Pierce, Garnett e Rondo guardano dove potrebbe essere innanzato il diciottesimo stendardo?
Sono tornati i Celtics della prima parte della stagione con buon gioco in attacco e difesa problematica per ogni attacco. Questa settimana sono stati liquidati senza troppi complimenti i Suns e gli Heat e hanno chiuso con una gara combattuta e vinta ad Orlando.
Risultati
Phoenix Suns @ Boston Celtics W 87-104
Boston Celtics @ Miami Heat W 98-83
Boston Celtics @ Orlando Magic W 90-80
Commento
Lo scorso report ci eravamo chiesti se i Celtics fossero tornati ai livelli eccellenti di inizio stagione visto che avevano iniziato una striscia di 4 vittorie consecutive, ebbene questa settimana abbiamo avuto la conferma che il malato si è perfettamente rimesso in salute e sembra pronto per continuare a dare soddisfazione ai propri tifosi.
Phoenix non ha avuto nessuna speranza di poter vincere l'incontro e, in attesa del rientro di Perkins avvenuto la partita seguente, Scalabrine è ancora partito in quintetto ed ancora una volta ha sbalordito un po' tutti giocando molto bene soprattutto in difesa e contenendo in modo efficace Stoudemire (0 su 7 dal campo); così pure ha fatto Rondo contro Nash (23 punti contro i 12 del canadese). Entrambi sono stati lodati rispettivamente da Pierce e Garnett per le loro prestazioni in campo. Coach Frank non ha commentato: "abbiamo fatto il meglio che potevamo, la bellezza di questa squadra è che hanno un grande bilanciamento e le loro superstar sono molto altruiste. Sono un grande modello per tutti i giocatori, squadre ed allenatori. In attacco girano la palla e non hanno nulla in agenda se non quello di ottenere un buon tiro, difensivamente fanno un gran lavoro e sono molto efficaci".
Contro Miami si è ripetuto lo stesso copione, con il risultato sostanzialmente mai in discussione. La squadra della Florida aveva un obiettivo: bloccare Ray Allen. "Hanno fatto una scelta e noi abbiamo fatto i tiri" ha detto coach Doc Rivers. La coperta è stata quindi corta per gli Heat, i quali però hanno subito ben 27 punti da Allen coadiuvato da un House da ben 25 punti, il quale probabilmente aveva ancora qualcosa in sospeso visto che in passato ha militato proprio con gli Heat.
Quand'è arrivata la sfida al vertice contro Orlando ci si aspettava una serata molto combattuta, ma tranne i primi minuti i Celtics sono sempre riusciti a tenere la testa dell'incontro lasciando i padroni di casa sempre a distanza di sicurezza. La difesa ha svolto un ottimo lavoro facendo segnare al miglior attacco NBA il minimo in stagione per i primi 3 quarti (54 punti) e per la partita (80 punti). Una grande prova di forza dei Celtics ottenuta contro la squadra ritenuta attualmente la più forte dell'NBA. Dopo la partita Garnett ha lodato le riserve: "quando questi ragazzi giocano così ai titolari piace molto, la panchina sarà la ragione delle nostre vittorie o sconfitte".
Se per i giocatori di Orlando è stata una sfida in stile play-off, non è così per Garnett "alcuni dei commenti di questi ragazzi avevano qualcosa di comico, è soltanto stagione regolare" ed in effetti ha ragione perché è stata soltanto una vittoria come ce ne sono ben 82. I play-off iniziano da metà aprile, è solo da quel momento che le vittorie contano e pesano moltissimo.
La vittoria contro Orlando deve ormai aver convinto anche gli scettici (per noi già lo era alla fine della scorsa settimana) che i Celtics sono usciti dalla crisi delle feste di Natale, ed a posteriori sembra che non si possa neanche considerare crisi, ma piuttosto un bisogno di ricaricare le pile dopo una partenza obiettivamente troppo sparata. Si può quindi dire che non tutto il male vien per nuocere, infatti il passo indietro di Natale ha comportato la possibilità di farne due in avanti, ed è quello che sta succedendo con una striscia aperta di 7 vittorie.
"Abbiamo capito qualcosa in più su noi stessi e non puntiamo mai il dito (contro qualcuno)" ha detto Paul Pierce, il quale riferisce anche che hanno capito come comportarsi contro le avversità aiutandoli a migliorarsi ed a regolarsi meglio nel caso in cui succedessero ancora questi problemi. "Uno dei test più grandi in questa Lega è quando perdi perché impari un po' da ognuna di loro" ha detto Kevin Garnett. Un atteggiamento molto intelligente che potrebbe preservare la squadra da future sconfitte evitabili.
Infortuni
Per il momento sembra che i problemi alla spalla sinistra di Kendrick Perkins siano passati ed il giocatore è potuto rientrare in campo contro Miami. Non ha dato un gran contributo, ma non è neanche servito. "Sono felice di tornare in campo, è sempre una questione di riprendere il ritmo e non sono veramente preoccupato".
Purtroppo le preoccupazioni della settimana scorsa su un aggravamento del problema alla caviglia destra di Tony Allen si sono rivelate fondate e la data di ritorno in campo è stata effettivamente prolungata. Inizialmente non doveva neanche partecipare alla trasferta in Florida, ma è stato deciso di portarlo ed eventualmente impiegarlo se la sua situazione dovesse migliorare, cosa che non è successa. Il suo ritorno in campo potrebbe avvenire il prossimo 25 gennaio contro Dallas, ma il condizionale è d'obbligo.
Curiosità
Contro Miami, Eddie House ha segnato 6 triple in un quarto eguagliando il record della franchigia risalente al 1998, quando Dee Brown segnò altrettanti canestri da oltre l'arco in 12 minuti di gioco.
