La grinta di Paul Pierce è stata determinante per la vittoria contro Cleveland
Dopo la deludente sconfitta contro i Pistons e l'incerta vittoria contro New Jersey, i Celtics dimostrano che sono ancora la squadra da battere demolendo le resistenze di Cleveland con un'ottima prova di squadra.
Risultati
Detroit Pistons @ Boston Celtics L 105-95
Boston Celtics @ New Jersey Nets W 115-111
Cleveland Cavaliers @ Boston Celtics W 94-105
Commento
Doveva essere la partita più importante, e così è stata tra Cleveland e Boston, con una sfida combattuta a viso aperto. Alla fine i Celtics sono risultati vincitori con una prova superlativa globale nonostante le assenze di Tony Allen, Scalabrine ma soprattutto di Kevin Garnett. Se poi consideriamo l'espulsione di Davis e lo scavigliamento di Rondo (che non dovrebbe creargli nessun problema sulla sua presenza in campo) possiamo capire l'eccezionalità della vittoria.
In precedenza la sconfitta contro Detroit è stata un po' amara, ma è difficile pensare che i Pistons si facessero sweeppare dai Celtics quando ancora sono una squadra di tutto rispetto, soprattutto quando manca Iverson; se contiamo anche che i Celtics non hanno preso nel giusto modo la partita, alla fine i Pistons hanno portato a casa l'incontro con merito.
Tra le due sfide citate si è insinuata la serata nel New Jersey, in cui i Celtics, forse occupati col pensiero alla successiva sfida al vertice contro Cleveland, hanno proseguito con l'atteggiamento avuto contro i Pistons e hanno giocato con poca attenzione. Per loro fortuna la caratura dei Nets attuali non è elevata ed il poco impegno profuso è tuttavia stato sufficiente per aggiungere una W al tabellino.
Il bilancio settimanale è quindi ed ancora una volta positivo, ma soprattutto i Cavs rimangono a stretto contatto con i Celtics: la sfida per la prima posizione continua, anche se nella scelta tra la prima posizione ed una squadra in perfetta forma ai play-off preferiamo di gran lunga la seconda opzione.
Dopo la gara contro Cleveland, Ray Allen ha espresso un parere sull'importanza del primo posto in stagione regolare: "penso che (il primo posto in stagione) sia stato importante per noi lo scorso anno, ora però abbiamo più esperienza nelle gare che contano e questo è importante". La nostra impressione è che Allen abbia voluto sdrammatizzare sulla voglia irrefrenabile di voler a tutti i costi arrivare primi, sembra quasi che abbia detto "è stato importante l'anno scorso, ma ora siamo più esperti e quindi possiamo farcela anche senza il fattore campo a favore".
Continua il lavoro d'integrazione dei due nuovi arrivati Marbury e Moore per cercare di fargli conoscere il più in fretta possibile i giochi dei Celtics. Coach Rivers prevede almeno tre settimane di lavoro per la loro integrazione.
"(Garnett) mi ha detto tutto sul gruppo di giocatori e quant'è divertente" ha riferito Stephon Marbury, e prosegue "tutti stanno cercando una sola cosa, vincere gare, vincere il campionato". Un'esperienza nuova per Marbury, abituato a giocare solo per i suoi numeri e non per far del bene alla propria squadra. Ha pure lodato il gran lavoro che viene fatto in allenamento sulla difesa, la qual cosa gli ha fatto esclamare "ecco perché hanno vinto il campionato lo scorso anno". Ora dovrà necessariamente modificare la sua indole e non è ancora noto se potrà riuscirci, per il momento ha ridotto il suo peso il quale attualmente è 90 chilogrammi, 5 in meno di quando giocava con i Knicks perché ora essendo oltre i 30 anni non riusciva più a fare le cose che gli venivano naturali quand'era più giovane, e di questo gli va dato atto. Il giocatore ha anche chiesto pazienza sulla sua condizione fisica che dovrebbe tornare normale fra una settimana.
