Boston surgery team

La classe e la voglia di emergere di Leon Powe si è abbattuta sull'NBA

Tartassati oltre ogni lecito dagli infortuni, i Celtics, o meglio quei pochi giocatori che sono rimasti in grado di scendere in campo, hanno subito due sconfitte su tre incontri. Il rammarico è che probabilmente una di queste, o forse tutte e due, sarebbero state delle vittorie a ranghi completi.

Risultati

Orlando Magic @ Boston Celtics L 79-86
Boston Celtics @ Miami Heat L 99-107
Memphis Grizzlies @ Boston Celtics W 92-102

Commento

Una cosa è certa: la sfortuna ha ben chiaro su chi posare il suo sguardo in questa stagione, è nella zona del nord-est degli Stati Uniti, probabilmente attirata dal bianco e da verde.

Per i dettagli sugli infortunati è possibile consultare la sezione apposita, ora vediamo cosa sono riusciti a fare i giocatori che hanno superato indenni, chissà  ancora per quanto tempo, la mannaia della sfortuna.

Contro Orlando arriva la notizia che Rondo è stato tenuto a riposo per precauzione e le speranze di poter battere i Magic si riducono sensibilmente, confermati anche dall'inizio disastroso (massimo deficit della stagione alla fine del primo tempo con 18 punti). Poi il grande cuore celtico permette un recupero che sarebbe stato miracoloso, ma le assenze si sono comunque fatte sentire e la sconfitta ne è la normale conseguenza.

I Celtics in emergenza vanno quindi in Florida ad incontrare una Miami posseduta dall'indemoniato Wade di questo periodo che sta giocando veramente bene. Anche qui la vittoria è una mera chimera, ma i Celtics alzano bandiera bianca solo all'ultimo minuto di gioco.

Per finire si torna a casa sfoggiando la maglia dorata celebrativa di San Patrizio e, grazie anche al rientro di Rondo, possono scrivere la vittoria numero 50 della stagione contro Memphis. Non è esente dal successo anche la pochezza della franchigia del Tennessee, malgrado contenga dei buoni elementi.

Con l'infortunio di Rondo ora solo Pierce, Ray Allen e Powe hanno giocato tutte le gare da inizio stagione ed Allen non si dice preoccupato "dobbiamo solo pensare a riposarci nelle giornate in cui non giochiamo". Doc è comunque convinto che queste assenze possono rendere la squadra migliore perché sta costringendo i presenti a cercare risorse che non avrebbero mai avuto l'occasione di cercare di far emergere, la qual cosa, al momento del rientro degli assenti, può rendere migliore la squadra.

I due nuovi arrivati stanno cercando di integrarsi al meglio, ma ovviamente non è un processo facile né veloce, eppure contro Memphis, favoriti forse da un avversario non trascendentale, hanno entrambi mostrato dei miglioramenti significativi con le loro migliori prestazioni da quando sono ai Celtics (9 punti e 5 assist per Marbury, 6 punti, 8 rimbalzi e 3 su 3 dal campo per Moore) che fanno ben sperare per il futuro, ma prima di quella gara sono stati decisamente insufficienti con molti errori banali e percentuali dal campo orribili.

Stephon Marbury ha un po' di frustrazione perché deve imparare velocemente i nuovi giochi e conoscere i nuovi compagni di squadra e nel contempo vorrebbe fare certe cose ma non può per non scombinare i giochi dei compagni di squadra, però "i ragazzi lavorano con me ogni giorno e gli allenatori mi dicono di essere paziente". Nel frattempo, grazie all'assenza di Rondo, è partito in quintetto due volte ma Doc Rivers dice d'essere andato contro i suoi istinti che volevano mettere House in quintetto. Alla fine pensiamo che Doc abbia optato per la scelta giusta.

Anche Mikki Moore ha un forte senso di frustrazione perché sente che può fare molto di più di quello che offre in questo momento. Per lui forse il problema più grave sono i troppi falli commessi in un lasso di tempo troppo breve, costringendo Rivers a toglierlo dal campo.

Infortuni

Al momento non è possibile per i Celtics aggiungere altri giocatori visto che ha già  raggiunto il numero massimo di 15 consentiti, si potrebbe tagliare qualcuno (il più indiziato è Pruitt), ma non è certo che arrivi un giocatore migliore. Il problema con tutti questi infortuni è che non ci si può allenare come si deve e Doc spera di riuscire a farlo almeno durante la trasferta contro Chicago.

