La sua sedia con foto e rosa rossa per salutare il vecchio Bill
William,detto Bill Davidson è stato prima di tutto un grande amante dello sport.
Ed è riuscito nel corso della sua vita a conciliare questa sua passione con un innato senso degli affari che gli ha permesso di entrare stabilmente tra i 100 uomini più ricchi d'America.
Ma non si è fermato qui. Perché guadagnare per mettere da parte o investire soltanto non lo faceva sentire realizzato,voleva fare qualcosa di grande per se e soprattutto per gli altri e da qui nacque il suo amore per la filantropia:donò così in beneficenza milioni e milioni di dollari,principalmente ad ospedali e associazioni umanitarie,ma anche a scuole ed università .
Abbiamo scelto questa frase per introdurre il nostro articolo dedicato al "Presidentissimo" Davidson:"E' stato importante nella vita di migliaia,forse milioni di persone",sono le belle parole pronunciate da Rick Carlisle,ex tecnico dei Pistons,ora a Dallas.
Soprattutto parole veritiere e leggendo capirete perché.
Bill nacque a Detroit,in una gelida giornata del dicembre 1922 da famiglia ebrea. Fiero delle sue origini,tanto da donare ben 75milioni di dollari proprio ad un ospedale di Gerusalemme e altri 20 ad un istituto di scienze israeliano,si laureò in legge nel 1949 qualche anno dopo aver"giocato a football nella Marina Statunitense nel periodo della Seconda Guerra Mondiale.
E già stava crescendo vincente,perché chissà quanto deve essergli piaciuto far parte di quell'esercito e di quella nazione che hanno contribuito a schiantare colui(un tedesco coi baffetti,ndr) che tante sofferenze aveva fatto patire al popolo ebraico.
Dove eravamo rimasti? Ah,dieci anni dopo la sua laurea è già decisivo per le sorti di una grande industria del suo paese:riesce a salvare dal fallimento la Guardian Glass company,che poi divenne Guardian Industries Corp. E la sua carriera di grande uomo d'affari ha così inizio.
Poteva fermarsi qui,sarebbe stato più che "benestante",il bello in realtà doveva ancora arrivare.
Nel 1974 Bill Davidson acquista per 7milioni di dollari i Detroit Pistons,fino a quel momento proprietà del fondatore Fred Zollner,e qualche anno dopo fa costruire il Palace di Auburn Hills pagando il tutto di tasca sua. Siamo alla vigilia del trionfo sportivo.
Nel corso degli anni i tifosi gli daranno grosse soddisfazioni riempiendo l'Arena fino al tutto esaurito per due strisce quasi interminabili.
Una quindicina d'anni dopo l'acquisto del suo team preferito,il grande magnate americano lo porta sul trono d'America per due anni di seguito,1989 e 1990 di fronte ad una città e ad uno stato,la Motown e il Michigan of course,in estasi.
Joe Dumars,Isiah Thomas,coach Chuck Daly,tanto per nominare qualcuno dei suoi più grandi "affari" sportivi.
Ma Davidson voleva entrare nella leggenda sbalordendo tutti e allora che fa? Compra i Tampa Bay Lightning,squadra di NHL,il campionato americano di hockey su ghiaccio e li trascina alla vittoria,ovvero alla conquista della Stanley Cup nientedimeno che nel 2004,sapete che anno è,o no?!
E' l'anno del terzo anello dei Pistons,quello di Rasheed Wallace e coach Larry Brown e allora Mr William Davidson si prende una bella pagina nella storia dello sport statunitense e sopra ci scrive: sono il primo Presidente(e finora unico) a vincere NHL ed NBA nella stessa stagione!
E non dimentichiamo le sue"ragazze. No,cosa avete capito,non parliamo di gossip ma delle Detroit Shock,squadra femminile di basket,campione WNBA ben tre volte e di proprietà di Mr William,naturalmente,tra l'altro allenate da un altro dei suoi "uomini d'oro" ,quel Bill Laimbeer che vanta,da giocatore,ben 937 partite con la maglietta dei Pistons sotto la gestione Davidson.
Persona genuina e riservata,amava ripetere:"Non mi piace apparire troppo spesso in pubblico",perché a lui,William Davidson piaceva lasciar parlare i fatti. Si circondò sempre di gente capace che lo aiutò a raggiungere i suoi obiettivi,da qui una delle sue frasi più celebri,quasi "la legge" con cui ha costruito il suo impero:"Assumi le persone e lascia che svolgano il proprio lavoro".
Adesso che è scomparso(13 marzo,86anni,ndr) con ogni probabilità sarà la moglie Karen a sostituirlo alla guida dei Pistons,la signora dalla quale Bill ha avuto due figli,Ethan e Marla.
Infatti Mr Davidson(da qualche mese nella Hall of Fame,ndr) ha più volte espresso il desiderio di lasciare in eredità la franchigia alla sua famiglia,neanche da lassù avrebbe voluto vederla in mano a qualcun altro,tanto era affezionato! I Lightning dell'NHL invece avevano da poco tempo cambiato proprietario.
"Qual è l'eredità di un uomo?,si chiede Keith Langlois su pistons.com nel suo articolo d'addio al vecchio Bill. Ed è lo stesso Langlois a rispondere qualche riga più avanti:"La sua eredità sono i Detroit Pistons".
Ha lasciato un segno indelebile sull'economia americana ma anche sullo sport a stelle strisce.
L'amore per la sua terra,il Michigan e la città di Detroit,si è unito alla passione per lo sport e il basket in particolare,dando vita ad un progetto che negli ultimi anni è stato sotto gli occhi di tutti:portare i Pistons sulla vetta più alta degli USA. Ci è riuscito,con sforzi e tenacia,talvolta ingoiando bocconi amari ma ce l'ha fatta e per ben tre volte.
Nella prima gara giocata al Palace da quando non c'è più(contro Memphis,ndr),tutto il suo stadio gli ha tributato un immenso applauso che ha seguito un doveroso momento di silenzio mentre la Tv inquadrava il suo banner e la sua sedia"vuota"anzi no,con una rosa rossa e una bella fotografia che lo ritraeva sorridente come ai bei tempi.
William "Bill" Davidson non c'è più ma grazie alla franchigia che tanto ha amato vivrà per sempre.
E noi siamo convinti che i suoi Bad Boys scenderanno in campo per onorarlo al meglio,lottando fino all'ultimo come il loro leggendario proprietario.