Il ritorno di ‘El Contusion’

Con Ginobili in campo e sano, gli Spurs sono capaci di tutto…

Per descrivere gli ultimi Spurs, che nella notte di Martedì 20 Gennaio contro Indiana sono arrivati al giro di boa della stagione, verrebbe da dire che vincono ma non sempre convincono.

Nel primo mese dell’anno i texani sono stati una continua smentita, nel bene e nel male, accusati prima della gara con Orlando di non battere mai le contender hanno puntualmente perso, salvo poi smentire tutti andando a battere i Lakers con un Mason ormai specialista dei finali thriller.

Subito dopo questa vittoria con Los Angeles è arrivata la più grossa batosta della stagione, un –22 contro Philadelphia, che ha fatto di nuovo storcere il naso agli scettici, ma questi Spurs, che sono un vero rompicapo, hanno infilato 3 vittorie consecutive convincenti.

RISULTATI
San Antonio Spurs @ Memphis Grizzlies 91-80
San Antonio Spurs vs Philadelphia 76ers 108-106
San Antonio Spurs @ Miami Heat 91-84
San Antonio Spurs vs Los Angeles Clippers 106-84
San Antonio Spurs vs Orlando Magic 98-105
San Antonio Spurs vs Los Angeles Lakers 112-111
San Antonio Spurs @ Philadelphia 76ers 87-109
San Antonio Spurs @ Chicago Bulls 92-87
San Antonio Spurs @ Charlotte Bobcats 86-84
San Antonio Spurs vs Indiana Pacers 99-81

Gli Spurs replicano, anzi fanno ancora meglio dell’ultima serie di 10 partite, con un record di 8-2, e 2 sconfitte nette e preoccupanti ma giunte contro le squadre del momento ad Est, Orlando, ormai bestia nera di questi Speroni, e Philadelphia.

Dopo aver iniziato gennaio con 4 vittorie consecutive, fra cui quella contro i derelitti Clippers, arriva la già  citata partita persa in casa con Orlando, seguita a ruota da un’incredibile match per intensità  da Play-off contro i Lakers, che mostra un Manu Ginobili in grande spolvero, che in queste 10 partite, pur mostrando prestazioni altalenanti, nel quarto quarto sta sempre togliendo le castagne dal fuoco ai suoi.

Però la sconfitta con i Sixers ha fatto emergere i problemi degli Spurs, commentati così da Coach Pop: “Noi pensavamo di essere una buona squadra difensiva. Ma non siamo più il team che eravamo difensivamente negli ultimi anni. E’ davvero preoccupante.”

Raccolta la provocazione, Duncan & soci hanno girato qualche vite in difesa, non concedendo mai, negli ultimi tre incontri, più di 87 punti agli avversari, e puntualmente, sono arrivate 3 W.

Il coach con barba (da Novembre a questa parte) è sembrato soddisfatto della reazione dei suoi giocatori: ”Loro hanno segnato 87 punti, e questi siamo noi. Gli avversari devono segnare fra gli 80 e i 90 punti perché noi possiamo vincere. Se superano i 100 noi siamo solo una squadra comune.”

I big 3

Tim Duncan con prestazioni solide sta conducendo il team verso una serena regular season, fra i soliti alti e bassi di sempre. Nelle ultime 10 partite, 19.3 punti e 10.2 rimbalzi di media a fronte di 33 minuti di utilizzo, con un picco nella partita con i lacustri dove è andato a 2 assist dalla tripla doppia, per far capire che Duncan è sempre Duncan, e per ora sta solo facendo le prove tecniche per essere pronto ad Aprile.

Il franco-belga Tony Parker sembra essere quello dei Big Three che sta rifiatando, dopo aver trascinato la squadra a Dicembre. Un calo fisiologico normale, viste le grandi prestazioni sfoderate per permettere ai suoi compagni di riprendere serenamente dagli infortuni.

Le sue percentuali dal campo sono un po’ scese dopo il buzzerbeater contro Philadelphia che è valso la vittoria, ma è tutto sotto controllo, perché sa che oltre all’ottimo George Hill, che lo sostituisce egregiamente, a prendere il comando delle operazioni è arrivato Manu Ginobili.

