Brook Lopez, il migliore di febbraio!
Il mese di febbraio è solitamente uno dei più difficili per i giocatori al primo anno, abituati a concludere la stagione a marzo nella Ncaa; nella Nba, invece, il secondo mese dell'anno concede l'unica pausa stagionale, ovvero l'All-Star Weekend, ma costringe anche le squadre che vogliono lottare per i playoff a cambiare marcia, e così devono cercare di fare anche i loro rookie.
Tra i migliori sempre i soliti noti, la maggior parte dei quali ha disputato anche il Rookie Game il venerdì dell'All-Star Weekend, Brook Lopez dei Nets quello che ha fatto registrare le migliori prestazioni seguito da Westbrook e Love, Joe Alexander, Fernandez e Gallinari quelli che hanno avuto meno spazio e minore impatto.
Derrick Rose: rimane il candidato principale alla vittoria del premio di miglior rookie dell'anno, le sue cifre ormai sono costanti, e i Bulls sono sempre più la sua squadra: anche a febbraio per Rose sono arrivati 15.8 punti, 4 rimbalzi e 6.2 assist, tutte nella media stagionale, inoltre il giovane ha vinto anche lo Skills Challenge (una delle discipline che fa da contorno all'All-Star Saturday) dimostrando una naturalezza impressionante nel controllo di palla.
La trade che ha portato ai Bulls Salmons e Brad Miller da Sacramento, poi, dovrebbe aumentare la pericolosità offensiva della squadra di Del Negro, che ora punta decisamente almeno all'ottavo posto nella Eastern Conference.
O.J. Mayo: è il secondo e unico avversario di Rose per il premio di Rookie Of the Year, giocando in una squadra assai perdente come Memphis i suoi pregi e i suoi difetti vengono amplificati: quindi si vede la sua facilità nel trovare il canestro (19.7 punti a febbraio), l'abilità nel prendere rimbalzi nonostante sia una guardia (4.8), o quella di intercettare i passaggi e rubare la palla (1.2 in questo mese), ma anche la sua tendenza a tenere troppo la palla in mano coinvolgendo poco i compagni (3.6 assist) e togliendo di fatto ritmo agli altri. Rimane, ad ogni modo, un giocatore perfetto per la NBA.
Marc Gasol: il compagno di squadra di Mayo sta continuando a mostrare sensibili miglioramenti, l'adattamento ai ritmi Nba per un giocatore europeo, si sa, non sono mai troppo facili vista la mole di partite giocate e i chilometri percorsi tra una trasferta e l'altra; in stagione l'ex Barcelona ha medie pari a 10.9 punti segnati, 7.3 rimbalzi e 1 stoppata.
Brook Lopez: ha avuto un inizio difficile, come gran parte dei suoi compagni di draft, ai Nets trovava non molto spazio e i palloni giocabili erano pochi, e lui difficilmente riusciva a farsi trovare; con il passare dei mesi, però, i compagni hanno iniziato a fidarsi di lui e il suo impatto è stato molto più imponente, a febbraio si è rivelato come il miglior rookie cifre alla mano, con 15.9 punti, 8.5 rimbalzi, 1.6 assist e 1.7 stoppate in meno di 30 minuti di utilizzo.
Kevin Love: anche per lui vale lo stesso discorso di Lopez, all'inizio grandissime difficoltà e subito erano piovute critiche su McHale per lo scambio post-draft che aveva riguardato oltre a lui anche Miller e Mayo, ora, invece, con l'inizio dell'anno nuovo, Love ha trovato più spazio e quindi maggiore continuità e sicurezza, e l'infortunio occorso a Al Jefferson (stagione finita per lui) gli ha permesso anche di entrare stabilmente nel quintetto base. A febbraio ha viaggiato in doppia-doppia di media con 12.2 punti e 10 rimbalzi, unico tra i rookie.
Russell Westbrook: per minuti giocati e assist è stato il secondo a febbraio (rispettivamente 36.6 e 5.9), per punti invece il primo con 20.6; i 6.1 rimbalzi lo fanno essere il migliore tra le guardie e uno dei migliori in generale tenendo conto anche dei lunghi, a queste cifre si aggiunge anche 1.2 rubate. Oklahoma City sta ricostruendo, e la prossima stagione punta decisamente ai playoff, sfruttando la crescita continua di Durant, Jeff Green e ovviamente anche Russell Westbrook.
Tra gli altri rookie che stanno cercando di mettersi in mostra, ci sono: Eric Gordon, che ha ottenuto un posto nel quintetto dei derelitti Clippers e sta rispondendo con ottimi numeri (18.7 punti a febbraio); Mario Chalmers, sempre più una pedina insostituibile nella scacchiera tattica di coach Spoelstra a Miami; Jason Thompson, che nel gulag di Sacramento è entrato in quintetto dopo tutte le cessioni dell'ultimo giorno di trade; Ryan Anderson, che con i Nets ha acquisito minuti (25) segnando 9.2 punti e prendendo 6.3 rimbalzi.
Chi invece è sceso in questo secondo mese dell'anno sono il nostro Gallinari, che D'Antoni sta usando sempre più col contagocce (non si sa se per scelta tecnica o per alcuni problemi alla schiena del Gallo); Joe Alexander, relegato nella cuccia di coach Skiles (7.8 minuti di media per lui); Rudy Fernandez che sta pagando un po' di fatica e di concorrenza a Portland, ed è sceso un po' di rendimento e impatto, rimanendo comunque un giocatore necessario per McMillan; Brandon Rush che nonostante i minuti giocati viste le numerose assenze a Indiana, non riesce a ritrovare la buona vena di inizio stagione.
Superata la boa di metà stagione, il personale power ranking dei favoriti del premio di Rookie of the Year è:
1- Derrick Rose
2- OJ Mayo
3- Russell Westbrook
4- Eric Gordon
5- Marc Gasol
6- Brook Lopez
7- Rudy Fernandez
8- Kevin Love
9- Michael Beasley
10- Mario Chalmers