Seconda vittoria consecutiva per Stewart
Ci sono volute due settimane in più del previsto, ma alla fine scorgendo la classifica il Supercross targato AMA ritrova i propri “Fantastici 4” al comando. Questo è accaduto nel terzo appuntamento stagionale e secondo ad Anaheim: davanti a 43.009 spettatori (paganti), l'Angel Stadium ha proposto il poker di protagonisti al vertice, per la prima volta in questo 2009, per la prima volta l'uno contro l'altro. Il risultato è stato quello di assistere ad una gara movimentata, dall'elevato tasso di spettacolarità , con la vittoria di James Stewart Jr., al secondo trionfo di fila, il quarto con Yamaha su cinque gare disputate ai comandi della YZ450F (contando anche il pre-season degli US Open e Bercy). Come a Phoenix l'affermazione di “Bubba” può sembrar in una valutazione semplicistica chiara, netta e senza discussioni; scorgendo più nella dinamica e trama della contesa, in California il campione in carica del National ha sì portato a casa il massimo risultato conseguibile, ma faticando non poco. In più, particolare non trascurabile, Stewart non è stato il più veloce, battuto in questa prospettiva nuovamente da un Chad Reed indemoniato, costretto per l'ennesima volta ad una rimonta da antologia.
L'australiano, vincitore della propria batteria di qualificazione, è volato incolpevolmente a terra nella prima curva, complice un contatto con Robert Kiniry (a sua volta vincitore della LCQ, gara-sprint che assegna gli ultimi due posti nel Main Event). Ritrovatosi ultimissimo, l'alfiere Rockstar Makita Suzuki ha iniziato a passare i propri colleghi con una facilità impressionante, quasi da cocente umiliazione: all'interno, all'esterno, saltando un triplo o in una serie di whoops, per lui non faceva differenza. In piena trance agonistica, Reed a cinque tornate dal termine si era ritrovato in quinta posizione alle spalle di Stewart, Windham, Villopoto e Grant: in un batter d'occhio è riuscito a passarli, con un sorpasso da brivido all'ultimo giro su Windham, rivale per la corona del Supercross lo scorso anno.
Rimonta completata, seconda posizione con la consapevolezza, ci fossero stati 2/3 giri in più, di giocarsela per la vittoria con Stewart. La ragione? Un impressionante riferimento cronometrico al 18° giro: 58″816, unico a scendere sotto il muro dei 59 secondi, in quel momento 2″ più veloce di chiunque, anche di James Stewart. Grande quindi il rammarico per Reed, a terra ad Anaheim-1 per un contatto proprio con “Bubba”, autore di una brutta partenza a Phoenix, nuovamente fuori all'avvio ad Anaheim-2. Nonostante le avversità Chad ha portato a casa tre podi (di cui due secondi posti) e la leadership di campionato, conquistata a Los Angeles con tre punti di vantaggio su Josh Grant, quinto sul traguardo.
Questo Reed fa impressione, considerando il cambio di rotta e atteggiamento rispetto al passato. Non più remissivo, solo offensivo. Mai attendista, sempre protagonista. Un Reed così fa paura anche a James Stewart, il quale non ha nascosto questo pensiero sul podio, dove si parlava più dell'impresa del rivale rispetto al personale secondo trionfo in campionato. Dal canto suo “Bubba” non ha demeritato, anzi, ha legittimato il successo con una condotta di gara da vero campione affermato qual è. Partito non benissimo (e per il rotto della cuffia non incappato in un contatto proprio con la coppia Reed-Kiniry alla sua destra), il #7 ha dato presto saggio di tecnica crossistica: al secondo giro ha passato Tedesco per la quarta piazza, al quinto il suo successore in Kawasaki Ryan Villopoto. Quella è stata la “molla” che gli ha fatto scattare il solito “click” mentale con conseguente cambio di ritmo: Stewart ha passato in un lampo Grant e Windham, conquistando primato e seconda vittoria di fila, la 27° in carriera raggiungendo al quinto posto di tutti i tempi Bob Hannah, campionissimo sul finire degli anni '70.
Adesso Stewart insegue Reed di 12 lunghezze in una classifica che lo vede in quarta posizione, alle spalle anche di Andrew Short (sempre costante con la Red Bull-Honda) e Josh Grant. Il vincitore di Anaheim-1 per la prima volta ha dovuto incontrare le vere avversità della classe regina: in un tracciato più tecnico, dove è necessario mantenere il proprio ritmo e dove un errore si paga caro, il giovane portacolori Joe Gibbs Racing ha faticato sulla distanza, chiudendo quinto, ma staccatissimo dai primi 4. L'obiettivo della vigilia è stato centrato, così come una prima parte di gara da applausi, ma il momento magico, forse, è finito. Starà a Grant adesso concretizzare il proprio salto di qualità , al fine di poter con pieno merito e titolo combattere con gli attesi protagonisti delle ruote tassellate.
Detto di Reed e Stewart, Anaheim 2 ha così ritrovato Kevin Windham, per un breve tratto in testa alla contesa e terzo sotto la bandiera a scacchi per il primo podio stagionale. Il “sempreverde” pilota di casa Honda sembra aver trovato una condizione accettabile dopo i primi due appuntamenti da dimenticare, dove è parso l'ombra di sè stesso navigando spesso e… malvolentieri attorno la 10-15° posizione. Passando a Ryan Villopoto, finalmente il più atteso tra i “rookie” è riuscito a metter il proprio casco tra i big anche nel Main Event dopo convincenti batterie di qualificazioni. “RV” aveva bisogno di una buona partenza: ci è riuscito. Aveva bisogno di una prestazione convincente: l'ha ottenuta. Chissà che adesso il pilota di punta Monster Kawasaki riesca ad impensierire la premiata ditta Stewart-Reed per la vittoria, dando così seguito alle attese collettive dello scorso inverno.
Lo sapremo forse già questo fine settimana al Reliant Stadium di Houston in Texas, dove il parziale di successi tra Stewart e Reed è di 3 a 2, con Kevin Windham vincitore lo scorso anno e Villopoto al top nella Lites stagione 2007.