Finalmente Mago

Bargnani con una nuova grinta

Il Mago è tornato.
Un ritorno sorprendente che pare abbia trovato una buona continuità  di risultati, ma soprattutto la fiducia di tutti. Anche di coach Triano che, dopo tutta una serie di esperimenti, peraltro legittimi (ma spesso deleteri), sembra aver trovato la chiave giusta per sfruttare al meglio il talento di Bargnani. 


La cura Triano pareva non aver sortito gli effetti sperati e generato ulteriore confusione sul ruolo del Mago. A livello di squadra il coach canadese ha portato dei miglioramenti evidenti in difesa, ma in fatto di risultati le cose non sono affatto migliorate, anzi. 


Triano si è concentrato su alcuni aspetti negativi di Toronto come il contropiede e appunto la difesa, due particolari del gioco fermamente connessi tra loro. Il contropiede, che è l'attacco più redditizio, nasce infatti da una grande difesa. 


Il problema principale dei Raptors in questa stagione è stato soprattutto il roster costruito male, con limiti palesi e pieno di equivoci che nemmeno il cambio di allenatore è riuscito a risolvere. 
Andrea è sembrato spesso avulso dagli schemi e ha faticato in una posizione di campo non sua. Il ruolo a lui più congeniale per caratteristiche fisiche e tecniche è occupato in pianta stabile da Chris Bosh e per dargli più spazio si è scelto di promuoverlo in quintetto come ala piccola.

A inizio campionato, con in panchina Sam Mitchell (17 partite di regular season), molti hanno pensato che per Andrea fosse giunto il momento di cambiare aria e trovare una squadra in grado di dargli maggiore spazio e fiducia.

In una situazione del genere rischiava seriamente di perdere ancora tempo prezioso e arenarsi in una terra di nessuno, chiudersi a riccio. Anche perché Andrea è un introverso e riflette prima di agire, è riservato, preferisce siano i fatti a parlare per lui.

A novembre c’è stata però la partita coi Nets dei 29 punti, ma è un risultato amaro.
“Sono così arrabbiato per la sconfitta che non so cosa dire. L' avevamo già  vinta, abbiamo commesso solo un paio di stupidi errori.”

E’ comunque un segnale importante. Oltre a superare il proprio record di punti (28 contro i Lakers il 1° febbraio 2008), per la prima volta nella Nba realizza oltre 20 per due partite di fila (25 contro Miami il mercoledì prima), in controtendenza rispetto alle “montagne russe” che sembrano caratterizzarne la stagione.

La svolta (o metamorfosi?) del Mago è avvenuta probabilmente nella partita con i Sacramento Kings del 27 Dicembre (14 punti in 22 minuti). 
C'è chi pensa che sia miracolosamente avvenuta quando ha deciso di smettere di radersi e si è lasciato crescere una barba da trasandato in amore.

Ma anche chi opta per una reazione emotiva a seguito di una sfuriata di Maurizio Gherardini che in un passo significativo dell'intervista concessa al sito della Legabasket sosteneva, infatti, che “non è colpa di Triano se gioca male, spesso gli è stato vicino in passato quando era assistente di Mitchell. Andrea in questo periodo è esitante e non cambia espressione. Il problema è che media e pubblico iniziano a dubitare. Eppure in estate ha lavorato bene, s'è preparato fisicamente, ha messo 6-7 chili di muscoli. Ha poi giocato partite importanti, come quella dei 29 punti. A volte noto che non ha pazienza, vuole aggredire la partita e con il tiro. Se sbaglia i primi due tutto diventa più difficile. Forse soffre pure il cambio di ruoli. Ma essere versatile dovrebbe rappresentare un vantaggio…”

Sembra quasi che da quel giorno il Mago abbia improvvisamente preso coscienza nei propri mezzi, si sia finalmente reso conto del proprio potenziale e in qualche modo sia maturato nelle proprie convinzioni.


