Le scelte per l’All Star Game

Dwight Howard è un vero e proprio animale da All Star Game!!!

Malgrado la partita delle stelle non regali grande agonismo da diversi anni a questa parte, tranne rare eccezioni, la scelta dei due roster ha sempre fatto molto discutere gli appassionati.

C’è chi ha il proprio giocatore preferito e lo vorrebbe vedere giocare, c’è chi si augura di vedere il maggior numero possibile di star della propria squadra in campo, o chi semplicemente vuole vedere riconosciuto il valore degli atleti più meritevoli di tale onore.

Sono dodici i giocatori scelti per ognuna delle due Conference: i cinque titolari vengono scelti attraverso il voto “popolare”, con i fans che attraverso internet possono dare le proprie preferenze. Le riserve, invece, vengono scelte attraverso i voti dei 30 head coach delle franchigie presenti nella Lega.

In linea generale, le scelte si sono orientate verso quelle star che giocano nelle migliori squadre, e più precisamente quelle con il record superiore al 50% di vittorie. I motivi di discussione, come vedremo, non mancano, sia per quanto riguarda i grandi esclusi che per quanto riguarda i debuttanti. E allora andiamo ad analizzare la situazione.

Est

Titolari: Allen Iverson, Dwyane Wade, LeBron James, Kevin Garnett, Dwight Howard
Riserve: Ray Allen, Devin Harris, Joe Johnson, Danny Granger, Paul Pierce, Rashard Lewis, Chris Bosh

Gli Orlando Magic e i Boston Celtics fanno la parte dei leoni, con ben tre giocatori convocati per parte: Howard, Nelson e Lewis per i Magic, mentre Boston vede convocati i suoi Big Three, Allen-Pierce-Garnett.

Jameer Nelson, alla sua prima convocazione per l’All-Star Game, non ci sarà  causa infortunio alla spalla, malgrado fosse stato preferito inizialmente a Ray Allen. Un peccato, fa sempre piacere vedere dei debuttanti in questo evento, segno che la Lega si evolve e che il ricambio di stelle è assicurato.

Da segnalare il debutto anche di Harris e Granger, i quali sono accomunati da altre due cose: entrambi militano in team con il record perdente e sono tra i giocatori che hanno mostrato i più netti miglioramenti rispetto agli anni passati. Con loro due, insieme al sopraccitato Nelson, si conclude la lista dei debuttanti alla partita delle stelle di quest’anno.

Guardando il quintetto c’è poco da discutere: i fans hanno votato bene, e tra le riserve il più meritevole di giocare titolare sarebbe Paul Pierce. Peccato che nel suo ruolo (ala, senza distinzione tra ala piccola e ala grande) ci sia l’indiscusso talento di LeBron James e Garnett, due giocatori ai quali è difficilissimo togliere il posto. E se non è bastato nemmeno vincere il titolo da grande protagonista, dubito che Pierce possa mai riuscire a sopravanzarli nella graduatoria.

Si può discutere di più sull’opportunità  di mettere Iverson titolare. I motivi per i quali il giocatore dei Pistons ha preso tanti voti sono evidenti… potenzialmente è ancora uno dei migliori realizzatori della Lega, è un personaggio e ha grande carisma, tutte doti che gli appassionati apprezzano e che lo porteranno dritto a Phoenix.

Inoltre, la concorrenza nel suo ruolo non è spietata.
Nelson, Harris e Johnson sono buonissimi giocatori, ma le loro carriere non sono ancora paragonabili a quella del giocatore dei Pistons.

Certo, se dovessimo basarci sul merito Jameer Nelson e, a ben vedere, anche Ray Allen, avrebbero meritato di più il posto in quintetto, anche per premiare una prima metà  di stagione oltre ogni più rosea aspettativa per la sua squadra, i Magic, dei quali lui è uno dei fari.

Detto questo, chi sarebbe potuto entrare nel roster?
Tra le riserve un posto per David Lee dei New York Knicks lo avrei trovato, anche per premiare un giocatore che fa della grinta una delle sue doti principali. Diciamo che al posto di Rashard Lewis ci sarebbe stato bene, anche se il record delle due squadre è a favore di quest’ultimo, e come abbiamo visto tale dato ha una certa rilevanza per la scelta dei giocatori.

Anche Ray Allen meritava la convocazione, ben più del proprio compagno di squadra Rajon Rondo. Allen è un grande giocatore, la sua squadra ha vinto il titolo la scorsa stagione e quest’anno sta andando molto forte. Le sue prestazioni sono sempre eccellenti, quindi non si vedevano motivi per la sua esclusione al posto di qualsiasi altra guardia nel novero delle riserve.

