Finora l'apporto di Iverson ai Pistons è stato altalenante ma i tifosi sperano in lui per sfidare Lebron e KG.
Il 3 novembre 2008, poco dopo l'inizio di una nuova stagione, uno scambio quasi improvviso tra i Denver Nuggets e i Detroit Pistons cambia il futuro di Allen Iverson e di Chauncey Billups, due stelle da un passato tanto importante quanto diverso.
Allen Iverson arriva nella Nba dopo due promettenti anni trascorsi alla University Of Georgetown e al draft del 1996 viene scelto come prima scelta assoluta dai Philadelphia 76ers che provengono da una stagione disastrosa (18 vittorie e 64 sconfitte). Allen-I diventa ben presto il leader indiscusso della franchigia vincendo il premio di rookie of the year e concludendo la stagione con 23,5 punti e più di 40 minuti di impiego a partita giocando da playmaker titolare.
Nell'anno successivo con l'avvento di Larry Brown sulla panchina dei 76ers in quintetto ad Iverson viene affiancato un playmaker puro per consentirgli maggior libertà di esprimere l'immenso potenziale offensivo. Nella posizione di guardia tiratrice pur concedendo diversi centimetri d'altezza riesce a mettere in grande difficoltà i pari ruolo con la sua abilità in palleggio e le sue doti in penetrazione nelle quali dimostra una gran capacità di assorbire i contatti con giocatori di grossa taglia.
L'avventura di Allen Iverson a Philadelphia raggiunge il punto più elevato nella stagione 2000/2001 nella quale Iverson porta una squadra non irresistibile fino alla finale Nba, persa poi 4-1 contro i fortissimi Lakers di Shaq e Kobe, e conquistando il premio di Mvp della regular season.
La sua carriera nei 76ers prosegue fino alla stagione 2006/2007 collezionando in totale 11 stagioni nelle quali, alternandosi nelle posizioni playmaker e guardia tiratrice, conferma le sue grandi doti realizzative attestandosi intorno ai 30 punti per gara senza però riuscire a riportare i Sixers vicini al titolo.
Nella stagione 2006/2007 viene mandato ai Denver Nuggets che sono alla ricerca dell'addizione giusta per scalare quell'ultimo gradino necessario a diventare una seria pretendente per il titolo. Iverson però non riesce a dare quella marcia in più e viene, così, scambiato a Detroit.
Se il draft '96 è stato quello di Allen Iverson, nell'anno successivo il nome sulla bocca di tutti è quello di Tim Duncan della Wake Forest University, oggetto del desiderio di diverse squadre e sopratutto dei Boston Celtics autori del peggior record stagionale con 15 sole vittorie.
A sorpresa la prima scelta viene sorteggiata a favore dei San Antonio Spurs, reduci da un'annata negativa causata dalla quasi totale assenza in regular season per infortunio della loro stella David Robinson, e ai Celtics del nuovo coach Rick Pitino spetta soltanto la terza scelta con la quale chiamano un playmaker reduce da una solida e convincente stagione alla University Of Colorado, Chauncey Billups.
Billups però all'inizio della sua carriera non riesce ad esprimere al meglio le qualità mostrate nei suoi anni due anni trascorsi al college e viene utilizzato come merce di scambio. Nella stagione da rookie viene mandato a Toronto in cambio di Kenny Anderson e nella città canadese rimane per meno di un anno prima di tornare in Colorado ai Denver Nuggets nei quali rimane fino alla scadenza del contratto senza però entusiasmare.
Nell'estate 2000 firma un contratto con i Minnesota Timberwolves di Kevin Garnett dove pur non giocando tantissimo dimostra di possedere delle qualità interessanti che convincono i Detroit Pistons ad offrirgli per la stagione 2002/2003 il posto di playmaker titolare.
Billups ripaga la fiducia offerta dalla franchigia del Michigan migliorando le sue statistiche e soprattutto dimostrando una mentalità vincente e da leader arrivando fino alla finale di conference, persa contro i New Jersey Nets in gara 7 dopo un'avvincente sfida con il miglior playmaker del momento, Jason Kidd.
L'anno successivo con Larry Brown (esatto, sempre lui) in panchina Detroit raggiunge la finale e batte i favoriti Lakers con un secco 4 a 1 conquistando il titolo di Campione Nba. Billups dopo aver disputato una serie finale fantastica viene eletto meritatamente Mvp delle finali.
L'avventura a Detroit prosegue per altri due anni nei quali guida la squadra ad un'altra finale Nba, persa contro San Antonio, e ad una finale di conference, persa contro i Cavs di Lebron James, prima del ritorno datato 3 novembre 2008 nel suo Colorado.
Tanti sono gli intrecci tra le carriere di due campioni così diversi tra loro. Ma il futuro prossimo di questi ultra trentenni cosa riserverà ?
Allen Iverson a Detroit potrà diventare per questa stagione quella variabile impazzita che potrebbe portare ai Pistons qualche vittoria in più in una squadra che a tratti pare in declino fisico e mentale dopo gli anni d'oro e che con la scadenza del pesante contratto di Iverson nel fatidico 2010 potrà buttarsi nel mercato dei free agent, forse il più ricco di talenti nella storia della nba, per una veloce ricostruzione.
Il futuro di Iverson, il cui fisico accusa il peso dei contatti subiti in anni di funamboliche penetrazioni, alla scadenza del suo contratto sarà probabilmente relegato ad un ruolo di comprimario di lusso in una squadra da titolo rinunciando magari a qualche dollaro pur di arrivare a quell'anello soltanto sfiorato nel 2001.
Billups ai Nuggets porta quella mentalità vincente che potrà risultare molto importante per la crescita definitiva di Carmelo Anthony, talento impressionante ma non ancora vincente. Vicino a casa sua Chauncey potrà godersi i suoi ultimi anni a grandi livelli senza porsi dei limiti, però, perchè vincenti lo si è per sempre.
Due carriere, due storie opposte.
Iverson, mentre Billups cercava di capire se e come poteva stare nella Nba, era già una stella indiscussa della lega ed ora, invece, è quel ragazzo del Colorado che con un anello da campione Nba al dito vede il suo rivale ancora alla ricerca di quell'obiettivo a cui altri grandi campioni della storia di questo sport non sono riusciti ad arrivare… Iverson compreso.