Un grande Troy Murphy, una delle note liete di questa stagione
Non è andata male la seconda metà di febbraio per i Pacers con 4 vittorie e 3 sconfitte, ma il record rimane ampiamente negativo con 11 gare sotto quota 50% (25-36) e viene accentuato con la notizia che Mike Dunleavy non tornerà più in campo per questa stagione e che Danny Granger starà fuori ancora per un po' di tempo.
Senza i suoi due migliori giocatori Indiana probabilmente ha perso le ultime speranze di agguantare l'ultimo posto dei playoffs, era difficile prima e lo è ancor di più adesso.
La stagione 2008/2009 per Dunleavy è durata appena 17 gare, neanche due mesi visto che il suo debutto è datato 7 gennaio. In questo arco di tempo i Pacers avevano fatto vedere qualche progresso rispetto a prima anche grazie ai 15 punti di media portati dall'ex Warrior.
“Sono veramente dispiaciuto” – ha detto il giocatore – “Ancor di più sono dispiaciuto per tutta la squadra e i tifosi“. Durante la pausa per l'All-Star Game era andato da uno specialista in Messico per curare il ginocchio, ma è stato inutile anche questa disperata mossa. Arrivederci all'anno prossimo per Dunleavy.
Delle condizioni fisiche precarie invece di Granger si sapeva ormai da qualche settimana e visto che nonostante ciò continuasse a giocare si poteva anche immaginare uno stop, prima o poi. Si è parlato di circa tre settimane di stop, una è già passata.
“E' la prima volta da quando gioco in NBA che devo rimanere fuori per un lungo periodo di tempo” – ha detto Granger – “Pensavo potesse accadere prima o poi, il piede mi fa male ma sono sereno perché non è una cosa seria“.
Nel frattempo è anche passata la deadline, l'ultimo giorno disponibile per scambiare giocatori. Per i Pacers non è successo nulla nonostante ci fosse da risolvere la questione Jamaal Tinsley e ci fossero voci di una possibile cessione di una bandiera di questa franchigia: Jeff Foster.
Pare che due squadre volessero seriamente prendere Tinsley. “E' frustrante” – ha detto Bird – “Abbiamo provato fino all'ultimo a fare qualcosa“.
Per quanto riguarda Foster si era fatta avanti con insistenza Denver, ma alla fine Bird non ha ceduto e ha deciso di tenere un giocatore che gioca nei Pacers da 10 anni e che si è sempre distinto per professionalità e attaccamento alla maglia.
“Amo Indiana e amo i Pacers. Sono contento di essere ancora qui. Non avrei firmato l'estensione contrattuale prima dell'inizio di stagione se se non volessi finire qui la mia carriera“. Le parole di Foster.
Ma tornando alla situazione della squadra, chiaramente questi infortuni importanti penalizzano la squadra seppur paradossalmente in questa stagione senza Granger e Dunleavy i Pacers abbiano collezionato 5 vittorie e 3 sconfitte.
“Con gli infortuni di Mike e Danny sarà dura, non ci sono dubbi riguardo questo” – ha dichiarato Larry Bird – “Abbiamo però dei giovani che avranno più spazio, penso a Josh McRoberts ad esempio. Spero che questi ragazzi possano crescere“.
Una situazione che favorisce quei giocatori che magari da ora avranno più opportunità di mettersi in mostra, due di questi sono sicuramente Marquis Daniels e soprattutto Jarrett Jack.
Daniels potrà continuare a giocare sulla falsa riga di come stava facendo prima del rientro di Dunleavy e prima che qualche problema fisico bloccasse anche lui, mentre Jack sta facendo le veci di un vero e proprio realizzatore, quello che coach O'Brien gli ha chiesto.
"Sapevo fosse una combo guard che sapesse segnare e tirare da 3 punti, ma non puoi mai conoscere bene un giocatore se prima non hai avuto la possibilità di allenarlo" – ha detto O'Brien su Jack – "Non so dove saremmo senza Jarrett, ma lui con i suoi punti ci ha sicuramente dato una grossa mano". Fra l'altro i Pacers sono 23-17 quando Jack va in doppia cifra.
Ma è una situazione che dovrà favorire anche il rookie Brandon Rush che sta vivendo una stagione sottotono rispetto alle aspettative e nella quale sta trovando non pochi problemi con le sue percentuali al tiro.
