Lakers a quota 60 W

Rush finale per Kobe e compagni…

A gennaio 2008 i dirigenti dei Lakers speravano di vedere la propria squadra arrivare alle 50 vittorie entro la fine della regular season.

Siamo ad aprile del 2009, di cose ne sono successe da allora e infatti oggi parliamo di una squadra che ha raggiunto il tetto delle 60 partite vinte, recuperando parzialmente il distacco dai Cleveland Cavaliers, i quali attualmente si trovano soltanto ad una W di distanza dai giallo-viola.

Dopo aver conseguito la millesima vittoria della sua carriera contro i Boston Celtics nella sfida dello scorso Natale, Phil Jackson è riuscito a portare i suoi ragazzi a 60 vittorie per la settima volta da quando ricopre il ruolo di allenatore. Mancano ancora 6 gare al termine della regular season, i play-off si stanno avvicinando sempre di più e il 18 aprile inizieranno le danze. Prima, però, c'è da raggiungere un traguardo al quale i Lakers tengono, ovvero il primo posto assoluto nella Lega.

I Cavaliers difficilmente molleranno la presa, anche loro compiono qualche passo falso ma fino ad ora sono andati oltre le più rosee aspettative. Analizzeremo in seguito quello che è il calendario che separa le due franchigie dal termine della regular season. Adesso concentriamoci sulla stretta attualità  e vediamo qual'è stato il cammino dei Lakers nel corso delle ultime due settimane.

RISULTATI
24 marzo: Los Angeles Lakers @ Oklahoma City Thunder 107-89 (W)
26 marzo: Los Angeles Lakers @ Detroit Pistons 92-77 (W)
27 marzo: Los Angeles Lakers @ New Jersey Nets 103-95 (W)
29 marzo: Los Angeles Lakers @ Atlanta Hawks 76-86 (L)
31 marzo: Los Angeles Lakers @ Charlotte Bobcats 84-94 (L)
1 aprile: Los Angeles Lakers @ Milwaukee Bucks 104-98 (W)
3 aprile: Los Angeles Lakers vs. Houston Rockets 93-81 (W)

Balza subito all'occhio la serie di trasferte che ha visto Bryant e compagni compiere un lungo viaggio ad Est, eccezion fatta per la sfida con i Thunder. Oltre alle gare sopraccitate, ricordiamo anche la sfida con i Bulls del 21 marzo per un totale di 4 vittorie e 2 sconfitte. In più la vittoria con i Thunder (24 marzo) e con i Rockets (3 aprile), quest'ultima tra le mura amiche.

La Western Conference, così come la Pacific Division, sono state vinte da diverso tempo. Più importante è, a questo punto, vedere come la squadra si presenta ai nastri di partenza dei play-off, e quali sono i pregi e i difetti. In questo senso, le due sconfitte patite una in seguito all'altra con gli Hawks e i Bobcats hanno evidenziato alcune cose.

La squadra

Nonostante qualche evitabile battuta d'arresto, il cammino dei Lakers è stato fin qui eccellente. Qualche sconfitta è inevitabile, si gioca ogni due giorni e non si può essere sempre al top della condizione, in più ci sono le assenze di questo o di quel giocatore ed ecco che arrivano prestazioni poco brillanti.

A fronte di questi stop, però, c'è un record comunque ottimo, che recita come abbiamo visto 60 vittorie e 16 sconfitte. In più, delle vittorie molto importanti contro i campioni in carica dei Celtics, per esempio. A Natale i bianco-verdi venivano da una serie di 17 vittorie e sono stati fermati allo Staples Center, e anche nella seconda sfida stagionale si sono dovuti arrendere a Bryant e company.

Anche contro la diretta rivale per il primo posto in regular season, i Cleveland Cavaliers, è arrivata una vittoria convincente in casa loro, dove non hanno mai perso finora se non, appunto, contro i Lakers. Oltre alla vittoria conseguita, sempre contro LeBron e compagni, il 19 gennaio. Fatta questa premessa, doverosa quando siamo quasi alla fine della stagione prima dei play-off, vediamo cosa non è andato in queste ultime partite.

Non è un periodo molto felice per la panchina giallo-viola, che con il passare del tempo ha letteralmente perso i pezzi. Prima Odom, passato in quintetto per l'infortunio di Bynum, poi Ariza sono passati ad un minutaggio superiore rispetto all'inizio della stagione. I vari Farmar, Vujacic, Walton hanno alternato buoni periodi ad altri meno buoni, e ultimamente non stanno giocando come sanno.

