul perno con cui era stato mandato fuori giri dal giovane "erede".
“Sono troppo vecchio per cercare di intraprendere sfide di questo tipo con diciottenni” ha commentato il centro di Phoenix.

Qualcuno ha scritto che Shaquille O'Neil ha "cambiato le regole", ma Howard col suo modo di giocare, con le sue schiacciate, i suoi rimbalzi e l'intensità  offensiva d'altra categoria sta facendo praticamente lo stesso.

"Cerco di dare il massimo, di giocare per la mia squadra in modo da poter vincere il maggior numero di partite e questi sono i risultati. Penso che nella lega ci siano diversi giocatori con queste caratteristiche e a me interessa solo portare il mio contributo per il mio team".

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