Sarà dura per Paul Pierce ed i Celtics continuare a vincere con questo ritmo senza Garnett
Due vittorie contro New Orleans e Dallas e due sconfitte contro San Antonio e Utah porta il bilancio settimanale in parità , si poteva fare meglio, ma ora con Garnett fuori per 2-3 settimane la strada si fa in salita.
Risultati
San Antonio Spurs @ Boston Celtics L 105-99
Boston Celtics @ New Orleans Hornets W 89-77
Boston Celtics @ Dallas Mavericks W 99-92
Boston Celtics @ Utah Jazz L 85-90
Commento
Con una stagione dove ci sono state molte settimane positive ed alcune pure negative con strisce annesse, questa è la prima settimana in cui i Celtics la chiudono in pareggio.
Le due sconfitte e le due vittorie sono state molto simili. Le prime sono arrivate agli ultimi minuti di cui buona parte della colpa è da attribuirsi ai Celtics, un po' per disattenzione (San Antonio) ed un po' per l'infortunio a Garnett che li ha privati della spinta necessaria per vincere la gara (Utah). "Non abbiamo eseguito bene i giochi in campo" ha detto Rondo dopo la gara contro San Antonio, difatti è stata bruttissima soprattutto la rimessa decisiva poi rubata da parte di Ginobili.
Le seconde hanno avuto il merito di mostrare il lato positivo dei Celtics, decise nel momento topico della gara, ovvero l'ultimo quarto, allungando con decisione sulle avversarie. Opposto il commento dopo la gara contro New Orleans da parte di Ray Allen: "abbiamo eseguito tutto bene (i giochi) soprattutto nell'ultimo quarto, abbiamo difeso ad alto livello". Contro Dallas il risultato è stato più a rischio, ma anche qui un finale decisivo è stato favorevole ai biancoverdi.
Strepitosa la partita di Rajon Rondo contro Dallas, il giovane play biancoverde ha concluso la gara con 19 punti, 15 rimbalzi e 14 assist, è la sua seconda tripla doppia in carriera dopo averne sfiorate altre nelle settimane passate e che conferma che il giocatore è destinato ad essere pericoloso in tutti gli aspetti del gioco, anche a rimbalzo a dispetto della sua altezza, decisamente inferiore al metro e 90 centimetri, ma può giovarsi del suo forte senso della posizione, qualità che gli è utile non solo a rimbalzo, ma anche nel trovarsi nel posto giusto ed al momento giusto per offrire ottimi assist ai compagni di gioco. Il suo cammino per essere considerato il big four continua.
In occasione del 75esimo compleanno del grande Bill Russell, il giocatore con più anelli al dito di ogni epoca, festeggiato all'All-Star Weekend con una grande torta, l'NBA ha annunciato che l'MVP della Finale NBA sarà dedicata proprio a lui, un grande riconoscimento visto che non ha mai avuto l'occasione di fregiarsi di questo titolo perché il premio è stato istituito proprio durante il suo ultimo anno come giocatore e quindi il commissioner David Stern gli ha consegnato un premio di MVP delle Finali come riconoscimento per la sua grande carriera. "Sarebbe un grande onore conquistare il premio col nome di Bill su di esso" ha detto Pierce: la sfida per la finale NBA è stata lanciata!
"È il nostro miglior difensore sul perimetro, è lungo, atletico e ha grande velocità " queste le parole di Doc Rivers, ma a chi si riferiscono? A Garnett? A Powe? A Rondo? Nient'affatto, si riferiscono a Gabe Pruitt. Che la dirigenza Celtics fosse ben disposta verso Pruitt era noto, ma che Doc tessesse tutti queste lodi per quel giocatore quando il suo minutaggio è meno di 9 minuti a gara in sole 36 partite giocate su un totale attualmente di 56 è alquanto bizzarro. Che sia un preludio ad un aumento di minutaggio? Possibile, ma prima di affermare queste cose sarebbe opportuno verificarle sul campo contro avversari veri e non compagni di squadra.
Alla fine il presidente e general manager Danny Ainge non ha prodotto quello scambio risolutore che molti si aspettavano, ma bisogna dire che, a differenza di due estati fa, questa volta non aveva buoni asset da poter mettere in gioco e quindi si è limitato a scambiare due giocatori che, per motivazioni diverse, non hanno contribuito: Cassell e O'Bryant.
Per Patrick O'Bryant il motivo per cui non era più utile alla causa biancoverde è palese ed è stato detto più volte da Doc Rivers: mancanza di motivazioni, ovvero non ci metteva impegno in allenamento e non sputava sangue in campo come un buon Celtic dovrebbe fare.
Per Sam Cassell invece non è chiaro lo scambio, ma non è neanche chiaro il motivo per cui non è stato messo in campo finora, forse non ne aveva voglia lui, forse non lo ritenevano pronto, forse era già stato deciso da tempo che se ne sarebbe andato, queste sono solo ipotesi perché non si è ancora saputa la motivazione ufficiale.
