Albert Pujols attende che la provvidenza (o la dirigenza) gli mandi qualche rinforzo…
St Louis, si sa, è una baseball-town, una di quelle città che vive e respira per la squadra e che all’inizio della offseason aspetta con ansia le mosse del management per capire quali potranno essere gli obiettivi del team nella prossima stagione.
Nel 2008 la città non si attendeva grandi cose dai Cardinals, sperava solamente che la squadra fosse in grado di combattere in ogni partita e di dar filo da torcere ai rivali: si arrivava da un’annata disastrosa, dove non si era riusciti a difendere degnamente il titolo conquistato nel 2006 con in più la perdita di uno degli assi della squadra, Chris Carpenter, vittima della temutissima Tommy John surgery.
Per quest’anno invece le attese sono tante, la città si aspetta che la squadra torni a competere ad alti livelli grazie ad una stagione 2008 dove non solo si è dato del filo da torcere ai più attrezzati avversari, ma si è rimasti addirittura in corsa per la division e per la wild-card fino all’inizio di settembre.
Ma i Cardinals si stanno attrezzando in questo senso?
La risposta, al momento, è NO e questo fatto sta provocando malumore sia nei tifosi, sia, soprattutto, nel manager che più volte nelle interviste ha fatto capire di non essere per nulla contento delle scelte della dirigenza.
Durante tutta la scorsa stagione ci sono state alcune mancanze che più volte Tony LaRussa ha chiesto di compensare senza successo, mancanze che a fine settembre non ha mancato di ribadire e che sono state identificate in:
– Mazza pesante per proteggere Pujols nel lineup
– Starting pitcher affidabile
– Loogy
– Closer
Vediamole singolarmente.
1) Mazza pesante: è stato il leit motiv dello scorso anno, Pujols ha fatto una stagione mostruosa che lo ha portato a vincere meritatamente il suo secondo trofeo di MVP, ma i suoi numeri avrebbero potuto essere ancora migliori con qualcuno dietro di lui in grado di “proteggerlo” come si suol dire, cioè di garantire che possa essere portato a casa quando viene messo in base. LaRussa ha insistito parecchio su questo sia durante l’anno, sia al momento di iniziare la off-season.
2) Starting pitcher: una necessità vitale direi, la rotazione 2008 dei Cardinals, per quanto abbia prodotto buoni numeri, ha sentito terribilmente la mancanza di un ace pitcher. Il front-office riponeva tutte le speranze nel ritorno al 100% di Chris Carpenter, ritorno che è avvenuto ad agosto ma che è durato pochissimo per l’insorgere di altri problemi alla spalla e al braccio che hanno costretto l’ex Cy Young a un nuovo stop. Questo “rientro” ha rappresentato un alibi per la dirigenza, infatti un altro dei leit motiv della stagione è stato “aspettiamo Chris” ma con tutto quello che è successo uno SP per il 2009 è essenziale.
3) Loogy: altro annoso problema lamentato sia dai tifosi che soprattutto da Tony LaRussa che non ha gradito l’annata di Villone e Flores, i mancini che sono stati usati più spesso per eliminare battitori sinistri negli innings finali dei match
4) Closer: potremmo spendere moltissime parole sul perché i Cardinals necessitano di un nuovo closer. Dopo essersi ripreso alla grande nel 2007, Ishringausen ha dato evidenti segni di cedimento sin da subito, non solo dal punto di vista delle prestazioni, ma anche dal punto di vista fisico e ben presto si è reso necessario un cambio al nono inning. È stato utilizzato Franklyn, con risultati francamente scarsi e questo è stato uno dei motivi per i quali il team non è riuscito a restare in lotta per i playoff fino alla fine.
Cosa si è fatto
Al momento attuale Mozeliak si è mosso cautamente sul mercato. Tra le acquisizioni, la più importante è senza ombra di dubbio quella di Khalil Greene tramite trade coi Padres (in cambio di Mark Worrell e un PTBNL): Greene è uno shortstop reduce da un down year, ma che in passato ha registrato buonissimi numeri a livello offensivo. Per i Cardinals rappresenta sicuramente un upgrade in un questo senso rispetto a Cesar Izturis (lo starting shortstop 2008, accasatosi agli Orioles via free agency) e se dovesse ritornare ai suoi numeri usuali (un’OPS+ mediamente attorno ai 97-100 prima dell’anno scorso) sarebbe una discreta arma offensiva per i RedBirds (che compenserebbe quindi il minor talento difensivo rispetto a Izturis).
L’altra importante mossa effettuata dal management è l’aver rifirmato Kyle Lohse, 41 milioni di dollari per 4 anni: sicuramente Lohse meritava di essere confermato, vista l’ottima annata (15-6 con 113 di ERA+) ma forse il contratto è un po’ troppo oneroso per un pitcher reduce dalla prima vera buona stagione da qualche anno a questa parte. Sarà il numero 2/3 della rotazione, a meno di clamorosi colpi di scena che portino un ace pitcher alla corte di Tony LaRussa. È stata poi sistemata la questione del Loogy, anche se i nomi scelti hanno sollevato qualche dubbio nella Cardinal nation.
Il favorito per il posto da titolare sarà Trever Miller, che nel 2008 ha giocato a Tampa ottenendo discreti risultati (ERA+ 107) e che è stato firmato a “prezzo di saldo” perché dagli esami è emersa una riacutizzazione dell’infortunio alla spalla per il quale era stato operato qualche anno fa. A provare a contendergli il posto nel bullpen c’è Royce Ring, che l’hanno scorso si è diviso tra Padres e Braves senza impressionare più di tanto.