Di solito una delle riserve chiamate da Phil Jackson riusciva sempre ad andare in doppia cifra e l'apporto della "second unit" permetteva alla squadra di tener botta nei confronti degli avversari, anche in quei periodi della partita in cui Bryant, Gasol, Odom e più in generale i titolari riposavano. Questa mancanza di rendimento si è fatta sentire proprio contro gli Hawks e i Bobcats: tiri sbagliati, palle perse, difesa insufficiente…fattori che, uniti a serate non brillanti da parte del quintetto, ha permesso agli avversari di imporsi.

I singoli

Prima di analizzare più nel dettaglio la situazione della panchina, bisogna sottolineare il rendimento di Kobe Bryant nel corso delle ultime partite. Un rendimento che non è stato così elevato come il numero 24 ci ha abituato. In 4 partite su 7 Bryant ha deluso al tiro (6 su 18 dal campo coi Thunder, 5 su 19 coi Nets, 7 su 19 con gli Hawks e 11 su 28 coi Bobcats), a volte incaponendosi quando era chiaro a tutti che non fosse serata.

In altre occasioni, invece, Kobe ha tirato meglio, arrivando all'ultima sfida, quella con i Rockets, effettuando una prestazione maiuscola. 20 punti e 7 assist, a prima vista, non sono grandissimi numeri, ma come sappiamo le statistiche vanno analizzate. Innanzitutto i 20 punti sono arrivati grazie a soli 11 tiri, dei quali 7 sono entrati, comprese due triple una dietro l'altra nel corso dell'ultimo quarto.

Molto buono è anche il modo in cui Bryant ha giocato per la squadra, fornendo appunto 7 assist senza ricercare a tutti i costi la conclusione. In sostanza, una prestazione che non farà  scalpore nei libri di storia ma che ha agevolato non di poco il compito dei suoi compagni. La speranza è che il problema al mignolo, che si trascina dall'anno scorso, e alla caviglia destra non lo condizionino ai play-off.

Abbiamo parlato prima della panchina e del periodo poco brillante di quest'ultima. Vale la pena di soffermarsi sui singoli. Ad oggi la panchina dei Lakers appare molto debole difensivamente e incostante dal punto di vista offensivo. Jordan Farmar sembrava poter essere il play del futuro, e invece non mostra miglioramenti nella propria metà  campo e anche in quella avversaria incide soltanto a tratti.

Vujacic non è mai stato un grande difensore, fa il suo ma non sarà  mai uno specialista…così come Luke Walton. Josh Powell, invece, è in un periodo di appannamento dal punto di vista offensivo, tanto è vero che Jackson ha preferito aggiungere un po' di energia sotto canestro affidandosi a DJ Mbenga, il quale lo ha ripagato con 8 punti in 9 minuti contro i Rockets.

Insomma, la "second unit" sarà  la sorvegliata speciale da qui al 15 aprile, e poi nei play-off. Lo scorso anno Farmar e gli altri si comportarono bene, ma dovranno confermarsi ad alti livelli se vogliono che la loro squadra arrivi fino in fondo.

Lakers vs. Cavaliers: chi la spunterà ?

Ed eccoci al calendario: vediamo quali saranno le sfide in cui saranno impegnate le due contendenti principali al titolo di squadra vincitrice della regular season, ricordando che i Cavaliers sono in vantaggio di una partita.

LOS ANGELES LAKERS
5 aprile: vs. Los Angeles Clippers
7 aprile: @ Sacramento Kings
9 aprile: vs. Denver Nuggets
10 aprile: @ Portland Trail Blazers
12 aprile: vs. Memphis Grizzlies
14 aprile: vs. Utah Jazz

CLEVELAND CAVALIERS
5 aprile: vs. San Antonio Spurs
8 aprile: vs. Washington Wizards
10 aprile: @ Philadelphia 76ers
12 aprile: vs. Boston Celtics
13 aprile: @ Indiana Pacers
15 aprile: vs. Philadelphia 76ers

Il calendario sembra, sia pure leggermente, dalla parte dei Lakers, che affronteranno squadre che non hanno niente da chiedere alla propria stagione e che andranno in lotteria come i Clippers, i Kings e i Grizzlies. I Cavs avranno soltanto due partite facili sulla carta, contro i Pacers e contro i Wizards, anche se questi ultimi hanno appena ritrovato Arenas e hanno battuto proprio LeBron e compagni soltanto qualche giorno fa.

I Lakers dovranno vedersela anche con ottime formazioni come i Nuggets, i Jazz e i Blazers, contro questi ultimi in una insidiosa trasferta. Allo stesso tempo, i Cavs avranno gli Spurs, i Celtics e il doppio confronto con i 76ers…insomma, ci sarà  da divertirsi.
E dal 18 si inizierà  a fare sul serio…

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