Lakers buoni ma non eccellenti

Bynum riuscirà  ancora a dare un contributo in questa stagione?

Due settimane con dati contrastanti, le ultime due vissute dai Lakers.
Due settimane con sei vittorie e due sconfitte, eccellente ruolino di marcia per vincere la Western Conference, con gli Spurs ormai a distanza di sicurezza, ma due settimane in cui i gialloviola sono stati superati dai Cleveland Cavaliers nel record generale, dato che influirà  solamente in una eventuale gara sette di finale, che però è il vero obiettivo dei Lakers quest'anno.

I Gialloviola erano attesi ad un cambio di marcia, quello consueto delle squadre allenate da Phil Jackson mentre si avvicina la March Madness, ma di questo cambio di marcia non si è vista traccia, e Kobe e compagni stanno proseguendo con il pilota automatico, senza sforzarsi eccessivamente, visto che lo scintillante gioco offensivo è comunque sufficiente per restare intorno all'80% di vittorie e comunque in duro viaggio, in giro per l'Ovest, sono arrivate alcune vittorie di prestigio, come quelle ottenute in Texas, a San Antonio ed a Houston.

Entro certi limiti Phil Jackson ed i suoi ragazzi hanno anche ragione, in fin dei conti si stanno avvicinando ai play off con la certezza del primo posto all'ovest senza nemmeno spremersi oltre certi limiti, d'altro canto però alcuni degli avversari saranno di sicuro diversi quando conterà  davvero, primi fra tutti quegli Spurs con cui bisognerà  pur sempre confrontarsi per poter nutrire sogni di gloria, in secondo luogo quella difesa che si è vista a tratti nel profondo dell'inverno sembra andata persa, chiusa in soffitta con lo snowboard lasciato ad El Secundo da Vladimir Radmanovic, e non sarebbe male provare a rispolverarla, in terzo luogo i Cavaliers, primi nella lega, sono pur sempre vicini, con una sola partita di vantaggio, e sarebbe un delitto non provare a conquistarsi il vantaggio del campo in una eventuale finale.

All'inizio di un nuovo lunghissimo viaggio si attende di vedere finalmente un incremento dell'intensità , necessario per proseguire la lotta per il miglior record.

Risultati

Venerdì 6 marzo: @Minnesota Timberwolves 110-90 (W)
Lunedì 9 marzo: @ Portland Trail Blazers 94 – 111 (L)
Mercoledì 11 marzo: @ Houston Rockets 102 – 96 (W)
Martedì 12 marzo: @ San Antonio Spurs 102 – 95 (W)
Domenica 15 marzo: Dallas Mavericks 107 – 100 (W)
Martedì 17 marzo: Philadelphia 76ers 93 – 94 (L)
Giovedì 19 marzo: Golden State Warriors 114 – 106 (W)
Sabato 21 marzo: @ Chicago Bulls117 – 109 (W)

Esaltante la serie di vittorie in giro per alcuni campi fra i più duri dell'Ovest, con la sola parentesi della sconfitta a Portland, macchiata dal famoso brutto fallo di Ariza, giocatore solitamente corretto, che ha steso platealmente lo spagnolo Rudy Fernandez, e soprattutto le vittorie a San Antonio ed a Houston, peccato per una evitabile sconfitta allo Staples center con i 76sixers, ma il dato preoccupante è la facilità  con cui gli avversari trovano il canestro; solo due volte infatti la difesa dei Lakers ha subito meno di 100 punti, e questo è un aspetto su cui Phil Jackson deve assolutamente lavorare in fretta.

Kobe Bryant, dopo un'annata in cui ha raccolto una marea di elogi per la maturità  con cui ha giocato ed il modo con cui ha coinvolto i compagni di squadra, si è concesso una vacanza, permettendosi un po' troppe iniziative personali, effettuando a volte scelte poco condivisibili e tirando comunque troppo.

Un segno di un periodo di forma non ottimale, in cui la lucidità  è diminuita, che per fortuna arriva a debita distanza dalle partite senza ritorno e con tutto il tempo per recuperare, o un rigurgito di vecchie abitudini arrivato nel momento peggiore?

Viste le ultime annate del Mamba, e soprattutto i play off dello scorso anno, io propendo per la prima ipotesi e credo che presto torneremo a vedere il Kobe uomo squadra, ma trattandosi pur sempre dell'ex n.8 il buon “Coach Svengali” Phil Jackson farà  bene a rispolverare il suo Zen ed a lavorarsi ben bene il suo uomo più rappresentativo.

I Singoli

Per prima cosa occorre parlare di Andrew Bynum, giocatore molto importante in ottica play off, che ci attendevamo di rivedere in campo da un momento all'altro. Le fonti d'oltreoceano parlavano di un ritorno atteso per l'ultima settimana di marzo.

Invece Phil Jackson ha annunciato che l'assenza del Bimbo si protrarrà , forse addirittura per un altro mese, ipotesi devastante, in quanto il giovane centro rientrerebbe in campo solamente ai play off, senza partite in cui provare a recuperare la forma migliore. Veramente una pessima notizia per i tifosi gialloviola, in quanto quella che era la dote principale dei Lakers, la profondità  della squadra, verrebbe a scomparire del tutto nel reparto lunghi.

Abbiamo già  parlato di un Kobe Bryant che a tratti è tornato il mangiapalloni di qualche anno fa, con qualche caduta paradossale, come ad esempio quella avvenuta nella partita con i Golden State Warriors, in cui in una squadra che ha tirato con il 50% contro la pessima difesa dei ragazzi della baia, Kobe si è preso ben 25 tiri mettendone si e no uno su tre, bloccando troppo la palla ed incaponendosi in soluzioni personali e scelte poco lucide. Un problema che fino a tutto il mese di febbraio non si era mai presentato, speriamo si tratti solo di una Marsh Madness che avrà  una indubbia attrattiva per un giocatore che ha saltato il college.

Pau Gasol e Lamar Odom invece hanno reso con una certa continuità , dimostrandosi ancora una splendida coppia di lunghi, difficilmente limitabile dagli avversari, anche se Lamar ogni tanto si è concesso qualche partita con le polveri bagnate, facendosi perdonare in fase difensiva.

Derek Fisher e Trevor Ariza sentono avvicinarsi l'aria della post season e quindi stanno incrementando il loro rendimento, Luke Walton è invece più incostante, ma comunque ha ampiamente superato la sufficienza, come pure sta facendo, a grande sorpresa, Josh Powell, che si sta dimostrando un cambio affidabile dalla panchina, in assenza di Andrew Bynum.

Persino il fantasma dello Staples Center, quel Sasha Vujacic che stava dimostrandosi una “machine” con un urgente bisogno di una buona revisione, ha mostrato segni di ripresa e momenti di gioco interessanti.

Purtroppo chi ancora deve riuscire a ritrovare il ritmo di gioco dopo un infortunio che è però distante nel tempo, troppo per essere un giustificazione valida, è Jordan Farmar, giocatore da cui ci si aspetta molto di più, e che vista l'età  di Derek Fisher deve assolutamente dare un contributo maggiore. Speriamo che i 13 punti, 3 assist e 3 palle rubate ottenuti contro i Bulls di Derrick Rose siano il segno di una inversione di tendenza.

Per ritrovare profondità  non sarebbe male vedere ogni tanto in campo Morrison e Brown, ma evidentemente Phil Jackson non è dello stesso avviso. Probabilmente Morrison ancora risente degli infortuni e Brown, molto più atletico della media dei giocatori dei Lakers, non riscuote ancora la fiducia del suo allenatore.

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