Ciò che si è notato delle giocate di Rush è l'incapacità di concluderle al meglio dopo aver fatto tutto bene. “Si demoralizza quando sbaglia una serie di tiri” – ha detto di lui Travis Diener – “Se devi prendere 10 tiri e sbagli i primi 2, ha comunque altre 8 opportunità . Una volta che avrà trovato fiducia nel suo tiri diventerà grande, ma fino ad allora continuerà a litigare col canestro“.
Maggiore di fiducia nei propri mezzi è la ricetta per Rush anche se ci stupisce un pò di questo problema visto che il Rush dell'anno scorso aveva portato Kansas al titolo nazionale mostrando personalità ed esperienza. In molti avrebbero scommesso su un facile adattamento al mondo NBA.
“Brandon ci porta atletismo di cui abbiamo bisogno. Deve essere aggressivo, cercare il tiro, la penetrazione, fare delle buone giocare” – ha detto O'Brien che all'idea della lega di sviluppo non ha mai pensato nonostante ci fossero fonti che ne avevano parlato – “E' certamente capace di farlo, ma deve trovare la giusta tranquillità “.
Il rientro dall'All-Star Weekend per i Pacers era cominciato con una bella vittoria casalinga sui Sixers per 100-91 in cui finalmente si ritrovava la difesa che costringeva gli avversari ad un 38,5% dal campo. “La difesa è la chiave per noi” – diceva T.J. Ford – “Sappiamo di poter segnare tanto contro chiunque in questa lega ma dobbiamo continuare a fare quelle piccole cosa in difesa“.
Il giorno dopo però Indiana cadeva a Charlotte 103-94 perdendo Granger e avendo la strana coppia Jack-Murphy (18 punti a testa) come asse portante della squadra.
“Non abbiamo avuto abbastanza armi a disposizione” – dichiarava coach O'Brien a fine partita – “Chiaramente abbiamo perso Danny e ci siamo persi, non abbiamo realizzato con continuità avendo avuto anche buoni tiri“.
A Minnesota invece si tornava alla vittoria 105-112 interrompendo una striscia nera di 10 sconfitte consecutive in trasferta. Daniels si ergeva da protagonista approfittando dell'assenza di Granger e segnava 24 punti. “Mi sono sentito responsabilizzato ma tutti hanno giocato una grande partita“. Diceva il giocatore.
Una vittoria confermata anche dalla buona prova offerta in casa contro i Bulls per 98-91 quando i Pacers erano determinati, aggressivi e combattivi, forse trascinati dalla rabbia di assenze fondamentali.
Ford e Murphy guidavano i Pacers segnando 14 dei 16 punti finali della squadra, ma era soprattutto il lungo ex Warrior che giocava alla grande segnando 27 punti e prendendo 14 rimbalzi. “Troy sta giocando alla grande” – diceva coach O'Brien – “Non dico stia giocando al meglio della sua carriera, ma le sue prestazioni sono veramente consistenti, in difesa è solido ed è un grande tiratore. Avere un 6-10 che può tirare in questo modo per noi è un grande vantaggio“.
C'era rammarico invece per la sconfitta 123-119 al Madison Square Garden di New York quando sul 119-119 i Pacers regalavano il pallone per un facile contropiede di Robinson con 26 secondi da giocare.
Il duetto Jack-Daniels (non il famoso whiskey…) guidava Indiana con rispettivamente 33 e 28 punti, mentre Murphy con un'altra grande prestazione da 19 punti e ben 21 rimbalzi confermava ancora una volta di vivere una grande stagione a livello personale.
Non giocando benissimo i Pacers vincevano nella successiva partita in casa contro Memphis 104-99, perché perdevano 5 palloni e sbagliavano 3 tiri liberi negli ultimi 5 minuti di gioco, ma nel complesso avevano buone risposte specialmente da Ford e Jack con 20 punti a testa.
“Abbiamo voluto questa vittoria” – diceva O'Brien – “Abbiamo fatto delle cose buone in difesa negli istanti decisivi ma certamente abbiamo buttato via il pallone troppo volte specialmente nell'ultimo quarto. Siamo stati bravi a sopperire a questa cosa però“.
Di misura e di onore era la sconfitta a Boston 104-99 quando i Pacers si arrendevano contro la prima squadra nella lega di un grande Ray Allen da 30 punti.
Tre trasferte e due partite in casa aspettano ora i Pacers, tutte contro squadre della Western Conference. Alla Conseco Fieldhouse arriveranno Denver e Utah, mentre fra queste due gare si andrà in casa dei Kings, dei Blazers e dei Clippers.