Si stanno facendo molte speculazioni sul rientro in campo di Kevin Garnett dopo l'infortunio al ginocchio, c'è chi dice che potrà  rientrare già  domenica contro Milwaukee, chi azzarda che non lo rivedremo in campo prima dei play-off, noi però rimaniamo alle parole di Doc Rivers dette dopo la partita contro Cleveland: "non prima della prossima domenica". Il giorno dopo però lo stesso Doc ha detto: "Kevin potrebbe stare fuori oltre la gara contro Milwaukee, potrebbe (rientrare) alla fine della settimana seguente, potrebbe essere San Antonio (20 marzo), oppure Memphis (21 marzo)". La decisione alla fine spetterà  all'ormai famoso Ed Lacerte, medico ufficiale della squadra, il quale ha però escluso un intervento chirurgico, cosa che avrebbe probabilmente fatto chiudere in anticipo la stagione al lungo biancoverde.

Non sembrava nulla di grave il leggero infortunio alla caviglia destra di Rajon Rondo durante la partita contro Cleveland della settimana scorsa, difatti era rientrato quella sera stessa sul parquet, ma a fine gara i medici hanno deciso di lasciarlo a riposo per qualche giorno al fine di evitare complicazioni. Fin da subito comunque si è visto che il suo infortunio non è apparso per nulla grave, ma è altresì evidente, testimoniato dal suo rientro contro Memphis, che il giocatore non è per nulla in forma, è però facile che possa recuperare in fretta la condizione fisica ottimale. Tra l'altro Doc Rivers si è meravigliato che Rondo sia stato ritenuto abile a rientrare in campo così presto.

C'era bisogno di un ulteriore infortunio? Probabilmente si visto che pure Glen Davis si è scavigliato durante la gara contro Orlando. Gli è stato messo un tutore alla caviglia destra per stabilizzarla ed evitare aggravamenti, e questo dimostra la maggiore gravità  rispetto a Rondo, il quale non ha avuto bisogno di un tutore. A giudicare da come è uscito dal campo, secondo noi potrebbe stare fuori un paio di settimane, Doc subito dopo l'infortunio è stato leggermente più ottimista ipotizzando il suo rientro entro 10 giorni, se tutto va bene potremo rivederlo alla fine di questa settimana.

Rimangono preoccupanti le notizie su Brian Scalabrine e le sue commozioni cerebrali. Le previsioni per un suo rientro rimangono ferme agli inizi di aprile.

Nessuna novità  per il pollice sinistro di Tony Allen, dopo l'intervento chirurgico il giocatore sta proseguendo con la riabilitazione dopo aver tolto il gesso ma la previsione per il suo rientro è stata anticipata da metà  ad inizio aprile.

Curiosità 

Complimenti a Paul Pierce che ha superato i 18245 punti di Robert Parish con la maglia Celtics ed ora è terzo per punti segnati di tutti i tempi della franchigia bostoniana. Ora davanti a lui ci sono solo Bird (21791) e l'inarrivabile Havliceck (26395).

Ray Allen è sempre stato bravo ai tiri liberi, ma quest'anno sta avendo una stagione strepitosa dalla linea della carità  con un'ottima percentuale che attualmente è pari al 95,4%. Ha già  il record dei Celtics riguardo la carriera con il 93%, l'unico sopra al 90%, ma per la singola stagione deve combattere contro il record di Bill Sharman il quale durante la stagione 1958-59 ne mise dentro 342 su un totale di 367 tentativi, ovvero il 93,2%. Il record NBA è detenuto da Calvin Murphy con un ottimo 95,8% realizzato durante la stagione 1980-81. Nonostante la percentuale strepitosa quest'anno non è nemmeno primo visto che Calderon ha un fantasmagorico 98,3%, sbagliando solo 2 tiri su 119 tentativi.

Glen Davis è stato espulso la settima scorsa contro Cleveland per un fallo in flagrante giudicato di tipo 2, ma poi, rivedendo le immagini, l'NBA ha deciso di commutarlo a tipo 1, quindi non passibile di espulsione, difatti anche noi ci siamo meravigliati della durezza del provvedimento.

Il migliore della settimana

Se c'è una settimana in cui la competizione per il riconoscimento settimanale non parte nemmeno, allora quella settimana è appena arrivata. Leon Powe batte, anzi annichilisce, ogni speranza degli altri giocatori non-PGA Tour (od almeno quelli che rimangono) di aggiudicarsi il premio. I suoi numeri parlano da soli: 12+7 contro i Magic partendo dalla panchina, 23+13 contro gli Heat e 30+11+5 stoppate contro i Grizzlies testimoniano un dominio che ha del miracoloso per un giocatore alto poco più di 2 metri.