Per colpa del fatto che la Cina sia molto popolosa e quindi influenza pesantemente le votazioni per l'All-Star Game, Garnett ha rischiato di non partire titolare e solo dopo un testa a testa è riuscito a sopravanzare Yi Janlian con 2.066.833 voti, sesto complessivo, contro i 1.813.829 del cinese. Nelle singole categorie Perkins è risultato secondo tra i centri ad est dietro solo a Howard, Pierce quarto tra le ali e Allen sesto tra le guardie. Rondo non è tra i primi 11 della sua categoria, ma può sperare, come tutti gli altri, d'essere selezionato dagli allenatori per completare il roster. Gary Payton, attualmente ancora in attesa di scendere in campo, ha avuto modo di criticare i tifosi per non aver votato a sufficienza Rondo, ma voci di corridoio lo vogliono in cima alla lista degli allenatori per selezionarlo tra le riserve, ed a nostro avviso hanno ragione perché il suo gioco è molto adatto all'All-Star Game.
Ray Allen, Steve Pagliuca (braccio destro di Grousbeck, plenipotenziario dei Celtics) e Bryan Doo (assistente allenatore) sono i tre sostenitori più accesi del nuovo presidente Barack Obama e si sono recati a Washington dopo la gara contro Phoenix in occasione dell'investitura del primo presidente americano di colore. "Ho programmato tutto e devo essere là , è un grande giorno per tutti in questo Paese" ha detto Allen prima di partire per Washington.
Sports Illustrated, una rivista molto conosciuta in America, in un sondaggio sul "miglior tiratore puro visto su un campo da basket", è risultato vincitore Ray Allen con il 26% dei voti, seguono Reggie Miller con il 15% e Larry Bird con il 10%. Questi sondaggi lasciano il tempo che trovano perché sono molto influenzati dai giocatori ancora in attività , ma è significativo che i tifosi abbiano indicato Ray Allen nonostante sia attualmente un po' oscurato dalla presenza in squadra di due giocatori più appariscenti come Garnett e Pierce.
Il migliore della settimana
Questa settimana sono da segnalare la buona difesa di Scalabrine contro Stoudemire, i 25 punti di House contro Miami ed i 16 punti di Davis contro Orlando. Per il resto non c'è molto, con Perkins appena rientrato, Scalabrine che sia è raffreddato e gli altri che non incidono come in passato tranne ovviamente al sempre presente Rajon Rondo che dà ogni sera il suo buon contributo alla causa biancoverde. Se non sono punti sono rimbalzi, altrimenti contribuisce con un buon numero di assist, quando invece ha la serata giusta attenta alla tripla doppia, è già successo in passato e lo rivedremo sicuramente in futuro. Ovvio che sia proprio il play titolare ad aggiudicarsi il riconoscimento settimanale.
Classifica aggiornata:
7 Rondo
4 Perkins
1 Powe
1 House
I minuti del PGA Tour
Questa settimana il PGA Tour ha avuto un utilizzo molto differente per le varie partite: nella prima è sceso in campo con una media di soli 29,9 minuti, nella seconda si è saliti ad un 34,8 mentre nella terza è arrivato a 39,3 minuti di media, segno che la squadra sentiva molto la partita.
La media per giocatore vede come più impiegato Paul Pierce con 37 minuti di media, segue Allen con 35,9 e chiude Garnett con soli 31,1 minuti di media.
L'utilizzo annuale del PGA Tour non si è discostato molto, Pierce rimane sempre primo ed ora è a 36,8 minuti di media, segue Allen a 36,3 mentre scende Garnett, che ora vede 32,7 minuti di media a partita in stagione.
Appuntamenti e classifiche
Ancora tre partite sono in programma per la prossima ottava:
domenica 25 gennaio in casa contro Dallas
mercoledì 28 gennaio in casa contro Sacramento
venerdì 30 gennaio in trasferta contro Detroit
Due sfide contro squadre di caratura simile intervallate da una delle peggiori squadre NBA: questo aspetta ai Celtics durante la prossima ottava. Dallas e Detroit infatti, per motivi diversi, hanno già raggiunto qualche anno fa la vetta della loro curva ascendente e stanno lentamente scendendo, probabilmente fra poco dovranno rifondare ma nel frattempo possono essere sempre pericolose visto che il loro record si aggira attorno ad un non di certo malvagio 60%, fatto che richiede una certa attenzione da parte dei Celtics per non incappare in una sconfitta, cosa che difficilmente potrà accadere contro Sacramento, squadra materasso se ce n'è una, ma sappiamo bene che senza concentrazione è possibile perdere anche contro questo tipo di squadre (chiedere ai Lakers lo scorso 9 dicembre).
Per meccanismi che continuiamo a non spiegarci i Cavaliers, i Magic ed i Lakers continuano ad avere meno partite giocate dei Celtics (rispettivamente 4, 3 e 3) e che verranno recuperate nei prossimi mesi, così è difficile stabilire chi sia in vantaggio ora. Prendiamo ad esempio Boston e Cleveland: la prima ha un record di 36-9 mentre la seconda 33-8. Chi è in vantaggio? Cleveland perché ha uno 0,5% in più e perché ha una sconfitta in meno? Oppure Boston perché ha già giocato 4 partite in più mettendo al sicuro il risultato dove Cleveland potrebbe anche perderne 2? Possiamo anche semplificare il tutto sostenendo che queste quattro squadre sono sostanzialmente alla pari e solo le prossime settimane potrebbero dare qualche chiarimento, ma il passato ci suggerisce che potremo vedere qualche movimento interessante in classifica solo dopo la pausa dell'All-Star Game, ma una previsione possiamo già farla: tra queste quattro squadre quella che ci sembra meno probabile che possa mantenere la vetta è Orlando.
A risentirci.