Affari da deadline

Olli Jokinen muove il puck per i Flames: unico grande colpo di mercato della deadline.

Prima o poi, su queste pagine o su altre, leggerete editoriali strappalacrime su Lebron costretto a racimolare un contrattino NBA che vale la metà  dell'attuale oppure su Adrian Peterson costretto a ritirarsi anzitempo perchè nessuna franchigia NFL vorrà  più firmare un veterano alle cifre pretese dal giocatore. E magari quel giorno tornerete a rileggere queste righe, su una deadline NHL che era stata un segnale della crisi che impotente si stagliava sullo sport professionistico americano.

In realtà , tale recessione si è sentita in un modo meno pesante del previsto, qualche colpo è andato a segno, ma si è notato, ad Est come ad Ovest, una certa riluttanza a lasciare delle scelte al draft (investimenti a costo zero) per accaparrarsi il campione che può fare la differenza tra dei playoff anonimi e la conquista della coppa più preziosa. Tant'è che, a pochissime ore dalla fine del mercato, praticamente non si era mosso nessuno, eccezion fatta per la importante acquisizione da parte dei Canadiens di Mathieu Schneider dai Thrashers.

Insomma, abbiamo corso il rischio di non parlare proprio di nulla in questo articolo, invece, di seguito, siamo pronti ad elencare la ventina di transazioni depositate in lega pochi istanti prima della chiusura della finestra. Parleremo, per ogni conference, dei buyers, cioè le squadre che hanno comprato. Nell'epilogo, sarà  chiaro lo schema degli scambi.

Eastern Conference

La prima squadra ad Est, i Boston Bruins, evidentemente non si sentiva abbastanza competitiva per puntare alla Stanley Cup contro le due corazzate ad Ovest (Detroit e San Jose), quindi ha dovuto puntellare la rosa con acquisizioni sicure di veterani. Da Tampa arriva Mark Recchi e da Anaheim Steve Montador. Recchi, 41enne, visse lo stesso scambio anni addietro, quando atterrato a Raleigh si ritrovò la Stanley Cup per le mani poco tempo dopo, mentre Montador arriva dal miglior periodo della sua carriera, con un Plus/Minus di 14 che ridicolizza le passate esperienze porfessionali tra Florida e Calgary. Servirà  nella seconda o terza coppia difensiva, diminuendo ancora di più le possiiblità  degli avversari di segnare a Thomas.

Ovvio che bisogna separarsi di qualcosa. Per Recchi (ricordiamolo, 41 anni!) i Tampa Bay Lightning hanno ottenuto due grossi prospetti come Matt Lashoff e Martins Karsums. Muovendosi come Phoenix nella Ovest che vedremo tra poco, Koules ha liberato un bel po' di salary cup, destinando a Toronto Olaf Kolzig ed altri due giocatori e recuperando una scelta al draft da Florida.

Gli Hurricanes, ancora in lotta per i playoff, riportano in Carolina Erik Cole già  campione con loro, nell'unico scambio a tre vie del mercato con Los Angeles ed Edmonton. Ottawa, invece, fuori da ogni discorso di eccellenza, ha pensato il futuro, riservandosi le prestazioni di Pascal LeClaire, goalie di sicuro talento troppo spesso oscurato dagli infortuni. E non bisogna sottovalutrae anche le mosse di Philadelphia, che aumenta la profondità  della difesa con un Kyle McLaren reduce da un periodo buio in AHL e ringiovanisce l'attacco con l'arrivo di Daniel Carcillo, una delle migliori speranze di Phoenix; scambio reso possibile dalle non eccelse prestazioni di quest'ultimo, che l'hanno fatto diventare la pietra di scambio per arrivare ad Upshall, che lascia la Pennsylvania.

I vice campioni dei Penguins stanno avendo sempre più difficoltà  a rientrare nei discorsi di postseason, dando così molte speranze a chi vuole rubar loro il titolo di campione a Est. Servivano rinforzi, e sono arrivati. Gli Islanders, nel loro tentativo di avere un draft faraonico in questo 2009, mandano a Pittsburgh Bill Guerin, ala destra, veterano con già  una Stanley Cup vinta, in cambio di un pick condizionale. Guerin darà  sicurezza ad una squadra che necessita totalmente di continuità  per accedere ai playoff dove, si sa, può accadere tutto, specialmente hai Crosby e Malkin sul ghiaccio.

Parlando di playoff, i Chicago Blackhawks possono puntare a dire la loro anche grazie a questa deadline, parentesi in cui si sono assicurati le prestazioni di Sami Pahlsson, centro di 31 anni vincitore da protagonista con Anaheim della coppa due anni fa. A questo si aggiunge una scelta al draft, per una trade che potrebbe essere la "steal of the deadline".

Da notare le politiche al risparmio di Buffalo ed Atlanta, in una Eastern Conference che è stata più movimentata della Western.

