NFL – Top&Worst Championships

Warner e Fitzgerald: la coppia che sta facendo sognare i Cardinals

TOP 3

Kurt Warner e Larry Fitzgerald
Arizona al Super Bowl è una frase che mai e poi mai avremmo pensato di scrivere, ma nel football e negli sport USA le storie da cenerentola sono il pane quotidiano e così a Tampa ci saranno i Cardinals. Se pensiamo ad una chiave tecnica che ha determinato questo incredibile risultato, ci viene in mente subito l'innalzamento esponenziale della difesa, che ha fermato i running game di Atlanta e Carolina e mandato in confusione l'attacco aereo degli Eagles, ma i leaders di questo miracolo sono un quarterback che torna al Super Bowl quando tutti credevano fosse finito e un ricevitore che vive spesso fuori dai riflettori, ma che quando è in campo, non è secondo a nessuno. Il vecchio Warner, MVP del Super Bowl vinto con StLouis, gioca la partita perfetta proprio nel momento più difficile, aiutato da un'ottima protezione della OL, esplora chirurgicamente la temibile difesa di Phila, chiudendo con 4 touchdowns, 3 per Fitzgerald, solo otto errori su ventotto lanci, nessun turnover e quasi 300 yards, ma il capolavoro è il drive decisivo condotto da capitano e chiuso con lo screen per Hightower che regala il sogno del viaggio a Tampa.
Fitzgerald, invece, continua a dimostrare di essere un fenomeno assoluto, sicuramente il miglior ricevitore della NFL attualmente, portandosi tecnicamente ed emotivamente la squadra sulle spalle e guidandola verso il successo, prima con un td di pura forza, respingendo due placcaggi prima di entrare in endzone, poi con la solita ricezione da circo, su bomba da 62 yards di Warner, e infine mettendo a sedere il cornerback e ricevendo una palombella sull'angolo. Alla fine 152 yards, che sommate alla prime due gare fanno 419, record NFL per yards ricevute nei playoff, battendo Jerry Rice, non uno qualunque.

Troy Polamalu
Pittsburgh torna al Super Bowl grazie alle giocate sotto pressione di Roethlisberger, alle corse di Parker e alle ricezioni importanti di Santonio Holmes, ma è la difesa la vera protagonista di questo risultato, un reparto che anche contro Baltimore ha dimostrato di essere il miglior e di giocare un football che difficilmente lascia spazio agli attacchi avversario. Il leader di questa incredibile difesa è un capellone di origini samoane dotato di un'energia fisica ed emozionale fuori dal comune.
Polamalu chiude la partita con solo 4 placcaggi, ma in tutte le giocate decisive della difesa lui è presente, prima fermando Flacco su una sneak tentata per convertire un quarto down, poi leggendo un paio di corse di McGahee in off tackle che potevano dare guadagni notevoli e infine scrivendo i titoli di coda della sfida con l'intercetto a 4 minuti dalla fine, nel drive che poteva portare i Ravens al sorpasso, convertito con una splendida corsa da lato a lato terminata in endzone.

Brent Celek e Willis McGahee
Spazio anche agli sconfitti in questa rubrica. Sicuramente meritavano altri che hanno vinto il biglietto per Tampa, come Roethlisberger o come la difesa di Arizona, ma vogliamo premiare due che sicuramente sono usciti a testa alta dai Championships.
Celek, tightend degli Eagles, secondo anno da Cincinnati, partito come backup di LJ Smith, ma autore di alcune ottime prestazioni in stagione, come quella da 131 yards contro Seattle, autore del td decisivo nella vittoria del Divisional contro i Giants, confermatosi anche contro i Cardinals, con una partita da protagonista con 10 ricezioni per 83 yards e 2 touchdowns che avevano riportato sotto Philadelphia nel terzo quarto, dopo un primo tempo chiuso sotto 24 a 6. Visti i continui problemi fisici di Smith potrebbe essere lui il titolare nel 2009.
McGahee, invece, è sempre stato visto come un giocatore individualista, di quelli che prima della squadra viene l'interesse personale, ma contro gli Steelers ha giocato una partita di tutt'altro spessore, sobbarcandosi in pratica tutto il running game dei Ravens, nonostante dovesse affrontare la miglior difesa della Lega, andando spesso a prendersi colpi duri all'interno della linea, ma trovando spazi che hanno aiutato Baltimore a restare in partita, soprattutto con i due touchdowns su situazione di goal line che avevano tenuto il punteggio in equilibrio. Oltre a questo ha dimostrato anche di saper giocare per la squadra, difendendo alla grande il proprio quarterback in diverse occasioni dove i blitz degli Steelers avrebbero potuto fare male. Poi purtroppo è arrivato il colpo tremendo di Ike Taylor e un film già  visto troppe volte, con McGahee disteso per terra immobile e trasportato in barella all'ospedale con la testa bloccata. Fortunatamente le notizie sono confortanti e della partita di McGahee si possono ricordare più le giocate sul campo che il bollettino medico.