Per entrambi i giocatori i Celtics hanno ricevuto due seconde scelte condizionate da Sacramento e per Cassell è stato dato Will Solomon dai Raptors per uno scambio a tre, oltre ad un po' di soldi dati sempre a Sacramento. Alla fine sostanzialmente il bilancio è che i Celtics hanno liberato due posti in roster, utile perché entro il 2 di marzo è possibile firmare free agent che potranno essere inseriti nella rosa dei giocatori che potranno giocare ai play-off, ed è qui che Ainge potrà far valere il suo talento approfittando di giocatori che sicuramente saranno tagliati o che concorderanno un buy-out da squadre che non hanno intenzione di tenere a roster giocatori che non faranno parte del futuro della propria squadra. Non solo, la bravura di Ainge potrà anche scaturire dal fatto che potrà convincere giocatori ad accettare un buy-out oppure a farsi tagliare per poter giocare ai Celtics. I nomi più gettonati sono quelli di Joe Smith e Marcus Camby (riteniamo il nome di Marbury neanche da nominare per la sua antitesi ai principi celtici).
PJ Brown ha lasciato un ricordo così bello che ancora si parla di lui in occasione della sua presenza contro gli Hornets nonostante abbia detto a più riprese e chiaramente che non ha nessuna intenzione di riprendere le scarpe da basket già appese al chiodo dallo scorso giugno. Dal suo punto di vista però è comprensibile: ha 39 anni, ha appena vinto il suo primo titolo e la voglia di lasciare un bel ricordo piuttosto di rimettersi in gioco.
Infortuni
Dopo l'influenza, ancora problemi per Kevin Garnett, stavolta alle prese con un infortunio al ginocchio destro durante il secondo quarto della gara contro Utah che può tenerlo lontano dai campi di gioco da una settimana secondo la previsione più ottimista ad un mese secondo quella più pessimistica, ma accertamenti successivi gli hanno diagnosticato uno stiramento al muscolo posteriore della gamba che lo può far tenere lontano dai campi di gioco per 2-3 settimane, cosa che gli può far mancare gli appuntamenti importanti del 6 (Cleveland) e 8 marzo (Orlando). Il giocatore è rientrato immediatamente a Boston per effettuare degli accertamenti. Che non sia nulla di grave lo dimostra il fatto che il giocatore voleva addirittura riprendere a giocare la sera stessa dell'infortunio, ma gli è stato consigliato di non rischiare dato che siamo ancora in stagione regolare ed è preferibile saltare qualche gara adesso ed essere al meglio ai play-off, anche a rischio di non arrivare primi ad aprile, cosa che ci trova completamente d'accordo e che ha avuto il consenso anche di Pierce.
Problemi ad un pollice per Ray Allen durante la partita contro gli Hornets. Il giocatore però è riuscito a recuperare velocemente ed a confermare la sua presenza per la gara successiva dopo aver sostenuto una sessione di tiro di 15 minuti. Ha pure rifiutato una protezione preparata dall'assistente Ed Lacerte perché ha visto che non gli serviva più di tanto.
Le previsioni sono state confermate: il rientro di Brian Scalabrine era stato dato per il 19 di febbraio dopo l'All-Star Weekend, e così è stato. I suoi allenamenti durante l'ultimo fine settimana sono stati positivi e quindi i medici gli hanno dato l'OK per riprendere l'attività agonistica.
Problemi al pollice sinistro per Tony Allen il quale, infortunato durante la partita contro San Antonio, è stato costretto al riposo per tutte le tre gare della trasferta finora disputate. Doc si è detto preoccupato: "è un infortunio pericoloso, ho avuto un giocatore che era rimasto fuori per due mesi (per un infortunio di questo tipo), bisogna stare attenti". Difatti le preoccupazioni di Rivers si sono concretizzate e Tony ha dovuto operarsi lo scorso mercoledì. Doc, saputa la notizia, ha avuto parole molto elogiative verso di lui: "come componente della panchina, Tony sarebbe uno dei giocatori che non potresti perdere, e l'abbiamo perso".
Curiosità
A causa delle proteste per l'arbitraggio degli arbitri durante la partita contro i Lakers (tra l'altro anche in parte giustificate), coach Doc Rivers ha ricevuto una multa di 15mila dollari, cifra che spera che possa andare ad un ente di beneficienza.
Quest'anno Kendrick Perkins ha preso molti tecnici, esattamente 9, ma l'ultimo gliel'hanno attribuito lo scorso primo di dicembre, da allora non ne ha presi nessuno, evidentemente il ragazzo ha messo la testa a posto e si è distanziato dai primi della Lega, che attualmente sono Stephen Jackson e Rasheed Wallace con 13 falli tecnici a testa.
Non ha ancora presentato la sua ufficiale candidatura, ma il plenipotenziario dei Celtics Wyc Grousbeck ha detto che è interessato ad organizzare l'All-Star Weekend per il 2011, anche se ha riferito che se la tendenza è di andare verso impianti grandi come quello dell'anno prossimo a Dallas allora Boston è fuori dai giochi visto che non ha questi grandi strutture. "Non siamo né fuori né dentro, aspettiamo a vedere". Si vocifera anche che le temperature rigide di febbraio di Boston non favoriscono di certo la città bostoniana visto che molte delle attività dell'All-Star Weekend, come ricevimenti e mostre, generalmente si fanno all'aperto.
