Boston in crescita

Non uno, ma ben due tiri decisivi da tre punti ha scagliato Ray Allen contro gli agguerriti Bobcats

I Celtics tornano a macinare gioco ed ottengono di nuovo una settimana totalmente positiva. Regolati senza troppi complimenti Thunder e Hawks, sono serviti ben 2 supplementari per aver ragione dei Bobcats.

Risultati

Oklahoma City Thunder @ Boston Celtics W 84-103
Charlotte Bobcats @ Boston Celtics W 109-111 2OT
Atlanta Hawks @ Boston Celtics W 92-104

Commento

I Celtics riprendono la loro marcia verso i play-off e chiudono la settimana con tre vittorie su altrettanti incontri.

A dispetto delle apparenze le squadre avversarie non erano facili da affrontare, a cominciare dalla squadra della Georgia che sta avendo un ottimo periodo di forma, Charlotte si sta facendo un nome battendo le grandi mentre Oklahoma ha degli ottimi giovani che possono produrre serate molto positive per poi tornare a litigare con la loro giovane età . In più i Celtics non sono nel loro migliore momento di forma con così tanti infortunati, ma forse questa settimana è riapparso, anche se a tratti, il gioco solido che rende la squadra del Massachusetts difficilmente battibile.

Se è vero che i giovani di belle speranze possono produrre giornate estremamente positive per poi passare a serate inguardabili, allora non si può dire che Oklahoma contro Boston abbia avuto la loro migliore serata della stagione, ma c'è il forte sospetto che i Celtics non gli abbiano permesso di giocare al loro meglio, una prova di forza che si è potuta vedere anche contro Atlanta, in cui i georgiani, dopo un primo tempo apparentemente in equilibrio, sono crollati di fronte alla solidità  celtica, dimostrando il loro valore contro una delle squadre più in forma del momento.

Di tutt'altro tenore la sfida contro Charlotte, che ha tenuto fede alla sua fama di ammazzagrandi impegnando i biancoverdi ben oltre il tempo regolamentare sforandolo per ben due frazioni di 5 minuti ciascuna. Mattatore dell'incontro un Ray Allen che per ben due volte scaglia il tiro da tre punti prima per impattare l'incontro e poi per vincerlo alla fine del secondo tempo supplementare. Durante questa partita Perkins ha ritoccato il suo record con 48 minuti giocati.

Paul Pierce ha voluto soffermarsi su eventuali dubbi che possa aver avuto durante la partita contro Charlotte quando ha rinunciato ad una penetrazione per servire a Ray Allen il tiro da tre della vittoria: "quando hai uno dei più grandi tiratori di questo gioco non ho avuto dubbi, se invece fosse stato tre o quattro anni fa sarei entrato in area tra tre avversari tirando un brutto tiro contro tutta la difesa, ma ora mi fido dei miei compagni di squadra". Non avevamo dubbi sulla bontà  di Pierce come giocatore che privilegia il bene della squadra a discapito della gloria personale, anche se poi gli onori arrivano ugualmente, come la conquista dell'MVP delle Finals.

L'assenza di Kevin Garnett ha richiesto la necessità  da parte degli altri lunghi attualmente abili a giocare di elevare il proprio gioco per sopperire in qualche modo all'assenza del forte lungo biancoverde. In mancanza di Powe e Scalabrine, vediamo cosa sono riusciti a fare Perkins, Davis e Moore.

Prima di tutto i tre lunghi hanno dovuto adeguare il proprio gioco cercando di non commettere troppi falli perché una forzata sosta in panchina avrebbe creato non pochi problemi. In particolare Moore si è purtroppo distinto per un numero di falli eccessivo nelle sue prime uscite coi Celtics. È ormai leggenda il suo 4-4-4, che non è uno schema dello sport della palla pedata ma le sue statistiche delle prime partite, aggiornate ad oggi sarebbero punti (4,4), rimbalzi (4,4) e falli (3,9, erano 4 una partita fa). Come si può ben intuire ora il giocatore sta riuscendo a commettere meno falli, ma un paio di settimane fa era la norma vederlo commettere 3-4 azioni fallose in pochi minuti riuscendo nelle prime 14 partite ad uscire per falli in ben 2 occasioni e commettendone 5 in 4 serate diverse. "È difficile cercare di non avere problemi di falli specialmente quando stai cercando di giocare aggressivo" è stato il suo commento. Perkins invece ha avuto un diverso rapporto coi falli: "le squadre cercavano di attaccarmi presto con l'intento di farmi avere problemi di falli, li ho visti cercare di correre verso di me" infatti Kendrick ha la fama di giocatore falloso ma è stato bravo a non commetterne troppi, dimostrando un'accresciuta padronanza in campo. Davis infine non ha mai avuto problemi in questo fondamentale e non ne ha avuti neanche in questo periodo.

