Shipp posterizza Hackett: UCLA domina Los Angeles
Turnaround completato nella Pac10.
Dura solo due settimane, infatti, la leadership dei Washington Huskies che in quattro partite dilapidano tutti il vantaggio e si vedono raggiunti, settimana scorsa, e poi staccati dai Bruins di UCLA.
Ma più che la classifica o gli Huskies il turnaround riguarda essenzialmente i Bruins che dopo aver subito due sconfitte in 3 gare nelle ultime due settimane hanno cambiato decisamente ritmo ritrovando la loro asfissiante difesa e sommergendo tutti gli avversari sotto 22.7 punti medi di scarto; inclusa Notre Dame che è stata letteralmente piallata sabato in una gara di “non-conference”, con Harangody ridicolizzato da Aboya e tenuto alla peggiore gara in carriera per gli Irish.
Ma andiamo con ordine e partiamo nel racconto della settimana appena conclusa subito dalla portata principale di questa sesta week di Pac10; il derby di LA andato in scena mercoledì scorso al Pauley Pavilion.
Derby mai in discussione e dominato dal primo all’ultimo possesso dai ragazzi blue&gold; asfissianti in difesa in un primo tempo chiuso a +23 prima di mettere il pilota automatico e chiudere 76-60 per lo sweep stagionale ai danni dei cugini.
Con Collison a lungo tenuto a riposare in panchina per i Ben Ball Warriors c’è la doppia-doppia da 14+12 – con career high di rimbalzi – di un “Presidente” Aboya sempre più decisivo con Shipp che ne aggiunge 19, nonostante un “cheap shot” di Hackett sulle sue anche martoriate, ed Holiday che riempie come al solito tutte le caselle delle statistiche con il suo 13+5+7 ed un solo errore al tiro. Per i Trojans di un sopraffatto coach Floyd 20ello di Gibson e 15+8 di DeRozan ma assolutamente dispersi Danielino Hackett e Taj Gibson, che in due combinano per 4 punti, 6 perse, 7 falli e 2/6 al tiro.
Obbligo di vittoria, allora, per gli Huskies per mantenere la vetta della conference almeno in coabitazione. Vincere a Berkeley contro Cal, però, è impresa tutt’altro che facile e puntualmente, infatti, fallita da Washington che è stata costretta ad alzare bandiera bianca 86-71. Gara in equilibrio fino a 10’ dal termine quando i Golden Bears scappano con un parziale di 19-6 firmato Randle e Robertson. I due chiudono con 21 punti a testa e sono ben coadiuvati dai 14+8 di Wilkes e dai 13+7 di Boykin. In casa Huskies non basta un Pondexter da 21+8 se Brockman tira giù 15 rimbalzi ma segna – 4 punti – solamente ai liberi.
Destino diverso per Arizona State, con i Sun Devils chiamati ad una riscossa dopo il brutto fine settimana precedente e capaci di aggrapparsi alla loro stella James Harden in casa del fanalino di coda Oregon. 66-57 il finale per ASU a cui servono tutti i 36+5+2+2stl+3blk di Harden per espugnare il McArthur Court mentre Porter, al solito, balla da solo per i Ducks.
Continuano a vincere anche i cugini di Arizona che dopo un inizio pessimo di Pac10 sembrano aver trovato un minimo di continuità e qualità nelle loro prestazioni. Non mancano comunque le emozioni a Corvallis dove i Wildcats piegano 56-53 Oregon State respingendo la rimonta da -13 dei padroni di casa con Schaftenaar che vede fare in&out alla sua tripla sulla sirena che valeva i supplementari. 17+8 di Budinger per ‘Zona con 14 di Wise e 13 di Hill mentre i Beavers hanno 12 punti di Haynes e 10+6+5 dell’olandesone.