Il migliore della settimana
Questa settimana la contesa non è nemmeno partita perché Rajon Rondo, con la sua tripla doppia ma anche con un gioco complessivo molto efficace, ha surclassato tutti i compagni di squadra non-PGA Tour. Bisogna però anche segnalare altri giocatori che hanno avuto l'occasione di mettersi in mostra, tra cui non possiamo non citare Powe, il quale ha sbagliato solo la gara contro San Antonio, dove peraltro ha avuto a disposizione solo 13 minuti di gioco, per il resto è stato utile per dare energia dalla panchina con molta sostanza ed anche con un po' di spettacolo come la grandiosa schiacciata a Salt Lake City. Da segnalare anche la discreta prova di Tony Allen contro San Antonio proprio prima di infortunarsi quella sera stessa, House contro New Orleans, ma soprattutto un rinfrancato Perkins contro i Jazz, evidentemente per lui la pausa è stata molto utile per rigenerare le pile e recuperare da qualche acciacco accumulato nei mesi precedenti.
Classifica aggiornata:
9 Rondo
4 Perkins
2 House
1 Powe
I minuti del PGA Tour
Settimana molto intensa per Paul Pierce che è stato in campo la bellezza di 43,2 minuti a gara per la caratura delle avversarie e la mancanza prima di Allen e dopo di Garnett. A debita distanza sono Allen con 31,4 minuti e Garnett con soli 27,9 minuti di media.
Riguardo le singole partite, la media risente del calo di minutaggio di Allen contro New Orleans (30,6 minuti) e di Garnett contro Utah (32,6 minuti) a causa dei loro infortuni. Le altre due partite hanno minutaggi molto simili, di 36,4 e di 36,8 minuti di media a serata.
Molti cambiamenti sono avvenuti nelle medie stagionali, infatti l'alto minutaggio di Pierce di questa settimana lo porta a superare di un decimo i 37 minuti, Allen e Garnett invece scendono rispettivamente a 36,2 e 32,5 minuti di media a partita. Pierce è sopra i 37 minuti, la media non è ancora a livelli allarmanti, ma fanno un po' preoccupare gli oltre 43 minuti in 4 partite.
I Celtics nella D-league
Dopo aver riaperto questa sezione dobbiamo di nuovo chiuderla perché, a causa degli scambi che hanno liberato a Boston due spot, J.R. Giddens ha ora la possibilità di poter perlomeno sperare di poter giocare a Boston.
Prima d'essere richiamato ha avuto l'occasione di giocare altre due volte, in entrambi i casi è partito dalla panchina e nella prima occasione è stato il più prolifico al tiro della sua squadra con 18 punti ed un ottimo 7 su 10 dal campo mentre nella seconda occasione ha confermato la sua vena realizzativa con 20 punti e 9 su 13 dal campo a cui ha aggiunto anche 5 rimbalzi e 4 assist.
Finora il suo bilancio della lega di sviluppo è di 17,6 punti, 5,7 rimbalzi, 1,27 palle rubate e 1,4 stoppate a serata.
L'impressione però è che entro una decina di giorni possano arrivare a Boston un paio di giocatori che lo costringeranno a tornare nella D-League.
Appuntamenti e classifiche
Ricomincia con frenesia la stagione per i Celtics con ben 4 partite durante i prossimi 7 giorni:
domenica 22 febbraio in trasferta contro Phoenix
lunedì 23 febbraio in trasferta contro Denver
mercoledì 25 febbraio in trasferta contro i Clippers
venerdì 27 febbraio contro Indiana
Termina questa settimana la lunga trasferta ad ovest intervallata dalla pausa per l'All-Star Weekend. Per concludere positivamente il pacchetto di 6 gare fuori casa è necessario vincerne almeno 2, e le candidate sono Phoenix ed i Clippers perché Denver sta giocando veramente molto bene e combatte contro San Antonio per la piazza d'onore della Western Conference, ma ovviamente i Celtics non partono battuti neanche contro di loro.
Suns e Clippers invece possono essere delle tappe non troppo impegnative e questo è positivo vista la probabile mancanza di Garnett, i primi alle prese con una difficile convivenza con Stoudemire, i secondi per essere sempre e perennemente in difficoltà con i risultati positivi.
Al ritorno a casa saranno ad aspettarli i Pacers, pure loro in crisi nonostante abbiano più volte fatto lo sgambetto alle grandi in questa stagione, di cui una pure ai Celtics, ma i Pacers attuali sembrano proprio poca cosa rispetto ad inizio stagione.
In classifica generale Celtics, Cavaliers e Lakers sono sempre molto vicini, ma il loro record continua a scendere lentamente, com'è giusto che sia, ed ora è attorno all'80%, con Orlando ancora un po' staccata. Vedremo se saprà recuperare o, come pensiamo noi, possa staccarsi del tutto.
A risentirci.