Sul piano del gioco Perkins è quello che meno può sostituire Garnett visto che non può giocare ala grande, ma ha comunque ricevuto la lode di Rivers "sta migliorando ogni anno". In quintetto Garnett è stato sostituito da Davis il quale ha dimostrato assoluta padronanza nel ruolo con un tiro dalla media insospettabilmente preciso ed incrementando la solidità  e la dinamicità  del suo gioco ritoccando molte sue statistiche e sfuggendo ai lunghi e generalmente lenti difensori avversari. Moore infine è ai Celtics neanche un mese e mezzo ed è comprensibilmente in difficoltà  nel conoscere compagni di squadra, allenatori e schemi, ma già  si vedono i primi segnali positivi, e molto va dato alla sua forte energia dimostrata ogni volta che entra in campo: "sto ancora commettendo errori, ma sono errori minori". È stato preso con la speranza che possa sostituire P.J. Brown, probabilmente non ce la farà , ma è comunque probabile che possa dare delle soddisfazioni ai suoi tifosi.

Infortuni

L'incertezza per Kevin Garnett sembra finita: stop fino a fine stagione regolare e rientro per i play-off. Con questa comunicazione i Celtics hanno voluto dare un segnale di chiarezza in una vicenda che iniziava ad essere a tinte fosche. La decisione è stata presa dopo un colloquio avuto tra il giocatore stesso con Ainge e Rivers. Infortunatosi lo scorso 19 febbraio, ha avuto più di un consulto e nessuno gli ha diagnosticato problemi ai legamenti del ginocchio, ma solo stiramento muscolare, ma si vocifera che avrà  bisogno di un intervento minore in artroscopia (ovvero con cavi infilati dentro il ginocchio, procedura ormai ampiamente consolidata in chirurgia) per cui non ci sono problemi strutturali di una certa entità , confermato anche da Doc Rivers. Ovviamente la decisione di tenerlo a riposo non gli è piaciuta, ma ha dovuto adeguarsi alla situazione del suo ginocchio e rimarrà  fuori fino a metà  aprile.

Nessun'assenza per Rajon Rondo, ma le sue caviglie hanno avuto bisogno di riposo con ghiaccio appoggiato sopra per raffreddarle; il giocatore assicura che non c'è nulla di cui preoccuparsi.

Dopo un'assenza durata dal lontano 8 febbraio, ultima partita giocata prima dell'infortunio al pollice sinistro poi operato 10 giorni dopo, e dopo un'ultima visita da uno specialista della mano mercoledì scorso, Tony Allen ha rivisto il campo questa settimana contro Atlanta. Ha giocato solo 7 minuti e non ha fatto vedere grandi cose, ma l'importante è che sia tornato a calcare i parquet e che possa tornare in forma per i play-off ormai imminenti. Il giocatore ha dichiarato che il suo pollice ha recuperato il 75% della sua funzionalità  e prevede di poter tornare al 100% entro due settimane. Per evitare ulteriori problemi porta un tutore che protegge il dito sia in allenamento che in partita. Il suo ritorno in campo è stato atteso da Doc Rivers per la sua difesa e per dare un po' di fiato a Ray Allen ed anche a Pierce.

Buona notizie per Leon Powe, sembra che il suo ginocchio stia recuperando in fretta ed il giocatore spera di poter rientrare in campo entro l'inizio dei play-off, probabilmente gli serve un'altra settimana e forse riuscirà  a giocare le ultime partite in calendario: "sto arrivando, mi sento bene" ha detto.

Non così positive sono le previsioni per Brian Scalabrine, le sue frequenti commozioni cerebrali sono molto delicate e bisogna andarci cauti per preservare la sua salute. Il giocatore si sente frustrato e vorrebbe contribuire data l'assenza di Garnett, ma purtroppo per lui circolano voci che potrebbe addirittura essere costretto ad interrompere la sua carriera.

Curiosità 

Il detentore della miglior percentuale stagionale da tre punti dei Celtics è l'attuale presidente Danny Ainge con un ottimo 44,3% (85 su 192) siglato durante la stagione 1986-87. In questa stagione Eddie House sta minacciando questo record perché il giocatore detiene attualmente una percentuale del 43,8% (139 su 317). Ainge fa orecchie da mercante "non pensavo che avessi il record, l'ho saputo durante una gara (quella contro i Clippers del 23 marzo)" e House lo segue "non ci sto prestando attenzione, penso solo a giocare". Durante le sue 14 stagioni NBA, di cui molte con la maglia biancoverde, Ainge ha segnato più di 1000 tiri da tre punti, e solo altri due giocatori ci sono riusciti, Dale Ellis e Reggie Miller.