El Contusion e il suo tabellino contro i Pacers: 26 punti in 20 minuti, con 4/4 da 3 e 4/6 da 2, 8 rimbalzi, 3 assist e 2 rubate. Una prestazione straordinaria? Irripetibile? Non per Ginobili, almeno a quanto dice Popovich, infatti per lui sta solo tornando il solito Manu, che ha abituato tifosi e compagni a queste gare.

Negli altri incontri l’argentino non ha messo a referto cifre mostruose, tranne contro i Lakers, dove ne ha messi 27 con 4 triple di cui una da antologia sulla sirena del terzo quarto, ma sta risolvendo praticamente tutte le partite punto a punto degli Spurs, non solo con giocate offensive ma anche con grandi intuizioni difensive.

Solo per citarne qualcuna: a Memphis, con i Grizzlies che si facevano arrembanti in rimonta, Manu con 7 punti consecutivi e un assist per la tripla di Finley ha ricacciato indietro i rivali.
Contro Miami, dopo una prestazione realizzativa non eccezionale, ad un minuto dalla fine con Wade lanciato in contropiede per il –1 ha piazzato ai danni di Flash una clamorosa stoppata che ha chiuso l’incontro.

Poi ci sarebbero le 2 triple consecutive con cui ha spezzato la partita contro i Bobcats e i 9 punti nell’ultimo minuto di gioco a Chicago, fra cui 3 liberi trovati dopo una finta a cui ha abboccato anche chi lo conosce a memoria come El Chapu Nocioni.
Le altre contender sono avvisate, sta tornando il Manu Ginobili Show.

La squadra

Roger Mason Jr. ci sta prendendo gusto, infatti dopo la vittoria a Phoenix, il nuovo clutch player di San Antonio regala un’altra vittoria importante con un gioco da 3 punti, proprio contro gli odiati Lakers.

Il 28enne degli Spurs parteciperà  alla gara di triple all’All Star Game, essendo il miglior tiratore dell’intera lega per percentuale.

Ma le sirene dell’All Star Game non sembrano aver distratto il buon Mason, che sta continuando a dare il suo consistente apporto alla squadra, fra cui spicca il 5/5 da 3 nel primo dei due incontri con i 76ers.

Chi invece è rimasto amareggiato per non andare alla gara di tiri da 3 di Phoenix è Matt Bonner, secondo miglior tiratore della Lega.

Il rosso degli Speroni sta disputando la miglior stagione della carriera e continua ad aprire l’area con le sue bombe da dietro l’arco.

Crescono il rendimento e i minuti a disposizione di Kurt Thomas e Bruce Bowen, sempre 2 ottimi gregari nonostante l’età , e mentre Michael Finley riposa accontentandosi di qualche fiammata, George Hill continua la sua crescita all’ombra di Tony Parker.

Le quotazioni di Udoka sono un pò scese agli occhi di Pop, e Bicio Oberto rientra con calma dal suo infortunio, accumulando minuti su minuti.

Per chiudere, Buford, accogliendo le richieste degli Spursologi, che chiedevano un lungo per rinforzare la front-line ha firmato un 10-day contract a Austin Croshere, ex Pacers e Bucks, che sta provando ad inserirsi nel complicato sistema Spurs, anche se, non era proprio il giocatore desiderato dai tifosi per affiancare TD.

Quando siamo esattamente a metà  stagione i neroargento sono secondi ad Ovest con 28-13 e 0.683, ma ora la strada è tutta in salita perché Febbraio sarà  il mese del Rodeo Trip, che porterà  la festa in paese e il team a giocare lontano, ovvero ben 8 partite consecutive lontano dall’At&T Center, dal 2 al 21 febbraio.

Come se non bastasse, già  dalla fine di Gennaio il calendario, finora agevole, diventerà  davvero ostico, proponendo in successione Lakers, Jazz, Suns, Hornets, e più avanti sarà  la volta di Boston, Denver e Cleveland.

Alla fine di questo tour-de-force sapremo se il motore che gli Speroni stanno scaldando ormai da un mese funziona ancora a pieno regime.

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