Il problema per Marbury in effetti è che non ha ancora prodotto una buona gara, cosa che è invece successa a Mikki Moore contro Cleveland, il quale ha messo dentro il cesto tutte e tre i tentativi effettuati, di cui una schiacciata spettacolare con esitazione in volo. Il giocatore ha deciso di non essere timoroso e di privilegiare un atteggiamento molto propositivo anche a costo di commettere qualche errore di troppo.
Infortuni
Kevin Garnett, ha già ricominciato ad allenarsi dopo il problema al ginocchio, la sua riabilitazione prosegue e fra poco potremo rivederlo in campo. Ci sono poche possibilità per un suo rientro la settimana prossima e quasi sicuramente sarà pronto durante quella successiva.
Si aggravano le notizie su Brian Scalabrine il quale ha avuto per la terza volta una commozione cerebrale e quindi al momento è stato fermato a tempo indefinito per effettuare accertamenti approfonditi. La prima volta è successo lo scorso 25 gennaio durante la partita contro Dallas mentre difendeva contro Novitzki, la seconda volta in un allenamento due giorni fa dopo aver ricevuto un colpo da O'Bryant, mentre la terza questa settimana intervallati da un ulteriore problema cervicale al collo. Già l'anno scorso ha avuto problemi simili contro Atlanta e durante un'esibizione all'Highline Community College a Washington. "Non ne so abbastanza, ma so che bisogna esserne preoccupati" ha detto Doc Rivers, che crede comunque di poterlo riavere in tempo per i play-off. Indiscrezioni dicono che potrà rientrare entro un mese visto che la vista del giocatore in questi ultimi giorni è tornata normale.
Dopo aver tolto il gesso al pollice sinistro, Tony Allen sta proseguendo intensamente con la riabilitazione; nel suo caso Rivers non è altrettanto ottimista di riaverlo da metà aprile, ma c'è ancora qualche speranza.
Curiosità
Sono lontani i tempi in cui Pierce e Rivers non andavano molto d'accordo, in settimana il capitano ha detto che vorrebbe ritirarsi quando il Doc è ancora come allenatore dei Celtics, l'allenatore ha risposto "spero che stia qui ancora per tanto tempo, è più che un giocatore per me".
Dopo essere stato espulso contro Cleveland per un fallo duro, Glen Davis attende la decisione di domenica dell'NBA sulla sua presenza in campo contro Orlando, ma nel frattempo incassa la difesa di Pierce: "non penso che volesse far male, è solo il modo di giocare ed il ragazzo ha risposto. Questo è quello che abbiamo bisogno, che si sbuccino le ginocchia e che facciano la loro parte". Parole da capitano.
La notizia che probabilmente dalla prossima stagione i Celtics saranno affiliati alla nuova franchigia della D-League di stanza a Portland nel Maine e non nel lontano Stato di Utah è stata accolta in modo molto favorevole da tutti gli ambienti bostoniani per l'enorme beneficio di avere una franchigia di sviluppo molto vicino a casa. Si avrà infatti la possibilità di gestire meglio e verificare in modo più produttivo i progressi dei giovani che saranno dirottati nella D-League senza dover sopportare trasferimenti lunghi.
Avevamo accennato nei numeri precedenti ad un appello dei Celtics sui tecnici comminati a Kendrick Perkins, ebbene l'NBA ha deciso di ridurli da 11 a 9 riconoscendo le ragioni della franchigia bostoniana.
Sia Cleveland che Boston questa settimana hanno acquisito matematicamente la qualificazione ai play-off, non che ci fossero dubbi comunque, ma è emblematico il fatto che abbiano acquisito questa matematica certezza fin dai primi di marzo.