Western Conference

Olli Jokinen farà  i playoff. L'evento avverrà  tra un paio di mesi quando il finnico indosserà  la maglia rossa dei Calgary Flames, che lo hanno prelevato dei Coyotes mercoledi. Ottiene così quello che vuole, giocare in postseason dopo molte stagioni buone a Florida che hanno però avuto il difetto di non farlo allineare per nemmeno un faceoff quando veramente contava.
I Flames sono facilmente in testa alle preferenze dei fan NHL che valutano, in un sondaggio sul sito ufficiale della lega, quale sia la squadra che trarrà  più vantaggio dalle ultime trade. Al Saddledome arriva anche il difensore Jordan Leopold, ed entrambi sono già  andati a segno la scorsa notte. Che si ritorni alle finali per la Stanley Cup?

Non sarà  facile, perchè a muoversi in modo intelligente sono stai anche i capilista Sharks. Hanno aggiunto alla migliore squadra ad Ovest il difensore Kent Huskins e l'attaccante Travis Moen, dando profondità  ed esperienza al roster. Entrambi hanno vinto la coppa con Anaheim due anni fa, e questo non può che essere di buon auspicio per un team che è sempre stato lontano dal salto di qualità  da postseason che gli avrebbe permesso di imporsi negli anni scorsi.

Parlando di Ducks, il loro management ha dato vita ad una grossa sevndita. In entrata, il giocatore più notevole è James Wisnieski, uno dei giovani leoni della bella realtà  di Chicago, purtroppo scivolato nella considerazione dei media in questa stagione dopo un ottimo 2007/2008. La situazione in California è talmente concitata, con Pronger e Niedermayer palesemente in uscita durante l'estate, che la scelta di essere un seller anche in questa deadline potrebbe semplicemente voler dire "rifondazione".

Ultima squadra che si è mossa in modo notevole ad Ovest è Phoenix: i Coyotes, responsabile dell'allontanamento di Jokinen, hanno chiesto ed ottenuto molto dalle loro cessioni. Innanzitutto, una prima ed una seconda scelta. In secondo luogo, tre contratti Restricted Free Agent alla fine della stagione in corso. Ciò vuol dire poter rifirmare tre buoni elementi come Nigel Dawes, Peter Prucha e Scottie Upshall la prossima estate. Questa tattica societaria è semplicemente la migliore per una squadra che quest'anno, nonostante la spinta dell'arrivo di Jokinen, non ha reso come sperato e si ritrova a combattere in fondo alla classifica, con la fretta di dover costruire per l'ennesima volta una squadra vincente dal nulla.

Altra buona acquisizione è quella dei Columbus Blue Jackets che portano in Ohio Antoine Vermette, centro, e liberano spazio salariale grazie alla trade con Ottawa che abbiamo visto nella Eastern Conference.
Edmonton, invece, spera di avere buone chance di rimanere in lizza portando in Canada Patrick O'Sullivan, il giocatore di peso che andavano cercando in un roster dotato di ottimi giocatori ma di poca fisicità . Inoltre, da Buffalo atterra anche Ales Kotalik, e chissà  che non possa rendere di più rispetto a quanto fatto nello stato di New York in questa stagione.
I Detroit Red Wings sono stati totalmente fermi ed anche Nashville, Vancouver, Minnesota e Dallas, che però aveva aggiunto al roster Steve Begin nelle settimane passate; giocatore fisico, Begin può dare molto alla terza o quarta linea degli Stars.

Spesso la trade deadline è il vero spartiacque della stagione. Chi esce ben rinforzato dalla finestra di scambio può diventare il favorito per la vittoria finale. Successe in modo evidente con Tampa Bay nell'anno della loro unica affermazione: l'arrivo di Sydor in difesa garantì un PowerPlay solido ad una squadra con già  tante armi a disposizione ed il miglior record di tutta la NHL.
Quest'anno i movimenti sono stati limitati, e le ragioni, oltre alla crisi, sono da ricercare nella generale struttura e disposizione di talento nella lega. Sia ad Est che ad Ovest, c'è un grosso numero di squadre che possono giungere ai playoff. Questo determina una sorta di immobilità , come testimoniato dai casi di Jay Bouwmeester ed altri, dove la squadra che dispone di questi campioni non vuole scaricarli, puntando alla postseason.
Abbiamo visto come i tempi stiano cambiando anche nel mondo dell'hockey, dove il salary cap non garantisce alle squadre di evitare di sprecare denaro cercando, in modo confusionario, di imporsi.

L'unica realtà  che ha subito un grosso miglioramento sembra solamente Calgary. Nomi che si facevano dall'inizio della stagione come quello di Kovalchuk, sono rimasti dove erano. In realtà  le forze in campo non hanno subito grossi sprint, ma gli sviluppi di questa fine di regular season potrebbe comunque essere interessanti.

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