Che Ray Allen sia un modello da seguire come comportamento lo sappiamo già  da tempo, ma a conferma di questo ha ricevuto il riconoscimento come NBA Sportsmanship Award dell'Atlantic Division, già  conquistato per la Pacific Division durante la sua militanza Seattle.

Per chi desidera assistere al primo turno dei play-off può già  acquistare i biglietti, sono in vendita dal 3 aprile.

Il migliore della settimana

Molti giocatori non-PGA Tour si sono distinti questa settimana, complice l'assenza prolungata di Garnett che ha responsabilizzato i compagni di squadra.

Davis ha giocato bene contro Oklahoma (19+10) e Atlanta (19 punti), Perkins ha fatto altrettanto contro Charlotte (12 rimbalzi) e Atlanta (12+10+7 stoppate), Moore si è distinto contro Oklahoma (12+11) siglando la sua migliore partita da biancoverde così come Marbury (7 assist) nella stessa serata e House ha giocato bene contro Oklahoma (16) e Charlotte (18), ma un solo giocatore ha dato il suo proficuo contributo durante tutte le tre gare settimanali: Rajon Rondo. Ormai non fa più notizia, ma il suo gioco continua ad essere sempre più costante confermando tutte le buone cose che si prospettavano su di lui ad inizio stagione. Probabilmente chi lo accosta al PGA Tour denominandoli "big four" non ha tutti i torti. Una testimonianza la offre Perkins: "quando Rondo è aggressivo penso che non ci siano squadre che possano batterci, penso che sia uno dei migliori play della Lega e non penso che abbia abbastanza credito".

Classifica aggiornata:
11 Rondo
5 Perkins
3 Powe
2 House

I minuti del PGA Tour

Estremamente variegata la distribuzione del minuti del PGA Tour questa settimana, vediamoli con ordine.

Data ancora la mancanza di Garnett, il minutaggio medio dipende da Paul Pierce, più presente in campo con 38,9 minuti, e da Ray Allen con 36,3 minuti di media.

La distribuzione nell'arco delle partite passa dai soli 30,9 contro Oklahoma, ai ben 46,8 contro Charlotte a causa dei due tempi supplementari per scendere a 35,3 contro Atlanta.

Nel computo stagionale Pierce continua a salire di un altro centesimo ed ora è a quota 37,8, molto vicino ai 38 minuti di media, mentre Allen rimane stabile a 36,5.

I Celtics nella D-League

Dopo aver perso con Walker la battaglia per rimanere a Boston, J.R. Giddens prosegue la sua stagione nella lega di sviluppo e dopo un primo momento d'incertezza ha registrato un bottino niente male incrementando sempre i suoi punti per gara e stabilizzandosi sopra i 20 punti di media con percentuali sempre nettamente superiori al 50%, come nelle ultime due partite, entrambe terminate con ottimo un 10 su 13 dal campo. Talvolta si cimenta anche nei fondamentali dei rimbalzi e degli assist con risultati molto egregi. Ormai terminerà  la stagione ad Utah, vedremo se la prossima stagione riuscirà  ad entrare nelle grazie di Doc Rivers per rimanere a Boston in pianta stabile.

Appuntamenti e classifiche

È da molto tempo che i Celtics giocano solo due partite nell'arco di 7 giorni:
mercoledì 8 aprile in casa contro New Jersey
venerdì 10 aprile in casa contro Miami

Con due sole gare i Celtics avranno finalmente la possibilità  di riposarsi un po' dato che per molto tempo durante la stagione erano la squadra che aveva giocato più partite di tutti.

Ora con le due partite in programma questa settimana ci saranno due differenti situazioni: mentre con New Jersey non dovrebbero esserci problemi visto che solo la matematica non condanna i Nets a star fuori dai play-off, ma ormai è scontato che ciò accada, contro Miami invece sarà  una battaglia perché la squadra della Florida è in lotta con Philadelphia per il quinto posto ad est.

Nonostante le sconfitte in settimana di Cavs e Lakers, sembra ugualmente molto difficile per i Celtics poterle raggiungere data la scarsità  di partite a disposizione, ma le 4 vittorie consecutive hanno dato alla franchigia bostoniana un piccolo vantaggio nei confronti dei Magic i quali ora sono ad 1 lunghezza di svantaggio, ovvero due partite utili, le sconfitte però sono uguali e quindi con due vittorie Orlando recupererà  lo svantaggio che ha verso Boston. Risulteranno quindi determinanti le ultime partite in programma, 5 per Boston, 7 per Orlando.

A risentirci.

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