Il migliore della settimana
In alcune occasioni mancano candidati credibili per il riconoscimento settimanale, invece questa settimana le prestazioni dei giocatori non-PGA Tour sono state numerosi e credibili: Perkins, Powe, Davis e Rondo sono i giocatori presi in esame. Benché abbiano dato prova d'essere utili in campo, Davis e Rondo hanno offerto un po' meno dei primi due, quindi li accantoniamo. Perkins e Powe hanno dalla loro i numeri nella forma di una doppia doppia a testa contro i Nets (Perkins) ed i Cavs (Powe), ma approfondendo la settimana dei due giocatori ci è sembrato che Leon Powe abbia inciso leggermente di più del compagno di squadra, meritandosi quindi il riconoscimento settimanale.
Classifica aggiornata:
10 Rondo
4 Perkins
2 House
2 Powe
I minuti del PGA Tour
Con l'assenza di Garnett che generalmente giocava meno e con partite importanti e difficili appena disputate, le medie questa settimana sono molto alte, infatti contro Detroit e Cleveland si sono superati i 40 minuti d'impiego (rispettivamente 41,9 e 40,9) e solo contro New Jersey si è scesi ad un più tranquillo 35,5.
Le medie per giocatore rispecchiano questo forte utilizzo, ma si può capire che Paul Pierce è rimasto in campo per molto tempo vedendo che la sua media è stata di ben 43,4 minuti, mentre Allen ha avuto un ben più modesto 35,4. Per il momento il minutaggio non è un problema, ma se dovesse continuare con questo ritmo c'è il rischio di ritrovare Pierce stremato ai play-off, vedremo se Doc Rivers adotterà gli opportuni accorgimenti.
Le medie stagionali di Pierce non si modificano molto perché ormai le partite giocate sono parecchie, ma si sta avvicinando ai 38 minuti di media, soglia alla quale mancano solo 4 decimi mentre Allen rimane distante a 36,4 minuti.
Appuntamenti e classifiche
Ancora 3 partite per i Celtics durante la prossima ottava:
domenica 8 marzo in casa contro Orlando
mercoledì 11 marzo in trasferta contro Miami
venerdì 13 marzo in casa contro Memphis
Dopo al sfida contro Cleveland un'altra partita ostica attende i Celtics, questa volta contro Orlando. Sarà importante per i Celtics vincere e convincere per tenere a distanza i Magic. Successivamente andranno in Florida per incontrare una Miami in lotta feroce per un posto ai play-off mentre la settimana termina a Boston per incontrare una delle quattro squadre derelitte dell'ovest.
Le prime due sono sicuramente da prendere con le molle visto che entrambe le formazioni avversarie hanno bisogno della vittoria mentre è facile che Memphis arrivi a Boston già con l'idea di aver perso in partenza. Per i Celtics invece è imperativo concludere la settimana positivamente per mantenere alto il ritmo e non perdere contatto soprattutto con Cleveland.
La vittoria di Boston contro Cleveland riduce il distacco dei secondi sui primi ad una sola sconfitta di distanza mentre Boston ha una vittoria in più, non molla Orlando a due sconfitte da Boston mentre ad ovest i Lakers hanno una sconfitta in meno di Cleveland: tutto deve ancora essere deciso.
É fuori di dubbio che quest'anno la battaglia per la conquista della prima posizione ad est è senza esclusione di colpi e non ci sono possibilità per le prime di riposarsi pena acquisire distacchi difficilmente colmabili, questa situazione prima o poi rischierà d'influire negativamente sui risultati delle quattro franchigie, cosa che è già iniziata portando le squadre dal 90% all'80% fino al 73% di Orlando, ma potrebbero arrivare sorprese ben maggiori, come un crollo di una delle squadre nel finale di stagione oppure la sconfitta al primo turno di play-off, oppure non succederà nulla di tutto questo, ma la prima ipotesi non è del tutto da scartare. Dice House: "ogni gara è importante, non devi cerchiare una (partita) e mettere più enfasi in una piuttosto che in un'altra, ogni gara è importante". Se si perde di vista le gare importanti da quelle meno non c'è il rischio che questo possa accadere anche ai play-off?
A risentirci.