Tra i movimenti in uscita, la perdita più sanguinosa è sicuramente quella di Aaron Miles, lasciato libero di accasarsi ai Cubs per il disappunto del manager, letteralmente innamorato delle qualità di questo utility-man reduce da un grandissimo anno (per i suoi standard). Sono stati lasciati liberi anche Jason Ishringausen, l’ex closer e Braden Looper (vedi sotto) e sembra molto probabile l’addio di Springer, uno dei migliori rilievi di questo biennio per i Cards.
Cosa si potrebbe fare
Leggendo le mosse (poche) fatte da Mozeliak balza subito all’occhio che non si è parlato né di un solido starting pitcher, né di un closer. Iniziamo da quest’ultimo, Mozeliak ha provato in tutti i modi ad assicurarsene uno, ma tutti i tentativi sono stati vani.
L’obiettivo numero uno era stato identificato in Brian Fuentes, ex-Rockies, al quale era stata fatta una buona offerta: Fuentes però ha declinato, non troppo gentilmente, dicendo a chiare lettere che avrebbe voluto giocare negli Angels e nel giro di un paio di settimana gli Angels hanno portato a termine la trattativa.
Altri rumors hanno collegato i Cardinals a Trevor Hoffman (che poi ha firmato con i Brewers), ma al momento è più probabile che si utilizzi una soluzione in casa: Perez, Motte e Franklyn potrebbero giocarsi il posto in spring training nonostante LaRussa non gradisca questa soluzione. Sul mercato non è rimasto molto, Ishringausen al 99,9% non riceverà offerte dalla sua ex squadra e quindi rimane il solo Brandon Lyon, per il quale al momento non ci sono né offerte, né rumors.
Tornando sullo starter, qui ci sono ancora meno rumors, ma la sensazione è che qualcosa sarà fatto.
Due sono le strade possibili:
1) Cedere un esterno in cambio di uno starter
2) Cercare uno starter solido tra i free agent
La prima soluzione è quella che sin dai primi giorni di off-season sembrava la più probabile data la notevole abbondanza di esterni nel roster dei RedBirds: Ankiel, Ludwick e Duncan sembrano i più papabili in questo senso poiché il primo entra nell’ultimo anno di contratto, il secondo perché reduce da un grande anno che potrebbe dargli un valore aggiunto sul mercato degli scambi mentre l’ultimo perché non sembra migliorare come sperato.
Rumors? Pochi al momento, si è parlato di un interesse degli Yankees e dei Rays per Ankiel, ma non sembrano essere state fatte offerte ufficiali. A dire il vero, non sembra nemmeno che Mozeliak si sia dato molto da fare per cercare uno scambio e questo sta irritando parecchio i tifosi visto che in rampa di lancio ci sono Colby Rasmus e Joe Mather e quindi le spalle in outfield sarebbero coperte in caso di trade.
Anche per la seconda soluzione, quella di pescare tra i free agent, non sembra aver avuto molto seguito sin’ora. Offerte serie non sono state fatte, Mozeliak si è interessato a Kawakami (poi finito ai Braves) e si è deciso di passare su un paio di giocatori che negli anni scorsi erano tipiche acquisizioni da Cardinals: sto parlando di Carl Pavano e Daniel Cabrera, cioè giocatori che necessitano di nuova vita a livello sportivo.
Attualmente le voci ruotano attorno a Jon Garland, Andy Pettitte, Randy Wolf e Ben Sheets. Garland e Pettitte potrebbero essere buonissime firme nel breve termine, Wolf è sempre stato un pallino del front office mentre Sheets rimane più sullo sfondo perché notevolmente injury prone e perché su di lui la competizione potrebbe essere troppo difficile per i Cardinals (Mets, Brewers e Rangers tra le squadre che hanno manifestato più interesse in Sheets).
Personalmente mi aspetto una firma durante lo spring training, come è stato lo scorso anno con Lohse, sperando che porti gli stessi buoni frutti.
Al momento comunque la rotation sarebbe composta da:
1) Carpenter (con un grosso punto di domanda sulla tenuta fisica)
2) Wainwright
3) Lohse
4) Wellemeyer
5) Pineiro
Come i più attenti noteranno, non c’è Braden Looper: è stato rilasciato ed è attualmente free agent. Non credo che i Cardinals proveranno a ri-firmarlo, penso che stiano cercando un upgrade e al massimo arriveranno a offrirgli un contratto annuale se non avrà ancora trovato squadra a breve.Parlando di battitori, già detto della situazione degli esterni, resta da dire che non è stato trovato un upgrade in seconda base, sia perché non è stato individuato un giocatore accessibile (un rumor di questi giorni sostiene che i Cards abbiano cercato Robinson Cano agli Yankees, sentendosi chiedere in cambio Adam Wainwright e quindi chiudendo subito i contatti), sia perché nessuno ha voluto Adam Kennedy, il titolare dello scorso anno che aveva chiesto di essere ceduto.
Naturale quindi che non avendo trovato acquirenti si sia deciso di tenere Kennedy ancora per un anno, l’ultimo del suo contratto, senza cercare qualcun altro per risparmiare soldi da spendere in altre zone del campo (Kennedy prenderà 4 milioni quest’anno).
In conclusione stiamo parlando di una off-season che sta deludendo le aspettative dei tifosi, la squadra così composta appare un gradino sotto ai Cubs e probabilmente non è in grado nemmeno di competere per la wild card se non con l’aggiunta di almeno un paio di tasselli che speriamo arrivino nelle prossime settimane.