Powe ha comunque beneficiato dell'assenza sia di Garnett che di Davis, permettendogli di entrare in quintetto base, ma ha anche dimostrato molta onestà  dichiarandosi ansioso di rivedere Garnett in campo riconoscendogli bravura e leadership all'interno della squadra ben sapendo che questo vorrà  dire per lui meno minuti e meno visibilità  nell'anno di scadenza del suo contratto.

Sarà  interessante vedere il suo rendimento quando le difese avversarie gli prenderanno le misure, ma nel frattempo bisogna far notare che, a parte le palle recuperate, tutti i suoi massimi in carriera sono stati ritoccati al rialzo od eguagliati nelle gare contro Miami e Memphis, di cui i più eclatanti sono i 30 punti, 10 tiri segnati e le 5 stoppate contro Memphis ed i 13 rimbalzi e 43 minuti giocati contro Miami.

Da segnalare Perkins che non ha giocato affatto male contro Orlando e Miami, dimostrando che riesce a sopperire alla mancanza di Garnett grazie al quale aveva molte opportunità  visto che la difesa è concentrata su KG, poi contro Memphis non è stato particolarmente brillante, cosa comprensibile per un giocatore che non possiede un talento immenso.

Classifica aggiornata:
10 Rondo
4 Perkins
3 Powe
2 House

I minuti del PGA Tour

Completamente diverso il minutaggio di Pierce ed Allen se prendiamo la suddivisione per singola gara: oltre i 40 minuti nelle prime due con un massimo di ben 45,6 contro Orlando e 40,5 contro Miami, per poi scendere a 31,8 contro Memphis. È molto evidente il tentativo di Doc Rivers d'impiegare i due solo quando serve per cercare di portare a casa la vittoria, mentre quando il loro impiego non è indispensabile preferisce tenerli fuori il più a lungo possibile facendo giocare le riserve, decisione ineccepibile, ma non sempre riesce a tenere basso il loro minutaggio.

Il tempo trascorso sul parquet dei singoli giocatori è praticamente uguale: 39,4 per Pierce e 39,2 per Allen, superiori alle rispettive medie stagionali che li portano a salire fino a 37,7 per Pierce e 36,5 per Allen.

Appuntamenti e classifiche

Ben quattro partite attendono i Celtics la prossima settimana:
domenica 15 marzo in trasferta a Milwaukee
martedì 17 marzo in trasferta contro Chicago
mercoledì 18 marzo in casa contro Miami
venerdì 20 marzo in trasferta contro San Antonio

La prossima settimana si può dividere in due parti, la prima comprende le gare contro Milwaukee e Chicago, la seconda le ultime due contro Miami e San Antonio. Il primo blocco di partite infatti comprende due squadre che hanno come maggior obiettivo quello di arrivare ottavi ai play-off nonostante il loro record leggermente negativo, a ranghi completi i Celtics non avrebbero troppi problemi a batterla, ma in queste condizioni è difficile ipotizzare due vittorie visto che, a parte il ritorno di Rondo, non sono previsti ulteriori rientri e teniamo anche conto che sono entrambe in trasferta.

Il secondo blocco di partite prevede che i Celtics incontrino Miami e San Antonio. Oltre ad essere di una caratura maggiore rispetto alle due squadre appena citate, i Celtics hanno pure dei conti in sospeso contro di loro, per San Antonio si può ricordare la bruciante sconfitta al Garden lo scorso 8 febbraio, per Miami invece lo smacco è stato più recente con la dolorosa sconfitta in Florida. Per allora forse Davis sarà  rientrato, più difficile vedere Garnett in campo, ma perlomeno Rondo sarà  riuscito a riprendere la forma fisica abbastanza scarsa per quello che ha fatto vedere contro Memphis.

La classifica risente delle sconfitte dei Celtics, i quali si sono avvicinati ad Orlando, con Cleveland ed i Lakers appaiati in vetta alle rispettive Conference e distanti 2,5 lunghezze. Finiti i sogni di gloria per i Celtics? Certamente no, il tempo per recuperare il primo posto c'è, ma riteniamo che sia più importante arrivare in forma ai play-off piuttosto che ricercare il ranking numero 1 obiettivamente difficile da raggiungere al momento.

A risentirci.

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