Il giorno dopo (28 Dicembre) nella partita con i Blazers realizza 13 punti in 21', 5/12 dal campo con il 75% da tre punti nonostante la sconfitta (102-89) rimediata dai Raptors, ma si prende diverse iniziative facendosi notare per l'aggressività  e la mentalità  che mette in campo. E' decisamente più grintoso e viene più cercato dai compagni.

Il 15 gennaio una grandissima prova di Andrea Bargnani culmina con il suo nuovo career high di 31 punti, ma non basta a Toronto per superare i Bulls, che vincono all’Air Canada Centre grazie a un Derrick Rose inarrestabile protagonista nell’ultimo quarto.

Il Mago continua a produrre cifre impressionanti da quando ha sostituito O’Neal nel quintetto di Jay Triano. La sconfitta non toglie nulla alla grande partita di Bargnani, davvero impressionante in attacco con 10/14 in azione e 9/10 ai liberi, ma bisogna anche sottolineare i 10 rimbalzi (tre offensivi) e nemmeno un fallo commesso. Coach Triano fatica addirittura a concedergli qualche minuto di riposo, tanto è importante per Toronto la presenza in campo di Bargnani, il migliore in assoluto tra tutti i Raptors in entrambi i lati del campo.

Il 5 Febbraio si registra un altro brutto colpo per i Toronto Raptors che perdono Chris Bosh per infortunio. Per fortuna si è trattato di una distorsione al ginocchio che ha richiesto poco più di due settimane di stop. Anche questo episodio ha ulteriormente responsabilizzato Bargnani.

Un'altra partita chiave è il successo casalingo sui San Antonio Spurs (12 Febbraio) al termine di un match tirato in cui l’ex Benetton risulta il miglior realizzatore della franchigia canadese con 23 punti (e 8 rimbalzi). Il cestista romano è stato decisivo nell’ultimo periodo, quando ha infilato 9 punti di fila.

Un'altra puntata chiave del mutamento di Andrea Bargnani in casa Raptors è recente.
Il 13 febbraio 2009 i Toronto Raptors trasferiscono a Miami il centro Jermaine O'Neal e l'ala Jamario Moon in cambio di Shawn Marion, ala, e il play Marcus Banks. Una trade che sulla carta è ideale per entrambe le squadre e libera ulteriore spazio per Andrea.


Marion esordisce in sordina con la maglia dei Raptors in una partita difficile contro i Cavs, ma la sua presenza si avverte da subito in campo.


Il 22 febbraio, a meno di 48 ore dalla prima sfida stagionale tra Bargnani e Gallinari, i due azzurri si ritrovano a campo invertito per la seconda di quattro gare tra Raptors e Knicks.

La cura Shawn Marion sta facendo bene a Toronto e al nostro alfiere. Il Mago gioca un’ottima partita con 28 punti, 10 rimbalzi e 3 stoppate, contribuendo in maniera determinante al successo dei Raptors.

L’importanza di Marion si nota nel suo eccellente lavoro a rimbalzo, nelle stoppate sempre opportune e nell’energia positiva che riesce a trasmettere. Anche Bargnani sembra rivitalizzato dalla nuova disposizione in campo e finalmente sta giocando da prima scelta assoluta. Corre, fa assist, dimostra un grande cuore e un'applicazione difensiva notevole, riuscendo quasi sempre a porsi tra il suo uomo e il canestro e forzando l’avversario di turno a passare la palla.

Il 25 febbraio ancora una grande prestazione per Andrea Bargnani (26 punti con 10/15) e Toronto supera Minnesota 118-110.

Tirando le somme.

Con l’arrivo di Marion e la partenza di O’Neal sono stati cancellati diversi dubbi.
Il Mago ora ha finalmente delle certezze ed è considerato un giocatore importante, parte in quintetto base e gioca (era ora) con continuità . Soprattutto è cosciente che la società  ha puntato su di lui e questo, si sa, conta veramente.

Arrivati a questo punto è molto difficile che Toronto vada ai playoffs, ma, da qui alla fine della regular season, possono già  cominciare a costruire qualcosa in vista della stagione ventura.

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