Chiude il programma del giovedì la vittoria di Stanford, che ritrova il sorriso dopo tre rovesci consecutivi, per 65-54 contro Washington State con 20 punti di Lawrence Hill e 13 a testa di uno sparacchiante Goods e, soprattutto, di Will Paul, che esce dal pino per piazzare una serata perfetta da 5/5 incluse tre triple. Ai Cougars, con Rochestie in serata no, non basta la produzione del duo Klay Thompson–Aron Baynes con il primo che mette a referto 18 punti ed il secondo che ai suoi 16 aggiunge anche 9 carambole.
Sabato e domenica senza sorprese, con tutte le big che riescono a portare a casa le necessarie W per rimanere in scia ai Bruins, come già detto impegnati sabato a disporre a proprio piacimento di Notre Dame in diretta nazionale sulla CBS.
Arizona State espugna Oregon State 49-38 in quella che è stata, probabilmente, una delle più brutte partite offensive degli ultimi anni con tutte e due la squadre ampiamente sotto il 40% dal campo (ASU 38%, OSU 32%; ndr). Harden si prende una serata di vacanza fermandosi a quota 9 e così i riflettori sono per i 15+6 di Pendergraph ma soprattutto per Jemelle McMillan, sophomore figlio dell’allenatore dei Blazers Nate che davanti agli occhi del padre parte per la prima volta in quintetto e sforna una gara da 14+4+4+5stl con 4 triple a segno. Per Oregon State solo Claitt va in doppia cifra con i suoi 13 punti.
Seconda vittoria della settimana anche per Cal che all’Haas Pavilion batte anche Washington State, 71-63, con il trio di junior Randle–Christopher–Robertson che spezza l’equilibrio negli ultimi 120” di partita e fattura 57 punti in tre: 20 a testa i primi due e 17 per l’autore del canestro della staffa a 23” dalla sirena. Per i Cougars inutili i 19+5+6 di Rochestie ed i 15 di Thompson.
Fa doppietta anche Arizona che cambia marcia nel secondo tempo per infliggere l’undicesima sconfitta stagionale in conference, su altrettante gara, ad Oregon. 87-77 il finale a Eugene con un Budinger da 24+9 ed un Hill da 23+8, a cui si aggiunge un ottimo Wise da 17 punti e 7 assist, che cancellano i 21 punti di Porter ma soprattutto anche il risveglio di qualche altro Duck visto che Catron sfiora la doppia-doppia a quota 9+11 (con 7 rimbalzi offensivi, ndr) ed il freshman Wiley ne infila 18 dal pino.
Chiudono la settimana gli Huskies, chiamati all’immediato riscatto dopo lo scivolone di Berkeley che gli è costato la vetta. La Bay Area stavolta, però, sorride a Brockman&C. visto che i ragazzi di coach Romar riescono ad espugnare il campo di Stanford 75-68 interrompendo una striscia di 15 sconfitte consecutive al Maples Pavilion. Sotto di 10 a metà primo tempo Washington è già avanti di 1 all’intervallo e scappa nel secondo tempo con 20 punti di Pondexter, 17 di Thomas e la doppia-doppia da 13+12 di Brockman.
Doppia-doppia da 22 e 10, con career high di punti, sfortunata per Landry Fields che trova poco aiuto nei compagni: Goods si ferma a quota 12 e continua l’orribile periodo al tiro – 40% dal campo nelle ultime 5 partite – e così gli Huskies possono rimanere in scia a UCLA.
Grandi scontri in vista per il prossimo fine settimana quando le due losangeline saranno protagoniste del viaggio in Arizona per fare visita a Wildcats e Sun Devils.
Stay tuned.
CLASSIFICA
#12 UCLA 8-2 (19-4)
#25 Washington 8-3 (17-6)
#23 Arizona State 7-4 (18-5)
California 7-4 (18-6)
USC 6-4 (15-7)
Arizona 6-5 (16-8)
Stanford 4-7 (14-7)
Washington State 4-7 (12-11)
Oregon State 4-7 (10-12)
Oregon 0-11 (6-17)