WORST 3

Joe Flacco
Certamente per un rookie giocare un Championship contro la difesa di Pittsburgh deve essere un'esperienza da incubo e Flacco aveva già  avuto un'esperienza traumatica nell'ultima partita di regular season chiusa con solo 115 yards lanciate e 2 intercetti, ma probabilmente mai si immaginava di essere costretto ad una resa così lampante. Fin dall'inizio si è capito che la serata sarebbe stata tremendamente lunga. Molta pressione dalla linea, brutti lanci, ricevitori che droppavano i pochi lanci giusti, incapacità  di leggere gli adeguamenti della difesa, difficoltà  a non finire che si tramutavano nell'orribile 3/12 per 39 yards, 1 intercetto e un rating sotto il 10. Fortunatamente la partita era ancora viva grazie al td di McGahee, regalato più dalla penalità  di McFadden che per meriti di Flacco. Nel secondo tempo c'è stata una piccola reazione da parte del rookie da Delaware, ma nel finale il palco è crollato con due intercetti, l'ultimo dei quali nel drive che poteva dare il sorpasso ai Ravens, riportato da Polamalu in endzone per il 23 a 14 finale.
Per temprare un quarterback rookie servono anche partite come questa, ma Flacco dovrà  dimostrare nel prossimo anno di saper condurre veramente un attacco NFL, anche senza doversi aggrappare alle giocate della difesa.

Philadelphia Eagles defense
Per una difesa che aveva chiuso la stagione tra le top3 della NFL, concedendo meno di 100 yards su corsa e meno di 200 yards su passaggio, che aveva tenuto due signori attacchi come quello di Minnesota e dei Giants sotto i 15 punti, far segnare 24 punti nel solo primo tempo e 32 in totale ad Arizona nel Championship significa aver completamente sbagliato l'impostazione tecnica e mentale della gara.
I famosi blitz di Jim Johnson sono stati spesso bloccati dalla offensive line dei Cardinals, i linebackers non sono riusciti a controllare uno dei peggiori running game della NFL, concedendo più di 100 yards a James e Hightower, comprese alcune corse risultate poi molto importanti, la secondaria ha subito dal primo all'ultimo minuto il talento, la velocità  e la voglia di combattere di Fitzgerald, contro cui Samuel e Brown sono stati incapaci di difendere.
Insomma una debacle proprio nel momento decisivo della stagione, quando la squadra partiva favorita e aveva tutte le carte per approdare al Super Bowl. Invece ennesimo Championship perso, il quarto negli ultimi anni, e un'altra offseason su cui riflettere.

Ike Taylor e Brian McFadden
Sorprendente vedere i nomi di due giocatori degli Steelers fra i peggiori della giornata, ma se la sfida contro Baltimore è rimasta in equilibrio fino all'intercetto di Polamalu, nel drive che poteva anche costare la sconfitta a Pittsburgh, la colpa è proprio dei due defensive back, che hanno regalato all'attacco dei Ravens, totalmente incapace di costruire qualcosa di importante durante la gara, i due touchdowns di McGahee, entrambi da posizioni di goal line proprio per penalità  di pass interference, prima di McFadden su Mason e poi di Taylor su Smith. Senza quelle penalità  probabilmente i Ravens non sarebbero andati oltre dei field goal e la partita sarebbe stata chiusa molto prima e senza dover aspettare la giocata di Polamalu.
Taylor oltretutto ha rovinato la sua partita andando a colpire, casco contro casco, McGahee e provocandone l'infortunio che ha tenuto tutti col fiato sospeso ed aprendo molte polemiche sulla tecnica di placcaggio della safety degli Steelers, nelle analisi del dopo gara e nei forum di tutto il mondo.

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