Il suo compagno di squadra Rondo è migliorato molto rispetto all’anno scorso, e una sua convocazione avrebbe rappresentato un giusto premio per le risposte che ha dato e che continua a dare sul campo.

In conclusione, una curiosità : a causa dei tanti appassionati di basket cinesi, Yi Jianlian dei New Jersey Nets ha rischiato la convocazione al posto, udite udite, di Kevin Garnett. 1 milione e 800 mila voti per Yi, poco più di 2 milioni per Garnett…sarebbe stato un colpaccio mica da ridere, e ci si è andati molto vicini.

Ovest

Titolari: Chris Paul, Kobe Bryant, Amare Stoudemire, Tim Duncan, Yao Ming
Riserve: Chauncey Billups, Tony Parker, Brandon Roy, Dirk Nowitzki, David West, Pau Gasol, Shaquille O’Neal

Vedendo l’intero roster della Western Conference, salta subito all’occhio l’assenza di un’ala piccola “pura” e non adattata come possono essere i vari Bryant, Nowitzki o Roy.

Nel quintetto tale ruolo verrà  ricoperto da Stoudemire o da Duncan, due giocatori che spesso hanno ricoperto il ruolo di centro nella loro carriera e che non giocherebbero da ali piccole in nessuna squadra della NBA.

A prima vista si potrebbe pensare che non ci siano ali piccole disponibili nelle diverse squadre della Western, ma in realtà  non è così: c’è Kevin Durant, al secondo anno nella Lega ma che ha già  dimostrato di essere un campione ed una futura stella. C’è Ron Artest, personaggio discutibile quanto si vuole ma pur sempre un grande talento ed un ottimo difensore.

E che dire di Carmelo Anthony? E’ vero che di recente ha subito un infortunio, ma è anche vero che la sua squadra, i Denver Nuggets, sta andando molto forte e che lui ha sempre dato il suo contributo. Insomma, la scelta non appare molto sensata da questo punto di vista, considerando la presenza di altri giocatori sia pur meritevoli, come David West e Shaquille O’Neal, che potevano essere esclusi senza che nessuno potesse gridare allo scandalo.

Anche ad Ovest poco da dire sulla scelta dei fans, se non per la strana coppia Stoudemire-Duncan come ali. Yao Ming ha beneficiato, come al solito, dei tanti voti ricevuti dai suoi connazionali ma tutto sommato non aveva una grande concorrenza. O’Neal sta facendo miracoli nonostante le 36 primavere ma farlo partire titolare sarebbe stata un’esagerazione, mentre si può discutere di più su Gasol, l’unico in grado di dare del filo da torcere a Yao se ci dovessimo basare esclusivamente sul merito e non sulle preferenze dei fans.

La sede dell’All-Star Game di quest’anno è Phoenix, e non può passare indifferente l’assenza di Steve Nash dal roster. Il canadese, dopo l’esonero di Mike D’Antoni, ha dovuto rivedere il proprio modo di giocare, e da un tipo di schema che esaltava le sue caratteristiche è passato ad un tipo di schema in cui fatica di più.

La classe rimane cristallina, ma gli anni passano e in quel ruolo ci sono giovani come Paul e Parker, più un sorprendente Billups che si è calato alla perfezione nei Nuggets, che per quest’anno sono riusciti a meritarsi la convocazione più di Steve. Deron Williams, invece, è infortunato, e paga un avvio buono ma non ottimo dei suoi Jazz.

Sono appena due le guardie convocate, Bryant e Roy: il loro posto è meritatissimo, al limite si sarebbe potuto aggiungere Ginobili, togliendo sempre uno tra West e O’Neal vista l’abbondanza di lunghi. Ma gli Spurs hanno già  due giocatori convocati, quindi niente da fare per l’argentino, che potrà  consolarsi con i tre titoli vinti fino ad ora e il premio di sesto uomo dell’anno conquistato l’anno scorso.

Tra i lunghi invece ci sono diversi giovani pronti a subentrare nei prossimi anni: Greg Oden, Al Jefferson, Andrew Bynum…quest’anno era ancora presto per loro, ma il futuro è nelle loro mani, a meno di stravolgimenti dell’ultima ora.

Certo che se fossero tutti come Shaq, che a 16 anni dalla prima partecipazione alla partita delle stelle sta ancora al suo posto, la strada si farebbe più dura per questi ventenni…

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